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Autore: Kuroi Namida    23/02/2015    2 recensioni
"Grazie al suo abbigliamento scuro si aggirava nella notte come un fantasma, ed era proprio così che le persone l'avevano soprannominata: "Il Fantasma Del Villaggio Della Foglia" [...]"
"[...]Naruto sorrise e tutti i dubbi sparirono, non era importante il fatto che fosse Il Fantasma, era un ninja come loro ed ora, era anche loro amica, questo contava più di qualsiasi altra cosa."
"[...]La giovane si fermò e si volse, due occhi verdi come boccioli appena nati si ancorarono a quelli di lui.[...]"
Un dolore più profondo dell'oscurità, un segreto più potente della conoscenza, una promessa più grande della vita.
Anche spezzato, un Giglio supererà tutti gli ostacoli.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Erano passate parecchie settimane da quella notte e sebbene avessero avuto un altro rapporto, quello rimaneva il più bello in assoluto.

Dopo che aveva passato una settimana nel Paese Del Vento, era andata a Konoha, dove era rimasta per qualche giorno, mentre la notizia sul suo ritorno feceva il giro del mondo. Dal villaggio della Foglia andò poi in tutti gli altri Paesi e si incontrò con i rispettivi Kage, che la trattarono con grande rispetto. In seguito aveva iniziato a viaggiare per completare missioni speciali.

In quel momento si stava dirigendo ad un villaggio colpito da una brutta epidemia. Molti medici, tra cui Sakura e l'Hokage stessa, avevano tentato delle cure, che però si erano rivelate inefficaci. Mentre saltava di ramo in ramo, ebbe una sensazione improvvisa e si fermò. Rimase immobile qualche istante, poi si portò le mani al viso e scoppiò in lacrime.

 

 

 

 

 

 

Arrivò al villaggio a inizio pomeriggio e trovò ad attenderla un uomo di mezz'età.

-Sei tu l'Angelo?

-Mi chiami Yuri.

L'altro annuì e la guidò verso una grossa casa, all'interno era pieno di letti su cui erano adagiati bambini, donne, uomini e anziani.

-Quante vittime?

-Per il momento soltanto due, erano entrambi molto anziani, non sarebbero vissuti se non qualche mese ancora.

La portò ad una culla.

-Questa bambina è la più grave, non so quanto le resterà.

La Bianca la osservò con attenzione, il respiro era debole e irregolare, il battito rapido come quello di un uccellino, il livello di chakra sembrava instabile. La stessa cosa accadeva alle altre persone, inoltre alcune avevano macchie sul corpo. Li studiò in silenzio per parecchio, tanto che ad un certo punto l'uomo che l'accompagnava si spazientì.

-Allora?

Lei non rispose e posò con delicatezza le mani sul corpicino e massaggiò la pancia, poi fece sbocciare dei strani fiori e ne staccò uno. Dal gambo uscì un liquido azzurrino che versò piano nella minuscola bocca. Senza smettere di massaggiare lo stomaco aiutò la bimba a deglutire. Passò diversi minuti a guardare cosa accadeva e finalmente la piccola con un sospiro mugulò. Il respiro si calmò, così come il cuore, mentre il chakra tornava normale.

-Fai bere qualche goccia di questa linfa a tutti i malati.

Senza perder tempo i ninja fecero come aveva detto e lentamente tutti si ripresero. Quando l'uomo tornò da lei lo avvisò.

-Falli rimanere a riposo almeno qualche giorno ancora e tienili al caldo, eliminate tutte le bacche di cui vi cibate, la malattia viene da lì. Per precauzione vi lascerò dei fiori in caso qualcun altro contragga il morbo. Avete capito tutto?

-Sì Yuri, ti ringrazio infinitamente.

La giovane gli sorrise.

-Non è necessario ringraziarmi, lo faccio volentieri.

-Possiamo offrirvi qualcosa?

-Chiedo scusa, purtroppo ho un impegno, quindi non mi è possibile trattenermi.

-Capisco.

L'Angelo controllò tutte le persone e verificò che non ci fossero altre malattie, poi creò un piccolo spazio per far crescere i fiori e gentilmente si congedò.

Sotto lo sguardo meravigliato dei cittadini spalancò le immense ali bianche e si alzò in volo.

Arrivò al villaggio della Sabbia dopo due giorni di viaggio. Dato che quando atterrò il compagno era occupato, rimase ad attenderlo impaziente nel loro posto sulle mura.

Il Kazekage la raggiunse a sera inoltrata, mentre il sole stava tramontando. La donna con un sorriso smagliante gli andò incontro.

-Scusami avevo un sacco di faccende da sbrigare.

