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Autore: Nyssa    07/12/2008    14 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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-          K-K-Kitt… - mormorò lei spiazzata

Avvertì la stretta intorno alle sue spalle farsi più energica e un vago senso di solitudine. Era il sogno della sua vita, era lui che le stava dicendo qualcosa che desiderava da sempre, ma perché così all’improvviso?

-          Ti prego, non mi lasciare anche tu… almeno per il momento, resta con me

Provò tante cose in quell’attimo e poi si sentì involontariamente sorridere mentre la mano accarezzava appena quella che la stringeva

-          Sì, resterò – sussurrò piano come il battito d’ali di una farfalla

-          Sul serio? – Chris sembrava incredulo, si voltò verso di lui scorgendo i suoi occhi brillare, lui la afferrò per la vita e la fece volteggiare lì attorno mentre lei, ridendo felice gli posava appena le mani sulle spalle; quando la lasciò andare l’afferrò al volo, stringendole la vita e posando la testa nell’incavo del collo, lasciando che lei gli cingesse il capo visto che i suoi piedini ancora toccavano a malapena terra.

 

-          Gardis – mormorò lui contro i suoi capelli – dovrebbero proibire a due persone di mettere al mondo qualcuno speciale come te, lo sai? Sei in grado di capire quanto sei pericolosa per le persone? Mi hai reso così felice che se il cuore non mi scoppierò nel petto vivrò altri cent’anni!

 

E d’impulso la baciò e lei non ebbe neppure il tempo di chiudere gli occhi come aveva visto fare così tante volte nei vecchi film, ma solo concentrarsi sulla miriade di sensazioni che lui stava scatenando dentro di lei.

-          Perché? – chiese all’improvviso lei avvicinandogli le labbra all’orecchio – perché così all’improvviso?

Lui chinò il capo, quasi con imbarazzo

-          Ho ascoltato una storia, questa sera, una storia molto triste di un amore infelice. Beh, non voglio fare la fine di quelle due persone, voglio che almeno tu sappia cosa sei davvero per me, dentro di me. Voglio che tu sappia che, anche quando non sei con me, anche quando non ci sarai, anche quando io dovrò partire e andare via, il mio cuore ti apparterrà per sempre. Abbine buona cura.

-          Partirai? Che significa? – Gardis era preoccupata

-          Alla fine dell’anno scolastico tornerò in Ungheria, ci sono delle faccende molto importanti di cui devo occuparmi e… mia madre non sta bene, devo pensare a lei.

Gli occhi le si riempirono di lacrime.

-          Non ti chiederò di venire, devi pensare a studiare, studia e divertiti, vivi una bella vita. Ma fino ad allora… ti prego, resta con me. – lei lo strinse dolcemente

-          Tu non capisci proprio niente. Dopo tutti questi anni passati con te, dopo tutto il tempo che siamo rimasti assieme, che io ti guardavo e mi mandavi in deliquio con un’occhiata, mi scioglievo con un tuo gesto e arrossivo ogni volta che mi sorridevi, è mai possibile che tu non ti sia mai accorto di quello che provo per te? Era così difficile vedere che ero innamorata di te?

-          Tu?

-          Già, io… e per quanto riguarda il futuro… - fece una pausa, prima o poi i segreti sarebbero venuti a galla. Ora più che mai voleva indagare sulla sua famiglia, sapeva che era quella la risposta a tutti i suoi problemi e alle sue domande. Ma ancora più difficile sarebbe stato confessargli che, effettivamente, lei era la Sohryu con cui aveva parlato, colei che gli aveva raccontato la storia lacrimevole dell’amore impossibile tra Rago e Dresda. Certo Rago non si era preoccupata di informarla della decisione di lui se amarla, odiarla o ignorarla, avrebbe dovuto aspettare di andare a dormire, ma… non credeva che sarebbe arrivato a tanto e… non aveva il coraggio di dirgli la verità, lui non era pronto era troppo presto. – vedremo quando non sarà più futuro, ma ormai un presente, d’accordo?

-          D’accordo. Fino a giugno.

-          Fino a giugno. – e senza più trattenersi gli lanciò le braccia al collo esultante. Aveva cinque mesi per convincerlo, cinque mesi per dirgli la verità, indagare e scoprire le sue, di verità. Per una volta proprio lei che era sempre stata fatalista si ritrovava fiduciosa verso il futuro.

E, anche se rossa di vergogna, anche se ingenua, gli posò le labbra sulle sue e lo baciò.

 

*          *          *

-          Gardis! Gardis!

 

Rudiger arrivò correndo

 

-          Ehm, scusate… - divenne tutto rosso quando vide che la sorella di Leonard e Chris erano abbracciati romanticamente sulla panchina. Si trovava al bivio della sua vita: l’amore o i soldi? No, molto peggio… interrompere o meno il quadretto che per due anni aveva sognato di creare?

-          Cosa c’è?

 

Beh, qualcuno aveva pensato a risolvere il problema per lui, questa si chiamava fortuna. Al momento due paia di occhi lo stavano fissando, avrebbe fatto meglio a trovare una via di fuga nel caso il suo racconto sulle disperazioni di Karen non avesse riscosso molto successo. Non aveva mai visto la collera di Kitt e non ci teneva a scoprirla quel giorno, quella di Gardis però lo preoccupava molto di più.

 

-          Ehm… - si toccò un ricciolo biondo – K-Karen sta avendo una specie di crisi isterica e Potter è l’unico che riesce a farla ragionare…

-          UnicA – precisò la bionda

-          No, non Hestia, Jacob!

-          Jacob?! Che c’entra Jacob?

