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Autore: Carola Sleepwalker    24/02/2015    0 recensioni
La storia strana di una ragazza.
Perché è tutto così strano?
Perché se sembra che Luke la stia prendendo in giro?
Genere: Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stava camminando per le strade della città ad un'orario improponibile.

L'alba non era ancora spuntata e lei stava camminando verso un luogo non ben definito.

Avanzava lentamente, non c'era nessuno a farle pressione. Il silenzio aveva sopraffatto la città, neanche un uccellino osava girare a quell'ora del mattino.

Svoltò verso un angolo ed imboccò una stradina buia. Non si riusciva a vedere dove portava a causa della nebbia.

Una strana sensazione la pervase.

Felicità? Decisamente no.

Malinconia? Forse.

Angoscia? Non proprio.

Una sensazione che provava alla base della schiena, nella quale del sudore -che neanche sapeva di avere- era improvvisamente diventato freddo.

Le sembrava che qualcuno la stesse fissando..era una sensazione veramente inquietante, ma non riuscì a voltarsi per vedere se effettivamente c'era qualcuno, era come se i suoi piedi andassero da soli, come se lei fosse dentro al suo corpo ma non potesse controllato.

Ad un tratto un rumore confermò ciò che Edith stava pensando: qualcuno la stava seguendo.

Davanti a lei, abbastanza lontano c'era una donna sul ciglio della strada troppo truccata per essere una semplice ragazza che passava di lì, che indossava un vestito corto rosso, rivestito di paillettes. 

Era palese cosa stesse facendo..o meglio, cosa stesse aspettando di fare.

Ad Edith dispiaceva molto la vita che dovevano sopportare le prostitute: magari erano bambine strappate all'infanzia che devono sopportare questa crudele vita solo perché sono obbligate.

I passi dietro di lei si velocizzarono.

Il fiato della ragazza diventò corto e il battito del cuore diventava -come i passi alle due spalle- sempre più veloce.

Il sudore freddo orami le aveva attaccato la maglietta alla schiena e uno strato le imperlava la fronte.

Sentiva i passi che si avvicinavano sempre di più, e anche uno strano rumore, come se qualcosa fosse stato estratto da una fodera...come se un coltello fosse stato estratto dalla fodera.

Edith velocizzò il passo, avendo veramente paura. La luce del mattino non era ancora del tutto sorta e qui pochi spiragli che si notavano davano un'aria inquietante alla città circostante.

I passi di fecero sempre più vicini.

Sempre più vicini.

Ormai erano a qualche passo da lei, ma ad un tratto la persona senza volto che la seguiva la superò e corse verso la prostituta.

Le si lanciò addosso e un urlo si propagò nella stradina.

Un urlo abbastanza stridulo e che le fece accapponare la pelle.

Edith iniziò a vedere tutto a macchie finché la visuale non le si oscurò del tutto, e...cadde.

-SEI SOLO UN CRETINO, COSA URLI? NON VEDI CHE STANNO DORMENDO? AH GUARDA HAI PURE SVEGLIATO EDITH, E L'HAI FATTA CADERE, COMPLIMENTI- urlò una voce poco lontano.

Edith avvertì dolore al gomito destro e alla testa.

Poco alla volta aprì gli occhi, facendoli abituare alla luce che proveniva dalle finestre.

-Edith tutti bene? Ti sei fatta male?- le disse Michael.

-Dio mio, era soltanto un sogno per fortuna- disse Edith sollevata, anche se il sudore che aveva nel sogno ora le imperlava per davvero la fronte.

-Scusami Edith, ma stavo andando in cucina, vi ho visti che stavate dormendo così beatamente, ed eravate così teneri uno accoccolato all'altro, che non ho fatto caso al mobile e ci sono andato a sbattere con il mignolo e beh, ho urlato e ti sei svegliata. Scusami- le disse ashton grattandosi la nuca imbarazzato.

