La questione era iniziata circa un mese prima.
“John, voglio studiare le api!”
Le api? Sherlock Holmes che studiava... le api?
Sembrava stupido anche dopo averlo ripetuto mille volte. E lo ripeté mille volte, John, cercando di capire le cause profonde che potevano aver spinto il consulente investigativo ad annunziare, in piedi in mezzo alla stanza, la vestaglia svolazzante, di voler lasciare tutto per studiare le api.
Alla fine, un giorno, John domandò, passandosi una mano tra i capelli ingrigiti dal tempo in un gesto di massima sopportazione: “È per un caso?”
“Interesse.”
Ah. Questo, poi, era il massimo. Si sarebbe annoiato al secondo giorno e sarebbe tornato in Baker Street sbattendo la porta e proclamando, come fosse verità universalmente riconosciuta, che le api erano animali così noiosi...
“E dove le studieresti, le api?”
“In campagna. Mycroft non dovrebbe avere problemi a...”
“No” disse con veemenza John. Lo disse con più forza di quanto avrebbe voluto, ma quando Sherlock si faceva prendere da capricci così assurdi, riusciva a stento a rimanere tranquillo. “Non puoi lasciare tutto così. Lestrade...”
“Lestrade non passa più” fece notare Sherlock.
“Tornerà. La tua vita è qui” tagliò corto John. Io sono qui, avrebbe voluto aggiungere.
Holmes aveva scrollato indispettito le spalle e aveva lasciato con un pizzico di drammaticità la sala.
“Dovresti farmi venire con te” gli fece notare John il giorno dopo, mentre Sherlock si preparava infine a partire.
“No, John, non puoi. E sappiamo entrambi perché.”
John si passò una mano sulla fronte, stirandola. Certo che lo sapeva, eppure era difficile lo stesso.
“Hai solo ritardato il momento.”
John annuì, con lentezza. Sì, ora l'avrebbe lasciato andare. Aveva ritardato fin troppo e lo sapeva.

E pensare che era iniziato tutto da un'ape che si era posata sui fiori che John gli aveva lasciato un mese prima sulla tomba.

*L'idea di Sherlock Holmes che studia le api non è mia, ma del signor Conan Doyle.

**Spero che questa storia senza pretese possa piacere. Fatemi sapere cosa ne pensate, anche i commenti negativi sono ben accetti, perché servono per migliorare.

Nina