-          Senti non ne ho idea, ma Karen minaccia di gettarsi da una finestra e anche se lui mi ha assicurato che non glielo lascerà fare io non mi fido. Ha chiesto di te, quindi per piacere vai su e impedisci che si getti dalla Torre

Gardis e Kitt si scambiarono un’occhiata, non le andava di rovinare l’unico momento di romanticismo che fosse riuscita a strappare a Christopher solo perché Karen aveva le paturnie, ma… beh, una vita valeva quanto un incontro sotto la luna?

 

-          Va’ da lei… - Chris le diede una pacca sulle spalle e le sorrise

Lei gli annuì, grata che comprendesse l’affetto che la legava a Karen così come a tutti i suoi amici, poi si incamminò verso la portafinestra.

Rudiger si fermò un istante di più, s’inchinò appena con riconoscenza e poi corse verso di lei che lo stava aspettando.

 

Rimase sulla panchina a inspirare l’aria fredda della sera, sorridendo alla luna così cara alla piccola Malfoy.

 

*          *          *

 

Percorrendo le scale a velocità sostenuta la bionda puntò dritta verso la sua stanza dove fuori era ancora accampato un capannello di gente preoccupata che si guardava stranita. In un angolo del corridoio, accanto alla pendola, stavano Ciel e suo fratello, lui sfoggiava un’aria seria e le braccia conserte mentre la mora si stava nervosamente tormentando i cordoncini del vestito e aveva già distrutto un foglietto di carta; lanciò loro un’occhiata e si diresse verso l’uscio.

 

Se avesse detto chi era, probabilmente Karen avrebbe aperto la porta, ma Karen si era presa la libertà di nascondersi nella sua stanza ed era giusto che lei mostrasse che lì dentro comandava ancora lei, così estrasse la bacchetta e con un incantesimo sbloccò la serratura davanti agli occhi sbigottiti di un paio di sorelle Longbottom, mentre l’espressione imbronciata dello Slytherin si trasformava in un tirato ghigno orgoglioso.

Difesa del territorio, poi dicevano dei leoni di Super Quark… le femmine sono sempre possessive nei confronti delle proprie cose care, citò a menadito Leonard.

La porta comunque venne subito richiusa alle sue spalle senza che nessuno riuscisse a sbirciare all’interno. Rudiger sospirò e andò a sistemarsi accanto alla cugina maggiore e ad uno dei suoi migliori amici.

-          Gardis era con Chris? – gli domandò Leonard, un assenso e a quel punto, senza un’altra parola, lasciò il gruppetto e se ne tornò di sotto: Black aveva mantenuto la sua promessa, non gli dispiaceva quel suo nuovo modo da padrone del mondo. Magari potevano andare a farsi una bevuta insieme a quel punto, era curioso di vedere fino a che punto si sarebbe spinto “Kitt”.

 

*          *          *

 

-          Ora spiegatemi cosa sta succedendo qui – il suo tono era più bellicoso di quel che si sarebbe aspettata a vedere due dei suoi migliori amici abbracciati sul letto davanti ad un romantico caminetto acceso.

-          Noi ci vediamo domani – si affrettò a dire Jack allontanandosi, risistemando le lenti rettangolari e uscire – ciao Gardis – aggiunse poi portandosi via il manico di scopa con cui era entrato dalla finestra.

 

Karen ristette con gli occhi bassi e il volto arrossato sulle morbide coperte della padrona della stanza che, nel frattempo, aspettava una spiegazioni degna di questo nome circa la sua presenza in camera sua, ma soprattutto a proposito dei suoi capelli.

 

-          Ho capito il mio sbaglio – annunciò risoluta la ragazza seduta, un tic istintivo la portò a cercare uno dei suoi boccoli biondi, ma non lo trovò: ormai i suoi capelli erano troppo corti per quel genere di trastulli: abbassò le mani, doveva proseguire da sola adesso.

-          Bene, sono felice per te

-          E ho deciso di darci un taglio con il passato, per questo mi sono tagliata i capelli – Gardis annuì – Jacob mi ha aiutata – aggiunse

-          Non si può certo dire che Jack abbia un futuro come coiffeur, ma ha fatto un lavoro abbastanza ben fatto, ad ogni modo quando andremo ad Hogsmead ti poterò da un parrucchiere serio

-          Oh, non è il caso

-          Karen… - il suo tono era intransigente

-          D’accordo – e sospirò sconfitta.

-          Come è successo?

-          Beh… Leonard… e Ciel mi hanno detto tutto. All’inizio sono scappata piangente, ho fatto preoccupare così tanta gente… ma vedevo solo il tradimento di mia sorella, quando sono stata io a fare le cose senza curarmi di quello che c’era intorno. Probabilmente se avessi fatto attenzione mi sarei accorta già da allora di quello che c’era tra loro, ma o ero troppo cieca o non volevo vedere

-          Sì, è vero

-          Tu lo sapevi?

-          No, l’ho saputo dopo, ma Leonard ha sempre avuto un debole per tua sorella… - gli occhi della Longbottom si abbassarono

-          Lo so, ero gelosa proprio di questa preferenza che le accordava tra le tante, anche perché sapevo che Ciel non era mai stata… con lui… a letto intendo – aggiunse imbarazzata – inconsciamente sapevo che lei era particolare per lui… avrei dovuto darti retta

-          Come al solito

-          Già, come al solito. Ma sbagliare per una cosa che si è scelto di fare è diverso, questa è stata la mia prima decisione importante.

Gardis non poté che invidiarla, la sua prima decisione importante risaliva a più di dieci anni prima ed era decisamente più drastica di qualche lacrimuccia. Ovviamente Karen ci stava male proprio perché si trattava di sua sorella e non una delle tante, ma addirittura la sua preferita, però… ciò non toglieva che ciò tra cui era stata costretta a scegliere lei andasse ben al di là dei problemi di cuore e avesse ripercussioni su tutta la sua vita.

