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Autore: Samurai Riku    23/02/2015    1 recensioni
Takumi, giovane allenatrice in erba partita da poco dalla sua città natale della regione di Ryudon per affrontare la Lega Pokémon, assieme a Koyuki, sua amica di infanzia nonchè coordinatrice, sono giunte nella città di Tecnopoli, ma un insolito mistero le aspetta. Riusciranno a venirne a capo? A che prezzo?
Un ringraziamento particolare a Koyuki Chan che mi ha aiuata ad inventare questi personaggi e la regione di Ryudon.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Dopo aver camminato per giorni nel roccioso deserto che occupa l’area ovest della regione di Ryudon, Takumi e Koyuki raggiunsero finalmente la città di Tecnopoli: la metropoli più sviluppata e grande della regione. Sembra impossibile che una città del genere possa sorgere nel bel mezzo del nulla, ma le brillanti menti che hanno creato quest’oasi di vita sono state capaci di sfruttare al meglio l’ambiente circostante, il clima, e la relativa vicinanza del mare.
Tecnopoli, con i suoi alti edifici, le larghe strade asfaltate e negozi di ogni tipo, accolse a braccia aperte le due giovani viaggiatrici e i loro pokèmon.
-Finalmenteeee!!!- Takumi si gettò in ginocchio sulla strada alzando le braccia al cielo, piangendo commossa -Case, persone, e soprattutto acqua!!-
-… tree…- Yoshi guardò basito la sua allenatrice, per la reazione esagerata.
-Non è che siamo state senza cibo e acqua per mesi, Takumi!!- la riprese Koyuki.
-Non importa, sono felice!! Non voglio più affrontare il deserto!!-
Yoshi armeggiò con l’Harada-watch di Takumi, ingrandendo la mappa della regione sullo schermo, indicandole che per lasciare la città avrebbero dovuto fare un altro tratto nel nulla fatto di terra brulla e roccia.
-….. noooo!!- crollò carponi sull’asfalto.
-Siamo appena arrivate, non pensare alla partenza!- cercò di dirle l’amica, abbozzando un sorriso nervoso.
-Chiko, chiko…- Kika diede una pacca sulla spalla alla rossa con una liana.
Scattò subito in piedi -Ma non disperiamoci!! Ricarichiamoci come si deve e poi andiamo alla palestra!!-
-Questo è lo spirito giusto!! Qui potrò vincere un altro fiocco!!-
-Chiiiko!!- la piccola Chikorita saltò sulla testa di Koyuki, esultando insieme a lei.
-Ma prima troviamo un ambulatorio medico!!-
Koyuki guardò Takumi confusa, non capendo a cosa poteva mai servirle un ambulatorio -Eh…? Perché?-
Lei la guardò con gli occhi colmi di lacrime -Mi sono bruciata le mani sull’asfalto bollente…-
Yoshi si coprì il volto con una mano, incredulo.
 

Una volta risolto il piccolo problema di Takumi, le ragazze andarono al Centro Pokèmon, prendendosi una meritata pausa pranzo e affidando i loro pokèmon alle cure dell’infermiera Joy e di Chansey.
-Cosa facciamo per prima? La mia sfida in palestra, o la tua gara?-
Koyuki si mise a sfogliare un opuscolo informativo -Vediamo, le gare inizieranno domani pomeriggio, così ho un po’ di tempo per allenarmi con Skity!-
-Benone, allora oggi palestra di Tecnopoli!!-
-Treecko tree!!-
-Va bene! Sai che tipo di pokèmon usa il capopalestra?-
-Certo che no!-
-…treeko!!- Yoshi le diede un forte colpo con la coda in testa.
-Ahio!! Ma che fai, Yoshi??-
Il pokèmon le inveì dietro agitando un pugno, con tono di rimprovero.
Kika cercò di calmarlo, prendendolo con le liane, ma ottenne solo maggior irritazione da parte di Yoshi, che si dimenava disperato per liberarsi.
-Mi sa che Yoshi non ha molta voglia di lanciarsi contro un avversario senza sapere nulla al riguardo.-
Takumi si massaggiò la botta -Sì, sì, ho capito… allora prima ci informiamo e poi lo sfidiamo.-
-Ko!-
-Mi dispiace ragazze, ma dovrete aspettare.- disse una donna in uniforme, arrivando davanti al divanetto dov’erano sedute.
Takumi e Koyuki alzarono lo sguardo su di lei -Agente Jenny!-
-Cosa vuol dire che dovremo aspettare? Il capopalestra non c’è?! E le gare sono sospese?!-
-Purtroppo è da un mese che non si tengono più incontri in palestra e gare pokèmon a Tecnopoli. Siete appena arrivate, giusto? Entrate in città non avete notate nulla di strano?-
Koyuki si guardo un attimo attorno -No… perché cosa dovrebbe esserci di strano? La città è tutta un grande miraggio?-
-No, no… per caso avete pokèmon in procinto di evolversi?-
-Mmh… Shinx l’ho catturato da poco, Houdour non penso che sia ancora pronto ad evolversi, l’unico sarebbe Yoshi.- Takumi guardò il fidato compagno di viaggio -Tu che ne dici? Avverti qualcosa di particolare?-
Il pokèmon alzo le spalle, indifferente.
-Ninjask è già all’ultimo stadio evolutivo, gli altri credo siano lontani dall’evolversi! Forse Kika, ma non so!-
-Chico-chi!!- la Chicorita spostò la foglia sulla testa con un movimento del capo, nel più puro stile ‘io sono già perfetta così!’.
