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Autore: vanessie    24/02/2015    4 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 3 FANFICTION

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Capitolo 92

“Attimi di trepidazione”



POV Allison

Santorini era bellissima, un posto speciale che a tutti avrei consigliato di visitare prima o poi. Ci divertivamo moltissimo, andavamo al mare e ci abbronzammo in un attimo con quell’aria sempre ventilata e con il fatto che trascorrevamo ore ed ore in acqua. Fu una delle mie preferite anche per un’altra ragione…Jeremy era continuamente in costume e…beh i miei ormoni ringraziavano molto! Forse era l’aria che respiravamo, forse il buon cibo a base di pesce e crostacei, forse il vedersi continuamente mezzi nudi in spiaggia, ma il punto era che cominciammo a fare l’amore molto più di prima. Non che prima non lo facessimo, anzi, ma diciamo che lì almeno due volte al giorno era consuetudine. Ero proprio una ragazza fortunata! Quella sera andammo in un ristorante in riva al mare, ordinammo piatti a base di pesce che lì erano un must e una bottiglia di vino bianco. Mi infastidivano gli sguardi delle ragazze ai tavoli vicini…erano sempre puntati su Jeremy…non ero mai stata una tipa gelosa, ma da qualche settimana avevo cominciato ad infastidirmi quando lo guardavano, lui era mio! “Mmmm quanto le odio quelle oche dietro di te” dissi al mio ragazzo “Perché? Che ti hanno fatto?” “Mi danno noia” dissi, lui rise, sapeva delle mie gelosie e non capivo se gli dessero fastidio o gli facessero piacere, dato che alcune volte sembrava che me lo facesse appositamente per provocarmi.


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“Sei bellissima” disse accarezzando la mia mano poggiata sul tavolo, sorrisi e in un baleno dimenticai le mie gelosie, sapeva sempre catturarmi con i suoi occhi castani e il suo sorriso smagliante.

Lasciammo il ristorante e ci avviammo all’albergo. Avevo messo dei bellissimi sandali tacco 12…accidenti a me! Non ci ero più tanto abituata, dato che per camminare in giro per le città indossavo sempre scarpe da ginnastica o comunque sandali comodi. Jeremy mi prese tra le sue braccia quando si accorse che i miei piedi non ne potevano più e mi portò fino in camera nostra. Mi lasciò sul letto a pancia in su, sdraiandosi sopra di me per darmi un bacio. Dio, come facevo a resistergli…quando mi guardava in quel modo profondo volevo svenire! Mi baciò il collo, scendendo sulle clavicole e sul seno che leggermente fuoriusciva dal vestitino bianco che avevo indossato quella sera. Mi sollevò di nuovo tenendomi tra le sue braccia, ma questa volta eravamo faccia a faccia, strinsi le braccia dietro al suo collo e le gambe intorno ai suoi fianchi. “Tu mi manderai al manicomio prima o poi signorina Miller” “Beh almeno mi raggiungerai lì, perché io ci sono già andata da un pezzo”. Mi appoggiò su un tavolo che c’era nella nostra stanza e cominciò a baciarmi in un modo alquanto proibito. Ben presto restammo nudi presi dalla tremenda voglia di appartenerci. Continuò a giocare con me e con il mio corpo, poi mi riportò sul letto. Lo accolsi dentro di me, tra le fiamme che mi stavano divorando e che soltanto lui sapeva e poteva appagare. Adoravo sentirlo andare su e giù, sempre più a fondo e lasciarmi andare a quella passione talvolta dolce talvolta violenta con cui mi prendeva. Affondavo le mani tra i suoi capelli neri o sulla sua schiena muscolosa e non facevo che sospirare o dirgli quanto lo amassi. Mi piaceva vedere le espressioni di piacere sulla sua faccia, sentire i suoi sospiri diventare gemiti e sentir accelerare i suoi movimenti che sapevano donare a me e a lui un piacere inaudito. Qualcuno prima o poi lo avrebbe arrestato…era illegale fare l’amore in quel modo tanto perfetto e sconvolgente. La nostra unione finì lasciandoci sudati, felici e innamorati, appagati per il nostro bisogno reciproco d’amore sia fisico sia mentale.

Tre giorni dopo lasciammo la Grecia diretti a Roma, in Italia. Era una città magnifica, ricca di storia, trasudava di cultura. Visitammo i bellissimi monumenti, le piazze, i musei. Finalmente assaggiamo la cucina italiana direttamente nel luogo in cui era nata. Sia io che Jerry infatti amavamo il cibo italiano, sua madre era brava a cucinarlo e talvolta a Forks andavamo nei ristoranti italiani, ma non c’era paragone con la bontà dei piatti che gustammo. L’Italia era un luogo che da sempre ci aveva affascinato, quindi decidemmo di andare anche a Firenze. Anche questa città proprio come Roma era ricca di un patrimonio artistico e culturale fuori dal comune. Scherzammo per le troppe foto che ci facemmo, dicendo che eravamo diventati due giapponesi…ma come si faceva a farne meno? Ogni luogo era qualcosa di unico. “Amore che c’è?” mi chiese Jeremy la penultima sera in hotel a Firenze. “Non sto bene” “Ancora non ti è passato?” “No…mi fa tanto male lo stomaco” dissi andando a rifugiarmi tra le sue braccia.


