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Autore: Sunshine_78    25/02/2015    2 recensioni
Louis è un killer ed è bravo nel suo lavoro. Per questo un giorno si ritroverà come incarico uccidere due ragazzi. Le cose però non sempre vanno come crediamo noi e la vita che pensiamo di non poter cambiare, cambia inaspettatamente.
Larry Ziam Nosh
Angst/Fluff
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La tua morte è la mia vita




Louis Tomlinson ha venticinque anni ed è un ragazzo che ha fatto della morte la sua vita. Louis ha ucciso la prima volta all’età di diciassette anni e da allora non ha più smesso, diventando un killer professionista. Addirittura uno dei più bravi perché secondo lui ha le tre qualità che servono per uccidere qualcuno: le sue azioni sono veloci, il suo modo di fare è silenzioso, il suo lavoro appare pulito.
Forse è proprio per questo che Louis è davvero uno dei sicari più richiesti. Anche ora, che dovrebbe essere su un aereo diretto a Sydney, per godersi un po’ di vacanza, si ritrova di fronte ad un uomo che senza mezzi termini gli passa un fascicolo senza nome. Louis è stato contattato privatamente l’attimo prima di imbarcarsi per questo appare abbastanza stizzito mentre con irruenza apre il documento. Subito gli appare davanti una foto che ritrae due ragazzi. Uno ha i capelli scuri e gli occhi ambrati e non sembra inglese visto il colore leggermente scuro della pelle, mentre l’altro ha gli occhi verdi e sorride mostrando due fossette che lo fanno sembrare abbastanza piccolo. A guardarlo Louis gli darebbe al massimo vent’anni.
“Mi dispiace averle impedito di partire, ma serve il suo intervento. Voglio che si sbarazzi di questi due nel minor tempo possibile.”
Louis alza gli occhi puntandoli su quelli grigi dell’uomo che intanto sorseggia un caffe fregandosene bellamente di tutto. “Perché dovrei ucciderli? Sono due ragazzini.”
Louis Tomlinson è consapevole di avere tanti difetti. E’ irruento, noioso, rumoroso, seccante, saccente, ma soprattutto è consapevole di dire sempre quello che pensa non facendo caso alle conseguenze.
“Mi hanno avvertito del suo buon cuore – se così si può chiamare – che le impedisce di uccidere persone giovani, ma questi ragazzi hanno praticamente la sue età e poi hanno fatto una cosa molto brutta. Non posso lasciarli andare.”
Louis è davvero tentato di tirare fuori la sua magnum 380 e sparare in mezzo agli occhi allo stronzo che l’ha appena preso in giro, ma cerca di evitare anche perché si trovano nello Starbucks più frequentato di tutta Londra. Sarebbe difficile anche per uno come lui non attirare l’attenzione. Pertanto prova a rilassarsi facendo un respiro profondo. “Se conosce qual è la mia politica, dovrebbe sapere che prima di uccidere qualcuno voglio sapere cosa ha fatto di tanto grave.”
L’uomo sorride mostrando un dente finto che fa quasi vomitare Louis, sebbene sia a digiuno dalla sera precedente. “Sono degli hacker e grazie alle loro capacità con i computer sono entrati nei server della mia compagnia e mi hanno derubato. Ho perso miliardi a causa loro. Devono pagare e mi aspetto che lei faccia un lavoro più che pulito. Nessuno deve risalire a me.”
Louis riguarda le foto e, sebbene senta un peso all’altezza del cuore, annuisce. “Prima però voglio i miei soldi.”
L’uomo annuisce a sua volta e tira fuori dalla tasca della giacca una busta gialla. Ora sì che Louis è pronto e motivato ad agire.
 