L’agente Jenny prese qualche appunto sul suo taccuino -Capisco… vedete, da un mese a questa parte sono successe delle cose insolite in città. I pokèmon hanno smesso di evolversi, sia quelli degli allenatori che dei coordinatori e del capopalestra, nonostante si alleni ogni giorno.-
-Che cosa?! Com’è possibile che nessun pokèmon si evolva più?! -
-Abbiamo notato la stessa cosa anche nei pokèmon selvatici che popolano tutta l’area desertica attorno alla città. Per non parlare dei furti nei negozi di articoli pokèmon. Sempre nell’arco di un mese sono stati derubati tutti i negozi che vendono pietre evolutive e strumenti che possano aiutare i pokèmon in questo processo, e anche allenatori che ne possedevano sono stati derubati. Fate molta attenzione ragazze, mi raccomando, e se notate qualcosa di sospetto contattatemi.-
-Certamente… ci conti.- annuì Takumi.
La poliziotta le salutò e se ne andò, riprendendo il suo giro di controllo.
Takumi incrociò le braccia al petto, assumendo un’espressione pensierosa e seria -Davvero strano… cosa sta succedendo ai pokèmon di questa città? Che ne pensi, Koyuki?- e quando si voltò verso l’amica la vide piangere disperata.
-È terribile!!! Che cosa faremo, Takumi?! Cosa??- disse, prendendo l’altra per le spalle e scuotendola -Come farò senza il fiocco di questa città?? Come?! E i furti!! Se ci derubassero?? Non sopravvivrei!!-
-…. Piantala!!- Takumi le diede un pugno in testa.
-Ahio…- la guardò con i lacrimoni.
-Insomma, un minimo di contegno!! Sei o no una ninja?! Scoppi a piangere pensando ad un furto?! Se ci rapinano inseguiamo il ladro e lo prendiamo a calci!!-
-Ma io ho paura.-
-Ho capito, io lo prenderò a calci… Ninjask fa bene a picchiarti!-
-Non dire così!!- continuò disperata.
Takumi scattò in piedi -Comunque c’è un modo per fare la tua gara e il mio incontro!!- esclamò.
-Davvero? E quale?-
-Risolvere questa faccenda una volta per tutte!! Se capiamo cosa sta succedendo e fermiamo i responsabili tutto tornerà alla normalità!! Chi è con me?!-
-Treecko!!- esclamò Yoshi, saltando sulla sua spalla.
Koyuki e Kika si guardarono preoccupate -Sapevo sarebbe andata a finire così…-
-Chiko…-
-Perché finiamo sempre nei guai?!- e Koyuki riprese a piangere disperata.
 

Così, le due ragazze girarono per tutta la città a raccogliere informazioni, chiedendo ad allenatori e negozianti, per avere più elementi su cui riflettere.
Koyuki si lasciò cadere di faccia su una panchina, con Kika stesa sopra di lei -Bastaaaa!! Sono esausta!!-
-Chikoooo!!-
-Hai una pessima resistenza, per essere un ninja, Koyuki!!- Takumi si sedette accanto a lei, leggendo tutto ciò che si era appuntata, ed esaminando una piantina della città dove si era segnata i luoghi dei vari furti
-Abbiamo un sacco di informazioni!-
-E che cosa ci dicono?-
-…. Non lo so…-
-Ti odio!!- Koyuki tirò una manciata di sassolini in testa all’amica.
Una delle pokèball assicurate alla vita di Koyuki si aprì e ne uscì Skitty, che miagolando si mise a saltellare intorno.
-Noooo, cosa fai Skitty, torna qui!!- disse Koyuki, mettendosi seduta sulla panchina.
-Nya! Nya! Nya!!- la Skitty continuava a saltellare in giro.
-Chiko!! Chi!!- Kika allungò le liane cercando di prendere il piccolo pokèmon gattino, ma questo le evitò agilmente balzando sul bordo di una fontana lì vicino.
-Nya!!-
Yoshi salì sul bordo, parlandole con calma per spiegarle che non era il momento di giocare, ma la Skitty saltellava sul posto agitando la coda e cercando di prendere la coda di Yoshi.
-Ko.- al limite della pazienza, il Treecko le diede una spinta in acqua.
Calò il silenzio, poi la Skitty riemerse tutta bagnata, e scoppiò a piangere.
-Yoshi, vieni subito qui!- lo riprese Takumi, e il pokèmon obbedì.
Koyuki andò davanti al suo piccolo pokèmon agitando un giochino a sonagli, cercando di farla smettere di piangere -Su, su, guarda qui!! Guarda che bello!!-
-Nya…? Nya!! Nya!!- le lacrime passarono subito, e Skitty si mise a saltellare cercando di prendere il gioco.
-Koyuki, dammi una mano a capire lo schema di azione dei ladri!!-
-Uffa… e va bene!- lasciò il giochino sul bordo della fontana -Non allontanarti, capito Skitty?- e raggiunse l’amica.
Il pokèmon gattino continuò a giocherellare con il sonaglino, prendendolo con le zampine e la coda prensile, quando un movimento dei cespugli sull’altro lato della fontana attirarono la sua attenzione
-Nya…?- tenendo il sonaglino con la coda corse lungo il bordo della fontana, balzando giù e portandosi vicino ai cespugli.
-Dannazione, questo sacco non si chiude!-
-È troppo pieno, te l’ho detto!!-
-Ehi, volevi rinunciassi a fregare quegli allenatori!? Si erano addormentati lasciando incustoditi gli zaini, era un’occasione d’oro!!-
-Sì, sì, ma ora sbrigati!!-
Skitty si sporse oltre i cespugli, restando ad osservare due uomini vestiti di nero armeggiare con un sacco pieno di oggetti vari, talmente stracolmo che una pietra dalle grandezza di una mano, rossa e arancio, rotolò fuori finendo sull’erba.