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Era da tre giorni che mi prendevano quei dolori, poi passavano, però mi davano fastidio. Credevo che fossero stati provocati dall’abbuffata che avevamo fatto una sera, oppure ad un virus. “Vuoi prendere una medicina? Vado a comprarla…” “No Jeremy, non importa, vedrai che passerà anche stasera, ho solo voglia di dormire ora” risposi. La mattina dopo stavo meglio, facemmo la nostra ultima colazione in Italia e poi andammo all’aeroporto diretti verso la penultima tappa del nostro tour: Madrid, in Spagna. Ormai eravamo a fine agosto ed eravamo fuori da quasi due mesi. Facemmo il check in, poi raggiungemmo la sala d’attesa per l’imbarco. Mi aggrappai alle spalle di Jerry quando la testa prese a girarmi all’impazzata, sembrava di essere sulle montagne russe e avevo paura di cadere a causa della precarietà del mio equilibrio. “Oh che succede?” disse “Non farmi cadere ti prego…mi gira tantissimo la testa” “Tranquilla, ci sono io” rispose avvolgendomi in un abbraccio all’interno del quale mi sentii al sicuro.


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Mi sollevò portandomi a sedere e restai immobile tra le sue braccia aspettando che quella sensazione sparisse. “Non so che mi prende Jeremy” “Vedrai non è nulla, è tanto caldo oggi, è umido e forse hai avuto un calo di zuccheri. Se stai meglio mi aspetti qui e io vado a prenderti qualcosa per tirarti su” disse ed io annuii, in effetti era una buona idea, il mio stomaco brontolava. Lo aspettai seduta e poco dopo tornò con in mano un cornetto alla nutella, il tipico pezzo dolce che c’era in ogni bar italiano. Lo divorai dimenticandomi di chiedergli se ne volesse un pezzettino. Mi sentii in splendida forma, ero pronta per ripartire! Ci alzammo e salimmo in aereo. Eravamo entusiasti della prossima meta, ossia la Spagna. Tutti dicevano che lì ci si divertiva e che era il luogo ideale per dei giovani come noi due. Atterrammo a Madrid e ben presto cominciammo il giro della città. Visitammo il palazzo reale, le chiese, le piazze e assaporammo la movida madrilena, ossia le notti brave e infinite che caratterizzavano le serate dei ragazzi del posto. La sangria fu favolosa, perfettamente dissetante e armoniosa nel gusto fruttato, ne bevemmo tanta, nonostante i miei disagi allo stomaco continuassero. Uffa! Non dico che mi stessero rovinando la vacanza ma…davano noia. Una sera presa dalla disperazione mi collegai ad internet con il mio cellulare e provai a cercare su Google per capire a cosa potessero essere dovuti i miei disagi. Non volevo che Jeremy si preoccupasse, era sempre apprensivo con me, però ci doveva essere qualcosa che non andava se quel mal di stomaco continuava imperterrito da un po’ di tempo.

Purtroppo la mia ricerca si stava rivelando vana, poiché su vari siti web si faceva accenno a malattie che oltre al mal di stomaco procuravano altri sintomi, che io non avevo affatto. Poi però provai a cambiare la ricerca su Google, scrivendo mal di stomaco e giramento di testa. Vennero fuori una marea di risultati. Aprii il primo sito e rimasi sconvolta da quanto fosse precisa la descrizione del disagio, che combaciava perfettamente con il mio e ancor più sconvolta dalla diagnosi che ne usciva. Verificai una decina di altri siti, tutti riportavano alla stessa diagnosi…mi impaurii, il cuore cominciò a battere forte, come se volesse uscire dal petto e la testa prese a vorticare, ma non avevo nessun giramento di testa…era lo shock. Uscii da internet e lasciai il cellulare sul comodino.


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“Ally?!?!? Tutto bene?” mi chiese vedendomi strana in faccia e silenziosa “Non lo so” “Perchè? Che è successo?” “Nulla è che…ho bisogno di una farmacia” “Vuoi che vada a prendere delle medicine?” “Nooo, vado io, sai è meglio se spiego io al farmacista cosa mi sento, così mi può dare la medicina giusta! E poi parlo spagnolo e quindi…” mi affrettai a dire. Lo convinsi, misi le scarpe e scesi nella hall dell’hotel. Proprio accanto al portone d’ingresso c’era una farmacia e io avevo bisogno di sapere, non volevo perdere tempo. Non sapevo cosa pensare, cosa avrei fatto se l’esito fosse stato quello, come l’avrei detto a Jeremy, come l’avrei spiegato a mia madre…affrettai il passo, non dovevo essere codarda. Spiegai brevemente al farmacista ciò che avevo e lui mi consegnò ciò che desideravo e di cui avevo bisogno. Tornai in camera, tranquillizzai Jerry e andai in bagno chiudendomi dentro. Pochi attimi e avrei saputo, pochi attimi e quell’incertezza sarebbe finita.


NOTE:

Ciao a tutte!!! Il viaggio in giro per l'Europa continua, la nostra coppia si ferma un po' sull'isola di Santorini e come biasimare i persieri di Allison su quel gran pezzo di ragazzo :P che ha accanto a sè! Poi è la volta dell'Italia con Roma e Firenze e della Spagna con Madrid. Ma qualcosa sta succedendo...Allison non si sente bene da qualche settimana e inizia seriamente a preoccuparsi dopo la ricerca su internet che fa dal suo cellulare. Voglio conoscere le vostre supposizioni, quale sarà l'incertezza di Allison che la lascia con il fiato sospeso a fine capitolo???? Ovviamente vi aspetto venerdì per scoprire tutta la verità :D alla prossima!

Vanessie


P.S: Vi aspetto anche sulla mia pagina facebook: Taylor Lautner my sweet love. Di nuovo grazie a tutte voi che mi seguite con affetto <3   

 

   
 
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