-Non fa niente ash. Mi dispiace per il tuo mignolo- gli sorrise lei rialzandosi dal tappeto. Spostò la testa di Luke in modo da mettersela sulle gambe, e quindi riuscire a stare sul divano poiché il ragazzo disteso a fianco a lei ci era completante sdraiato sopra.

Edith sbadigliò e distrattamente incominciò ad accarezzare i capelli di Luke.

-Perché non ci avete svegliato prima?- chiese lei stiracchiandosi..per quanto poteva dati che aveva la testa di Luke sulle gambe.

-Sembrava che stavate dormendo così bene quindi vi abbiamo lasciato dormire- disse Michael sorridendo -ora per favore svegliato e digli che la colazione è pronta- finì il ragazzo prima di sparire con Ash dentro alla cucina.

Edith si avvicinò al viso del ragazzo e iniziò dolcemente a scrollarlo.

-Luuke svegliati, è pronta la colazione- disse Edith senza smettere di accarezzare i capelli di Luke.

Per tutta risposta il biondo mormorò qualcosa di incomprensibile.

-Daaaaaaai Luke, devi alzarti, io non posso stare per sempre così- la ragazza ridacchiò.

Luke abbracciò le gambe della ragazza.

-Solo se mi dai il bacio del buongiorno- Edith avvampò e il rossore che solitamente si attribuisce alla timidezza le tinse le guance.

Luke sentendo irrigidire la ragazza sorrise e specificò meglio.

-Tranquilla, non un bacio bacio, ma un bacio sulla guancia- Edith storse il naso. 

A dir la verità alla ragazza non sarebbe dispiaciuto dargli un bacio sulla guancia...insomma, Luke era proprio un bel ragazzo ed era stato veramente cortese e carino nei suoi confronti.

-L'altra opzione è restare così...per sempre- Luke sorrise...ci stava provando con Edith?

-Oppure io faccio così- prese la testa di Luke, gliela spostò e si diresse verso la cucina -e poi tu, quando vuoi ovviamente, ci raggiungi in cucina-

Luke non riuscì a reprimere un enorme sorriso, il quale non si spostò dalle sue bellissime labbra per tutta la colazione.

Ashton stava cercando qualcosa -che non trovava- dentro al mobile in cucina.

-Qualcuno oggi deve andare a fare la spesa- subito Calum e Michael sbarrarono gli occhi e si guardarono l'un l'altro.

-Io no, mi rifiuto- dissero all'unisono i due ragazzi.

-Allora ci dovrete andare voi due, perché l'ultima volta ho dovuto farla io- luke ed Edith annuirono, ai due non dava fastidio fare una cosa del genere.

I ragazzi finirono di fare la monotona routine che si susseguiva ogni giorno ed andarono nel supermercato più vicino a fare spesa.

Nessuno dei due aveva ancora parlato da quando erano entrati in macchina e successivamente nel supermarket.

Stavano girando per le corsie per trovare qualche strana confezione di patatine al cetriolo, patatine che soltanto ash riusciva a mangiare e definire 'buone'.

-Hey, è tutto okay? Sembri un po' distaccata- disse luke mentre metteva quelle strane patatine dentro al carrello.

-Mh..È che sto pensando al sogno strano che ho fatto. Secondo me ogni sogno ha un particolare significato, e qualche volta possono predire il futuro- la ragazza fece delle virgolette alla parola "predire" e luke non poté fare a meno di sorridere.

-E cosa avresti sognato dolce donzella?- a quelle parole la ragazza gli scoccò uno sguardo di incomprensione.

-Che se non la pianti di parlare così perderai un'amica- rise alle sue parole.

-Ah si? E da quanto siamo amici?-

-Beh, da quando siamo andati a mangiare un gelato insieme- disse Edith mettendo una stecca di coccolato nel carrello che teneva Luke.

-Ah, quindi non da quando usi la mia maglietta come pigiama?- disse con un sorrisetto il ragazzo vicino a lei, Edith arrossì un poco e Luke le pizzicò leggermente le guanciotte sorpassandola andando verso il reparto surgelati.