-Nya?-
Uno dei due uomini la raccolse e la rimise nel sacco, aiutando l’altro a chiuderlo. -Stai perdendo un pezzo, fa attenzione!-
-Bene, bene, ora andiamocene!- e si incamminarono per le stradine della città.
-Nya? Nyaa!!- Skitty si mise a seguirli.
Intanto, sulla panchina dall’altro lato della fontana:
-Ah, è inutile!! Non so che pensare… credo dovremmo parlare con l’agente Jenny, lei di certo saprà capirci qualcosa più di noi!-
-Sì, giusto! Andiamo Skitty, torna nella tua sfer… aaaaah!!-
-Che hai da gridare, Koyuki?!-
-Skitty è sparita!!- sbraitò indicando la fontana, lanciandosi poi sul bordo a guardare dentro -Forse è caduta ancora in acqua!-
-Dove si è cacciata di nuovo?-
-Ko!- Yoshi si mise in piedi all’erta, facendo segno alle due ragazze di fare silenzio.
-Nh?- Takumi lo guardò, poi il pokèmon scattò oltre la fontana, aggirandola.
-Yoshi!! Aspetta!!-
-Ha sentito qualcosa?! Andiamo Kika!!-
-Chiko!!- gli corsero tutti dietro.
Lasciando la piccola piazza videro il pokèmon di Koyuki saltellare in un vicolo, seguendo un uomo con un sacco.
-… voi dite che quel tipo altamente sospetto possa essere…-
-… il ladro che agisce in città da un mese?-
Takumi e Koyuki si guardarono in silenzio per un istante -… E Skitty lo sta seguendo!!-
-Chikochi!!-
-Fermiamola rima che si cacci nei guai!!-
Il gruppo partì all’inseguimento, imboccando il vicolo preso dal pokèmon, e Koyuki la afferrò al volo prima che potesse tuffarsi in un tombino -Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta!!-
-Uff, c’è mancato poco!- Takumi tirò un sospiro di sollievo.
-Cosa ti è saltato in mente, Skitty? Non si seguono le persone che non conosci!-
Takumi, Yoshi e Kika la guardarono di sottecchi -Guarda che lo fai anche tu.-
-Nya…- il pokèmon abbassò le orecchie mortificato.
-Torna nella tua sfera, adesso!- Koyuki la fece rientrare.
Takumi osservò il tunnel verticale che portava sotto la città -Però l’imprudenza di Skitty ci ha fatto fare una grande svolta nelle indagini! Quel tipo era senza dubbio sospetto, e dato che questo è un vicolo chiuso, è di sicuro sceso qua sotto!!-
Koyuki, guardò il tombino aperto, e poi l’amica -E quindi andiamo subito ad informare la polizia che si occuperà della cosa!-
-Cosa? No! Ci metteranno ore ad organizzare una squadra!! Siamo qui, non ci costa nulla andare a dare un’occhiata!- si aggrappò ai bordi, scendendo qualche gradino della scaletta.
-Ma Takumi… puzza!!-
-Finiscila di lamentarti e scendi!!-
Di malavoglia Koyuki la seguì -Uffa… mai una volta che i cattivi si nascondono in un campo di fiori profumati!-
Scesero in un cunicolo fognario che si diramava nel sottosuolo della città, e percorrendolo in breve individuarono i due loschi figuri che la Skitty di Koyuki aveva seguito tanto imprudentemente, e li videro entrare in una breccia scavata su un lato del tunnel.
In silenzio e con calma Takumi, Koyuki, Yoshi e Kika procedettero in quel passaggio segreto, arrivando, dopo aver percorso un tunnel più stretto, in una vasta stanza, illuminata da fredde luci al neon appese agli alti soffitti, dalle pareti e il pavimento scuri, con varie porte che si aprivano lungo le pareti. Era impossibile sapere in quale fossero entrati i due uomini.
-Che posto è?- si chiese Koyuki guardandosi attorno.
-Non ne ho idea… ma non mi piace nemmeno un po’.-
-Tree…- Yoshi era della stessa idea della sua allenatrice.
Decisero di provare ad aprire qualche porta, e nella maggior parte delle stanze ricavate trovarono dei piccoli magazzini, con accatastate casse e attrezzatura varia, in altre v’erano stanze con delle postazioni di lavoro con computer, monitor, e altre tecnologie del genere, infine in una trovarono un’infilata di gabbie occupate dai pokémon più disparati, molti dei quali abitavano abitualmente il deserto roccioso e sabbioso che circondava Tecnopoli.
Le due ragazze rimasero a bocca aperta di fronte a quello spettacolo.
-Non ci credo...- riuscì a dire Takumi dopo un interminabile silenzio.
-Li hanno... rubati tutti?-
Strinse i pugni -Dobbiamo liberarli... Presto, prima che qualcuno ci scopra!- disse mentre si avvicinava alla prima piccola cella esortando l’amica a fare lo stesso.
-Sì! Kika, dacci una mano con il tuo foglielama!-
-Yoshi, semitraglia!-
Pian piano riuscirono a rompere le serrature permettendo ai pokémon di uscire dalle gabbie ed essere liberi. Cacnea, Vibrava, Trapinch, Sandshrew e Sandslash ringraziarono i quattro salvatori con versi di gioia e sorrisi.
-Non c’è tempo da perdere, usciamo prima che ci scoprano!-  appena  Koyuki pronunciò queste parole una voce allarmata attirò l’attenzione generale alle loro spalle.
-E voi chi siete!? Cosa state facendo qui?!-
Takumi e Koyuki si voltarono, vedendo all’ingresso della i due uomini che la piccola Skitty stava seguendo in superficie. Sulla loro uniforme nera capeggiava trionfante una bella ‘R’ rossa stampata sul petto.