 

*          *          *

 

Christopher rimase seduto sulla panca di pietra del giardino guardando il cielo trapuntato di blu e di nero che sembrava una coltre di velluto disseminata di piccoli brillanti, sospirò senza sapere neppure lui perché, ma non desiderò di tornare all’interno dove, di sicuro, sarebbe stato assillato dai pressanti problemi degli studenti, da gente che aveva fatto indigestione e altri che si erano ubriacati, da qualcuno che aveva ben pensato che l’occasione fosse adatta per gli scherzi, dalla mancanza di asparagi e ripieni sul tavolo dei buffet, da una miriade di piccolezze che per quella sera voleva davvero scrollarsi di dosso, egoisticamente.

 

Dal folto dei cespugli dietro di lui udì un fruscio e dei passi e quando si voltò la figura dello studente russo, quello con il viso da bambola che gli aveva lasciato il suo biglietto da visita in tasca senza che se ne accorgesse, lo fissò, si domandò cosa ci facesse lì dietro, soprattutto visto che l’aveva visto dirigersi direttamente nella direzione opposta.

Lo sconosciuto si avvicinò facendogli un gesto con la mano, poi si sedette accanto a lui e allentò il nodo che stringeva la camicia del suo costume tipico; Kitt lo guardò con solidarietà visto che, dopo la partenza di Gardis, si era completamente allentato il cravattino.

Ci fu un attimo di silenzio denso e teso, il ragazzo di Drumstrang se ne rimase sulle sue a guardare le luci della sala da ballo, Christopher quelle del cielo.

Aveva paura a domandargli chi fosse per davvero perché aveva imparato che tutto quello che aveva a che fare con qualcosa di sconosciuto portava guai e al momento lui non ne aveva bisogno, si accontentava di quelli che aveva già.

-          Chi sei veramente? – sputò alla fine piuttosto controvoglia per rompere il silenzio, l’altro gli sorrise allungandogli la mano

-          Fjodor Andreevic – disse con semplicità, come se fosse davvero una persona normale – o Astaro, se preferisci

Il moro gliela strinse piuttosto scettico

-          Astaro?

-          È il mio vero nome

-          E l’altro?

-          Una copertura come un’altra

-          E come mai conosci Rago? – quella, rifletté il Ravenclaw, era la prima volta che parlava seriamente della Regina dei Demoni.

-          Non avrai seriamente creduto che Lark fosse il suo unico fratello – sghignazzò come se fosse un’ovvietà senza dare peso alle proprie parole, come se avesse detto “il mio gelato preferito è cocco e malaga”.

-          Tu sei… suo… fratello?

-          Credo che sia così che voi lo chiamate, no? Brat da noi, fratello… vero?

-          Sì – rispose lui rispolverando il suo russo. - Allora tu eri “fratello” di Rago?

-          Eravamo quattro fratelli, Rago era l’unica femmina e l’unica demone

-          Quattro?! – esclamò stupito - E tu?

-          Vampiro – rispose con nonchalance, come probabilmente avrebbe fatto anche Leonard – come Lark

-          Allora c’era un altro fratello, incontrerò anche lui?

-          Eskale è morto diversi secoli fa.

-          Mi dispiace

-          Sì, dovrebbe, è stato un tuo antenato ad ucciderlo – Kitt si sentì mortificato – ad ogni modo eravamo tutti e quattro figli importanti. Nostro padre era Andrekasi, re dei demoni, - raccontò parlando del suo passato senza motivo - nostra madre Theanu, regina dei vampiri. La nostra discendenza ci conferiva poteri enormi, ma solo Rago era dotata della quasi immortalità

-          Per questo sul biglietto è scritto Andreevic?

-          Sì. Lei probabilmente non ti ha parlato di loro, Rago ne parla poco perché quella puttana della sua matrigna non ne ha mai tollerato il nome nel palazzo e Rago, quale futura regina, è stata costretta a vivere in quel posto orribile.

-          Di chi, scusa?

-          Di nostra madre e nostro padre. Andrekasi tradì più e più volte sua moglie, ma credo che fosse cosa normale visto il tipo che era. Fu Rago stessa a mandarla a morte. Andrekasi amava molto sua cugina Theanu e aveva la coscienza pulita perché non c’era sangue a dividerli, lei non ne possedeva; il loro primo figlio, Lark, nacque vampiro, esattamente come i tre seguenti: Eskale ed io, poi finalmente mia madre si rese conto di quanto davvero Andrekasi fosse innamorato di lei: nacque Rago.

-          Le eri molto affezionato?

-          Moltissimo.

-          Mi dispiace

-          No, per questo non è colpa tua. Rago ha deciso della sua vita, ha fatto le sue scelte e io le rispetto. Ha fatto soffrire anche te. Rago era una persona forte, sono solo orgoglioso di essere nato dai suoi stessi genitori, di avere qualcosa che mi leghi ancora a lei. All’inizio non approvavo ciò che aveva fatto, diede a Lark l’Anima Azzurra e quando Lark morì e mi pregò di prenderla io perché ero stato quello a lei più vicino, la sbolognai ad Eskale e gli rovinai la vita. Per molti secoli me ne sono disinteressato, poi, quando mi dissero che la persona che aveva ingerito l’Anima Azzurra era riuscita a dominare lo spirito della mia sorellina, partii per vedere con i miei occhi, non riuscivo davvero a crederci.

-          Hai incontrato questa persona?

-         

-          Chi è? – Astaro lo guardò con superiorità, possibile che non avesse il minimo sospetto? O quel tipo era incredibilmente imbecille o non voleva vedere. O…

-          Non sta a me dirlo, lo devi scoprire da solo… ma mi è stato detto quello che Rago davvero sente per me e per te

-          Per me?

-          Non sei forse il Byakko?

-          Così dice lei

-          Bene, te lo confermo anche io.