-Dai bella addormentata, muoviti- le disse girandosi.

-Veramente qui, la bella addormentata sei te. Chi è che non si voleva svegliare? Fammi pensare un po'- disse Edith con aria ironia e pensierosa.

-Ah grazie eh. D'ora i poi scordati di mangiare un gelato con me- disse spingendola un poco per una spalla.

-Tanto quello che mi interessa è il gelato, non te- Edith alzò il mento con aria altezzosa e superò il biondo.

-Che stronza- disse ridendo.

-Dai, bella principessa, muoviamoci o ci chiudono dentro al supermercato- disse prendendogli una mano e tirando il ragazzo verso le casse.

-Allora Biancaneve, hai preso tutto??- gli disse lei divertita.

-Hai finito di chiamarmi con i nomi delle principesse o ne sai ancora qualcuno?- disse luke pagando la spesa.

Edith prese una borsa.

-Tranquilla Ariel, vedrai che la pianto di chiamarti Jasmine. 

Anche se il nome Belle ti sta bene- disse lei ridendo.

-Vi prego aiutatemi- Luke alzò gli occhi al cielo mentre parlava.

-E comunque lo so che 'Belle' mi sta bene, io sono bello- continuò il biondo aprendo la macchina e infilandoci dentro le buste della spesa.

-Punto di vista interessante- disse con nonchalance ed entrando in macchina.

L'auto si avvio verso casa, facendo una piccola sosta ad uno dei fast food che ormai hanno riempito le strade. Quello sarà il pranzo dei ragazzi.

-Ah, quindi secondo te non sono bello?- disse Luke accelerando un po'.

-Non ho detto quello- Edith girò la testa verso Luke.

-Quindi tu pensi che io sia bello, o dolce fanciulla?- Luke alzò un sopracciglio ed Edith ridacchiò al nomignolo dato.

-Non ho detto neanche questo, non mettermi in bocca parole non mie-

Il ragazzo curvò per entrare nel parcheggio del fast food.

-E quindi cosa avresti detto?- le chiese spegnendo la macchina.

-Io ho detto semplicemente che era una prospettiva di vista interessante, chi vuole intender intenda, gli altri vadano in camper- Luke la guardò per quel che secondo serissimo poi gli scappò un -questa era veramente pessima- prima di iniziare a ridere.

-Hamburger e patatine?- chiese il ragazzo.

-Hamburger e patatine- ripeté e confermò la ragazza.

I ragazzi avevano finito da poco di pranzare ed erano usciti a fare un passeggiata perché la televisore era momentaneamente rotta e nessuno aveva voglia di iniziare 'uno stupido gioco da tavolo' come lo aveva definito Calum.

Mentre stavano passeggiando qualcuno abbracciò Calum da dietro lasciandogli un tenero bacio alla base del collo.

-Chi può essere? Lasciami indovinare...- la ragazza di scostò da Calum e andò ad abbracciare Edith.

-Edith, come stai?- la ragazza durante l'abbraccio restò rigida, e quando finì guardò perplessa i ragazzi, che avevano tutti e quattro spalancato gli occhi.

-Chi..chi sei?- disse Edith piegando la testa di lato.

-I..Io sono- la ragazza non riuscì a finire la frase, e guardò i ragazzi con aria confusa e triste.

Prese la parola Luke.

-Edith, lei è Noelle, la ragazza di Calum. Le avevo detto che tu venivi da noi a stare per un po'- spiegò il ragazzo biondo (#my space NATUALE HAHAHA)

-Ah, okay- Noelle fece un gran sorriso ad Edith, la quale per educazione ricambiò.

-Allora Edith, quindi stai da loro?- le chiese.