Takumi sospirò -E ti pareva che era opera vostra!-
-Cosa fate lì impalati?!- strillò una recluta Rocket ai pokémon -Tornatevene nelle vostre gabbie!!-
-Non vi lasceremo andare via così facilmente!-
La coordinatrice afferrò l’amica per un braccio strattonandola in preda all’agitazione -Takumi, Takumi, è il Team Rocket!!-
Lei si tenne ben stretto il Fedora sul capo -Lo so, li ho visti! Ma di che ti spaventi, ormai dovresti esserti abituata ad avere a che fare con certa gente! Yoshi, noi sappiamo benissimo come trattare questi criminali, vero?- domandò retorica al fedele Treecko ai suoi piedi, volgendo alle reclute un sorrisetto di sfida -Vai con botta...!! Eh?- prima che Yoshi potesse partire all’attacco i due omini cascarono in una buca sotto ai loro piedi, dalla quale ne emerse un Trapinch, e subito dopo furono colpiti dall’attacco lacerazione di un Sandslash.
-...ottima coordinazione.- si complimentò Koyuki, ancora sbalordita per la rapidità d’azione dei pokémon selvatici.
Takumi si avvicinò alla buca, per controllare in che stato fossero le reclute -Ma guarda, sono svenuti dallo spavento... mi sa che rimarranno lì per un po’.- poi sorrise sollevando il pollice al pokèmon terra -Ottimo attacco fossa, Trapinch!-
-Traa!!- il pokémon sorrise di rimando.
Koyuki corse da lei spingendola per le spalle fuori dalla stanza -Corri, forza! Approfittiamone per andare a chiamare la polizia!-
-Aaah, piano, non spingere! Va bene, ho capito, chiameremo la polizia! Che barba!-
I pokèmon rapiti uscirono di corsa seguendo le ragazze, imboccando un altro tunnel che portava dalla parte opposta rispetto a dove erano arrivate.
-Dove vanno?-
-Chikochi! Chiko!- Kika tirò con una liana un lembo della gonna di Koyuki per attirare la sua attenzione, indicò i pokémon in fuga e si mise a seguirli con Yoshi.
-Kika, aspetta! Forse c’è un’altra uscita da questa parte, ma la polizia è dall’altra!!- protestò lei.
-Io seguo Yoshi!- Takumi la superò in corsa.
-Ehi!! Non mi lasciare qui da sola! Aspettami!!-
 

La corsa delle ragazze durò pochi metri, quando passando davanti all’imbocco di un altro tunnel Takumi si fermò, attirata da una lontana luce lampeggiante. Dalla loro posizione si notava poco, ma il suo riflesso rischiarava parte delle pareti cementate del canale.
-... tree?- accortosi dell’assenza della sua allenatrice Yoshi tornò indietro, salendole su una spalla.
Koyuki si stava già disperando -E adesso perché ti sei fermata?!-
-C’è qualcosa... vado a vedere!- e senza pensarci due volte corse verso quel piccolo e misterioso faro lampeggiante.
La povera coordinatrice sospirò. Sperava che da lì a breve avrebbero lasciato quel nascondiglio puzzolente senza passare altri guai, ma la testardaggine della sua amica le lasciava intendere che questa indagine non sarebbe finita così presto. Scambiò uno sguardo preoccupato con Kika e seguì Takumi.
Trapinch  si fermò a guardare le due ragazze prendere un’altra strada, poi un po’ incerto seguì gli altri evasi.
Il canale sboccava in quella che doveva essere una vasca di raccolta delle acque. Una ringhiera di ferro arrugginita in alcuni punti divideva lo spazio percorribile, largo circa una decina di metri, da quella che una volta doveva essere una vasca di raccolta, situata perfettamente al centro, profonda qualche metro. Nel mezzo di questo spazio vuoto, raggiungibile tramite una passerella, si ergeva un macchinario scuro, con un contenitore luminoso e trasparente al centro, attorniato da monitor e tastiere. Una sorta di antenna si alzava fino al soffitto, trapassandolo e salendo chissà fin dove.
Quando Koyuki arrivò Takumi era già sulla passerella, diretta al macchinario. Riprenderla e dirle di non avvicinarsi era inutile.
Lei e Yoshi cercarono di capire cosa ci fosse nel contenitore dalle pareti trasparenti -È un sasso...? Una pietra? Aspetta... sembrerebbe una pietrastante...- corrugò la fronte, spostando lo sguardo sui monitor
-Che cosa stanno combinando?- rimase a fissare l’immagine della pietrastante che emanava onde di luce su uno degli schermi, mentre sugli altri compariva una sfilata di cifre e coordinate. -Una pietrastante che...emana energia? Forse questo macchinario la potenzia... hanno arraffato un sacco di pokémon selvatici, e poi ci sono i furti di pietre e strumenti evolutivi...e nessun pokèmon si evolve in tutta la città e nel deserto...- sgranò gli occhi colta da un lampo di genio -Ho capito!- si voltò verso l’amica -Koyuki! Ho capito cosa stanno macchinando!!-
-Brava, vuoi un applauso?-
Sentendo questa voce maschile alle sue spalle Koyuki si voltò di colpo, indietreggiando verso la passerella dove stava l’amica -Ah! Shiba! Akane!-
Takumi fissò le iridi smeraldo sulle due persone appena arrivate. -Avrei dovuto immaginare che c’eravate voi due dietro a questo piano diabolico.-
Shiba sogghignò compiaciuto. Rivestiva un ruolo importante nel Team Rocket, era un tenente o giù di lì da quel che avevano potuto capire le ragazze, studiandolo da quando lui e la sua diretta sottoposta Akane si erano messi sulle loro tracce. Da un po’ di tempo miravano ai loro pokémon e anche se fin’ora non erano riusciti a raggiungere questo scopo era evidente che non avrebbero gettato la spugna tanto facilmente.
