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Autore: DarkSoul10    20/02/2015    2 recensioni
"Fushimi se ne stava lì, abbandonato sul letto, con la schiena poggiata sul muro freddo della stanza, un braccio sopra il ginocchio piegato, le mane gelide e pallide, gli occhi impenetrabili quanto un muro di pietre, freddi e persi.
Non aveva mai pensato che sarebbe potuto accadere qualcosa di simile."
Perché hanno la sfortuna di essere una delle mie coppie preferite.
Possibile OOC
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fushimi Saruhiko, Misaki Yata
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lightless
 
 
Il silenzio che aleggiava nella stanza regnava sovrano, si poteva udire solo il respiro regolare del ragazzo che se ne stava seduto sul letto.
Il cielo grigio ricopriva la città con la sua luce cupa, cielo che a pochi istanti avrebbe bagnato le strade asfaltate con la pioggia di cui era carico.
Il vento con la sua forza costringeva i rami scarni degli alberi in una danza macabra, angosciante, mentre le persone velocizzavano il passo nella speranza di giungere prima dalle loro famiglie.
Fushimi se ne stava lì, abbandonato sul letto, con la schiena poggiata sul muro freddo della stanza, un braccio sopra il ginocchio piegato, le mani gelide e pallide, gli occhi impenetrabili quanto un muro di pietre, freddi e persi.
Non aveva mai pensato che sarebbe potuto accadere qualcosa di simile.
O forse si, ma la sua mente rifiutava quel pensiero che lo avrebbe reso soltanto più debole.
Eppure era successo e adesso non sapeva che fare se non stare li, in quella stanza fin troppo grande che sembrava volerlo inghiottire.
Non distoglieva lo sguardo, lo lasciava fisso sul corpo di Misaki.
E più il tempo passava e più si sentiva morto, un gelido freddo dentro il suo corpo gli immobilizzava i muscoli, rendendolo incapace di compiere alcun tipo di movimento.
Quel silenzio, che ora era diventato assordante, non riusciva a dargli più alcun tipo di sollievo, anzi si univa al chiasso creato dai suoi pensieri disperati e sofferenti.
Urlare. Voleva urlare fino a far sparire quell'opprimente peso che aveva sul petto, fino a ritrovarsi con i polmoni doloranti a causa del poco ossigeno che gli era rimasto.
Eppure non riusciva a fare nemmeno quello.
Aveva un nodo in gola che minacciava quasi di strozzarlo, si prese la testa tra le mani respirando a fatica con gli occhi lucidi e spaventati, terrorizzati.
Non riusciva ad accettare quella realtà. Non voleva accettarla. Non poteva.
Con le mani che tremavano convulsamente, si avvicinò al corpo di Misaki, barcollando.
Era così bello, sembrava un bambino che dormiva beato tra le soffici coperte di quel letto. Con gli occhi chiusi, i capelli sparpagliati sul cuscino bianco e la sua felpa larga candida.
Se non fosse per quella atroce macchia di sangue che la sporcava sul torace, lì dove una volta un cuore batteva, pronto ad affrontare qualsiasi avversità senza la minima paura.
Gli accarezzò il viso, sentendosi quasi morire nel farlo.
Era freddo.
Si ricordava ancora quel dolce calore che l'altro emanava. Quel calore che lo faceva sentire a casa.
Strinse gli occhi, perso in quei pensieri che ora non facevano altro che gettarlo in un'abisso di disperazione, disperazione che non vedeva l'ora di divorarlo, squarciare la sua pelle con i denti aguzzi, prendergli il cuore e stringerlo in una morsa soffocante.
-M-Misaki..- singhiozzò, accorgendosi solo in quel momento di non riuscire nemmeno a parlare.
Patetico, ecco cosa avrebbe pensato una volta di se stesso vedendosi in quello stato.
Ma una volta non capiva quanto una persona potesse essere importante.
Quanto un suo sorriso o una sua lacrima riuscisse a distruggerti o renderti invincibile.
-Misaki..- sussurrò ancora, carezzandogli con dolcezza gli zigomi, fissando gli occhi blu, umidi di lacrime sulle sue labbra.
Si avvicinò lentamente come se avesse paura di svegliarlo, poggiandole su quelle dell'altro in un casto bacio.
Era morbide proprio come ricordava.
Stava per impazzire dal dolore, riusciva quasi a sentire la lucidità abbandonarlo lasciando posto al più cieco dolore.
Si sedette sul bordo del letto, ormai le gambe non riuscivano più a reggerlo.
-Sai Misaki.. Io ti ho sempre amato, non riuscivo a starti lontano, eri tutto per me.-
 
Una volta per Saruhiko la cosa più bella del mondo era la pioggia. Fredda e grigia, che portava con sé quel tipico odore di terra bagnata che tanto adorava. Si sentiva a casa in quei momenti, protetto da quella miriade di goccioline.
 
-Mi chiedo come riuscirò a vivere d'ora in avanti, o forse.. Non riuscirò mai più a farlo- ammise con un sorriso triste.
 
Poi, un ragazzo dai dagli occhi nocciola era entrato nella sua vita, risvegliando quei sentimenti che perfino Fushimi stesso si era scordato di avere, facendolo ridere, soffrire, donandogli la felicità.
 
-E come potrei? Eri tutto per me, e per quanto mi duole ammetterlo, no.. Non sono abbastanza forte sopportare tutto questo.. Non ci riesco..- aveva la voce rotta dal pianto, e gli occhi fissi sul pavimento.
 
Come si può dire addio a chi ti ha riempito la vita?
Semplicemente non si può.
 
È.. -Impossibile- sussurrò Fushimi sdraiandosi accanto al corpo di Misaki intrecciando le dita alla sue.
E si addormentò così, mano nella mano, il silenzio che cullava il suo dolore e gli occhi chiusi nella speranza che prima o poi si sarebbe svegliato dal quel terribile incubo.
  
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