-Si, e sono veramente grata per questo. Non so come ringraziarli- disse guardando i ragazzi e facendogli un grandissimo sorriso...forse, quando toccò a Luke il sorriso le si ampliò e le guance, anche se veramente poco, le si tinsero...ma noi non potremmo mai saperlo di preciso.

-Posso...posso sapere perché non stai a casa dei tuoi genitori?- cercò un modo gentile di porre una domanda abbastanza diretta.

Edith abbassò gli occhi, dopo aver fissato intensamente il biondo.

-Facciamo così, noi andiamo a fare un giro così voi potete parlare liberamente. Ci vediamo fra una mezz'oretta va bene?- Noelle annuì alle parole del suo fidanzato.

-Ciao amore, a dopo- le schioccò un bacio sulla fronte. La ragazza guardò il fidanzato allontanarsi con gli occhi e il cuore pieno d'amore. 

Le ragazze andarono verso una gelateria, e dopo aver preso una granita si avviarono verso un parco.

-È incredibile la quantità di parchi che ci sono. Amo leggere sotto gli alberi.

Qua è tutto così verde, lo adoro- Edith era meravigliata da tutto ciò che la circondava.

-Beh, pensa che ci sono anche degli attrezzi per la ginnastica se ti interessa- le disse Noelle.

-Oh, grazie dell'informazione...tu fai jogging?- le chiede Edith prendendo una sorsata della sua granita al limone.

-Si, di solito al sabato. Vuoi farlo insieme a me?- Noelle è una ragazza molto sportiva, va a correre una volta a settimana e va in palestra due.

-Allora, ora posso sapere bene cos'è successo? Non sono qui per giudicarti, voglio soltanto schiarirmi bene le idee e capire cos'è successo- concluse la frase facendo un gran sorrido.

Questo diede la spinta necessaria ad Edith per confidarsi.

Le raccontò la stessa storia che disse a Luke, parlò un po' di sua mamma e di suo papà.

Per tutto il discorso sono state sedute sulle altalene rosse e blu che hanno trovato in uno dei tanti parchi che si trovano in zona.

-Aspetta, fammi capire, lui dopo tre mesi ti ha detto che era soltanto una scommessa?- Edith annuì sorridente. Ormai il passato era passato, e sarebbe stato stupido rimuginare su cose successe da tanto tempo.

Edith è una ragazza intelligente e matura, e cose di questo genere le affrontava con maturità.

-Oh Dio- fu il suo unico commento.

-Già..che stronzo vero?- Noelle annuì.

Edith lanciò il bicchiere dentro al cestino mancandolo. 

Anche Noelle provò a fare canestro.

Nessuna delle due riuscì a fare canestro.

-La prima che fa 5 canestri vince, ci stai?- chiede Edith alzandosi a raccogliere qualche pigna da lanciare.

-Pronta a perdere? Guarda che se poi piangi ti faccio il video- un 'ma vai a cagare' uscì dalle labbra di Edith dopo che la spinse per il braccio.

Le ragazza incominciarono a tirate pigne a destra e a manca senza beccare il cestino.

Primo canestro per Edith.

-Merda. Non vincerai brutta bimba- disse Noelle spostando un ciuffo rosso dietro l'orecchio.

Canestro per Noelle. 

Secondo canestro per Noelle.

Stava per fare anche il terzo canestro, ma Edith si lanciò contro la pigna per non farla entrare. 

Nel mentre inciampò su di una radice e cadde a terra.

Le si sbucciò il ginocchio e i pantaloni le li stracciarono proprio in quel punto.

-Ed, ti sei fatta male? Tutto okay?- chiede Noelle apprensiva.

Accorse subito e le spolverò i pantaloni, l'aiutò ad alzarsi e prese un disinfettante, che portava sempre in giro, dalla borsa.

-Ma neanche mia mamma aveva quella roba in borsa- si morse le labbra e un lamento le uscì quando Noelle le disinfettò il ginocchio.

-Sta zitta porca miseria, non brucia, non fare della scena- Edith iniziò a ridere.