Il Team Rocket nn è un’organizzazione che si tira indietro.
-È  incredibile come siate sempre voi due, maledette ficcanaso, a rovinarci gli affari!- disse sprezzante Akane.
-Ormai dovreste conoscerci, non sappiamo farci gli affari nostri.-
Koyuki riprese l’amica -Tu non te li sai fare! Io volevo chiamare la polizia!!-
-E sentiamo, che cosa hai capito?- Shiba esortò la ragazza a parlare.
Takumi incrociò le braccia al petto, guardando dritto nelle iridi di ghiaccio l’altro, senza timore -State utilizzando questa pietrastante per impedire ai pokèmon nel raggio di chilometri di non evolversi, probabilmente raccogliendone l’energia e diffondendola tramite qualche frequenza particolare. Avete rubato ogni strumento evolutivo possibile per potervi avvantaggiare, per far evolvere i vostri pokèmon fuori dal raggio d’azione di questo macchinario per poi sopraffare i pokèmon più deboli sia selvatici che degli altri allenatori. Già che c’eravate con questo stratagemma avete preso i pokémon che poco fa abbiamo liberato, immagino per potenziarli in segreto e poi sfruttarli, come fate di solito. Mistero risolto.-
-Ti pare il momento di metterti a fare la detective!?- sbraitò Koyuki.
-Hai centrato il bersaglio, brava. I miei complimenti.-
-Eh già! Un vero peccato che sia andato tutto in fumo, vero?-
-Al contrario...- Shiba mise mano ad una pokéball assicurata alla cinta -Non ve lo permetteremo!!- lanciò in aria la sfera dalla quale ne uscì Shiftry.
-Vai, Ariados!- Akane fece uscire il suo pokèmon.
-Lo sapevo che sarebbe finita così, lo sapevo!! E va bene, Kika! Li dobbiamo fermare!-
-Chiko!- la Chikorita si mise davanti alla sua allenatrice, determinata come non mai.
Yoshi saltò giù dalla spalla di Takumi, affiancando Kika.
-Fatevi sotto.- incitò la rossa.
-Shiftry, tifone!!-
Il pokèmon erba-buio mosse le possenti foglie che aveva come mani generando una forte folata di vento. Kika riuscì ad aggrapparsi con le liane alla balaustra evitando di venire spazzata via, destino che invece toccò a Yoshi, che precipitò di sotto, nella vasca vuota.
-Kika, attacca Ariados con corposcontro!-
Appena il tifone cessò si diede la spinta con le liane, scagliandosi di peso contro l’avversario che venne travolto in pieno.
Akane diede l’ordine -Contrattacca, tossina!-
Takumi si aggrappò alla ringhiera, sporgendosi a cercare il suo amico -Yoshi!- lo vide rialzarsi, per fortuna stava bene. Lo sapeva, ci sarebbe voluto ben altro per stenderlo.
 Incrociò lo sguardo di lei e dopo un istante di intesa si arrampicò con facilità sulle pareti ancora un po’ viscide, nascondendosi nell’ombra della passatoia.
Nel frattempo Ariados si era rialzato, sputando spine velenose contro la Chikorita, che si muoveva agilmente schivandole, scagliando poi un foglielama contro l’aracnide sotto ordine di Koyuki.
-Ah! Tutto qui quello che sa fare il tuo pokèmon, ragazzina?- rise sprezzante Shiba.
-Shiba...- si voltò a guardarlo -Ancora non sai con chi hai a che fare!-
E come se questo fosse una parola d’ordine Yoshi balzò contro Shiftry veloce come un fulmine, colpendolo in pieno con Codacciaio.
-Cos...?!- Shiba si riprese in fretta dallo stupore e passò al contrattacco -Breccia!-
Appena Yoshi mise le zampe a terra l’avversario gli piombò addosso per colpirlo con tutta la sua forza, ma agile di riflessi schivò il colpo -Semitraglia!- e dopo il comando di Takumi sparò a distanza ravvicinata il colpo, centrando in pieno Shiftry.
-Palla ombra!- determinato a non cedere, Shiftry generò una sfera di energia nera sul palmo della mano scagliandola contro il pokèmon legnogeco, scaraventandolo contro il macchinario -E adesso  finta!- scattò svanendo all’improvviso, colpendo l’inerme Yoshi dall’alto, aggrappandosi al macchinario.
-Yoshi!! Resisti!!- urlò Takumi, sentendo il cuore saltare un battito temendo il peggio dopo quei micidiali colpi ravvicinati.
Il pokèmon erba afferrò con le zampe anteriori un braccio di Shiftry, mentre alcune scintille si dipanavano dal macchinario, dove aveva sbattuto con la schiena.
-Kika, cerca di liberarti!- urlò Koyuki, dopo che il suo pokémon venne imprigionato nel mille bave di Ariados, il quale si stava avvicinando minaccioso e rapido, pronto ad attaccare con Coleomorso.
-Con questo colpo dì addio alla tua Chikorita!- Ariados le piombò addosso azzannandola.
La coordinatrice ebbe abbastanza fermezza e sangue freddo da dare un ultimo ordine a Kika, speranzosa di liberarsi da quella situazione -Introforza!-
La Chikorita strinse i denti, trattenendo il dolore e la fatica, concentrando tutte le energie per poi sprigionarle in una grande onda d’urto che scagliò a terra il pokémon coleottero e ruppe anche la ragnatela che la intrappolava.
-Dannazione! Rialzati, presto!- imprecò Akane.
