Passarono tre anni dalla distruzione di No.6, che piano piano, grazie all'aiuto di tutti noi, stava ritornando una città senza tecnologie avanzate di tutti i tipi. Decisi di tenere il bambino che salvai quel giorno, lo chiamai Mausu (In giapponese significa "Topo"). Oggi ha tre anni, ha due occhioni color nocciola e dei capelli scompigliati ,castani quasi biondi. Non é né magro né cicciottello. É proprio un bel bambino. -"Mausu, tesoro, svegliati" gli metto una mano sulla spalla e l'accarezzo. Lui si gira verso di me e apre gli occhi. Sorride. -"Ciao papi" gli sorrido e gli do un bacio sulla fronte. Si alza e prende il suo pupazzo preferito. Gli tolgo il pigiama e lo aiuto a vestirsi. Gli metto una maglietta a maniche lunghe ,in lana, blu e con una striscia a zig zag bianca al centro, dei jeans e delle scarpe da ginnastica, sempre blu. Prende il suo pupazzo, che aveva appoggiato sul comodino, e scendiamo le scale. -"Buongiorno Shion, ciao Mausu" mia madre ci saluta. Mausu si stacca dalla mia mano e va incontro a mia madre per abbracciarla. -"Ciao nonna!" Si abbracciano. Si stacca da lei e corre verso il tavolo, dove due torte erano lì.. Appena sfornate. Mi siedo anche io e iniziamo a mangiare. -"Ah, mamma! Oggi porto Mausu al parco" lei si gira e mi sorride. -"SII PARCO!" Finito di mangiare, aiuto Mausu a mettersi la giacca e andiamo al parco. Mentre camminiamo, mano nella mano.. -"Papà, ma cosa é successo là?" mi chiede, indicando con la manina, il punto della città ancora in costruzione. Non voglio ricordarmelo, così con una scusa.. -"Non lo so, quando eri piccolo abitavamo da un'altra parte" Mausu fissa la strada. Si gira di scatto verso di me -"Dov'é mamma?" quella domanda mi fece rabbrividire. Non so perché. "La tua mamma non c'é più. In teoria, tu hai un altro papà, figliolo. Ma se ne andó" ecco quello che volevo dirgli. -"Io e la mamma non stiamo più insieme, abbiamo avuto molti problemi" detto questo, ritorna a guardare la strada. Arrivati al parco, Mausu corre verso alla scivolo, mentre io mi siedo sulla panchina. Ci sono tanti bambini, ma non lo vedo tanto interessato agli altri. In quel momento mi viene in mente Nezumi. Mi mancava, ma non so se lo perdoneró, sempre se avrà il coraggio di ritornare. Mi ha abbandonato lì, con un bambino. No.6 l'ha distrutta. Come mai non é rimasto con me e Mausu?. Si sarà dimenticato di me.. -"Ciao piccolino!" I miei pensieri vengono interrotti da questa frase. Noto che Mausu é inginocchiato davanti a qualcosa. Mi alzo e vado verso di lui. -"Figliolo, che guardi?" Lui si alza e stende il braccio verso di me, mostrandomi un topo completamente bianco. -"Mausu! C-come hai fatto a prenderlo?!" Gli chiedo, indietreggiando un po'. -" Era sulla mia spalla e per paura l'ho lanciato sulla sabbia" il topino fa un salto e va a finire nella mia tasca. Io cado, un po' per lo spavento, ma mi iniziava a girare la testa. Il topolino si arrampica fino alla mia spalla e avvicina il muso al mio orecchio. -"Amleto.." dico a sottovoce.Mausu ride, mentre io volevo piangere. -"Shion, non mi sei venuto a trovare" Amleto trasmette la voce di Nezumi. La sua voce sembrava contenta. -"P-PARLA?" Balbetta Mausu. Io ho lo sguardo rivolto verso il basso. Sorrido e guardo mio figlio. Mi alzo. -"Shion? Parlami!" Ancora Nezumi. -"Perché tu si invece?. Non ti devi far più sentire!" Prendo Amleto e lo lancio nel boschetto, vicino al parco. -"PAPÀ PERCHÉ POVERO TOPINO!" Prendo per mano Mausu e ci incamminiamo verso casa. -"Mi ha fatto male. E poi mi fanno senso i topi. Non stava parlando" mi guarda un po' incredulo. Poi mi sorride. Il sole sta tramontando. Avevo la possibilità di parlare con lui. Ma ero troppo arrabbiato..