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Autore: lapoetastra    24/02/2015    3 recensioni
Si stava addormentando, cullato dallo scrosciare lento della pioggia che aveva iniziato a scendere come lacrime dal cielo plumbeo, quando fu nuovamente ridestato d’improvviso.
Non per colpa di un tuono, però.
C’era qualcuno, accanto a lui, che si era infilato nel letto silenziosamente ma non abbastanza da non spezzare il suo sonno leggero.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Viserys Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Viserys si svegliò di colpo.
Il rimbombo del tuono appena esploso nel cielo notturno risuonava ancora nell’aria calda densa di elettricità della sua lussuosa camera da letto.
Era scoppiata una tempesta, di quelle forti, che devastava i campi e sradicava gli alberi come fossero esili fuscelli.
Un secondo fulmine squarciò il buio illuminando a giorno la stanza, seguito poi immediatamente dallo scoppio assordante del tuono.
Viserys sorrise, riaccoccolandosi sotto la coperta di seta.
Adorava i temporali, ed ancora di più le tempeste.
Trovava infatti che fossero dei miracoli, dei veri e propri spettacoli della natura, ed amava chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalla furia incontenibile di quel fenomeno atmosferico che tanto assomigliava al suo carattere, fiero ed impetuoso.
Si stava addormentando, cullato dallo scrosciare lento della pioggia che aveva iniziato a scendere come lacrime dal cielo plumbeo, quando fu nuovamente ridestato d’improvviso.
Non per colpa di un tuono, però.
C’era qualcuno, accanto a lui, che si era infilato nel letto silenziosamente ma non abbastanza da non spezzare il suo sonno leggero.
Viserys fece appena in tempo a trasalire leggermente per quella presenza inaspettata, che un fulmine rilucette sulla piccola figura stretta a lui come una bambina indifesa.
Il giovane riconobbe immediatamente quei capelli talmente biondi da essere quasi bianchi, esattamente come i suoi, e quegli occhioni azzurri ora resi ancora più grandi della paura.
< Dany… che cosa ci fai qui? >, domandò Viserys alla sorellina, accogliendo tra le proprie braccia il suo morbido ed acerbo corpo scosso dai tremiti.
< Il… il temporale >, balbettò lei, con voce flebile.
Viserys sorrise, nell’oscurità.
Lui e Daenerys erano tanto uguali nell’aspetto quanto erano diversi nei gusti.
La minore infatti aveva terrore dei tuoni e del vento forte, che la spaventavano come nient’altro al mondo.
Il giovane Targaryen strinse più forte a sé la sorella, riparandola con il proprio corpo.
Quella piccola e dolce creatura era la persona più importante della sua vita, ed avrebbe dato l’anima pur di salvarla, senza neanche il bisogno di rifletterci su.
< Shh… stai tranquilla >, le sussurrò teneramente al candido orecchio, inspirando il suo inebriante profumo di bambina.
La cullò come fosse una neonata, e dopo un po’ la sentì finalmente smettere di tremare, nonostante fuori il temporale non volesse accennare di placare la sua furia travolgente.
< Tu mi starai sempre accanto, vero fratellone? Mi proteggerai da tutto? >, chiese di colpo Dany, sfiorando il mento del maggiore con i fili di seta dorata che erano i suoi lunghi capelli.
Viserys fremette impercettibilmente, nell’udire quella domanda.
La dolcezza e l’innocenza con le quali la sorellina aveva pronunciato quelle parole lo avevano scosso fin dal profondo come un uragano indomabile.
< Certo, tesoro mio >, mormorò il giovane nella notte sempre più fonda, lasciando che la frase si disperdesse nell’aria immobile. < Io sarò sempre al tuo fianco, fino a quando vivrò. Non temere mai, ti proteggerò da tutto. Io sono il Drago, e sarò eternamente al tuo servizio, per onorarti e difenderti da ogni cosa. >
Il maggiore non la vide, ma percepì distintamente Daenerys sorridere, sollevata e rassicurata, e lui non poté impedire alle proprie labbra di incurvarsi anch’esse all’insù.
Il temporale, intanto, era terminato, lasciando dietro di sé una quiete surreale.
La calma dopo la tempesta.
Nonostante fosse tutto di nuovo silenzioso e normale, però, Dany non accennò a tornare nella propria stanza da letto, rimanendo ancora incollata al corpo magro del fratello.
Viserys, dal canto suo, non la scacciò, ma continuò ad abbracciarla con forza e possesso.
Era contento di quei momenti in cui poteva avere sua sorella tutta e solo per sé.
Sapeva infatti che tra non molto lei sarebbe cresciuta, sarebbe diventata una donna, ed avrebbe dovuto sposare qualche ricco e burbero barbaro che sarebbe diventato l’unico uomo della sua vita, strappandola per sempre dalla sua infanzia e da lui.
Il giovane si sorprese a pensare che desiderava con tutto se stesso ritardare quanto più possibile quel triste ed inevitabile momento, in cui l'avrebbe persa definitivamente
Ma durò solo un attimo.
Poi il sonno lo avvolse con le sue spire.
 
 
   
 
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