Gli occhi dello sconosciuto si posarono nei suoi, blu come la notte sopra di loro e Chirstopher si accorse che erano rossi come il sangue e i suoi capelli erano diventati improvvisamente bianchi

-          Questo è il mio vero aspetto, ma non avere paura, i miei occhi sono rossi anche se non sono a caccia

-          Cosa intendi?

-          Sono vampiro da molto più tempo di quelli che tu conosci, come Evangeline… la mia mutazione è realizzata del tutto

-          Conosci la prof?

-          Era l’amante di mio fratello Eskale; lei non lo sa, ma lui non fu ucciso per una guerra territoriale, era un Black quello che lo ammazzò, era un Byakko, per questo ci riuscì facilmente, e voleva distruggere l’ossidiana azzurra di mia sorella. Evangeline conosceva mio fratello come “Edmund”.

-          Non ne sapevo niente

-          Neppure lei, ma la storia si sta perdendo e qualcuno deve mantenerne memoria

 

-          Senti, ma tu… hai conosciuto… Dresda? – un’altra fitta, ogni volta quel nome gli faceva un effetto strano

-          Sì – la risposta pareva piuttosto vaga – eri un tipo che mi dava davvero sui nervi, ma probabilmente perché eri così legato a mia sorella e avevi troppe ragazze intorno… vampire, demoni, arcimaghe, capisci? Lei ci pativa e a me non stava bene – spiegò con un tono che gli ricordò Leonard - Stavi sempre a fare qualcosa che non dovevi. Come tutti i Black. Ma so che tu non lo sei. – sì, aveva le stesse movenze, forse era una caratteristica dei vampiri…

 

Kitt fece una faccia indignata: com’era possibile che due emeriti sconosciuti riuscissero a dire su due piedi che non era un Black a dispetto del cognome che portava?

 

-          E ho un debito nei tuoi confronti. – aggiunse poi

-          Un… debito?

Astaro mise una mano in tasca e quando la estrasse nel palmo aveva un ciondolo. Aveva una forma piuttosto semplice e rappresentava una luna capovolta.

-          Quando mia sorella elaborò quel piano maledetto che distrusse il suo popolo, tenne alla larga Dresda; pensava che se lo avesse visto le sue motivazioni avrebbero vacillato e non sarebbe riuscita a portarlo a termine. Lui non riusciva a farsene una ragione, così un giorno venisti da me e mi chiesi come favore di darle questo; - nella mano gli mise un medaglione con il ciondolo - devi sapere che la luna era il simbolo della Casata dell’Ovest, della Stirpe degli Arcimaghi, Dresda però, essendosi sempre sentito differente dagli altri suoi simili per i suoi occhi e i suoi poteri, lo cambiò e fece in modo che le punte della mezzaluna fossero rivolte verso il basso, quasi come se fosse stato un bastardo, un diverso, forse perché lo era davvero. Era l’oggetto più caro che avesse. Io però tradii la sua fiducia, Rago non ebbe mai questo ciondolo e la storia sappiamo entrambi che è finita in maniera molto più tragica, tanto che le conseguenze sono ancora sotto i nostri occhi.

Credo sia giunto il momento di rendertelo, apparteneva ad un Byakko e a lui tornerà, io non incontrerò di nuovo Rago, quindi dallo alla persona che ami, che sia lei o un’altra ragazza non importa più.

Kitt lo prese tra le dita e lo fissò qualche istante, aveva un’aria stranamente familiare, come se avesse sempre avuto qualcosa del genere sotto gli occhi.

Lo legò al collo e ringraziò Astaro, lui gli rivolse un sorriso che, però, gli mise i brividi visto che le zanne acuminate erano spuntate agli angoli della bocca, la stessa sensazione di quando aveva scoperto che anche Leonard lo era.

Un momento…

Si voltò verso di lui

-          Tu… io conosco un altro vampiro, si chiama Leonard e… lo… conosci?- Astaro ghignò

-          Bravo ragazzo, cattivo vampiro – rispose semplicemente

-          Perché?

-          Se Gardis fosse stata mia sorella… stai sicuro che non saresti vissuto fino all’indomani mattina – Chris arrossì, evidentemente era a conoscenza dell’episodio del corridoio

-          Immagino che tu non ti nutra di animali come lui

-          Già, io appartengo alla vecchia scuola, sono nato vampiro al tempo che esistevano ancora i demoni e che nutrirsi di esseri umani non era peccato. Uccidere non mi fa grande effetto, è la mia natura, sono un predatore.

-          Capisco

-          Hai paura? – gli domandò con un sussurro il ragazzo dai capelli bianchi

Il moro mosse la testa senza sapere se stava annuendo o negando, sentì solo un risolino.

-          Sai, dopo tanto tempo mi stupisce che tu non mi abbia ancora riconosciuto…

-          Se intendi per i ricordi di Dresda, Rago mi ha detto che…

-          Non mi riferisco a storia così passata. Parlo di quando ho abitato a casa tua.

-          Tu eri… quella persona?

-          Non mi avevi riconosciuto?

-          No… cioè…

-          Un bambino solo nella vita e due fagotti, due pesi sulle spalle. E un vampiro che gli risparmia la vita pur sapendo già da allora chi tu fossi

-          Tu sapevi che ero il… Byakko?

-         

-          E perché non mi hai ucciso? Io avrei potuto ammazzare di nuovo Rago e farla soffrire

-          Chi lo sa, forse anche io sono un cattivo vampiro. Ma ho provato pietà per te e per quei bambini…

Chris distolse lo sguardo

-          Perché Rago non è venuta a cercarmi allora? Dopotutto se tu lo sapevi…

-          Rago non era ancora nata – rispose

-          Come sarebbe?

