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Autore: Occhi di nebbia    23/02/2015    18 recensioni
Il ragazzo allora le prese una mano tra le sue.
Era fredda.
Il suo cuore sbiancò, non si svegliava.
– Giulietta! – chiamò.
Nulla.
Non un suono,
non un sospiro,
non un respiro.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Star crossed lovers'
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L’appuntamento era per quella notte, ne era sicuro.
Eppure c’era qualcosa che non funzionava. La luce della camera di Giulietta era mortalmente spenta.
Romeo si arrampicò sul muro, i piedi tra un mattone e l’altro, i muscoli che si tendevano per la fatica. Era abituato. Lo aveva fatto talmente tante volte. Appena mise piede sul balcone un soffio di vento gelido lo fece rabbrividire, c’era decisamente qualcosa che non andava in quella notte.
Quando ebbe varcato la soglia della camera della sua donna, la vide, distesa sul letto.
Dormiva.
Era divinamente bella, ed era talmente meraviglioso starla a guardare che Romeo pensò fosse un delitto svegliarla.
Tuttavia aveva davvero un gran bisogno di parlarle e purtroppo non aveva tempo da perdere. Sapeva del suo imminente matrimonio e voleva che lei fuggisse con lui. Il frate li avrebbe certamente aiutati.
Si accostò al letto in punta di piedi.
Voleva che fosse una sorpresa.
Si avvicino piano e con il cuore sulle labbra, la baciò.
Ahimè lei non rispose a quel bacio divinamente dato. Dormiva davvero profondamente.
Provò ad accarezzarle il volto, dolcemente.
Niente.
Il ragazzo allora le prese una mano tra le sue.
Era fredda.
Il suo cuore sbiancò, non si svegliava.
– Giulietta! – chiamò.
Nulla.
Non un suono,
non un sospiro,
non un respiro.
La prese su di sé. Poteva dormire così profondamente da non sentire neppure il tocco del suo amato? Da non riconoscere la sua voce?
Ella si accasciò sulla sua spalla come morta. Il ragazzo la sollevo verso le stelle.
Perché non si svegliava?
Con il volto deformato dalla disperazione la trasportò più e più volte da una parte all’altra della camera da letto. Si aspettava che si svegliasse e si avvinghiasse a lui, presa dal suo amore, come era solita fare, ma quando lui la baciò, il corpo di lei gli scivolò rapidamente tra le braccia e cadde a terra.
Giulietta giaceva lì,
inerme.
Urlò il suo nome  – Giulietta! – , con tutto il terrore nella voce.
La trascinò dietro di sé. Ancora non si capacitava fosse finita così. La baciò e la baciò di nuovo, posò le sue labbra calde su ogni angolo del corpo ormai gelido di Giulietta.
Non ci fu risposta.
Allora Romeo capì e con la consapevolezza arrivò anche il dolore bruciante.
Il ragazzo cadde in ginocchio, il volto verso il cielo.
Era morta.
Era morta.
Ella era morta.
Un grido silenzioso, straziante si levò dal petto del giovane.
La prese delicatamente in braccio e la guardò. Divinamente bella era, divinamente bella rimaneva anche nell’ora più buia della sua incompiuta vita.
Lacrime pallide caddero dagli occhi ormai vuoti di Romeo e le bagnarono il volto.
Non sarebbe dovuta finire così.
Egli non avrebbe dovuto abbandonarla.
Il rimorso si fece avanti nel suo cuore dilaniato fin a quel momento soltanto dal dolore di averla perduta.
Non era giusto.
Il suo volto era in fiamme, rigato dalle lacrime.
Cadde in ginocchio in preda alla disperazione e si accostò alla sua donna.
Poi decise.
Non voleva vivere in un mondo senza Giulietta. Con le mani impregnate di sudore, il volto immobile e gli occhi assenti, prese il suo coltello e se lo piantò nel cuore, sperando di farlo cessare di battere, di farlo smettere di soffrire. Il dolore della ferita lo dilaniò, ma non ci fece caso. Con uno spasmo si accasciò sulla sua Giulietta, bagnando di sangue la sua candida veste.


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Ok, l'università fa male. =) Ho scritto questa storia ispirandomi al balletto di Romeo e Giulietta che "mi ha innamorato". A me piace moltissimo e spero che piaccia anche a voi allo stesso modo. Si accettano recensioni! =D Piccola precisazione sono perfettamente consapevole che Romeo si uccide con il veleno ma l'ho fatto morire con un pugnale perché ispirandosi al balletto dove lui non aveva idea che Giulietta fosse morta quando è entrato nella sua stanza ( ha qualche differenza rispetto all'originale) mi sembrava strano che girasse con una fiaschetta di veleno così, per ogni eventualità. Il pugnale mi sembrava che lo potesse avere a portata di mano. Detto questo: "Ave atque Vale".
   
 
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