-Bravissima, Kika!- esultò la ragazza -Adesso usa fogliamagica!!- e il colpo andò perfettamente a segno contro l’aracnide che faticava a rialzarsi.
-Ariados!-
Shiba sogghignò divertito, sicuro di avere la vittoria in pugno -Finiscilo!! Breccia!!-
-Codacciaio!!-
Prima che Shiftry colpì il corpo di Yoshi, questo strinse di più la presa sul suo braccio, dandosi lo slancio necessario per ruotare su se stesso usando il braccio di Shiftry come perno, colpendolo con la poderosa coda. Colto di sorpresa, con un solo appiglio, il pokèmon erba-buio cascò a terra. Nella foga del colpo, Yoshi colpì anche il macchinario, dal quale si staccò parte del rivestimento metallico sparando scintille e scariche elettriche.
Partì una sirena d’allarme da uno dei monitor della macchina, annunciando un pericolo imminente.
-E adesso...?- Takumi si fermò ad osservare lo schermo.
Una volta a terra Yoshi si voltò a fissare inquieto la pietrastante nel contenitore trasparente.
Akane affiancò il collega -Shiba! Avete esagerato, sta per esplodere!-
-Che cosa?!- esclamò Koyuki.
-Tsk...- il tenente Rocket strinse i denti, e guardando con malcelata ira Takumi fece rientrare nella pokéball Shiftry, ripromettendosi che non gliela avrebbe fatta passare liscia -Andiamocene!-
Akane ritirò Ariados e lo seguì in tutta fretta -Non finisce qui, mocciose!-
-Aspettate!!- cercò di dire Takumi, correndo oltre la passatoia per raggiungerli, ma dal centro della vecchia vasca di scarico si diramò una scossa sismica per nulla rassicurante che la fece vacillare -Maledi...zione!-
-Takumi!! Andiamocene anche noi!- Koyuki si reggeva alla balaustra.
-Sì... Yoshi, vieni, presto!!- in ginocchio, si voltò allungando la mano verso l’amico, facendogli segno di raggiungerla.
-Chikochi!!- Kika corse verso di lui per aiutarlo, vedendolo in difficoltà dopo il duro combattimento.
-Ko!- urlò lui, cercando di allontanarla. A fatica si sollevò sulle zampe posteriori, avanzandosi il più velocemente possibile.
Il macchinario ruggì ferocemente e prima che l’esplosione d’energia pervadesse la sala Yoshi raggiunse Kika e dicendole qualcosa che venne coperto dal forte rombo la spinse oltre la ringhiera, fuori dalla passatoia.
-Yoshi!!-
La Chikorita si fece cadere di sotto, aggrappandosi cn le liane al ferro della balaustra, e in quel momento l’energia della Pietrastante esplose in tutta la sua potenza, travolgendo in pieno Treecko, che si lasciò cadere a terra esausto e privo di sensi.
 

Takumi era seduta nella sala d’attesa del centro pokèmon, aspettando notizie dall’infermiera Joy sulle condizioni di Yoshi, che dopo l’esplosione del macchinario del Team Rocket non aveva più riaperto gli occhi. Tamburellava nervosamente una gamba, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento.
-Ehi...- Koyuki le si sedette accanto, porgendole una lattina -La soda ti piace, no?- accennò un sorriso, cercando di trasmettere con quel semplice gesto la solidarietà e il supporto che voleva darle.
-Grazie...- prese la lattina tra le mani, ma non bevve -Pensi che... starà bene?-
-Certo! Yoshi è uno tosto, non si fa sconfiggere da niente!-
-Chiko!- asserì Kika, saltando sulle gambe della coordinatrice.
Takumi annuì mesta, rimanendo in silenzio per un po’ -Mannaggia a me e alla mia testardaggine. Non avrei dovuto insistere nel controllare quel posto, a quest’ora Yoshi starebbe bene!- strinse la presa sulla lattina, ammaccandola ai lati e facendo uscire un po’ di soda.
Koyuki le posò una mano sulla spalla -Non darti queste colpe, Takumi... tu volevi fermali, e non è stata a causa tua se quel macchinario è esploso, e di certo questo non aiuterebbe Yoshi... sono certa che ti colpirebbe con la coda se ti sentisse fare simili discorsi!-
Quest’affermazione strappò un sorriso amaro alla ragazza -Mi darebbe un colpo così forte che mi rimarrebbe il bernoccolo.-
-Esatto! È stato un eroe, ha evitato che Kika venisse travolta da quell’energia! Vedrai che questo è un altro delle sue uscite teatrali, lo sai che gli piace avere le attenzioni su di sé!-
Takumi chinò il capo, nel tentativo di nascondere sotto la tesa del cappello gli occhi lucidi colmi di lacrime
-Sciocco coraggioso testardo...-
L’infermiera Joy si diresse dalle ragazze -Sei tu l’allenatrice di Treecko?-
Takumi alzò lo sguardo su di lei -Sì! Come sta?-
-Sta bene, è sveglio... aveva solo bisogno di riposarsi un po’. Le ferite della battaglia stanno guarendo in fretta, solo che...-
-Devo vederlo!- si alzò di scatto superando l’infermiera ed entrando nella stanza di ricovero.
-Takumi, aspetta!- Koyuki e Kika le corsero incontro.
-U-un momento!- e così fece anche Joy.
Il pokèmon legnogeco stava seduto su un piccolo lettino, si guardava attorno cercando di capire dove si trovasse.
Takumi gli andò di fronte, chiamandolo con voce preoccupata -Stai bene, amico mio?!-
Lui annuì, allungando le braccia verso di lei, abbracciandola alla vita. Non era un tipo a cui piacevano le dimostrazioni d’affetto, ma in questo viaggio si era legato molto a quella ragazza e aveva imparato ad apprezzare la sua compagnia e a stimarla. Dopotutto avevano caratteri simili.