Noelle si fermò e la guardò in faccia.

-Ma tu che problemi hai?- e lì Edith rise ancora di più.

-Anche mia mamma me lo ripeteva sempre, oddio, grazie per la risata- e la abbracciò, solo che erano accucciate per terra quindi finirono tutte e due con il sedere sull'erba. 

-Te non sei mica normale, lo sai vero?- iniziò a ridere pure la rossa.

Edith si tirò su e iniziò a correre.

-La prima che arriva al bar vince-

Urlò.

Noelle la raggiunse e urlò -ma quanti anni hai? Cinque?- 

-Avrò pure cinque anni, ma te ti fai battere sulla corsa da una bambina di cinque an-

Non fece in tempo di finire la frase che mentre svoltava l'angolo andarono a sbattere contro qualcuno.

Quei 'qualcuno' erano i quattro loro amici.

Noelle atterrò contro Calum per fortuna, perché aveva il viso ad una spanna da quello del moro e non penso che a Calum avrebbe fatto piacere vederla così con qualcun'altro.

Ed Edith? Secondo voi su chi era atterrata?

Vi do un aiuto: alto, bello, occhi...due: ne uno in più ne uno in meno.

-Scusa Ash, stavamo facendo una gara e beh, stavo correndo e non vi avevo visto- Edith era nella stessa posizione di Noelle, completamente appoggiata al ragazzo.

Si spostò con il viso in fiamme.

-Cos'hai fatto al ginocchio- le chiese Luke.

-Naah, niente, sono caduta e la mamma qui presente mi ha disinfettato il ginocchio- disse indicando Noelle.

Il rapporto tra di loro due, anche se dopo poco tempo, si era rafforzato tanto...come, come se si fossero già conosciute, come se fossero già state migliori amiche.

-Ommioddio no, vi prego- disse Micahel indicando Edith.

-Ow, cos'ho che non va?- fosse guardandosi.

-Ora abbiamo un Luke al femminile, vi prego no. No cioè, tutti e due portano i jeans stretti neri, scarpe nere, maglione largo...per fortuna che il jeans rotto sul ginocchio, Luke, ce l'ha a sinistra- disse sbuffando il ragazzo dagli occhi verdi quasi trasparenti.

-È lui che mi copia! Ma io non so, in che mondo viviamo dove quelli alti tre metri ti copiano pure nel vestire? Aah, siamo messi male- Edith scosse la testa e poi con voce da bambina -Maaaaamma, Luke mi copiaaaaaa- 

Noelle scosse la testa con fare di disapprovazione.

-Non va bene Lukey, non va bene per niente. Un mese di punizione-

Luke, che non aveva ancora capito niente di quello che stava succedendo, rise, li guardò male e indietreggiò lentamente.

-Okay, se mi muovo piano magari non si accorgono che me la sto svignando, e poi quando sono ad una distanza accettabile inizio a correre.

Ricorda Luke, mai guardare un animale negli occhi- e abbassò subito lo sguardo sempre continuando a camminare all'indietro.

I ragazzi iniziarono a ridere.

-Dai, andiamo si è fatto tardi. Che ne dite di pizza e cinema?- chiese Calum abbracciando da dietro Noelle.

-Ma voi?- chiese Edith ad Ash, Michael e Luke.

-Noi cosa?- chiese Ash mentre si avvicinavano al cinema.

-Non l'avete una ragazza?- 

-Eh, lo so che ti stupisce il fatto che uno bello come me non abbia la ragazza...però non darò la colpa alle ragazze, loro pensano di non essere abbastanza belle per me- terminò Ash chiudendo gli occhi e annuendo.

-Sei serio?- scandè bene le lettere Edith.

Ash rise.

-Certo che no, non ho una ragazza sol perché....il karma, Dio, Budda, Allah, la grande banana e La Sfiga mi odiano- Ash abbracciò Edith e fece finita di piangere.

