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Autore: SunsetBlue    23/02/2015    1 recensioni
Dopo pranzo continuo a preparare il caffè, anche se a me non piace, anche se non ci sei più tu a zuccherarlo e a berlo fumando una sigaretta. Lascio che si freddi, per poi vuotare tutto il contenuto della caffettiera nel lavabo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo sai cosa significa guardare due occhi e vederci dentro il mondo?
Ti scrivo mentre fuori il cielo comincia a piangere tutte le sue lacrime, dopo aver finito di leggere per l’ennesima volta il mio libro preferito, nel preciso istante in cui alla radio passa quella canzone che ti piace tanto.
Lo sai cosa significa tornare a respirare e rendersi conto di aver mantenuto il fiato per tutto quel tempo?
Ti scrivo stringendomi nella felpa che hai lasciato nella mia macchina quella volta che siamo arrivati fino al mare. Oggi fa freddo come quel giorno, ma al mare c’erano le tue braccia a stringermi. In questa camera che profuma ancora di te ora non c’è più nessuno a tranquillizzarmi se i vetri della finestra tremano per il forte vento.
Tu tutte queste cose non le sai.
Vuoi scappare via da me, ma io non ti lascio andare. Ti tengo stretto, e nel frattempo tengo stretta anche me. Per non perderti, per non perdermi. Per non perdere noi. Ma tu non lo sai. Dici che devi andare via, ma non te lo permetto.
Senza te io smetto di essere.
Pensi che non mi spaventi, tutto questo? Se è così ti sbagli. Mi spaventa da morire. Ma quello che mi spaventa ancor di più è l’idea dei tuoi sorrisi per qualcuno che non sono io, le tue mani che stringono mani più belle delle mie, la tua voce che non canta più per me. Tu che entri in una libreria ed i libri che compri non saranno mai più i miei.
Tu vai avanti, io resto bloccata.
Dopo pranzo continuo a preparare il caffè, anche se a me non piace, anche se non ci sei più tu a zuccherarlo e a berlo fumando una sigaretta. Lascio che si freddi, per poi vuotare tutto il contenuto della caffettiera nel lavabo.
Corri via. Hai ragione tu. Lo sapevamo entrambi che non poteva durare. Il fatto è che tu l’hai sempre tenuto a mente, io invece l’ho dimenticato. Ora quel caffè che non ho mai bevuto mi brucia lo stomaco.
Qui continuano a chiedermi di te. L’avevano già capito anche loro, vero? L’avevano capito dall’inizio che uno come te non sarebbe mai potuto stare con una come me.
Una come me, già.
Com’è che sono? E’ un’altra cosa che ho dimenticato. Torna a dirmelo tu, chi sono. Torna a dirmi che non è cambiato niente, che siamo sempre gli stessi, che tutto quello che è successo non ci ha cambiato.
Torna perché avevi promesso che al mare mi ci avresti portata un’altra volta.
Un’altra volta ancora.
Un’altra volta a dedicarci poesie sconosciute in quella terrazza dove non saliva più nessuno da tempo. Da quando te ne sei andato non ci salgo più neanch’io. 



 
   
 
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