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Autore: vampy99    20/02/2015    3 recensioni
Mia primissina Fanfiction ispirata alla situazione sentimentale tra Oliver e Felicity e ad un'ipotetica amicizia tra Laurel e Felicity.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eilà questa è la mia prima storia e sono emozionatissima, si colloca dopo la 3x14 quando Oliver e Thea tornano da Lian Yu. 
L' ho scritta perchè speravo di vedere Oliver andare al covo e trovare Felicity.
Prima di lasciarvi alla lettura mi scuso per eventuali errori grammaticali. 
 
E poi vorrei dedicare questa storia a quella babba della mia amica (lei sa chi è ahahah), in onore della nostra prima lezione di tiro con l'arco di settimana prossima (solo lei poteva assecondare questa mia pazzia).
Basta non parlo più vi lascio alla storia.
 
 
 
 
Perché avere amiche babbe fa bene!
 
 
 
Sento la porta aprirsi e dó per scontato che sia Laurel, finalmente con il cibo. 
-Ehi scusa, prima mi sono dimenticata di dirti di prendere le patatine fritte ma ci faremo basta...- 
Mi blocco, perché appena giro la sedia non trovo chi pensavo fosse. 
-Ehi- 
-Ehi! Sei tornato!-
-Già- 
Davanti a me ho un Oliver con una faccia un po’ sciupata e stanca. 
Tornare sull’isola, anche questa volta, deve averlo provato 
-Come mai qui a quest'ora?- mi chiede distraendomi dai miei pensieri. 
-A dire la verità stavo aspettando Laurel, pensavamo di... sai quella cosa... tipo parlare... com'è andata con Thea sull'isola?- 
-Ah… Beh è stato un vero e proprio casino!-
-Sai che ci sono, se vuoi parlare, vero?- gli dico, per quanto banale possa sembrare. Voglio che lui sappia, che ci sono. 
-Ho dovuto dire a Thea di Sara!- 
-Oh- 
Sapevo a ciò che si riferiva, e posso ben immaginare quanto sia stato difficile parlarne. 
-Come l’ha presa?- 
-Troppe cose tutte insieme, prima scopre che suo fratello è un giustiziere, poi scopre che è un'assassina... Secondo te come l’ha presa?- 
-Hai detto due cose, ed entrambe sbagliate!- 
Mi guarda stranito e so che non ha capito quello che voglio dire, lo vedo sedersi così continuo il mio discorso. 
-Primo : lei ha scoperto che suo padre l’ha costretta a uccidere una persona. Secondo ha scoperto che suo fratello è un eroe. E come ha detto lei, salva le persone.- 
Mi guarda. Come se non si aspettasse, che io gli parlassi in questo modo. 
Nonostante io, l’abbia sempre fatto. 
-Grazie- mi dice. 
No. Si sta creando un po’ troppa tensione, ed io non so come uscirne. Così dico la prima cosa che mi passa per la mente. 
- Non mi hai detto, perché tu sei qui. -  
-A dire la verità, speravo di trovarti qui!-
-Ah perché? Cosa dovevi dirmi?- 
-Niente- 
-E perché allora speravi di trovarmi qui?- chiedo abbastanza scioccata. Stavolta ero io a non capire.
-Volevo vederti, controllare se stavi bene- 
-Mi sembrava strano che il tuo lato iperprotettivo non venisse fuori!- 
Ricambia il mio sorriso e Dio solo sa, quanto vorrei vederlo sorridere sempre così, perché sono io la causa di quel bellissimo sorriso. 
-Sai mi è capitato solo con Thea, di avere questo istinto come definisci tu iperprotettivo- mentre parla si alza, e si avvicina a me.
-A volte vorrei che quella parte di te non esistesse- dico a bruciapelo. 
Sollevo il viso di scatto e mi alzo in piedi -Non volevo dirlo ad alta voce, sai meglio di me che parlo a vanvera-
-No tu non parli a vanvera, tu dici solo la verità-
ll tono che usa è molto malinconico ed io sono una stupida, boccaccia mia. 
-Mi dispiace- 
È evidente che non ho capito, e lui lo nota. Così riprende a parlare. 
-Scusa, perché non posso darti ciò che meriti- 
Gli rispondo in fretta, senza accorgemene. 
-A dire la verità, non vuoi- sbarro gli occhi, mi tappo la mano con la bocca e inizio a scusarmi all’infinito. –Ok, questa era davvero cattiva, non volevo- 
-Stai tranquilla, forse me lo merito-
-No non te lo meriti io sono una stupida e tu non ascoltarmi davvero, sono solo arrabbiata... Perché sto cercando di farmi bastare i piccoli momenti che ci concediamo sguardi, sorrisi, piccole riflessioni come queste… ma ogni volta tu mi fai sentire così bene che i piccoli momenti non bastano più!- l’ho detto tutto d un fiato. Ed ora che rifletto su quello che ho detto, credo di andare a fuoco per l’ imbarazzo.
Siamo vicini e quando lui mi prende la mano sento un brivido lungo la schiena, intreccia le sue dita con le mie e mi sembra di essere in paradiso. Sono questi i momenti che amo di noi. Il fatto che lui mi tenga la mano e mi mandi in estasi, sono queste le cose che cerco di farmi bastare. Ci stiamo guardando da non so quanto tempo e non sento la porta del covo aprirsi ma ad un tratto sento una voce. 
 