Ma Astaro si stava già avviando lontano senza guardarsi indietro e, stranamente, riuscì a leggere uno strano senso di solitudine in quelle spalle. Doveva essere difficile vivere tutto quel tempo senza il conforto di una persona cara, dopo aver visto morire la propria famiglia, i propri fratelli e aver seguito con disperazione le decisioni della propria sorella, quasi folle per amore, e la sua condanna ad una esistenza di perpetua rinascita finchè il Byakko non l’avesse di nuovo accettata.

 

Sospirò e, quando riaprì gli occhi la sagoma era scomparsa, vide Leonard appoggiato alla ringhiera del portico e lo raggiunse.

-          Leonard, tu sai che a scuola ci sono altri vampiri oltre a te? – il maggiore dei Malfoy gli rivolse un sorriso di superiorità e un ghigno made-in-malfoy

-          Certo, c’è la prof Evangeline e…

-          Conosci un certo Astaro? – il biondo smise un secondo di bere

-          Astaro come il fratello di Rago? – chiese allusivo, il nome di Rago faceva un effetto buffo sulla tranquillità mentale del Caposcuola dei corvi, mandava letteralmente a rotoli il suo equilibrio e questo gli piaceva

-          Astaro IL fratello di Rago

-          Toh, è a scuola anche lui? – aggiunse come se fosse una cosa normale

-          Lo conosci?

-         

-          E Gardis? – il biondo fece un secondo di silenzio

-          Sì, si può dire di sì. Da molto tempo – e sorrise. – Chris – aggiunse poi – domani te la porterò via tutto il pomeriggio, vorrei che venisse a Malfoy Manor come testimone del contratto di fidanzamento. Non ti offendi, vero?

-          Perché dovrei?

-          Lasciatelo dire, dovresti… - gli occhi dorati di Leonard gli dicevano che sapeva cosa era successo là fuori con sua sorella, o che almeno lo intuisse.

-          Adesso cosa fa?

-          Credo che stia di sopra a mettere a posto il solito casino…

 

*          *          *

 

Era il primo pomeriggio e Malfoy Manor era avvolto nella quiete dell’inverno, infagottato in una spessa e morbida coltre di neve candida e riscaldato da una batteria di camini che andava a pieno regime.

 

In uno dei salotti cinque persone si stavano fissando con diffidenza.

Nel divano di sinistra i coniugi Longbottom stavano passando con aria spaesata lo sguardo sui dipinti alle pareti, come se li vedessero per la prima volta.

Nel divano di destra i coniugi Malfoy stavano avendo invece un alterco telepatico su cosa farne del figlio maggiore.

Per finire nella poltrona a capotavola del grazioso tavolino da tè, Gardis stava attaccando un pasticcino glassato con apparente indifferenza nella speranza di allentare la tensione.

Mission impossibile… uffa, almeno ci fosse stato Tom Cruise…

I suoi genitori erano piuttosto a disagio, lo si capiva subito, soprattutto perché quella era stata un’idea di Leonard; i genitori di Ciel parevano esserlo ancora di più perché non si sarebbero mai aspettati un’unione del genere e avevano appena ricordato che il loto futuro genero era nientemeno che un vampiro di stirpe; c’erano inoltre una valanga di informazioni secondarie su cui i quattro genitori si stavano soffermando da circa mezz’ora. Irrilevanti dettagli per perdere tempo e fare della burocrazia i fondamenti della vita: incredibile, si reggevano su colonne di autentica carta straccia!

-          Allora il primo figlio si chiamerà… ehm… Edward?

Il Ministro della Magia Neville Longbottom lo disse quasi sottovoce, inutile aggiungere che era arrossito e che il sudore gli colava copioso dalla fronte.

Non immaginava di certo che la sua primogenita e amatissima figlia Ciel alla fine della scuola sarebbe volata tra le braccia spalancate di un altro uomo (o vampiro), che aveva già programmato i nomi per i figli e che il futuro marito era nientemeno che il figlio di Draco ed Hermione.

Ottimi rapporti, certissimo, brave persone, lui era un Auror della sezione speciale addirittura, ma COSI’ PRESTO?!

Anche lui faticava a vedere le sue bambine come delle signorine, ormai, forse stava davvero invecchiando…

-          Uhm… già…

Questo era Draco che stava pensando non solo alla chiacchierata con gli ospiti, ma anche a quella che avrebbe fatto il prima possibile con il suo primogenito che, dall’oggi al domani, si era presentato a casa con una fidanzata ufficiale e un contratto firmato; lui ed Hermione non ne avevano avuto bisogno, il pancione di lei era più che sufficiente, a quel tempo, e intanto i coniugi Granger non avrebbero neppure saputo cos’era un simile foglio. Insomma, si erano sposati in quattro e quattr’otto senza troppi problemi. Leonard però era estremamente fiscale su certe cose… non era un male, ma a volte neppure un bene. Insomma, aveva preso troppo da sua moglie.

Tra sé e sé non capiva di che avesse da lamentarsi col figlio… era stato così fiscale e preciso, nessun problema… che diamine gli dava così fastidio?

-          Voi però certo sapete che sarà estremamente difficile per loro due avere dei bambini… - intervenne Hermione che si sentì in dovere di ricordare il fatto che le coppie miste a volte fossero sterili

-          Se non avremo dei nipoti noi, con sette figlie… - rispose Daphne ridacchiando. Lei e la “signora Malfoy” erano grandi amiche fin dai tempi di scuola, quindi pareva un po’ strano che non ci fosse la solita atmosfera dei tè pomeridiani assieme a Ginny e, alle volte, anche Pansy.

-          Sì, ehm, certo…  - Hermione nascose il suo imbarazzo dietro una tazza di limoges con bucaneve azzurrini

 

Gardis controllò l’orologio con la mezzaluna, le avevano detto di venire a testimoniare che Leonard non aveva violentato, minacciato costretto o quant’altro Ciel, ma l’unica cosa che stava facendo era rimpinzarsi di dolci, come minimo tornata a scuola non sarebbe più entrata nei suoi abiti.