-Aiutami tu- 

-No, che qualcuno aiuti me, ma qui qualcuno di normale c'è?- 

-Sicuramente non te- disse Michael.

Ash fece girare Edith sempre tenendola in un suo abbraccio. La ragazza aveva la testa appoggiata sopra alla gola di Ash.

-Comunque io mi sto sentendo con una ragazza- continuò Michael.

-E tu Luke? Non ti piace nessuna?- i ragazzi erano arrivati davanti al cinema. Rimaneva solo scegliere il film da guardare.

-Che ne dite di questo?- luke indicò la locandina di un film evitando la risposta di Edith.

Ci fu un coro d'approvazione.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Il film era terminato da un bel po' e i ragazzi erano al McDonald a mangiare.

I ragazzi stavano parlando del film e delle loro impressioni.

Edith invece stava giocherellando con la cannuccia della bibita.

Verde, rosso e blu.

Tre semplici colori.

Verde, rosso e blu.

Le ricordavano qualcosa, ma non riusciva a ricordare cosa.

Verde. Verde. Verde.

Niente, non riusciva a ricordare.

Ad un tratto ebbe un lampo di genio 

-Il parco- sussurrò.

I ragazzi erano così presi dalla loro discussione che non notarono l'espressione pensierosa di Edith.

Rosso...questa volta le vennero in mente dei vestiti. Probabilmente era un maglione o un abito.

L'ultimo colore, il blu.

Subito le vennero in mente le sue punte colorate.

Perché le aveva fatte proprio azzurre? Perché proprio di quel colore? Perché non viola? O arancioni? O rosa? O..o qualsiasi altro colore? Era sicura che dietro ci fosse un perché.

Non era il tipo di persona che prendeva le decisioni alla leggera.

Blu. Blu. Blu.

Cosa le stava a cuore così tanto di blu?

Il mare? 

Non penso proprio, anche se lo amava aveva sempre provato una sensazione di impotenza e paura nei confronti dell'oceano.

Ci doveva essere qualcosa.

Pensava, pensava e pensava ma non le veniva in mente niente.

-Quindi cosa ne pensi? Non ti darà fastidio?- le chiese Noelle.

Edith non aveva ascoltato una singola parola dei suoi amici, era troppo presa dalla sua cannuccia tricolore.

-Hemm, si, penso vada bene. Non c'è alcun problema- cercò di tirasti fuori dai guai evitando una figuraccia.

Noelle sbuffò.

-Non hai ascoltato una singola parola di quello che abbiamo detto?- le chiese la rossa.

-Mi sono fermata a "il tizio Figo spara a quello con i baffi e la ragazza si butta dal ponte"- Edith finì la sua coca cola.

Noelle, per la seconda volta in poco tempo, sbuffò.

-Ho proposto di andare con dei nostri amici a bere qualche birra in spiaggia. Accenderemo anche un fuoco, sarà divertente- 

-Sempre che tu ne abbia voglia- aggiunse Luke.

Com'era dolce, Edith sorrise d'istinto.

-Non penso ci sia alcun problema...basta che non facciamo il bagno, per quello non mi sento ancora pronta- abbassò lo sguardo.

-Okay, benissimo. Chi è che viene con me a prendere le birre al supermercato?- Noelle scrutava i visi delle perone vicino a lei.

-Oddio se non viene nessuno ti farò compagnia io- roteò gli occhi Edith.

-Complimenti per la scelta del fidanzato, ti accompagna ovunque- continuò.

Calum rise.

-Io sono un ragazzo perfetto, non ho bisogno di dimostrarlo andando a fare la spesa- Edith lo fissò un po'.

-Mhhh, prova un'altra scusa, magari ti viene meglio- storse il naso ridendo.

Calum ci pensò su.

-Non mi viene in mente niente, sarà meglio che ti accontenti-

I ragazzi risero, ma la rossa tirò Edith per un braccio per andare a comprare le birre.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Tutti erano intorno al fuoco tranne Eidth che era seduta su un gioco per bambini a forma di nave, a fare foto con una reflex.

