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Autore: inulena    23/02/2015    3 recensioni
(IN REVISIONE GRAMMATICALE)
*tratto dalla storia*
-baciami, dannazione, ho detto baciami!- urla, ma io non lo ascolto nemmeno, ormai le sue parole non raggiungeranno mai più il mio cuore.
-hai avuto tutto il tempo per farmi questa richiesta e solo adesso ti decidi? solo adesso che non ne hai più nemmeno il diritto- vedo il dolore sul suo volto e la cosa mi fa piacere. mi allontano da lui e lo sento sussurrare.
- torna da me... Kagome!-
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV KAGOME

“Perché? Perché lo hai fatto?” gli occhi di ghiaccio di Sesshomaru mi puntano suoi miei. Il contatto è talmente intenso che distolgo lo sguardo.
“perché?” ripete con voce supplicante. Mi guardo le mani e le vedo insanguinate. Cosa ho fatto? Il mio sguardo è ancora rivolto sulle mie mani.
“Sei un mostro!” urla, catturando la mia attenzione. Noto solo ora che tra le braccia ha una piccola figura, inerme e così indifesa che dalle mia labbra esce un sussurro. È ferita! Mi avvicino per aiutare Sesshomaru ma lui mi punta la spada contro.
“tu! Sei stata tu!” mi urla contro. Non riesco a parlare. È più forte di me.
“io mi fidavo di te! Avevi detto che non gli avresti fatto del male ed invece.... invece l'hai uccisa!” dice alzandosi cosi permettendomi di vedere la faccia della bambina che finora era nascosta tra le sue braccia. Faccio un passo indietro quando realizzo che la ragazzina è Rin e che per terra davanti a me c'è Sounga sporca di sangue.
“sei un mostro! Stammi lontano! Stacci lontano!” rimarca lui continuando a stringere la piccola Rin. Non posso credere di averlo fatto...io...io... cerco di parlare ma la gola mi si infiamma e le parole non lasciano la mia bocca.
“come hai potuto tradirmi?- dice posando la piccola Rin a terra e venendo verso di me- io mi fidavo, pensavo che...che... stupido sono stato”. Vorrei piangere ma non ci riesco. 
“adesso ti ucciderò, cosi potrò vendicare la morte della piccola” sfodera la spada e la punta verso la mia gola. Vedo che prende la rincorsa per infilzarmi e tutto quello che riesco a fare è urlare.



