Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: The Land Of Disagio    23/02/2015    2 recensioni
Il caso più duro di tutta la vita si è presentato a Shinichi Kudo, e questa volta due vite, quelle dei suoi migliori amici, sono in serio pericolo.
Deve proteggerli, deve proteggere Ran, ma in questa battaglia non sarà solo.
Il conto alla rovescia è appena cominciato.
(Crossover con Death Note)
-
REVISIONE COMPLETATA (dal cap. 1 al cap. 8)
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO REVISIONATO

Pericolo in vista

"Ascoltami bene ragazzo, io so che hai avuto una conversazione telefonica con lui appena tre giorni fa e che si è rimpicciolito. Devo rintracciarlo immediatamente prima che lo prendano i miei colleghi. Loro non sono come me e lo uccideranno appena gli metteranno le mani addosso e faranno fuori anche Angel , quindi se vuoi veramente proteggerlo devi dirmi dove si trova in questo momento e come posso parlargli senza che io mi ritrovi con una pallottola nella testa"
Heiji guardò stupito la donna, non credendo a ciò che aveva appena sentito.
Cosa voleva in realtà Vermouth?

"Vieni dritta al punto, cosa vuoi da Kudo?" chiese gelido il detective, non capendo dove volesse andare a parare la bionda, che distolse lo sguardo silenziosamente, non parlando del movente delle sue azioni, ma sapeva che doveva collaborare con il ragazzo se voleva tenere al sicuro quello stupido detective ficcanaso, quindi rialzò gli occhi facendo scontrare i suoi occhi color ghiaccio con quelli blu cobalto del giovane.

Vermouth non fece in tempo ad aprire bocca che sentì la porta si aprì, cigolando sinistramente, e riconobbe subito quei passi pesanti, girandosi con un sorrisetto beffardo mentre li salutava con sarcasmo.
"Gin, Vodka. Che piacere vedervi, a cosa devo questa piacevole visita?"
"Salve Vermouth, volevamo solo assicurarci che il nostro amichetto si fosse svegliato e che avesse già cominciato a cantare" spiegò il più alto dei due, alludendo a Heiji.

La bionda assunse un'aria indecifrabile e, facendo spallucce, rispose "No, si è appena ripreso, e stavo per cominciare l'interrogatorio. Fidatevi, riuscirò a farlo parlare"
"Beh, non ti preoccupare, mia cara , ci penso io a far aprire bocca a questo mocciosetto impertinente" replicò Vodka con un sorriso malevolo, avvicinandosi minacciosamente ad Heiji stringendo il pugno, ma Vermouth si mise innocentemente in mezzo, sgusciando dal collega con fare seducente, mormorando "Non c'è affatto bisogno di usare la violenza, caro collega, ci penserò io a farlo crollare"
Vodka arrossì lievemente abbassando il pugno, alzando gli occhi al cielo "Va bene Vermouth, pensaci pure tu...e tu, ragazzino, ritieniti molto fortunato" concluse guardando Heiji con un ghigno.

Il giovane detective rispose con un occhiata piena di odio, sibilando "Voglio vederla"
"Vedere chi?"
"La ragazza che era con me. Assicuratemi che sta bene, o dalle mie labbra non uscirà una parola" minacciò Heiji, facendo intendere fin da subito che lui non sarebbe stato un ragazzo facile da dominare.

Gin inizialmente lo fissò con un'espressione curiosa, ma il suo viso si aprì in un sorriso maligno "Ci sto, ti porterò la tua fidanzatina. È una ragazza piena di risorse, quella lurida sgualdrinella è riuscita persino a graffiarmi il viso e Vodka ha dovuto addormentarla con del cloroformio" provocò l'uomo mentre si strofinava la guancia destra, dove c'erano tre lunghi segni rossi, nell'intento di far arrabbiare il giovane e, a giudicare dallo sguardo rabbioso che gli riservò, ci doveva essere pienamente riuscito.
"NON OSARE PARLARE DI KAZUHA IN QUESTO MODO, VIGLIACCO" urlò inferocito Heiji, cercando di avventarsi contro il platinato, ma le manette gli impedivano qualsiasi movimento.

L'uomo ridacchiò, divertito dalla reazione del ragazzo, alzando le mani in segno di resa "Ok, ok come vuoi. Vodka, vai a prendere quella ragazzina pestifera"

Il moro imbastì una smorfia scocciata, non entusiasta di avere di nuovo a che fare con Kazuha, ma si piegò alla volontà del partner e fece segno a Vermouth di consegnargli le chiavi della cella della ragazza, ma la donna si rifiutò fermamente.
"No, vado io. Se si presenterà Vodka lei si ribellerà di sicuro, del resto è stato coinvolto nel suo rapimento, ma io sono una donna e ciò la calmerà un poco, in più ho modi decisamente più gentili per convincere una persona a fare ciò che dico" osservò, uscendo dalla porta con un occhiolino malizioso, scomparendo dietro lo stipite.