Gli accarezzò la testa -Come ti senti?-
-Tree... treecko, tree!- cercò di farle intuire con il tono di voce che stava bene e non aveva nulla di rotto, non voleva farla preoccupare.
-Per fortuna sembra tutto a posto!- sorrise sollevata Koyuki.
-Chiko!- Kika saltò sulla brandina stringendo forte Yoshi a sé con le liane.
Il pokèmon emise un gemito, traducibile con ‘Forse adesso qualcosa di rotto ce l’ho!’
L’infermiera Joy fece qualche passo verso il gruppetto, un po’ incerta, stringendo al petto una cartellina medica -Scusate... mi dispiace interrompervi, ma... qualcosa che non va c’è.-
Yoshi si voltò a guardarla interrogativo.
Takumi corrugò la fronte -Come?-
-Vedete... abbiamo fatto qualche esame a Yoshi, e... nel suo organismo abbiamo riscontrato qualcosa di anormale. È come se fosse perennemente sotto l’influsso di una pietrastante, ma questa energia proviene dall’interno di Yoshi. Non saprei spiegare come sia possibile...-
-Io sì.- Takumi serrò i pugni, chinando il capo -L’esplosione di quel macchinario. L’energia che il Team Rocket stava sfruttando per impedire a tutti i pokémon di evolversi si è concentrata quando quell’aggeggio si è rotto e... ha investito Yoshi.-
Koyuki spostò lo guardo dall’infermiera Joy all’amica -Significa che...-
-Che non si potrà evolvere, giusto?-
Joy annuì mesta -Almeno finchè il suo organismo non riuscirà ad eliminare quell’energia, ma non so se e quando accadrà. Mi dispiace.-
Takumi serrò di più i pugni, reprimendo l’istinto di tirare un cazzotto al muro. In quel momento avrebbe tanto voluto avere davanti Shiba per fargliela pagare. Dischiuse le labbra ma non riuscì a dire niente, la voce le morì in gola, seppellita dal moto di rabbia; prima che riuscisse a spiccicare parola Yoshi scattò giù dalla brandina correndo a quattro zampe fuori dalla stanza, diretto sul retro del Centro Pokémon.
-Chikochi!- Kika lo chiamò a gran voce, ma non si fermò.
-Yoshi...!!- riscossasi da quella sensazione opprimente lo seguì.
Koyuki era indecisa su cosa fare, non sapeva se fosse il caso di seguire l’amica o di dare a lei e a Yoshi un momento per affrontare quell’improvvisa e incredibile condizione. Ma chi poteva affrontare una cosa del genere senza il supporto di un amico? Prese Kika in braccio e andò sul retro del Centro.
Lo spiazzo esterno era un campo di combattimento di terra battuta, con delle panchine ai lati per gli spettatori. Quando Takumi arrivò trovò il pokémon intento a sfogare la frustrazione contro il muro esterno della struttura, prendendolo ripetutamente a pugni.
-Yoshi! Fermo, non fare così!- lo prese per le spalle, nel tentativo di fermarlo.
Lui si dimenò, agitandosi e ringhiando, iniziando a prendere a pugni anche lei, la quale non fece niente per impedirglielo.
-Sei arrabbiato, lo so... lo sono anche io, amico.- gli posò una mano sulla testa. Yoshi alzò il capo stupito da quel gesto di affetto in risposta alla sua aggressività; quando la guardò vide un sorriso dolce e comprensivo -Tutto questo non è giusto, lo so. Ma tu... tu non hai bisogno di evolverti per essere forte.-
La guardò confuso.
-Da quanto tempo stiamo viaggiando? Saranno passati alcuni mesi ormai... e quante avventure abbiamo affrontato insieme? Quante sfide abbiamo vinto nonostante le avversità? Tu ed io abbiamo superato tutto e continueremo a farlo, evoluzione o no. Non dovrei dirlo, perché il mio giudizio è un po’ di parte, ma sei il pokèmon più forte, tosto, in gamba e coraggioso che abbia mai incontrato.-
-È vero, posso confermare!-
Yoshi spostò lo sguardo stupito dalla sua allenatrice a Koyuki, in piedi dietro di lei con Kika. Quelle persone credevano davvero in lui, ed era la prima volta che degli esseri umani lo trattavano con tanto rispetto e stima. Lui, sempre diffidente e scontroso cn chiunque... aveva iniziato a dare la propria fiducia a quelle due ragazze, a Takumi soprattutto. Nonostante tutto aveva cominciato ad affezionarsi a loro.
Abbassò lo sguardo sul braccio destro di Takumi, dove portava il polsino nero, poi guardò lo stesso polsino che portava lui al braccio destro. La ragazza glielo diede il primo giorno del loro viaggio come fasciatura improvvisata, dopo che si era ferito, ma da allora non se l’era più tolto, era diventato il simbolo del legame che lo univa a Takumi. Il simbolo della loro amicizia.
Lei gli prese il braccio, in modo che i due polsini si toccassero -Noi due diventeremo imbattibili. Ci alleneremo duramente, e miglioreremo! Nemmeno i pokémon al massimo stadio evolutivo potranno fermarci! Takumi e Yoshi, combattiamo insieme fino alla fine!- le iridi smeraldo brillavano di determinazione, così come determinato e agguerrito era il sorriso che gli rivolse.
Se quella ragazza credeva tanto nelle sue capacità, allora ci avrebbe creduto anche lui; e soprattutto avrebbe creduto in lei. Strinse con forza il suo braccio, chiudendo gli occhi per poi rivolgerle un sorriso altrettanto grintoso.
