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Autore: Verde Pistacchio    20/02/2015    3 recensioni
Era giunto sulla Terra senza sapere esattamente cosa aspettarsi. Quattro anni son passati da quella ultima battaglia. Aveva paura. Paura di trovare tutto diverso, tutto troppo cambiato. Forse perché anche lui era si era trasformato, era cresciuto anche se rimaneva il solito attaccabrighe, sempre la solita testa calda. C’era una cosa che non era cambiata in questi anni, il suo interesse per Ichigo, il suo sentimento era mutato, maturato quasi, mantenuto dal solo ricordo del suo viso e delle vecchie battaglie.
Aspettare adesso non aveva senso, non serviva a niente rimanere lì a rimuginare sui “se” e i “ma”, doveva andare a vedere cos’era cambiato.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incontro mancato
 
Era seduto sulla cima di quel grattacielo che fu testimone delle sue più profonde confessioni. I suoi piani, studiati in ogni minimo dettaglio, falliti, i suoi sentimenti confusi e combattuti nei confronti della Mew leader e le condizioni disastrose in cui il suo popolo era costretto a vivere, prima dell’utilizzo dell’Acqua Mew, sul loro pianeta. Mentre il vento leggero primaverile accarezzava i suoi capelli confondeva i suoi pensieri già cupi. L’atmosfera era strana, ferma, non un uccellino che cantava o il profumo dei fiori. Eppure la primavera era già arrivata. Perché allora? Possibile che Tokyo si fosse trasformata diventando un mostro dell’industrializzazione ingoiando tutto ciò che di vitale c’era? Possibile che ciò che i suoi occhi osservavano era solo un’illusione?
Era giunto sulla Terra senza sapere esattamente cosa aspettarsi. Quattro anni son passati da quella ultima battaglia. Aveva paura. Paura di trovare tutto diverso, tutto troppo cambiato. Forse perché anche lui era si era trasformato, era cresciuto anche se rimaneva il solito attaccabrighe, sempre la solita testa calda. C’era una cosa che non era cambiata in questi anni, il suo interesse per Ichigo, il suo sentimento era mutato, maturato quasi, mantenuto dal solo ricordo del suo viso e delle vecchie battaglie.
Aspettare adesso non aveva senso, non serviva a niente rimanere lì a rimuginare sui “se” e i “ma”, doveva andare a vedere cos’era cambiato. Almeno rivederla solo un’ultima volta, gli sarebbe bastato solo questo. Durante quei quattro anni comprese il significato dei suoi rifiuti, dei suoi sentimenti verso Ayoama ed anche i propri sentimenti.
 
 
Concluso il suo volo atterrò sull’albero, dove era solito appostarsi… stava già perdendosi nei ricordi. Guardò attentamente in giro e un brusio colpì la sua attenzione. C’era una fitta rete di persone all’ingresso della casa che ostruiva il passaggio. I loro volti erano crucciati, contriti, tristi e alcuni perfino disperati. Alcune donne, sicuramente di mezza età, si asciugavano gli occhi con dei fazzoletti e poi due giovani ragazze che non si risparmiavano nemmeno la fatica di trattenerle le lacrime. Adesso i suoi sospetti aumentavano sempre di più, uscì dal suo nascondiglio per raggiungere il muro e osservarli di soppiatto e proprio in quel momento capì tutto: il segno religioso che erano soliti fare gli umani con le mani, i fiori posati sul terreno, le lacrime che scorrevano come le acque di un fiume, gli abiti scuri e poi quello… una lastra spessa e lunga di legno con sopra una croce di metallo.
Non poteva essere vero, non riusciva a credere ai suoi occhi e per una volta sperava che il suo intuito avesse torto o che fosse tutto un sogno. Forse aveva sbagliato famiglia o forse lei non abitava più in quel luogo. Forse… forse era tutto maledettamente vero. Il vento spostò i lacci dei suoi pantaloni, gli anni era passati ma il suo abbigliamento era rimasto quasi immutato.
Qualcuno si stava dirigendo nella sua direzione, aveva attirato l’attenzione ma non fece in tempo ad allontanarsi che quella persona l’aveva già raggiunto: Zakuro.
Lo guardò con un certo stupore e nei suoi occhi si leggevano tutte le emozioni che vi animavano l’anima. Stupore, rabbia, tristezza, delusione e forse una briciola di delusione. Zakuro avrebbe voluto chiedergli tante cose, in particolare il motivo della sua visita, anche se poteva immaginarlo. Ma chi lo avrebbe mai detto che sarebbe successo oggi.
<< Ciao Kisshu >> non c’erano parole da poter pronunciare, di lacrime Zakuro non ne possedeva più. Il su tono di voce testimoniava la stanchezza fisica e mentale, le occhiaie invecchiavano il viso ancora giovane della modella e gli angoli piegati leggermente all’insù per un tenue e leggero sorriso.
<< Immagino tu voglia vederla, un’ultima volta >> l’alieno abbassò gli occhi ed il capo in una tacita risposta, aggirarono l’edificio ritrovandosi, dopo un paio di passi, sul retro. Zakuro si voltò verso di lui, non riusciva quasi più a trattenersi, ma non voleva piangere di fronte agli altri, non lo fece nemmeno davanti alle ragazze figurarsi con Kisshu. Voleva ancora mostrarsi capace di affrontare un dolore e una perdita simile.
<< L’hanno spostata in soggiorno, dalla finestra potrai osservarla, anche se circondata da parenti e amici >> gli voltò le spalle andandosene e ritornando indietro, forse stava raggiungendo le ragazze.
 