-Ehi Fel, ho pensato di prendere anche le patatine so che le adori col gelat-o, scusate ho interrotto qualcosa?- 
Davanti a me vedo Laurel con stampato in faccia un sorriso malizioso, anche se non lascia trapelare nulla. Come se avesse capito qualcosa. 

-Ciao, sei tornato!- afferma subito lei per smorzare la tensione. 
-Si siamo tornati un paio di ore fa, sono venuto a controllare una cosa-
Laurel che mi guarda con due buste di carta in mano, probabilmente vuole una mano.. ma sono ancora troppo stordita da quello che è successo con Oliver per reagire.
-Qualcuno mi dà una mano?- 
Vedo Oliver prenderle una busta dalle mani, non mi ero neanche resa conto che le nostre mani si erano sciolte.
 
-Perché tutte queste buste? Che state combinando?-
-Te l’ho detto cose da donne!- 
-Fel mi ha dato una brutta abitudine- vedo Laurel che mi guarda sorridendo se non quasi ridendo. 
-Ovvero?- Oliver è spaesato così cerco di spiegarmi. 
- Una volta a settimana io e Laurel ci prendiamo una serata tra donne! Ci troviamo qui e ci riempiamo letteralmente di schifezze e confessioni...- mi metto a ridere per la faccia che ha Oliver e Laurel mi segue a ruota. 
-Ok, io non voglio entrarci! Scusate ma da quando fate questa cosa?- 
- Da circa un mese! Più o meno da quando sei partito per Nanda Parbat- Laurel specifica l'ultima parte con un tono triste, ci siamo consolate a vicenda dopo aver scoperto della morte di Oliver, è una vera amica. 
-Bhe che fai? Te ne vai o te ne vai dalla nostra serata?- domando con un sorriso angelico sul viso. 
-Ho capito vado via, ripeto non voglio entrarci.- 
 
Dopo averlo salutato lo vedo scomparire nell’oscurità delle scale e solo dopo che sento chiudersi la porta mi tolgo le scarpe. Dannati i tacchi e chi li ha inventati, prendo la vaschetta di gelato e mi butto (letteralmente) sul tappeto da allenamento. Vedo Laurel fare lo stesso ma con un pacchetto di patatine al posto del gelato.
-Ah finalmente, non ce la facevo più questa settimana è stata pesante a dir poco.- 
-A chi lo dici mio padre aveva un sacco di casi arretrati e non ho fatto altro che fare tribunale, covo, tribunale non ce la faccio più!- 
-Servono a questo le nostre serate- 
-A questo e a farmi ingrassare, se non saltassi giù dai tetti tutte le sere sarei una botte e sappi che è colpa tua-
-Ehi, ehi, calma chi ha avuto l’ idea per queste serate? Tu mia cara ed ora ne paghi le conseguenze, anzi le pago io dato che sono l’unica qui che non corre in giro per la città a salvare le persone-

Per un po' continuiamo a mangiare in silenzio e io non faccio altro che pensare a Oliver e al nostro momento catartico di prima fino a quando... 

