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Autore: Windter    08/12/2008    2 recensioni
[Shizuru x Natsuki]
Ricordi e sogni, realtà e fantasia si mescolano nella notte di Shizuru. Un'altra notte tormentata da desideri impossibili, un'altra notte senza Lei.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Shizuru Fujino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Attenzione: Mai-HiME, i suoi personaggi e tutto quanto è legato alla serie appartengono agli aventi diritto, fra i quali non c'è l'Autore di questo scritto. Quest'opera è frutto di pura fantasia, e da intendersi come omaggio alla serie ufficiale.





[ Mai-HiME - Shizuru x Natsuki ]



Nient'altro che Lei





Le mani fremono. Si stringono, tremanti, sull'aria. Nel punto in cui un nulla sfuggente, beffardo, si prende gioco di me.

E' tutto nella mia mente. Lì in profondità, a vibrare e contorcersi, maledetto. E maledetti i miei pugni, maledetta io, schiava di uno spettro che non so descrivere. Schiava di un nome che non oso pronunciare.

I ricordi si mescolano a voraci fantasie che, bestie ancestrali affamate di realtà, cavalcano i minuti che ticchettano nella mia notte afferrandoli senza pietà e scagliandoli ai limiti dell'esistere, attraversando il cielo che si stende infinito sopra di me. Si snodano, serpi, da un capo all'altro di me, dalla testa alla punta dei piedi in un brivido sino a riempire ogni spazio in un'enorme catena, una sevizia senza fine. Scorrono lungo i miei polsi imprigionandomi, incidono le mie braccia inchiodandomi lì al suolo, immobile, impotente: io. Incapace di reagire mentre i miei occhi ciechi si immergono nella potenza di riflessi lucenti come il sole, che vorticano caotici fuori e dentro di me, trafiggendomi.
Immagini mi frustano, scoprono la carne viva, rossa, insanguinata, pulsante. Mi sbranano, strappano via a morsi ogni luogo in me e mi rendono nulla, anima e spirito, polvere da sciogliere nell'acqua bollente e buttare giù con lunghe sorsate. Figure e forme ideali mi drogano, annacquano i miei sensi sciogliendomi in una dimensione onirica dove, nel buio della mia stanza, sensazioni mi travolgono e mi trascinano con sè in alto, verso il cielo, dove la sua pelle che scorre, elastica e morbida, sotto le mie dita apre voragini di turpi desideri e lampi di fiamme ardono il mio corpo attraversandomi, sollevando vampate che mi consumano a partire dal ventre e poi dentro, sempre più dentro, come una lama di fuoco che affonda in me. Il profumo dei suoi capelli. L'orlo di una gonna. La ferina profondità di quei suoi sguardi di lupo. Margherite, illimitatamente. Le sue mani esili e nervose. Le mie mani sulle sue mani; fra le sue dita, che si fanno delicata realtà sotto le mie labbra impudiche, i miei occhi sfrontati che chiedono, pretendono, reclamano, esigono. Lei. Un contatto, una consistenza. Un brivido che mi percorre, un silenzio violento da assordare, nel quale risuona solo il rombo selvaggio del mio cuore. Na...tsu...ki.

La dimenticanza mi travolge e mi coglie, ed io mi perdo sulle sue ali. Il tempo non ha più un senso e lo spazio si apre su di me danzando. Si spalancano le porte della notte, e nel cielo buio e freddo ardo, appesa al filo di un luogo che non ha spazio. Da altri universi, lontano, giungono a me aliti di passione, mi lambiscono; mi accarezzano i sospiri degli innamorati e si amplificano in me, si accendono in me, sono una cassa di risonanza e mio è il mondo. Tremo al soffio del vento che mi trascina a dormire fra le sue ciglia, a risplendere sulla sua pelle chiara, a scorrere nelle sue vene, nelle profondità del suo petto. Io esisto. In questo, esisto. Come la carezza di una piuma il mio respiro è il suo respiro, il suo petto si solleva al ritmo dei miei desideri, le mie mani plasmano la materia dei suoi sogni confondendoli, confondendomi, e sotto le mie dita scivolo io stessa, cancellandomi.
Poi, in quel lungo apice che è abbandono ed oblio, una grande vasca bianca ricolma di fiori rosati, il profumo di una candela appena spenta, il bagliore dell'oro sul suo corpo nudo, il sogno, il pensiero, raggiunge in scivolata quell'attimo, poco più oltre. Solo poco più oltre.