Dopo qualche minuto, Vermouth ricomparve con Kazuha, ammanettata e bendata con il nastrino che usava di solito per legarsi i capelli.

La bionda sussurrò nell'orecchio della ragazza "Stai calma. Ora chiuderò la porta a chiave e ti toglierò benda e manette, ma tu devi promettermi che non cercherai di reagire in nessun modo, capito?"
La castana fece un esitante cenno di assenso con la testa, dopo di che Vermouth chiuse la porta e tolse il nastro dai suoi occhi e, accertatasi che la situazione fosse sotto controllo, le tolse una delle manette e slegò una mano a Heiji.

Appena fu libera di muoversi, Kazuha si buttò dritta tra le braccia di Heiji, che la strinse forte con l'unica mano libera mentre la ragazza scoppiava in a piangere di sollievo e paura.
Il detective la scrutò attentamente per accertarsi che la sua piccola non fosse ferita, ma sembrava che fisicamente la giovane stesse bene, a parte qualche livido su braccia e gambe e un piccolo graffio sull'avambraccio e sul labbro.

Il moro notò anche che le avevano cambiato i vestiti: adesso la ragazza indossava una semplice canotta grigio scuro e un paio di pantaloncini dello stesso colore, i suoi lunghi capelli marroni erano sciolti e in disordine, rendendola terribilmente adorabile agli occhi del giovane, anche se quello non era affatto il momento per fare il romantico...o forse sì, dato che probabilmente non sarebbe uscito vivo da quella maledetta stanza...ma qualunque sarebbe stato il suo destino, doveva trovare il modo di farla scappare da lì.

Heiji poggiò la mano sui morbidi capelli della sua Kazuha, parlandole in tono affettuoso, ma duro.
"Piccola, ora mi devi ascoltare attentamente: devi fare tutto quello che ti diranno e non devi opporti, se mi dai retta non avrai nessun problema. Vedrai che ne usciremo anche questa volta, non devi temere."
"Heiji ho tanta paura, ho paura che ti possano fare del male" pigolò Kazuha, singhiozzando mentre le lacrime scorrevano copiose sulle sue guance.

Il ragazzo l'abbracciò ancora più forte, facendo connettere le loro fronti.
Fissandola nei suoi occhi smeraldini, continuava a mormorarle dolcemente "Non ti preoccupare Kazuzu, tu starai bene e questo è l'importante. Ti proteggerò anche a costo della mia vita, la mia priorità sarà farti uscire di qui sana e salva...ti ho messo in questo guaio e la colpa è solo mia, il minimo che posso fare è tirartici fuori"
"M-ma cosa vogliono da te? Perché ci hanno portato qua?"
"Meno ne sai, meglio è, piccola, ti serve solo sapere che cercano Shinichi, ma tu non hai nulla da temere, non l'hai mai conosciuto bene"

Kazuha sgranò gli occhi sconvolta, ormai certa che il suo migliore amico in realtà sapesse perfettamente dove si trovava Kudo senza dire nulla a nessuno, nemmeno a Ran, ma rimase in religioso silenzio.

Senza aggiungere nient’altro, il detective si rivolse a Vermouth "Ho finito, puoi riportarla dove era?"
La bionda percepì nelle sue parole una silenziosa richiesta di proteggere la sua Kazuha, e con un cenno di assenso si avvicinò alla castana per portarla nella cella, ma quest'ultima cominciò ad agitarsi, rifiutandosi di lasciare il braccio di Heiji, che la rimproverò duramente.
"Hey, stammi a sentire, vai con lei e ritorna nella tua stanza, è per il tuo bene. Dammi retta ti prego"
"Non voglio lasciarti solo nelle loro mani, resterò qui con te" insistette la ragazza, continuando a scuotere il capo.

Vermouth si avvicinò a Kazuha, stringendola dolcemente per il braccio, rassicurandola con tono materno "Forza, Kazuha, vieni con me. Non hai nulla di cui preoccuparti, appena avremo ciò che vogliamo sarete entrambi liberi e non vi sarà fatto alcun male"

La castana continuò a rifiutarsi, ma lo sguardo omicida di Heiji la convinse ad alzarsi lentamente mentre Vermouth le circondava le spalle per portarla via, ma Gin era di tutt’altra idea, parandosi davanti a loro con un'espressione irritata, sibilando.
"Dove credi di andare? La ragazza rimane qui, ci serve"
"Gin, fatti da parte, ho già messo in chiaro che me ne occuperò io, dunque sono entrambi sotto la mia responsabilità. Fammi fare il mio lavoro" ribatté la bionda con uno sguardo gelido.

Gin si avvicinò minacciosamente alla donna, furioso come non mai, urlando "Tu non sei nessuno per dirmi cosa devo o cosa non devo fare, capito? Ho detto che la ragazza resta qui quindi la ragazza resterà qui!" strattonando violentemente per il braccio Kazuha, che emise un flebile gemito di dolore cadendo sulle ginocchia ai piedi del platinato, che ancora la stringeva per il polso, scatenando la reazione furiosa di Heiji, che scattò in piedi inferocito, sbraitando "NON LA TOCCARE, BASTARDO"
"Stai a cuccia, mocciosetto" ghignò Vodka, assestando un montante nello stomaco del ragazzo, che ricadde senza fiato nella branda.