“NOOOOOOOOO!” mi sveglio di soprassalto, con il fiatone e coperta di sudore. Perché faccio degli incubi simili? Mi passo una mano tra i capelli per trovare anch'essi bagnati. Una mano che si appoggia sulla mia spalla mi fa sussultare.
“che cosa fai?” mi chiede Sesshomaru poggiando un gomito sul materasso per potermi guardare meglio.Lui è qui. 
“ho fatto un incubo” lui sposta la mano dalla spalla alla schiena e il mio corpo istintivamente reagisce e mi tranquillizzo.
“ti va di raccontarmelo?” mi chiede stavolta concentrandosi sui capelli. La sua carezza è molto calda. La sua mano è calda.
“avevo ucciso Rin” sussurro. Lui blocca i suoi movimenti e per un secondo smette di attorcigliarsi i miei capelli tra le dita.
“non lo faresti mai” dice riprendendo ad arrotolare i miei capelli. 
“come fai ad esserne così certo?” gli chiedo voltandomi verso la sua direzione.
“come sai che prima o poi non perderò il controllo e farò del male, chi mi dice che non arrivò ad uccidere pure te?” la mia corazza di freddezza si sta sgretolando e non lo posso permettere.
“lo so perché tu sei una persona buona e mi fido di te” ridacchio alle sue parole. Una persona buona? Non potrei mai esserlo, anche volendolo. Sono stata tutta la vita ad aiutare le persone e ha essere gentile con gli altri e alla fine quando stavo per morire non c'era nessuno, ero sola. Il suo sguardo cade sulle mie spalle. È da un po di giorni ormai che lui dorme insieme a me, tutte le sere, la cosa invece di infastidirmi, come dovrebbe, mi tranquillizza.Non posso permettermi questa debolezza. 
“come mai sei ancora qui?” gli chiedo appoggiandomi di nuovo sul letto.
“tu ancora non mi hai mai mandato via”. Il suo ragionamento non fa una piega. Stupendomi, mi prende tra le braccia e mi fa accucciare sul suo petto proteggendomi con le sue braccia. Alzo il volto verso il suo e alzo un sopracciglio.
“stai cercando di proteggermi?” sul suo bellissimo volto compare una sorriso.
“si... sto cercando di proteggerti da te stessa” mi accuccio tra le sue braccia, cercando di nascondere il viso per non fargli capire a cosa sto pensando.
“non ne ho bisogno” il suo profumo mi entra nelle narici, inebriandomi i sensi. 
“lo so”. La conversazione finisce per la mia incapacità di rispondere. Perché una persona dovrebbe stare accanto ad un'altra se questa non la vuole? Io non voglio qualcuno che mi protegga, alla fine anche lui mi lascerà. Questa situazione mi sta dando sui nervi, la sacerdotessa che possiede la sfera e che ha il potere di 1000 demoni, deve rintanarsi tra le braccia di un uomo per protezione, stronzate! Sono troppo orgogliosa per accettare il fatto che lui voglia proteggermi, anche solo che voglia provarci. Mi alzo in tutta furia, cercando di assumere una freddezza che con lui non ho mai avuto.
“che ti prende adesso?” mi chiede brusco.
“desidero che tu d'ora in poi dorma nella tua stanza, non è idoneo che tu dorma con me”. La sua espressione si fa dubbiosa e i suoi occhi di stringono in due fessure.
“a cosa devo questa tua conclusione?” mi chiede alzandosi a sua volta e venendomi incontro. Non indossa la parte di sopra del suo abito e il suo petto è in bella vista, cerco di non farci caso e rispondo.
“a niente, è solo una costatazione... anzi un'ordine, d'ora in poi non voglio che entri più nella mia stanza senza un invito. Sei il mio braccio sinistro, non il mio amante” le mie parole sono velenose e noto la sua espressione furiosa. Mi guarda e basta nella sua posizione glaciale. So di averlo ferito.
"Quello che è success..."
“cosa? Non è successo niente” devo cercare di allontanarmi da lui, ci sono troppe ragioni che mi spingono a farlo. Se mi affezione a lui avrò troppo da perdere e non posso permetterlo, inoltre restando accanto a me sarà sempre in pericolo, non so come potrei reagire alle varie situazioni. Non posso ricadere di nuovo in questa trappola. Non cedrò più. Vado verso la finestra e guardo il mare al chiaro di luna, la cosa più bella che abbia mai visto. 
“non ti credo” le sue parole battono sul mio orecchio che poi viene baciato, e la cosa manda dei brividi lungo la schiena. Devo liberarmi di lui, o questa storia non avrà mai fine.
“si invece, so quel che voglio e ti sto chiedendo di non venire più qui” cerco di levarmi di dosso la sua presenza imponente, ma le sue intenzioni non sembrano queste tanto che mi prende per il braccio e mi sbatte alla parete premendo prepotentemente le sue labbra sulle mie. Mi irrigidisco e cerco di spingerlo via da me, ma uso nemmeno un quarto della mia forza. Spinge il suo corpo contro il mio e un sussulto esce dalle mie labbra. Come ci riesce io ho dei piani e lui sta solo... solo... complicando tutto.
“lo sapevo.... lo sapevo che non... mi avresti mandato via” riesce a dire tra un bacio e l'altro. Già come sempre sembra sapere meglio di me le mie intenzioni. La sua bocca è sempre più esigente e le sue mani percorrono i miei fianchi per poi arrivare alle gambe, invitandomi ad avvolgere la sua vita. Scuoto la testa in segno di negazione.
“no!” sussurro sulle sue labbra.
“cosa c'è? Cosa ti trattiene?” mi chiede cercando ancora le mie labbra, ma stavolta riesco a girare la testa impedendogli quel contatto che ormai è diventato essenziale per me. Cerco di divincolarmi dalla sua presa e stavolta ci riesco. La sua faccia è un miscuglio di rabbia e dubbio e... delusione. Non posso sopportare di vedere il suo sguardo, la cosa mi manda in bestia. Non può pretendere da me una cosa che io non gli posso dare.
“ecco perché non mi abbandono... ecco cosa mi blocca, la tua faccia, il tuo sguardo, quella espressione che tradisce aspettative” apro la finestra e il vento soffia attraverso i miei capelli.
“io non ti posso dare quello che vuoi, non lo posso dare a nessuno...non di nuovo, non più” varco la soglia e con una mossa agile spicco il volo allontanandomi dalla prigione che lui rappresenta. Lui è tutto quello da cui devo stare lontana, tutto quanto.
“KAGOME!” urla Sesshomaru.