-Sta tranquillo.

Vedendole quell'espressione così luminosa l'uomo si incuriosì.

-Che succede?

La compagna gli prese le mani e le portò sul proprio ventre con delicatezza, poi addolcì lo sguardo e diede l'annuncio.

-Io.....sono incinta.

Lui spalancò gli occhi, rimase paralizzato per qualche secondo, poi abbassò lo sguardo verso le loro mani. Fece su e giù con gli occhi un paio di volte, senza riuscire a parlare. Quando provò a far uscire la voce non ci riuscì e rimase ad aprire e chiudere la bocca come un pesce.

-Respira Gaara!

Il Rosso eseguì e finalmente riuscì a calmarsi.

-Non so che dire....

-Non me l'aspettavo nemmeno io. Quando l'ho capito ho pianto per un'ora intera.

-Sono terrorizzato.

-Di cosa?

-Di non essere un buon padre.

-Che dici? Sarai un padre fantastico!

Il giovane la fissò incerto.

-Anche io ho paura di non essere una buona madre, però è del tutto normale. In fondo se fosse così facile fare i genitori, i figli crescerebbero da soli. Quando il bambino nascerà, inizieremo la nostra vita come padre e madre e impareremo strada facendo.

-Spero andrà tutto bene.

-Tranquillo tesoro. Finchè staremo insieme potremo contare l'uno dell'altra.

Gaara sospirò e l'abbracciò.

-Dovremo dirlo agli altri.

-Preferirei aspettare almeno fino al terzo mese, per essere sicura che la gravidanza vada senza problemi.

-Non ti fermi qui?

-Posso viaggiare ancora senza problemi fino al settimo mese.

Il Kaze scosse la testa.

-È troppo rischioso, preferisco che ti fermi prima, non voglio che ti succeda qualcosa mentre sei lontana.

-Non mi accadrà niente.

Lui la scostò e la guardò negli occhi.

-Per favore....

Lei ricambiò lo sguardo e lo studiò un momento, poi si arrese.

-Va bene, però aspettiamo ancora qualche giorno, voglio che vada tutto bene.

Il giovane sorrise.

-Sì.

 

 

 

 

 

 

Nove mesi dopo Yuri mise al mondo due bellissimi gemelli, un maschio e una femmina. I piccoli avevano i capelli rossi come quelli del padre, mentre gli occhi erano della madre, dei colori dell'arcobaleno.

Quando arrivò il momento di prenderli in braccio la prima volta, Gaara era così nervoso che gli tremavano le mani.

-Rilassati.

-Ho paura di fargli male!

La moglie ridacchiò divertita nel vedere il marito in difficoltà e così impacciato.

-Tienigli bene la testa.

Una delle infermiere lo aiutò con delicatezza, poi li lasciarono soli.

-Sono così piccoli.

-Già, piccoli e fragili.

-Dobbiamo decidere come chiamarli.

Lei non rispose, guardò con amore il bimbo che teneva in braccio e lo cullò.

-Perchè non Asuka e Haru?

Il Rosso rimase in silenzio un attimo.

-Sì.

Si scambiò uno sguardo con la moglie e sorrisero, pronti a presentare Asuka e Haru al mondo.

 

 

 

 

 

I due gemelli crebbero allegri e burloni, sempre pronti a combinare qualche marachella a tutti quelli del villaggio. I genitori li istruirono con premura a affetto, ma anche con qualche sculacciata e sgridata. A volte quando Yuri non c'era, Gaara veniva interroto dal suo lavoro per andare a recuperare le pesti e dirgliene quattro.

Con il tempo si dimostrarono ottimi ninja e sotto l'attenta guida della madre, affrontarono le prime missioni. Spesso li portavano a Konoha, dove avevano fatto amicizia con i loro coetanei e soprattutto con il figlio maggiore di Naruto, Bolt. Quando si trovavano con lui, persino l'Angelo faticava a tenerli a bada.

Gli anni passarono e i ninja della Quarta Grande Guerra invecchiarono e i più vecchi si spensero. Yuri assistè alla discesa della sua famiglia senza poter fare nulla, diventanto sempre più silenziosa di anno in anno. I figli adulti presero il posto dell'ormai candido padre, che si ritirò in una casa tranquilla. Alla fine giunse il momento degli addii, uno dopo l'altro tutti gli amici che si erano fatti nel corso della loro vita si spensero.

 

 

 

 

 

Era una giornata autunnale e Yuri stava sistemando alcune cose, quando Gaara la chiamò debolmente. Si avvicinò al letto su cui era sdraiato gli si sedette accanto, prendendogli con delicatezza la fragile mano. Lui allungò a fatica la sinistra e le toccò gentilmente la guancia.