Se riusciva a finire presto poteva anche godersi il pomeriggio coi suoi amici, ma se i genitori di Ciel decidevano di andare avanti a leggere quelle note con una lentezza esasperante avrebbero fatto notte e addio divertimento!

A che diamine serviva che ci fosse anche lei? Aveva apposto la sua svolazzante firma Malfoy su tutti i fogli necessari, la sua presenza era oltremodo noiosa.

Un elfo arrivò e sostituì il cabaret quasi vuoto con un altro colmo di leccornie, così non andava proprio, si appuntò mentalmente di farsi pagare da Leonard un guardaroba nuovo per rimpiazzare quello che non avrebbe più potuto mettere.

 

Daphne si coccolò il pancione di sette mesi, un’altra femmina, quando finalmente sarebbe riuscita a fare un maschio? C’erano già troppe Longbottom in giro…

 

Hermione non aveva avuto figli dopo di lei, le avevano detto che sarebbe stato molto pericoloso: a giudicare dai primi due risultati, forse era da considerarsi un bene.

 

Di certo il nonno e la nonna avrebbero gioito e stappato champagne per una settimana a sentire che Leonard era ufficialmente fidanzato con la figlia del ministro della magia. Purosangue. Dettaglio irrilevante per i genitori di lei o di lui, ma fondamentale per i futuri nonni visto che con una nuora mezzosangue non volevano rimescolare troppo il sangue dei Malfoy.

Agitare con cura.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: ciao a tutti! Eccoci al ventitreesimo capitolo, wow, non mi pare vero che siamo così avanti, devo sbrigarmi a scrivere il finale o non farò in tempo e arriverò con l’acqua alla gola agli ultimi capitoli.

Dunque dunque dunque… protagonista di questo chappy è Astaro, il fratellino di Rago.

Avete colto i dettagli significativi? Su, ho dato anche l’aiutino, ve ne sarete senz’altro accorti, c’è una cosa che è evidentissima, non credo sia il caso di andare a spulciare cosa.

Beh, non è che ci sia molto da dire, credo di aver esaurito i commenti qui, non c’è necessità di particolari spiegazioni, vi ringrazio tantissimo per tutte le belle mail e recensioni che mi mandate, mi fa davvero molto piacere quindi scrivetemi presto e, mi raccomando: COMMENTATE!!!

Ciao ciao e un bacione! Nyssa

 

Giulia Malfoy: ciao! Sono contenta che le tue manie omicide nei confronti di Kitt siano passate, che farei sennò senza il mio protagonista? Beh, mi auguro che anche questo capitolo 23 ti piaccia, aspetto di sapere quindi lasciami una tua recensione, ciao! Nyssa

 

Kri87: ma certo che ti aspettavo! Oh mamma, divinità forse è un po’ eccessivo… eleggimi tra gli autori pazzoidi e vedrai che io sarò felice senza andare a disturbare gli abitanti del Cielo...

Ad ogni modo, anche una mia amica una volta mi aveva detto che il soprannome Kitt dà un’idea differente di quello che dà Chris e di questo sono molto contenta, accentua un po’ questo duplice modo di fare del nostro ravenclaw, quindi sono felice che trasmetta ciò, rende bene, grazie per avermelo detto!

Ehehe, per quanto riguarda lo schiaffo, che razza di amore è se non c’è un po’ di furia in mezzo? Kitt e Gardis non fanno le scintille di Draco ed Herm, ma l’amore è l’amore e brucia, in senso letterale e non.

Sulla politica di casa Longbottom ci ho pensato parecchio perché alla fine “papà” è il cucciolo di casa, lui che è così svampito è coccolato da tutti, esattamente come Karen, solo che poi si scopre essere meno idiota di quel che si crede (eh già), mi fa piacere che approvi, la coppia Neville/Daphne non è molto famosa né supportata, ma a me piace, sta bene quando una persona bella come Daphne si innamora di qualcuno apparentemente insignificante come Neville, è bello scrivere di un amore che non è tutto: “lui, bellissimo, affascinante, prestante, lei slanciata, bionda, da paura!”, Neville non è certo un adone…è un po’ più umano e mi piace giocare con l’umanità dei personaggi.

Se mai deciderai di fare un calendario con i personaggi di HP avvertimi che sarò la tua prima cliente! Lo voglio anche io! (l’autrice è un po’ pazza, vuole un calendario con i suoi stessi personaggi, come se non fosse stata lei a descriverli così =P).

Ad ogni modo ogni tanto è bello vedere Kitt non solo come uno schiavo degli incidenti di hogwarts, ma con le sue idee e la sua virilità.

In verità la storia delle Relazioni e di questa è molto intrecciata, nel senso che questa storia doveva essere vissuta da Draco ed Herm, ma poi ci ho ripensato, non mi ci piacevano in questi ruoli, così ho cambiato e l’ho fatta fare ai loro figli, non sono pentita, in effetti rende molto di più, anche se i sequel sono sempre i sequel e perdono rispetto ai genitori, io non riesco mai a leggerli, mi fanno troppa nostalgia!