In lontananza vedo il posto che mi ha fatto sentire a casa fin dall'inizio, il posto che non mi ha mai oppresso, il luogo dove mi sono sentita davvero me stessa. La folta chioma verde si vede anche a chilometri di distanza. Atterro sul terreno fresco di rugiada e respiro a pieni polmoni l'aria incontaminata di questo posto. L'albero secolare è imponente e maestoso, se si sta sotto la sua chioma sembra quasi di toccare il cielo. Con un salto raggiungo i primi rami e cosi continuando a salire fino ad arrivare ai rami più alti. Mi accuccio contro il possente tronco e volgo il mio sguardo alle stelle, sono così piccole è impossibile pensare che in realtà sono colossi che risplendono di luce propria. Mi fa sentire a disagio sapere che mentre noi, qui sul mondo, svolgiamo tutti i giorni le noste cose, lassù, si stanno muovendo una moltitudine di colossi, e noi non ce ne accorgiamo nemmeno. Un rumore improvviso mi risveglia dai miei pensieri.
“sei tu” Inuyasha si avvicina e si muove con una destrezza forgiata dall'abitudine tra i rami di quest'albero.
“cosa ci fai qui?” la mia voce risulta saccente e poco interessata, per questa sera ho mostrato abbastanza tenerezza.
“la domanda la dovrei fare io a te” mi risponde guardandomi. Non parlo, cosa dovrei dirgli?
“si... sarà meglio che me ne vada, sai non vorrei che ti ritrovassi con il culo a terra” dalle sue labbra esce una risata che mi manda in confusione
 “e perché mai dovrei?” dice saltando di nuovo di ramo in ramo e avvicinandosi.
“perché stai diventando invadente e ti potrei stendere in pochi secondi” questo battibecco mi sta facendo innervosire e divertire al tempo stesso. Ma ben presto le sua espressione si fa tesa e mi rivolge quello sguardo pieno di aspettative da cui sono appena scappata. Mi sembra molto strano questo comportamento da parte di Inuyasha. Mi sembra arreso. I suoi occhi... il suo odore. Devo andare via da qui, è stata una pessima idea. 
“perché hai ucciso Kaede, Kagome? Cosa ti ha spinto a farlo?” primo o poi la domanda che temevo è arrivata.
“il perché non è abbastanza ovvio? Ormai per me non esiste un motivo valido per non fare del male” mi alzo in tutta fretta, cercando di scappare di nuovo da una situazione che mi risulta sgradevole. I suoi occhi sono uguali a quelli di Sesshomaru. Mi guardano come se fossi la cosa più preziosa per loro. 
“non te ne andare, parlami Kagome, prima lo facevi” un moto di rabbia si impossessa di me e con la velocità che ormai mi caratterizza mi avvicino al suo volto. Sento il fiato del suo sussulto.
“se mi avessi mai ascoltato avresti impedito la mia morte” dico con disprezzo, so che lui non c'entra niente ma vedere la usa espressione di dolore mi rallegra, almeno so che teneva a me.
“io non lo credevo possibile” alzo un sopracciglio.
“io non lo credevo possibile che una creatura tanto perfetta come te, riuscisse ad amare uno come me. Insomma guardarmi- dice allargando le braccia- cosa mai ti avrei potuto dare?” mi chiede con voce sconsolata.
Tutto amore mio... tutto mi avresti potuto donare tutto
Spalanco gli occhi, di nuovo quella voce.
Diglielo! Digli cosa ho appena detto, non lasciarlo andare via, ti prego!
“no! No gli dirò niente!” rispondo alla voce che c'è dentro di me.
“cosa? Cosa... cosa stai dicendo?” Inuyasha cerca di prendermi per le spalle ma ho ancora abbastanza lucidità da scansarlo.
DIGLIELOOO!
L'ordine della voce mi fa perdere l'equilibro e cado dal ramo. Buio vedo solo buio per quelli che mi sembrano secoli, ma poi sento due braccia forti che mi sostengono e che mi appoggiando delicatamente a terra.
“Kagome? Kagome? Tutto bene? Sei ferita?” mi chiede Inuyasha cominciando a ispezionare il mio corpo.
“cosa è stato?” gli chiedo ancora stordita.
“non so lo, un attimo prima eri in sul ramo in equilibrio e un secondo dopo stavi precipitando nel vuoto” Quella voce! È la stessa di quando ho ucciso Kaede. Mi alzo in tutta fretta prendendomi i capelli. Sarò mai libera?
“Kagome dimmi cosa ti sta succedendo?” non rispondo alla sua domanda ma cerco di tranquillizzarmi, devo eliminare il problema e c'è solo una cosa che può farlo. Spicco il volo e mi allontano da Inuyasha, è la seconda volta stasera che scappo da un No-Taisho. Lui mi guarda andare via senza dire una parola e la cosa non fa altro che colmare i miei sensi di gratitudine.


La mattina è ormai alle porte e sento il profumo del mare invadermi le narici. La finestra di camera mia è ancora aperta e con grande facilità ci scivolo dentro. Il letto è ancora sfatto e non vi è nessuno all'interno. Chissà dove sarà Sesshomaru in questo momento? Apro la porta della camera e mi dirigo verso la sala principale dalla quale escono delle grida femminili. Spalanco la porta e rimango strabiliata da ciò che vedo.

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SPAZIO AUTRICE
Chiedo umilmente venia! Scusate ragazzi, scusate davvero, se pubblico solo ora! Non ho avuto un briciolo di tempo nelle ultime due settimane. Spero che il capitolo vi piaccia, questo  riguarda tutto il lato love della storia, (quando c'erano nelle ff erano i miei preferiti) cosa ne pensate delle due coppiette? e questa strana voce? cosa ha visto Kagome nella sala principale? tutto questo prossimamente su Italia 1.... No, dai scherzo! Scrivetemi tante recensioni che mi fa sempre piacere sapere che vi passa per la testolina e accetto di buonissimo grado ogni consiglio. 
Ci risentiamo alla prossima, 
baci,
Inulena.
   
 
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