-Ah! Questo è lo Yoshi che conosco!-
Koyuki e Kika si scambiarono uno sguardo sereno e felice, liete che il pokémon avesse riacquistato il suo consueto umore. Dopotutto sapevano che solo Takumi sarebbe riuscita a farlo ragionare.
Il verso di un pokémon attirò l’attenzione generale, facendo voltare Takumi, Koyuki, Yoshi e Kika verso il centro del campo di lotta.
-Ma...- Takumi si alzò, volandosi -Quello non è uno dei Trapinch che abbiamo liberato dal Team Rocket?-
-Che ci fa qui?!-
Il pokèmon trappola puntò lo sguardo risoluto su Yoshi, parlando con fervore.
Yoshi lo guardò prima stupito, poi con altrettanta determinazione.
Takumi si volse al fedele amico, in cerca di spiegazioni e in risposta al suo cenno del capo capì.
-Credo che il nostro amico voglia fare un incontro.- sorrise a Trapinch -È così, vuoi sfidarci?-
-Trapinch!!- rispose con grinta, strisciando sulla terra una zampa.
-Cosa ne dici, Yoshi? Iniziamo da adesso il nostro allenamento intensivo?-
-Ko!- annuì, battendo un pugno contro il palmo.
 

Koyuki e Kika si sedettero su una panchina ad osservare il duello, mentre Takumi e Yoshi si misero su una metà del campo e Trapinch sull’altra.
-È strano che un pokémon terra voglia sfidare un pokémon erba, ma forse è un suo modo per dimostrare di essere forte... e per venire con noi!- concluse sorridendo poi a Kika -Avremo un nuovo compagno di viaggio!!-
-Chiko!- sorrise di rimando.
Takumi rimase in silenzio per qualche secondo, studiando il pokémon che aveva di fronte, pensando ad una buona strategia d’azione. -Se riusciamo a batterlo potrei anche catturarlo... sarebbe fantastico! Yoshi, sei pronto?! Vai con attacco rapido!!-
Treecko scattò fulmineo contro l’avversario, il quale gli gettò addosso della terra rossa del campo appena fu a portata. Yoshi cercò di ripararsi gli occhi frenando di colpo, e appena tornò a focalizzarsi su Trapinch appurò che era svanito.
-Non lo vedo più! Probabilmente si è nascosto sottoterra, Yoshi fa attenzione! Concentrati!-
Chiuse gli occhi, tastando bene il terreno sotto ai piedi, tenendosi pronto a schivare il colpo, da qualsiasi parte fosse arrivato.
Come previsto Trapinch sbucò dalla terra aprendo le poderose fauci per mordere le gambe a Yoshi.
-Salta!!- il comando venne eseguito, ma il pokémon terra riuscì ad azzannargli la coda e lo scagliò a terra con forza senza alcun accenno di mollare la presa -Dannazione! Usa semitraglia!-
Yoshi trattenne il dolore causato dal morso e dalle botte, e appena venne sollevato nuovamente in aria sparò il suo colpo migliore dritto in faccia a Trapinch, il quale fu costretto a lasciarlo. Ruzzolò a terra, ma si rialzò.
Trapinch parve un po’ frastornato, ma non si perse d’animo. Concentrò la sua energia per attaccare con Geoforza, facendo tremare il terreno sotto ai piedi di Yoshi, il quale fu costretto a mettersi carponi per nn perdere l’equilibrio, e mentre era concentrato a non cadere Trapinch scagliò in tutta la sua potenza Iper raggio.
-Schivalo, presto!-
Rapido di riflessi Yoshi spiccò un balzo evitando il colpo che si disperse nell’aria.
-Codacciaio!-
Quella era una tattica ormai assodata, Yoshi si era allenato con Takumi.
Sospeso a mezz’aria si chiuse a palla, rotolando su se stesso e iniziando a precipitare. Questa modalità aumentava la velocità di scesa e di conseguenza la potenza del colpo.
Trapinch si preparò a riceverlo, caricando un altro Iper raggio.
Appena fu abbastanza vicino Yoshi caricò il colpo e si scagliò con tutta la sua potenza contro Trapinch che venne sbalzato via e Takumi non si fece scappare quest’occasione -Energipalla, vai!!-
La sfera verde si materializzò tra le zampe di Yoshi che scattando contro l’avversario gliela scagliò addosso.
-E adesso...- prese una sfera poké e con precisione la lanciò contro Trapinch. Il pokémon venne risucchiato dal raggio rosso e la sfera cadde a terra sobbalzando per qualche istante, tenendo Takumi con il fiato sospeso, fino a che non si fermò -L’ho preso...!! Ce l’ho fatta... Yoshi, ce l’abbiamo fatta!- corse a prendere la pokéball e nella foga si buttò in ginocchio a terra abbracciando l’amico -Hai visto!? Ce l’abbiamo fatta!-
-Treecko tree!!- esultò anche lui felice d questa piccola vittoria.
-Brava Takumi!! Grande Yoshi!!- Koyuki applaudì il successo dell’amica.
Trapinch uscì volontariamente dalla pokéball scuotendo un po’ il testone scombussolato.
-Allora, volevi unirti a noi, vero?-
-Traaa!- annuì.
-Non posso fare altro che darti il benvenuto nella mia squadra, Trapinch! Vivremo grandi avventure assieme!- la ragazza porse il pugno al pokémon, pronta a farglielo battere.
Lui fissò la mano e poi sorridendo poggiò sopra una sua zampa, e Yoshi fece lo stesso.
Adesso ne era convinto... chi ha bisogno di diventare un Grovyle o un Sceptile quando alle proprie spalle si ha una famiglia unita su cui contare?
  
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