Harry Styles è un bravo ragazzo. Ha ventidue anni e lavora in una panetteria per pagarsi gli studi di ingegneria informatica. La sua famiglia gli ha detto fin da quando era piccolo che non avrebbe potuto pagargli il college ed Harry invece di arrendersi, si è rimboccato le maniche e ha iniziato a lavorare a sedici anni per inseguire il suo sogno. Harry Styles ha un migliore amico – che per un tempo è stato anche fidanzato, ma questo è passato – Zayn Malik. Zayn è sexy, intelligente e divertente e forse è per questo che Harry a quindici hanno ha preso una cotta colossale per lui. Comunque dopo essersi un po’ divertiti e aver sperimentato territori che per entrambi erano inesplorati, sono ritornati ad essere amici con la consapevolezza che lo sarebbero stati per sempre. In effetti, Harry e Zayn si assomigliano molto. Amano entrambi gli uomini, il computer e i gatti. Non a caso abitano nella stessa casa, hanno un gatto di nome Puzzola e frequentano il quarto anno di ingegneria informatica. Sono quasi in simbiosi e come due fratelli si stanno accanto nel bene e nel male. Per questo Harry ha aiutato Zayn quando ha avuto un piccolo problema economico – il padre aveva perduto tutto giocando d’azzardo e lui si era ritrovato senza più nulla. Certo, derubare un’azienda non vuol dire proprio aiutare, ma Harry non ha potuto fare altro. Ha agito d’impulso e, se potesse tornare indietro, rifarebbe tutto. Anche se ora si ritrova con una pistola puntata alla testa e un tizio tutto vestito di nero pronto a sparare.
“Piccolino, la mamma non ti ha insegnato a non rubare?”
Harry deglutisce perché il suo carnefice ha una voce davvero sexy e lui si rende conto che non può pensare una cosa del genere, ma la sua mente è contorta e nel pericolo, invece di recitare la sua ultima preghiera, pensa che BegliOcchi – perché sì, il suo assassino ha degli occhi divini – sia sexy e non gli dispiacerebbe che finissero per caso a fare qualcosa sul letto della sua stanza al piano di sopra.
“Allora, piccolino, non rispondi?”
La pistola preme un po’ di più contro la sua tempia ed Harry si ritrova a gemere per il dolore.
“Sai – continua l’altro imperterrito – se tu e il tuo amichetto non aveste rubato quei soldi, ora io non sarei qui.”
E sarebbe un peccato, pensa Harry. Sì, è proprio partito per altri mondi dove lui e il ragazzo di fronte a lui finiscono a fare di tutto, dappertutto. Poi però, in un attimo di lucidità, coglie una cosa sentita dall’altro ed inizia letteralmente a tremare preoccupato. “Dov’è Zayn? Come sta? Che gli hai fatto?”
Il killer si avvicina al viso di Harry e sorride sadicamente. “Tranquillo, è in buone mani.”


 
Liam vorrebbe non essere quello che è. Vorrebbe prendere per mano il ragazzo che si ritrova di fronte e proporgli all’istante di sposarlo. Liam in effetti è un pochino troppo sentimentale, ma non può farci nulla se ha avuto un colpo di fulmine e in un attimo si è innamorato del ragazzo che avrebbe dovuto uccidere.
Liam farebbe di tutto per Louis, come del resto ha fatto per tutta la sua vita, ma questa volta non crede di poterlo aiutare. Liam, 24 anni, killer per hobby – o meglio, quando Louis gli chiede una mano si trasforma in un sicario – e grecista per lavoro, non crede di essere in grado di sparare a quell’angelo che si ritrova davanti. E’ impossibile fare dal male a un essere talmente bello e puro. E Liam sa riconoscere la bellezza quando la vede, lui è un esperto di bellezza, avendo studiato per cinque anni il mondo dell’antica Grecia. Anche se, deve ammettere che tutta la bellezza e perfezione studiate nei libri non hanno nulla a che fare con il ragazzo mulatto che ora gli sorride timidamente.
“Chi sei? E perché ti trovi in aula studio a quest’ora? Sai che è chiusa?”
Liam deglutisce rumorosamente chiedendosi se possa davvero esistere una voce così bella, profonda, eccitante… “Ehm, io… potrei farti la stessa domanda.”
Il ragazzo di fronte a lui sorride maggiormente mostrando una dentatura perfetta e bianchissima. “Mi piace questa aula. Mi concentro e tra cinque giorni ho un esame. Ora tocca a te. Perché sei qui? Non ti ho mai visto da queste parti.”
Liam boccheggia un paio di volte prima di rispondere. “Sono qui perché sapevo di incontrarti.”
Il suo interlocutore alza un sopracciglio con uno sguardo sospettoso, che viene però ben presto sostituito da uno carico di piacere. “An sì, eh? Mi cercavi, quindi? Bene. E per quale motivo?”
Liam chiude un attimo gli occhi, pregando di essere chiunque altro, ma non Liam Payne, migliore amico di Louis Tomlinson, professione: killer.


 
Louis vede perfettamente lo sguardo del ragazzino – Harry – vacillare e rattristarsi. E’ solo un attimo, però, perché subito il piccoletto riprende pigolo.
“Che vuol dire, stronzo? Se fai del male a Zayn, giuro che ti ammazzo.”
Il killer sorride puntando ancora più la pistola nella tempia sudata di Harry. “Davvero? Tu uccidi me? Interessante… Vista la situazione, io punterei sul contrario.”
Harry singhiozza e gli occhi gli diventano lucidi. “La colpa è solo mia. Zayn non centrava nulla.”
Louis sospira. Nel profondo vorrebbe risparmiare quel ragazzino tanto dolce e indifeso, ma il suo lavoro viene prima di tutto. Nessuno può mandare all’aria i suoi piani. Neppure Harry. “Ormai è tardi piangersi addosso. Il mio amico lo avrà già ucciso. E ora tocca a te. Qualche desiderio prima di morire?”
Il più piccolo scuote la testa e chiude gli occhi. Louis allora non perde tempo. Carica l’arma tirando indietro il grilletto. Ormai è pronto, un attimo ed il cervello del ragazzino si sarebbe ritrovato in poltiglia. Un attimo e tutto sarebbe finito. Un attimo e… il ritornello di una canzone vecchia di qualche anno si diffonde nel salotto.
Harry si spaventa, mentre Louis rimane impassibile, anche se mentalmente manda un colpo a Liam, che come al solito ha disubbidito al suo ordine di non chiamarlo. Stizzito allontana un poco la pistola da Harry e con l’altra mano cerca il cellulare nella tasca posteriore dei suoi skinny jeans.
“Che vuoi? Ti avevo detto di non telefonarmi.” Passa qualche secondo e Louis inizia a vedere tutto rosso. “Che cosa hai fatto tu?”


