Caro diario,

anche oggi è una giornata tutt'altro che speciale. Sono andata alle prove del film, dicono che sono molto brava, ma sono irritati dal fatto che non voglio baciare nessuno. Beh, che vogliono? Io sono solo di Light.

Anche se oggi non si è fatto sentire... come accade da quasi una settimana. E' molto preso dal caso Kira, deve nascondere sé stesso e mentire in continuazione, povero il mio Light!

Io sto lavorando un po' al suo posto, scrivo decine di nomi sul Death Note ogni giorno. Rem mi guarda comprensivo mentre "lavoro", sa che ci sto male, ma per Light questo e altro. Per amore questo e altro...

Non è che stia molto bene in effetti, fisicamente parlando. Sono dimagrita di sette chili in due settimane e ho continuamente degli incubi, ma sono sicura di poter resistere. Devo farcela. Tanto tra poco Light sarà con me, continueremo il lavoro insieme; anche se non ci sentiamo da tanto so che gli importa di come sto. Sono l'unica di cui si può fidare; ricordo ancora il giorno in cui mi sono presentata a casa sua per la prima volta. Ho preso la mia vita e gliel'ho consegnata, su un piatto d'argento. Gli ho dato il mio Death Note, il mio amore, la mia riconoscenza, il mio aiuto, tutto quello che avevo.

So che in fondo lui non vuole andare avanti da solo, ha bisogno di me. Forse anche lui mi ama, così come io ho amato lui dal primo momento che l'ho visto.

Sto guardando fuori dalla finestra, c'è la luna piena. Giù in strada, sotto un lampione, c'è una coppietta... si stanno baciando. Che carini! Vorrei tanto che fossimo io e Light.

Fantastico sempre più spesso su come sarebbe la nostra vita insieme, se non ci fosse il Death Note. Vorrei tanto che le mie fantasie fossero vere, concrete. Vorrei tanto passare la vita con lui.

Oh, ma chi sto prendendo in giro? Questa pagina rimarrà tra me e te, caro diario. Come potrebbe importare a Light di cosa penso della nostra storia? Non dureremo certo per sempre... ma vorrei tanto che lui mi amasse almeno la metà di quanto io amo lui. Ora vado, sono stanca. Buonanotte, diario.

Misa si alzò dalla toeletta, indossò una maglietta larga come pigiama, tolse le calze a righe e sospirò. Ormai tutti i suoi vestiti le stavano larghi, ovviamente il suo agente era arrabbiatissimo per questo. Ma lei non poteva farci nulla.

Si guardò allo specchio mentre si scioglieva i capelli dai due codini che faceva sempre. Rimase a lungo a fissarsi le grandi occhiaie viola che durante il giorno venivano ricoperte da strati e strati di fondotinta, abbacchiata. Studiò le rughe di espressione che le stavano venendo a furia di contrarre il viso in una smorfia preoccupata. Si tolse il rossetto e si pettinò un'ultima volta i capelli biondi e scompigliati, poi si infilò silenziosamente sotto le coperte.

Ci mise molto a prendere sonno. Rem, di fianco a lei, la osservava silenziosa, avvolta dal buio; i grandi occhi scuri erano curvati in un'espressione di profonda pena e comprensione per quella giovane umana. Le si era affezionata molto negli ultimi tempi.

Rem si sentì profondamente in colpa per lo stato in cui era ridotta la ragazza; dopotutto era stata lei a portarle il Death Note. Rifletté a lungo su cosa fare.

Era così concentrata che non si accorse delle lacrime di Misa, che continuarono a sgorgare anche dopo ch'ella si fu addormentata.