Vermouth perse definitivamente la pazienza, gridando esasperata "FATELA FINITA! Vi sembra la maniera di comportarvi? State agendo come due bambini capricciosi e infantili!"
"A chi stai dando del bambino, eh?" chiese irosamente Gin, scatenando ancora di più la rabbia della bionda, che gli urlò di rimando "A voi, stupidi imbecilli! Picchiandoli e strattonandoli non li incoraggerete di certo a darvi informazioni, anzi, li indisporrete ancora di più"
"Non provare a fare la morale a me, Vermouth, non sei di certo una santarella. So io come vanno trattati gli informatori" replicò Gin, tirando Kazuha per il braccio torcendoglielo dietro la schiena, costringendola ad alzarsi in piedi di scatto.

Kazuha strillò acutamente per il dolore, cominciando a piangere e a tremare spaventata, pregando che tutto finisse in fretta. Se volevano veramente ucciderla, che lo facessero e basta.

Gin cominciò a provocare i presenti, accarezzando maliziosamente il mento della giovane mentre sussurrava "Io posso fare ciò che voglio con i miei ospiti, soprattutto con una così bella ragazza come la nostra...come si chiama? Ah, sì, Kazuha".

La castana rabbrividì vistosamente, chiudendo gli occhi disgustata, mentre Heiji a fumava dalla rabbia, divorato dalla voglia di rompere la faccia a quello spaccone.
Nessuno poteva permettersi di toccare la SUA Kazuha, doveva assolutamente fare qualcosa per proteggerla, ma non sapeva cosa fare…a meno che...

Heiji abbassò lo sguardo, vergognandosi di cosa stava per fare, ma il desiderio di proteggere Kazuha era più forte di qualsiasi senso di colpa verso Kudo, quindi si decise a malincuore di fare il loro gioco.
"Aspetta, parlerò...vi dirò tutto quello che so..."

I tre membri dell'Organizzazione lo guardarono stupiti, mentre Kazuha lo fissava sgomenta e arrabbiata nello stesso momento, non capendo dove volesse andare a parare.

Sul volto di Gin si aprì un ghigno soddisfatto mentre scherniva il detective "Beh, ragazzino, alla fine ti sei deciso a fare la cosa giusta. Evidentemente non hai perso il tuo buonsenso e hai ancora voglia di vivere"
"Parlerò, ma ad una sola condizione” concluse Heiji, sostenendo lo sguardo del platinato.



Steso nel suo e futon distrutto dall'orribile giornata trascorsa, Conan, nonostante la stanchezza, non riusciva a prendere sonno, perseguitato dal rimorso per avere messo il suo migliore amico in un pasticcio dal quale sarebbe stato difficile tirarlo fuori.

Sapeva che sarebbe morto pur di non rivelare niente, doveva aiutarlo, ma non c'era modo per risolvere la situazione senza metterci la faccia, mettendo in pericolo anche Ran...doveva fare in modo che qualcuno facesse il lavoro sporco al posto suo e forse sapeva a chi rivolgersi.

Il piccolo detective stava ancora rimuginando sul da farsi quando sentì vicino a sé il corpo di Ran che, profondamente addormentata, si stava agitando nel sonno in preda ad un orribile incubo, probabilmente causato dal forte stress a cui era sottoposta.
Cercando di rasserenarla, Conan si avvicinò lentamente alla giovane, sistemandosi tra le sue braccia, abbracciandola forte.

La karateta sembrò tranquillizzarsi un po’, stringendo a sé il corpicino del bambino mormorando un flebile "Grazie" con la voce impastata dal sonno.

Il ragazzino arrossì violentemente, promettendole mentalmente che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerla, anche se ciò sarebbe valso come una condanna a morte per sé stesso, e le giurò silenziosamente che le avrebbe rivelato la verità indipendentemente da ciò che sarebbe accaduto.

Con questo giuramento impresso nella mente, finalmente Conan riuscì a chiudere gli occhi mentre il sonno si impossessava di lui.





Spazio dell'autrice
Completato il terzo capitolo, lavori il corso per il quarto.
Cosa farà Heiji? Rivelerà il segreto di Conan oppure no? Cosa avrà in mente di fare il piccolo detective? Lo scoprirete nei prossimi episodi ;)
Scrivere questo capitolo è stata una vera e propria faticaccia tra scuola, studio e allegri compiti in classe impossibile (di norma ci metto pochi giorni per fare un capitolo, questa volta ci ho messo una settimana e mezzo! che bello! -_-" ). Vi prometto che la prossima volta ci metterò molto meno, aggiornerò il prima possibile, giurin giurello :P
A parte scherzi, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Aspetto le vostre recensioni!
Alla prossima!!
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: The Land Of Disagio