Avevo sentito la sua risatina,così mi ero girato esitante verso lo schermo del mio laptop,dove lei mi aveva chiamato su Skype.
Era ancora nuda,così insopportabilmente sexy,ed era dietro una porta chiusa a chiave.
Una volta aperta quella porta,le avrei dato una lezione,sul perché non doveva stuzzicarmi.
“Si?” rispose. Tornai con lo sguardo sullo schermo,lei stava girando su se stessa così potevo vederla tutta.
“Fammi entrare!” ringhiai,tirando di nuovo la maniglia.
Se non mi avesse fatto entrare subito,avrei dovuto sfondare quella porta.
“Perché dovrei?” chiese,mettendosi in posa. Quelle curve così perfette,qualcosa che solo i miei occhi hanno il privilegio di vedere.
Nessuna modella poteva compararsi alla sua bellezza.
“Dai…te lo giuro,rompiscatole” mormorai,i miei pantaloni diventavano sempre più stretti mentre lei faceva scivolare un dito su e giù per la coscia.
“Sai Paul… forse te lo meriti”.
La cosa peggiore era che aveva ragione. Ma non volevo dargliela vinta,non ancora.
“Non ti stuzzicherò mai più-mai!fino alla fine dei miei giorni!” mentii tra i denti battendo il pugno sulla porta chiusa per la frustrazione. A questo punto avrei detto qualsiasi cosa per farle aprire quella porta.
Pensai di sfondare la porta,poi ci pensai meglio: era quello che voleva che io facessi ma poi me lo avrebbe rinfacciato.
“Non ti credo” rispose Lucinda.
Gemetti. Questo era il giochetto preferito della rompiscatole. Provocarmi finché non l’avessi supplicata.
Sospirai sconfitto e tornai a sedermi,fissandola dallo schermo.
Fece una risatina, e fece scorrere un dito sul suo fianco,pericolosamente vicino a…
“Non ti azzardare!” la avvertii,fissando lo schermo.
Dovevo essere il solo a toccarla, immaginavo le mie mani accarezzarle la pelle morbida.
“Perché? Chi può fermarmi?” chiese,pizzicandosi leggermente il capezzolo,gemendo.
“Lucinda” ringhiai,l’avrebbe preso una volta aperta la porta.
“Ora…non ti senti in colpa per avermi stuzzicato prima?” chiese,la mano che si spostava sull’altro seno.
“Si!” dissi quasi urlando.
Rise ancora,piegando le braccia in modo da far risaltare ancora di più il suo decolleté. “Mi vuoi,non è vero?”.
Mi alzai,scossi di nuovo la maniglia della porta,la tentazione di buttare giù la porta e prenderla diventava sempre più forte.
Lei fece un sorrisetto per poi sparire dalla visuale. Sentii il rumore della maniglia che si apriva,sbattei la porta che si chiuse dietro di me e corsi da lei.
La bloccai sotto di me,sul mio letto e lei rise,strusciando il fianco sul rigonfiamento nei miei jeans.
“Non mi provocherai più?” chiese conferma mentre cercavo di liberarmi dai miei jeans.
“Mai più” risposi,le mie labbra che le sfioravano il collo. Non aveva idea di cosa avevo in serbo per lei dopo. Ma se ne sarebbe accorta presto.

Spazio autrice...anzi traduttrice?
Ho chiesto il permesso all'autore della one shot su Fanfiction.net prima di postarla ed è stato contento che qualcuno l'avesse tradotta. Perché questa storia? Sono appena entrata nel magico mondo delle ship Pokemon e dato che ho sempre adorato Ikari (Lucinda) ho deciso di leggere qualcosa su di lei e su Paul,l'avevo tradotta inizialmente per me,per leggere più chiaramente ma poi ho voluto condividerla^^
Alla prossima traduzione!
-KibiRain