Gli altri ragazzi che aveva conosciuto erano simpatici e nessuno la aveva messa in difficoltà o imbarazzo, la serata passava in allegria fra battute varie.

-Eidth mi spieghi perché non ci dai l'onore di sederti con noi?- le chiese Cory, un ragazzo alto, con i capelli scurissimi e gli occhi verdi smeraldo.

-Primo perché siete degli amici di merda.

Secondo io non mi mischio con la plebe- e indicò i ragazzi intorno al fuoco.

Tutto si misero a ridere.

-No, il vero motivo è che non c'è posto- disse continuando ad armeggiare con la macchina fotografica.

-Se vuoi c'è posto sulle mie gambe- le propose un ragazzo che dall'inizio della serata ci stava provando con lei.

Ed era una cosa abbastanza plausibile, Edith era una di quelle ragazze che quando passano ti giri per guardarle, aveva un bel faccino ed era alta, aveva un gran carisma e aveva dimostrato di essere una ragazza intelligente e matura.

-Appunto, io cosa ho detto? Non c'è posto- disse senza staccare gli occhi dalla reflex.

Luke rise perché aveva intuito che lei non era una ragazza facile, ci voleva tempo e bisognava saperla prendere per conquistarla.

Luke comunque era abbastanza soddisfatto delle risposte secche e dirette di Edith, che non lasciavano trasparire qualsiasi tipo di interesse per quel ragazzo, che comunque era veramente bello.

Edith scese dalla nave avvicinandosi al fuoco.

-Ma sto bene così, anzi meglio se vi sto lontani, prevenire è meglio che curare una malattia mortale- concluse ridendo.

Nessuno dei ragazzi se la prese perché avevano capito il tipo di umorismo di Edith e nessuno di loro era permaloso.

Iniziò a fare varie foto, sia al fuoco che ai ragazzi.

-Hey, vado a fare qualche foto sugli scogli okay?- subito Luke le disse che l'avrebbe accompagnata, nel caso le sarebbe venuto un capogiro.

I due si avvicinarono al molo e salirono sugli scogli per fare foto migliori del paesaggio.

-Luke Skywalker, io sono tuo padre- disse con voce roca e bassa Edith.

-Cosa?- il ragazzo voltò la testa vero di lei con un'espressione confusa.

Edith non perse tempo e gli scattò una foto.

E poi un'altra, ed un'altra ancora, ed ancora un'altra.

Luke cercò di strapparle la macchinetta dalle mani, ma lei scappò. 

Corsero fino al loro falò ma li tutti i ragazzi erano spariti.

Edith smise di correre di punto in bianco e Luke le sbettè contro la schiena.

-Dove sono andati tutti?- chiese luke, Edith gli fece segno di stare zitto e gli indicò gli alberi.

I ragazzi si erano "nascosti" dietro agli alberi.

Luke sussurrò uno -stronzi- e rise leggermente.

Passarono dietro ad una scala e si ritrovarono dietro ai ragazzi.

Eidth si schiarì la voce.

-State zitti oppure ci beccheranno- disse quello che ci stava provando con Edith.

Di nuovo si schiarì la voce.

-Stare zitti vi ho detto- ripeté il ragazzo.

Si schiarì molto più forte la voce e preparò la macchina fotografica.

Tutti si girarono.

-Dite "non siamo capaci di fare uno stupido scherzooo"-

I ragazzi lo dissero, lei scattò una foto con alcuni un'espressione tipo facepalm.

-Fate proprio schifo a nascondervi, e questa foto è venuta benissimo- disse Eidth ridendo, Luke l'aveva seguita con le risate.

La serata passò tranquillamente e Edith finì per sedersi sulle gambe di Luke, giusto per dare fastidio al ragazzo.

I ragazzi stettero talmente bene insieme che andarono avanti a parlare fino all'alba.
  
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