-Dovremmo iscriverci in palestra!- 
Per poco non salto in aria per il tono esaltato che ha Laurel. 
-Cosa??? Sai che io odio le tue idee vero?-
-Perché è una bella idea, così sostituiamo le serate cibo con il pomeriggio rassodamento!- 
-E le chiacchiere dove le metti?- 
-Potremmo fare gli esercizi insieme e alternati e intanto si chiacchiera- 
-Ok, va bene, proviamoci!!!!- 
-Si! Ti ho convinto sono un genio!- 
-No sei sei sei una babbazza! Ecco cosa sei ho trovato ti chiamerò così altro che Black Canary!- 
-Grazie lo apprezzo molto! A parte di chiacchiere ma cos’era quella cosa quando sono entrata?- 
 
Faccio finta di niente e spero vivamente che non si riferisca a me ed Oliver. 
-Saró più precisa. Uhm…potrei descriverlo come momento intenso fatto di parole non dette-
-Ah Laurel, tieni i commenti per te! E poi sai com’è la situazione, quindi non mi va di parlarne!- 
-Sei suscettibile...e comunque posso darti un consiglio?- 
-Me lo darai comunque anche se ti dico di no- la guardo sapendo già che continuerà con il discorso. 
-Dagli tempo... Oliver ha un solo neurone in testa e purtroppo non può impegnarlo a fare troppe cose- 
 
Scoppio a ridere ma non so come ad un tratto tutto cambia la mia risata non è vera e mi accorgo che sta solo coprendo delle lacrime che di colpo iniziano ad uscire... Così a raffica, non riesco a fermarle e tutto il peso delle difficoltà mi piomba addosso in un attimo. 

-Io non sopporto le amiche!- lo dico con un tono che mi ricorda i capricci di una bambina. Laurel dal canto suo si avvicina a me, e mi abbraccia. 

-Ehi stai tranquilla... Scusa non volevo tirare fuori un brutto argomento- 
-Non è colpa tua, sono io che sono emotiva ed è Oliver che è uno stronzo- 
-Si brava insultalo magari aiuta- 
-Si hai ragione lui è lui lui è un... maledizione è così carino, ha degli occhi blu oceano e quel sorriso ti uccide- mentre le parole mi uscivano da sole le lacrime pian, piano si fermavano e io mi calmavo.

-Scusa- dico cercando di rimediare alla mia figuraccia. 
-Ne avevi bisogno e poi ehi a che servono le amiche?- 
 
Mi sorride, e non so come ci addormentiamo li sul tappeto degli allenamenti. Con il gelato che si scioglie, il mio mascara che cola e la forza di due amiche che insieme cercano di superare ogni cosa.
 
 



Eccomi qua, wow non pensavo di farcela... non so cosa ne sia venuto fuori ma spero che sia piaciuta.
Volevo ringraziare Fredlove perchè mi ha aiutato tantissimo e non smetterò mai di ringraziarla, e ringrazio anche MiaBlack perchè, lei non lo sa ma la voglia di scrivere mi è venuta leggendo le sue storie.
 
Ancora più importante ringrazio chi ha letto la storia e chi ha voglia di lasciare un commento lo faccia (sono accettati anche gli insulti), chi ha consigli, critiche, spero qualche complimento me lo faccia sapere!
 
Credo di aver detto tutto
Un bacione Vampy99 
 
  
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