-Sei uguale al giorno in cui tornasti, eppure è passato così tanto tempo. Mi ricordo come fosse ieri il giorno in cui ti vidi la prima volta.....

Si fermò per riprendere fiato.

-....una ragazza dagli occhi verdi come boccioli appena nati,......velati costantemente dalla tristezza,...ma così profondi da vedere l'anima.

Ci sono ancora così tante cose che vorrei dirti,.......ma sento che ormai il momento è vicino.

Una lacrima rotolò giù dalla guancia della donna e lui la raccolse come un tesoro prezioso.

-Non piangere, non voglio che il mio ultimo ricordo di te,.......sia un viso triste.

Lei si asciugò il viso.

-Sei diventata così distante,.....così silenziosa. So cosa stai provando,...a me accadde lo stesso quando sparisti sotto i miei occhi.....

L'Angelo gli strinse la mano, senza guardarlo.

-Io ti aspetterò là,......insieme a tutti gli altri. Abbi cura dei nostri figli e del nostro mondo mia dolce Yuri Koware......no, ora sei Asa no Yuri.

Con le ultime forze le prese il mento e le girò il viso verso di sé, incrociando quell'arcobaleno pieno di emozioni.

-Ti amo.

Finalmente la Bianca si aprì in quel sorriso che incantava e delicatamente si chinò su di lui.

-Anch'io ti amo Gaara e ti amerò per l'eternità.

Per quegli ultimi istanti di vita, Yuri attivò una tecnica che fece ringiovanire il corpo dell'uomo, riportandolo a quando aveva vent'anni. Con quel dono da parte della moglie, il Quinto Kazekage le cinse con rinnovata forza i fianchi e la baciò. Infine sereno tornò a distendersi sul letto e con un sospiro spirò. In un attimo il sorriso della donna si spense e gli occhi tornarono a velarsi come un tempo e intorno a lei si espanse un grande silenzio.

Durante i funerali nessuno la vide, ma la notte tutti la sentirono cantare un'ultima volta la sua ninnananna con il cuore colmo di dolore.

Pian piano iniziò a farsi vedere sempre meno, finchè, quando anche i figli invecchiarono e morirono, sparì.

 

 

 

 

 

 

Erano passati due secoli dalla Quarta Guerra e il mondo andava avanti sereno.

Una limpida notte di luna piena, mentre faceva la guardia sulle mura del villaggio della Sabbia, un giovane ninja vide un dolce bagliore provenire dalla collina dove era seppellito il più grande Kazekage della storia, Gaara della Sabbia.

Incuriosito andò a vedere e lo spettacolo che si trovò dinanzi lo lasciò col fiato sospeso.

Una bellissima donna dai lunghi capelli candidi e dalle splendenti ali, stava in piedi a fianco della lapide. La luna che la colpiva dolcemente con i suoi raggi la faceva splendere come un'Angelo e l'avvolgeva come a proteggerla. Il volto della donna si aprì in un dolcissimo sorriso e tese le mani verso qualcosa in aria. Un istante dopo il ninja vide comparire davanti lei un giovane uomo dai capelli rossi e dagli occhi cerchiati da occhiaie profonde, lo riconobbe: era Gaara.

Meravigliato rimase a guardare mentre il ragazzo tendeva le mani verso la ragazza e afferrava quelle di lei. Con un fruscio le ali si distesero e facendo un balzello la portò all'altezza dello spirito.

-Ti aspettavo mia dolce Yuri.

Sentendo quel nome l'uomo della Sabbia capì, quella giovane donna era l'AngeloYuri, la mitica creatura che aveva salvato il mondo durante la battaglia contro Madara Uchiha.

-Ora sono pronta ad andare tesoro, la mia famiglia mi aspetta.

Una dolce luce li avvolse e in un attimo sparirono in una scia, mano nella mano. Scosso il ninja tornò al proprio posto, senza dire nulla di ciò che aveva visto e conservandolo per il resto dei suoi giorno come un tesoro prezioso. A volte nelle notti di luna piena, si sente una dolce melodia e due figure misteriose compaiono sulla collina della tomba a osservare la luna, avvolte da un alone argenteo.

Nei secoli a venire nacque una leggenda: nel momento di grande pericolo, dal cielo giungerà un Angelo dalle candide ali e dagli occhi dei colori dell'arcobaleno, affiancato dai più grandi ninja del passato, pronti a difendere ancora una volta il loro amato mondo.

 

 

Angolino

Ora posso affermare con sicurezza che questo è l'ultimo capitolo della mia storia, spero che vi sia piaciuta!!!! :)

Kuroi

   
 
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