E poco più oltre, passo a passo, gradualmente, poi turbinosamente giù, giù a rotta di collo, giù in un gorgo profondissimo, giù in un baratro che si apre già pronto ad afferrarmi, che si tende, che mi accoglie in un mare nero di turbamento. Duro come uno schiaffo, profondo come l'abisso. Affondo. E poi un'altra fustata, e un'altra, ancora, strappa nei miei gemiti il desiderio divorante, smisurato mostro, incontenibile animale che si contorce dentro di me. Non ci sono catene, non c'è niente cui possa afferrarmi. Ha il sopravvento; i miei occhi si fanno di fuoco, le mie unghie nere e lucide bramano carne e distruzione. Sventro e divoro. Lei, non esiste altro che lei.

Cado come cadrebbe il cosmo: collassando. Mi ripiego, buchi neri si aprono nel mio stomaco e nel mio petto; i miei sensi sono amplificati e la notte filtra in me. So cosa cerca. Desiderio. Ne annusa il passaggio, ne interroga le scie, le tracce sono esposte e nude nel ruggito che ancora mi scuote. Da qualche parte, in quel gelo rabbrividisco: cerca ciò che conduce a Lei. Che riposa soave, incantata nell'incanto della figura che il mio pensiero modella e a cui da vita, profondamente in quel che non è più Shizuru, non è più io, non è più nulla se non Lei, riflesso di Lei, specchio di Lei, respiro, sangue, orgoglio di Lei. Una goccia che si nasconde in quest'incavo altrimenti inesistente, che giace fra artigli immondi e scioglie limpidi nodi di sogno tra recondite, impure intenzioni. So cosa faccio. Le mie mani impudenti spogliano il suo corpo, le mie labbra assetate lambiscono la sua pelle desiderata, la sua pelle bramata, la sua pelle vietata, proibita, ambita. La svesto e la scopro, ogni millimetro di Lei è un battito che riecheggia dentro me, il respiro del mondo, un soffio che accende la fiamma del mio spirito, mi afferra e mi getta nel turbine di un fuoco rovente che con le sue spine scava e consuma le mie carni. Il dolore ed il piacere si mescolano impazziti in una giostra delirante di gioia e sofferenza, ed io, vittima sacrificale, ribollisco preda di questo fiume che schiuma, furibondo, in me. Riempie lo spazio di ogni mio desiderio, colma i miei sensi, trabocca nel mio petto in un rivolo di brama, tormento, passione che sgorga da lei e ricade in me, sfrigolando sul calore dei nostri corpi allacciati. Io, lei. Noi.


Attraverso il buio fisso il mio pugno chiuso sull'aria. Risplende d'argento, profilo solitario nell'oscurità. Onde di brividi si espandono allontanandosi dal loro epicentro, il mio respiro frammentato spezza il silenzio in cristalli che si smarriscono nella notte, lontano, come i miei pensieri.
Mi rigiro nel futon, schiaccio il viso contro il cuscino, cercando inutilmente requie. Scrollando la testa tento di scacciare via quei suoni, quelle immagini. Lei che ancora una volta infesta la mia mente, io schiava di uno spettro che non so descrivere. Schiava di un nome che non oso pronunciare.

Lei. Nient'altro che lei.





N.d.A: Un indegno omaggio ai maestri dello Stream of Consciousness e, naturalmente, alla caleidoscopica passione femminile. Interpretata da donna a donna. Da Shizuru a Natsuki.
Le possibili interpretazioni sono lasciate alla fantasia del lettore, e a questo è dovuto il rating non-verde.


  
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