 
Prima però si sedette, appoggiando la schiena al muro e guardando in alto, adesso poteva custodire con gelosia e nutrirsi di quei ricordi. Perché ormai gli rimanevano solo quelli, i ricordi belli e brutti di un intero anno: dal primo incontro fino all’ultimo, quando credeva che sarebbe finito tutto con la morte, la sua però.
La osservò attentamente in viso e solo una parole gli nacque in mente: bellissima. La sua chioma rossa e fluente non era legata su capo ma le carezzava dolcemente il volto incorniciandolo, i lineamenti armoniosi e ancora un po’ infantili, il viso pulito gli resero un’immagine uguale a quella che aveva i suoi ricordi alimentavano. Non avrebbe più potuto baciarla o, semplicemente sfiorarla giocosamente con la sua bocca, vederla arrabbiata o felice, sentire l’adrenalina che scorreva sul suo corpo, ammirare il lato battagliero e coraggioso, vedere le lacrime che scendevano dal su viso in momenti di dolore, proprio come quelle che stavano per uscire dai suoi occhi. Credeva che sarebbe rimasta al fianco del suo Ayoama. Credeva che fosse felice della sua vita, credeva che avrebbe potuto amarla ancora. Perché la sua non era più un’ossessione, ma un bisogno intimo, una carezza calda dopo che il freddo dell’inverno aveva gelato il suo corpo. Non avrebbe più sentito la sua voce richiamarlo, come se avesse compiuto chissà quale reato. Non avrebbe mai più osannato il suo grande amore per il moro, persino questo gli sarebbe bastato pur di vederla ancora viva. Lanciando un’ultima occhiata al suo volto, disteso, sereno e paradossalmente senza emozioni si chiese se avesse sofferto troppo.
Una parte di lui, del suo cuore, della sua vita, perché si gli anni sulla terra e quelle cinque ragazze lasciarono un’impronta sulla sua vita, si era rotta.
 
 
 
Note
Questa ff è stata scritta in giornata, anzi in serata. Immagino che alcuni di voi avranno sentito la notizia della bambina morta dopo il parto, nel catanese. Questa vicenda, al di là del fatto che sia avvenuta nella mia città, mi ha fatto riflettere parecchio, per non parlare dell’immagine drammatica in prima pagina sul giornale locale. Scrivere una ff originale non me la sentivo così ho deciso di postarla qui, con la semplice scusa di sfruttare i personaggi di Kisshu ed Ichigo. Non ho scritto un vero e proprio finale, preferisco lasciarla così. Non voglio dire che la disgrazia di quella bambina mi abbia ispirato, ma mi ha fatto riflettere sui pensieri e le reazioni di Kisshu alla notizia della morte di Ichigo, poiché nella vita tutto è possibile. Spero di aver reso la lettura più veloce e scorrevole per una one-shot, un testo che sia veloce e sfuggevole proprio come un soffio di vento. Non ho approfondito il contesto ed altre caratteristiche della trama ed ho deciso di adottare la croce cristiana per motivi di comodità, quindi passatemi questo eventuale "errore". Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!
Se vi può interessare passate a leggere una nuova long che è in corso Different Human
 
Come sempre ricordo che tutti i personaggi appartengono ai rispettivi autori. Il materiale è coperto d copyright ed ha solo uno scopo amatoriale.
   
 
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