Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: sihu    07/12/2008    8 recensioni
un'altra storia sull'infanzia di Rufy ed Ace! ...non ci posso fare niente, ormai questo genere mi ha preso! XD
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
questa storia non posso che dedicarla a HelenaAvenged e a chungee perchè hanno scritto due storie stupende e ad Haku perchè la sua storia sui due fratellini mi ha commosso.

ANDIAMO AD ALLENARCI?

“Ace.. Sei andato via?”
Chiese il fratellino più piccolo mettendosi a fatica a sedere. Era bloccato a letto solo dalla mattina ma non ne poteva già più. Avrebbe voluto correre fuori ma non ne aveva la forza.
“No, sono ancora qui. Tranquillo che non vado via.”
Lo rassicurò Ace sedendosi vicino a Rufy e facendolo rimettere sdraiato. Il fratellino si lasciò mettere a letto senza protestare e lasciò che Ace gli rimboccasse le coperte perché non prendesse freddo. Era l’ennesima volta che gli chiedeva di rimanere con lui, anche se non c’era bisogno. Ace non avrebbe mai lasciato solo il fratellino malato.
“Andiamo in spiaggia ad allenarci?”
Chiese Rufy debolmente, rosso in viso per la febbre. Era qualche giorno che tossiva spesso ma Ace aveva pensato che non fosse nulla di grave. Quella mattina però Rufy non era corso a svegliarlo come al solito. I due ragazzi dividevano la stanza e di solito Ace capiva che era mattina perché Rufy gli saltava sulla pancia urlando che aveva fame e che voleva allenarsi con lui. Gli era parso decisamente strano, era andato a svegliarlo e si era spaventato. Il fratellino scottava, doveva avere la febbre alta. Era stato con lui per ore, senza allontanarsi mai dal suo letto e mettendogli un panno freddo sulla fronte sperando che si sentisse un po’ meglio. Per un po’ aveva anche temuto il peggio. La strada per andare in paese a chiamare il dottore non gli era mai parsa così lunga. Nel primo pomeriggio però Rufy si era svegliato e non aveva smesso nemmeno per un attimo di cercare il fratello maggiore.
“Non puoi fratellino, hai la febbre.”
Gli rispose dolcemente il fratello più grande, passandogli una mano sulla fronte per controllarlo. Era ancora molto caldo ma almeno aveva smesso di delirare e di sudare freddo. Era sollevato nel vederlo stare meglio.
“Ma io voglio diventare forte come te, così potrò diventare il Re dei Pirati.”
Insistette ancora Rufy, deciso a non mollare il colpo così facilmente. Ora che si sentiva meglio non era intenzionato a sprecare nemmeno un minuto, voleva realizzare il suo sogno. Il veri pirati dopo tutto non si fanno mica fermare solo da un po’ di febbre, no?
“Lo farai quando sarai guarito.”
Disse Ace paziente. Era stato molto in pensiero per il piccolo e voleva evitare che peggiorasse di nuovo. Il dottore era stato chiaro, doveva stare a riposo assoluto qualche giorno. Ace sospirò, non sarebbe stato per niente semplice temere fermo a letto quel terremoto del suo fratellino. A volte era una peste e si cacciava nei guai ma non sapeva fare a meno di lui, Rufy aveva la straordinaria capacità di trasmettere alle persone il lato migliore di se nonostante tutto.
“Uffa, ma mi annoio.”
Si lamentò il piccolo battendo i pugni sul materasso. La vista del visino del piccolo, tutto rosso per la febbre e imbronciato fece ridere il fratello più grande.
“Per questo ci sono qui io a farti compagnia!”
Disse ancora Ace con un sorriso sulle labbra. Rufy rimase per un bel po’ in silenzio, come se stesse pensando a qualcosa.
“Fratellone? Anche tu vuoi diventare un pirata, vero?”
Disse alla fine Rufy fissando intensamente il fratello più grande.
“Certo!”
Rispose sicuro Ace, sorpreso dalla domanda del fratello. La vita del pirata, sempre in mezzo al mare a caccia di nuove avventure era quello che desiderava di più in assoluto. Non vedeva l’ora di partire alla scoperta di nuovi mari e nuovi mondi. L’unica cosa che lo spaventava e lo rendeva un po’ triste era il distacco dal fratellino. Loro due erano cresciuti senza padre, certo per un po’ con loro c’era stato il nonno ma non era la stessa cosa. Ace aveva fatto da fratello maggiore e da padre al fratellino e sapeva che il piccolo avrebbe sofferto immensamente per il loro distacco.
“Ma tu sei più grande di me..”
Disse ancora Rufy, improvvisamente triste. Ace era confuso, non era da Rufy diventare essere così mogio. Di solito era un vulcano, e di certo non poteva essere la febbre a fermarlo. Si chiese che cosa stesse passando nella mente del fratellino.
“E questo cosa centra?”
Chiese Ace stupito e confuso. Il fratellino ora aveva la testa bassa, sembrava quasi si stesse sforzando con tutto se stesso di trattenere le lacrime.
“Vuole dire che tra qualche anno partirai per mare, io sarò troppo piccolo per seguirti e mi lascerai solo.. Chi si prenderà cura di me?”
Rispose Rufy fissando intensamente le coperte. Era ancora presto, infondo Ace aveva solo undici anni ma il pensiero che un giorno il fratello se ne sarebbe andato lo rendeva infinitamente triste. Suo fratello era tutto per lui. Era insieme un compagno di giochi e un modello da imitare. Un fratello maggiore e una sorta di padre. Non avrebbe mai voluto separarsi da lui.
“Beh quando io sarò abbastanza grande per partire tu sarai abbastanza grande per badare a te stesso. E poi potrai sempre aspettare qualche anno e raggiungermi nel Grande Blu, no?”
Disse Ace, lasciando che il fratellino si appoggiasse contro il suo petto. Il maggiore sentì le lacrime calde di Rufy bagnargli il petto e dovette fare del suo meglio per non mettersi a piangere anche lui.
“Ma mi mancherai tanto..”
Continuò il fratellino con la stessa aria triste. Sapeva che era presto per pensare a quando il fratello sarebbe partito ma non riusciva a toglierselo dalla mente.
“Anche tu fratellino mi mancherai, ma sono sicuro che ce la caveremo entrambi. Siamo fratelli, no?”
Disse Ace dopo averci pensato un po’ su. Era così triste vedere il piccolo Rufy così triste e allo stesso tempo lo faceva stare malissimo pensare di partire lasciandolo solo sull’isola ma era il loro sogno. Un giorno lo avrebbero realizzato, magari insieme.
“Hai ragione! Quando partirai non smetterò di allenarmi, così quando ci incontreremo ti batterò!”
Rispose Rufy, tornando in pochi secondi il solito vulcano di energie. Le parole del fratello erano bastate. Erano fratelli e lo sarebbero rimasti nonostante gli oceani che li avrebbero divisi un giorno e i nemici che avrebbero cercato di sconfiggerli. Un giorno si sarebbero incontrati nella rotta maggiore e avrebbero coronato il loro sogno insieme. Rufy cercò nuovamente di alzarsi ma ancora una volta Ace lo fermò.
“Prima aspetta che ti passi la febbre però!”
Disse ridendo il fratello più grande.
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: sihu