Mi farebbe piacerissimo scrivere qualche mail con te e leggere la tua storia, quindi ti manderò un mp o, se mi dimentico perché sono cotta come un prosciutto, mandamelo tu! Noi ci risentiamo al prossimo capitolo, spero di leggere presto una tua recensione, sono curiosa di sapere che cosa ne pensi di questo nuovo aggiornamento, ciao e un bacione grandissimo! Nyssa

 

Killkenny: non dirmi che anche tu sei un fan della Black Lady! Ti prego, scrivi quella storia che vengo subito a leggerla! Adoro la Black Lady (e chi l’avrebbe detto dopo aver letto il mio profilo =P), sì , senz’altro sarà bellissima, felice di averti dato l’ispirazione! Non bedo l’ora di leggere quel tuo capolavoro, nel frattempo sono curiosa di leggere che cosa ne dici di questo nuovo aggiornamento quindi aspetto la tua recensione! Ciao, a prestissimo, Nyssa

 

Lord Martiya: come si dice “è come sentirsi dire da Satana che si è un po’ troppo peccatori”…

Sono felice che il capitolo 22 ti sia piaciuto, in effetti era davvero l’ora che quel benedetto ragazzo si desse una mossa, ad ogni modo non sai la fatica per aspettare a scrivere quella scena, praticamente la pensavo già dal primo capitolo! Beh, spero davvero che approverai anche questo chappy 23, io aspetto il tuo commento, ciao e a presto! Nyssa

 

DragonSlave: il mio trucco è costruire una storia e ricamarci sopra, nel senso, fare un albero schematico bello chiaro e poi cominciare a tracciare linee a caso, le parentele vengono fuori come funghi, parola mia! Beh, non è proprio così, ma alla fine i miei alberi lo sembrano davvero!

Per quanto riguarda la mia idea femminista (e io lo sono convintamente), penso che la miglior idea la renda la canzone di Rex Harrison del film “My fair lady”, quando si domanda perché Eliza è scappata di casa, ecco, penso che una donna sia proprio così, solo che gli uomini non sono poi i santi che dipinge lui. Insomma, il musical è il vademecum della vita societaria.

Mi ha fatto contenta sapere che Fjodor ispira sentimenti diversi, in effetti è un personaggio che avevo delineato poco, anche se in questo capitolo parla di più e spiega chi è, senz’altro non dice tutto e si fa gli affari suoi nell’ombra, è uno che non c’entra col gruppo grosso, vive per conto suo. Però si scopre qualcosa su di lui e sulla sua vita. In effetti ci avevi preso, non era proprio Lark, ma quasi…

Ammetto che scrivere quella scena è stato difficilissimo, mi ero imposta così a lungo di non lasciar trapelare i sentimenti di Kitt che scriverli è stato difficile quanto per lui esprimerli (e qui è tutto dire), in effetti è così introverso che non sapevo bene cosa fargli dire, qualsiasi cosa sarebbe stata troppo, per fortuna il compromesso è andato bene e alla fine non ha svelato troppo alla nostra scettica Gardis che non sa mai che pesci pigliare, poveretta.

Sono contenta che il capitolo 22 abbia riscosso la tua approvazione, spero che sarà lo stesso anche con questo e, ovviamente, mi auguro che anche la storia continui a piacerti quindi aspetto curiosa e trepidante la tua prossima recensione! Ciao e un bacione grandissimo, Nyssa

 

Lisanna Baston: in effetti mi sembrava davvero che Hesta e Karen stessero passando un po’ troppo in secondo piano quando poi mi serviranno decisamente di più… e poi sempre Gardis non va bene, ok che lei è un personaggio dalle mille problematiche, ma niente rende bene le sfaccettature come tre persone come loro, Hestia l’adoro letteralmente, Karen è un po’ piagnucolona, ma sta crescendo, l’avevo detto che doveva trovare la sua strada nella vita e decidere che fare di se stessa, non poteva rimanersene a fare la bambina in eterno è l’avrei ammazzata con le mie mani ^_^

Sono felice che il romanticismo della dichiarazione di Kitt ti sia piaciuto e mi ha fatto piacere sapere che il personaggio di Fjodor ti abbia incuriosito, come vedi in questo chappy 23 si risolvono anche alcuni misteri su di lui.

Spero davvero che ti piaccia, aspetto di sapere! Ciao e a prestissimo, un bacio! Nyssa

 

Vavva: mi sa che le fan del calendari ode “Del colore dell’ametista” stanno aumentando, se mi decido a farne uno prometto di metterlo a disposizione ^:^

In effetti il titolo l’ho preso da là, non ho letto quel libro, cerco di farmi meno male possibile con le letture che mi intristiscono, però era riferito al fatto che Kitt ci ha messo davvero una vita e si è deciso solo alla fine del capitolo, come se si fosse ricordato all’improvviso che doveva farlo… Gardis gli manda a rotoli l’orologio biologico, ammettiamolo, comincia a pensare non con la testa ma con un’altra parte del suo corpo ^_^

Ehehe, alcuni dei problemi su Astaro (o Fjodor) si risolvono in questo capitolo dove finalmente si scopre chi è e che cosa ci fa in giro per Hogwarts.

Per quanto riguarda i capelli di Karen, è dispiaciuto anche a me perché erano davvero bellissimi, però era da fare (come dicono nei Promessi Sposi). Anche io avevo i capelli lunghi e tagliarli è stata una vera prova di coraggio, ma in effetti è come cambiare un po’ anche della propria anima e Karen aveva bisogno di cambiare molto di sé stessa.

Hehe, il triangolo Jack=>Gardis=>Kitt era facilmente intuibile dal fatto che Jack fosse parecchio geloso e che arrossisse sempre, però Jack è proprio il tipo che si innamorerebbe di una come Gardis, ammettiamolo, anche se Karen è la sua controparte ideale…

Sono felice che l’atmosfera dolce-amara abbia reso bene e mi fa piacere di essere riuscita a riprendere l’idea che ti eri fatta della scena, è bello soddisfare le aspettative, specie senza conoscerle… Kitt si è deciso a fare il Black e Gardis la RAGAZZA e non il maschiaccio, in effetti Leonard ha ragione a dire che non ha lo charme femminile, è piuttosto svagata.

