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Autore: Macy McKee    24/02/2015    3 recensioni
Trattieni il fiato e chiudi gli occhi.
Senti le urla? Senti il ruggito degli applausi che fanno tremare l’aria?
Apri gli occhi e perditi nel tuo viso. Lo specchio ti restituisce lo sguardo, e sei bellissima. Sei l’alba, tutta azzurro e oro e rosa pallido.
[Introspezione su Glimmer]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lux
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa storia è stata ispirata dal bellissimo prompt “bambola di porcellana”, per l’iniziativa “Lo sfornaprompt” del gruppo Facebook The Capitol, dalla canzone “Skyfall” di Adele per l’atmosfera e per alcuni passaggi e dalla canzone “Blindness” dei Metric, da cui è tratta anche la frase iniziale (leggermente adattata, poiché nella versione originale diceva “with the world at his feet”, per amor di precisione)
Quattro momenti della vita di Glimmer durante i Giochi in cui riflette sul rapporto fra la sua bellezza e la sua mente e la sua bellezza e il resto del mondo. Nell'ordine, i paragrafi sono ambientati: prima della parata, la notte dopo le interviste, la notte in cui Katniss si rifugia sull'albero e l'attacco degli Aghi Inseguitori.
Tengo il nome originale, perché il nome Lux mi turba. Mi ricorda il compito in classe di latino di questa mattina D:

 
I was the one with the world at her feet
 
Trattieni il fiato e chiudi gli occhi.
Senti le urla? Senti il ruggito degli applausi che fanno tremare l’aria?
Apri gli occhi e perditi nel tuo viso. Lo specchio ti restituisce lo sguardo, e sei bellissima. Sei l’alba, tutta azzurro e oro e rosa pallido.
Sei bellissima, e non c’è spazio per altro, non questa sera.
Affondi lo sguardo nelle pieghe della stoffa e del tuo corpo, e la tua mente ti sussurra lusinghe. Grazie al cielo sono bella.
Sei bella e nient’altro.
Sei un cliché, ti mormora un pensiero crudele. Una perfetta bambola di porcellana, bellissima e vuota. Come ci si sente, ad essere vuota?
Lo allontani con un sospiro, sospingendolo lontano e soffocandolo sotto il bagliore delle gemme che scintillano sulla tua pelle.
Sei perfetta. È quasi un dispiacere respirare, vedere le labbra che si increspano e la pelle che si tende. Respiri, e l’incantesimo si spezza.
Ma non temere: il potere è ancora nelle tue mani e nei tuo sorrisi.
Panem è sotto il tuo sortilegio, per una sera ancora.
Dici addio a te stessa e allo specchio, e quando il tuo carro esce gli occhi della folla ti divorano.
Ora è il pubblico a trattenere il respiro, smarrendosi nel tuo sguardo.
 -
Non riesci a chiudere gli occhi, le luci sotto di te che hanno imprigionato il tuo sguardo e non lo lasciano andare.
Stringi il mondo fra le dita, la città ai tuoi piedi e l’universo, nero come il vuoto che ti stringe il cuore e la mente, sopra la testa.
Ti domandi quanti di coloro che dormono sotto di te ti abbiano pensata, oggi.
Quanti di loro ti sogneranno? Quanti si sveglieranno con il tuo nome sulle labbra, allungando le mani per stringerti e incontrando lenzuola fredde? Immagini il tuo volto riflesso degli occhi di Capitol City, e volteggi nel calore che accompagna il pensiero.
Quel giorno, sul palco, eri fatta di luce, mentre i riflettori accarezzavano il tuo viso. Eri luce.
Lo sei ancora, una stella silenziosa che brucia fra le tenebre della notte sotto un cielo nero.
Sei salita sul tetto per guardare la città, e senti la mancanza dello sguardo della città su di te. Presto, ti dici. Presto tutti mi vedranno, e si sentiranno vuoti. Vorranno essere me.
E non vedranno il nulla che avvolge la tua mente.

Sei distesa a terra e osservi il nero sopra di te, i respiri dei tuoi alleati che appesantiscono l’aria.
Come sarebbe bello il mio viso dipinto sul cielo, pensi.
Oh, che pensiero macabro, commenta la tua mente. E il pensiero freme e si dissolve, svanendo nel vuoto.
Sei vuota.
Devi essere vuota, o crollerai: se aprirai la mente, a riempirla saranno la paura e l’angoscia. Ti avvolgi nel vuoto che è sicurezza e conforto, che ti bisbiglia che tornerai a casa.
Sei troppo bella per morire.
 -
Ti sveglia la tua pelle che brucia e si squarcia e va in fiamme.
Il dolore è una tempesta che spazza via la tua mente e sei piena, piena di terrore e incubi che tagliano i tuoi pensieri come la più affilata delle lame.
Non c’è tempo per pensare.
Paura e dolore e paura.
Sei troppo bella per morire, troppo vuota perché il terrore ti annienti.
Vogliono essere te, vogliono averti. Tutti.
Il mondo intero ti desidera.
Eri troppo bella per morire, ma il mondo si dissolve e fa male e non capisci.
Nessuno ti aveva detto che saresti dovuta morire, ma il vuoto avanza e fa paura. È questo il vero vuoto?
Chiudi gli occhi.
 

 
   
 
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