Spero che gli elementi ci mettano ancora un po’ a quadrare sennò la storia diventerà una vera noia! Nel frattempo mi auguro davvero che anche questo capitolo 23 con il mistero di Astaro ti piaccia, aspetto di leggere presto la tua recensione, ciao e un bacione! Nyssa

 

_Nana_: sono felicissima di essere riuscita a rendere bene l’idea di come ti eri immaginata una dichiarazione tra Gardis e Kitt, è brutto quando ci si fa un’idea e poi l’autore la realizzi in maniera completamente differente, ci si sente un po’ delusi e traditi… sono contenta che non sia stato così!

Eh, Karen aveva davvero bisogno di darci un taglio con quello che era stata fin’ora, fondamentalmente una bambina viziata, adesso è finalmente se stessa e se dovevo sacrificare i suoi capelli, beh… tanto ricrescono, no?

Mi ha fatto molto piacere leggere la tua recensione, spero che anche questo nuovo aggiornamento con i misteri legati a Fjodor riscuota successo, anche se forse è troppo sperare come il precedente perché non è altrettanto toccante e profondo… nel frattempo ti mando un bacio e aspetto la tua recensione! Ciao e a presto, Nyssa

 

Ginny 28: eh, ogni tanto ci vuole qualche battuta fuori luogo per lasciare un po’ andare la tensione, in genere è un compito che tocca a Rudiger o a Gardis, però sono contenta che abbia calzato anche la scena di Leonard e Kitt. Mi auguro che ti piaccia anche questo 23° capitolo, ciao e a prestissimo! Io aspetto la tua recensione, Nyssa

 

Whateverhappened: non ho letto il dottor Zivago, ma se mi dici che c’entra allora ti prendo in parola! Non sono molto ferrata di storia e letteratura russa, è mia mamma la vera esperta…

Eh… Fjodor non è proprio il discendente di Lark, ma quasi perché in realtà è suo fratello… e il fatte che Gardis imprechi è perché non si aspettava di vederlo lì, lei lo ha riconosciuto subito tramite i ricordi di Rago, ma lui non sa bene come trattare quella ragazza, dopotutto è riuscita a soggiogare l’anima di Rago!

In effetti Gardis potrebbe anche dirglielo, ma dato che non si fida allora non glielo vuole dire, inoltre pensa che sia meglio per lui non coinvolgerlo. Inoltre quella simpaticona di Rago, sempre lei, ovviamente se l’è sognato di dirle che Kitt l’ama profondamente, per questo è cascata così dalle nuvole e gli ha detto che non doveva baciarla senza sentimenti… lo so, ho fatto il mio solito polpettone di misteri e sentimenti, tra un po’ vado a fare concorrenza a Via col vento.

, anche io penso che Jack sia perfetto con Karen, sono due persone che caratterialmente si potrebbero trovare meravigliosamente insieme mentre Hestia e Jeff… beh, su di loro parlerò ancora, non ho certo esaurito l’argomento lì!

Spero davvero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto lo stesso, aspetto curiosa la tua recensione a proposito della storia di Fjodor e degli sviluppi che abbiamo avuto.

Ciao a presto e un bacione grandissimo! Nyssa

 

Akiko: evviva! Tra le mie e le tue conoscenze di russo non facciamo mezza frase! Yeah! Io credo che senza il traduttore automatico di Google morirei, non conosco neppure l’alfabeto!

Ehm… buongiooooorno. Riprendiamoci, non è il caso che cominci a dare di matto già all’inizio della risposta (che si prospetta lunghetta, ehehehe).

Eh… mi sa che tu vedi Kitt troppo bravo ragazzo, non lasciarti condizionare dalla facciata, Kitt sa bere e fumare come si richiede da un vero Black e… beh, c’è dell’altro, ma se lo dico adesso che fine fa la mia storia?

Comunque è risaputo che i personaggi delle mie storie hanno sempre vita breve, guarda Draco, sarà morto per overdose di nicotina tra le Relazioni e Amore selvatico, ‘sto ragazzo sta sempre a fumare! Poi pensa un po’ che c’aveva pure le crisi di astinenza dallo stare con una dona… non ho ancora capitolo se la colpa è mia o dei personaggi che mi condizionano, e dire che io sono pure astemia…

Una volta mi ricordavo dove avevo preso spunto per le sorelle Longbottom, peccato che tra una cosa e l’altra me lo sia dimenticato =P in effetti possono assomigliare alle sorelle sirenette, belle e ficcanaso proprio come loro ^_^

…e comunque non volevo dire “Gardis ha sempre ragione”, ma “L’AUTRICE ha sempre ragione” mhahahahaha, dopotutto sono io che faccio la legge nelle mie fic, no? (ora mi arriva uno schiantesimo da qualcuno dei miei personaggi).

Per il film western il titolo è “mezzogiorno e mezzo di fuoco”, sono una fan di Mel Brooks, mi piacciono i suoi film, muoio sempre dalle risate… tranquilla, reggo bene l’umorismo macabro del genere, il mio prof di informatica mi diceva sempre “E’ importante trovare un buon lavoro in una città dove l’unica industria che tira è quella delle pompe funebri”, so che ogni volta si spargeva una freddura per la classe da rimanerci ghiacciati., non è che anche te sei un’informatica, vero?

Kitt e Gardis sono veramente due stupidi, come dicono jack e Karen (che non sono da meno), hanno troppo orgoglio e/o troppa paura… hanno ragione. I loro film mentali però mi riescono bene, che fic sarebbe senza qualche bella pista? Mo io che scrivo allora? Quelle sono le uniche cose che mi riescono alla perfezione…

Ad ogni modo, sono lusingata dalla tua recensione, spero davvero che ti piaccia anche questo nuovo aggiornamento, ciao ciao e un bacione grandissimissimo! Nyssa

   
 
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