 
Harry non saprebbe dire bene cosa gli è successo. L’attimo prima una pistola era pronta a spappolargli il cervello, l’attimo dopo era in macchina con il suo killer –BegliOcchi, diretto chissà dove. Comunque Harry ha capito che qualcosa deve essere andato storto con Zayn e l’amico del sicario. Forse Zayn si è liberato e ha ammazzato l’amico di BegliOcchi. In effetti, Zayn è forte e non è da escludere che si sappia difendere se un tizio gli punta una pistola addosso. Mica come lui che si eccita come un tredicenne.
Il viaggio in macchina non dura poco. Harry riconosce la strada che porta verso la zona industriale, ma sinceramente non è esperto di quella parte della città. Lui conosce solo i luoghi frequentati dai giovani. Non quelli frequentati dagli assassini. Ad un semaforo il killer volta a destra e si allontana completamente dal centro abitato. Oramai attorno a loro ci sono solo capannoni. Harry ha un po’ paura ma non vuole darlo a vedere. Piuttosto, approfitta di quel momento per osservare bene il suo killer. E’ bello, veramente. E’ vestito completamente di nero, ha i capelli marroni e gli occhi azzurri. Limpidi come il mare. Non si direbbe che sia un assassino, piuttosto un modello di Armani. Sembra più grande di lui anche se fisicamente è minuto, il che piace tantissimo ad Harry. Il naso e le mani sono le parti che il ragazzo osserva maggiormente. Il nasino sembra alla francese, piccolo e grazioso ed Harry avrebbe voglia di morderlo. Le mani invece sono lisce e curate. Sembrano quasi quelle di una ragazza e Harry vorrebbe tanto toccarle.
“Hai finito di osservarmi?”
Il più piccolo salta sul sedile e torna a guardare le sue gambe, come farebbe un bimbo colto mentre combina qualche guaio.
“Allora è vero che la mamma non ti ha insegnato le buone maniere.”
Harry si sente offeso perché la sua mamma gli ha insegnato eccome l’educazione, ma gli ha anche insegnato a non dare confidenza alle persone pericolose. E quello lì al momento gli sembra più pericoloso della strega di Biancaneve.
“Vuoi una sigaretta?” Il sicario tira fuori dalla tasca dei pantaloni – che secondo Harry fasciano il suo corpo in un modo indescrivibile – un pacchetto di sigarette straniere.
“Non fumo. E soffro d’asma. Non resisto vicino a chi fuma.”
Il killer sorride sorpreso che l’altro abbia parlato. Sembra che abbia capito che l’ha fatto solo per la sua salute e infatti si accende lo stesso una sigaretta, evitando accuratamente lo sguardo spaventato e sconcertato di Harry.
Subito nell’abitacolo si diffonde un odore orribile e Harry si ritrova a tossire e ad annaspare in cerca di aria pulita. Il tutto però sembra non interessare al maggiore che fuma imperterrito la sua sigaretta.
“Non respiro. Ti prego. Smettila!”
Harry ha gli occhi lucidi e la gola in fiamme e crede di non poter reggere ancora molto, ma forse un angelo da lassù lo protegge, perché Louis improvvisamente ferma la macchina e scende. Il più piccolo non fa in tempo a guardarsi attorno che si ritrova il sicario dalla sua parte ad aprirgli la portiera e a trascinarlo dentro un capannone umido e buio. Harry ha paura e forse l’altro lo percepisce, perché sghignazza leggermente.
“Non temere, principessa. Non è ancora arrivata la tua ora. Ma forse i ratti la pensano diversamente.”
Ratti? Harry singhiozza e inizia a dimenarsi e ad urlare, ma nulla riesce ad impedire al killer si portarlo fino ad una stanza e di chiuderlo dentro – dopo averlo non molto delicatamente lanciato a terra.
“Ahi. Che botta.”
Harry si massaggia il braccio sul quale è caduto e teme che sia, se non rotto, almeno storto. Maledetto killer.
“Harry? Harry, sei tu?”
Il più piccolo si rialza appena sente quella voce. La riconoscerebbe tra mille e spera davvero che non sia solo uno scherzo della sua mente, ormai non più lucida. “Zayn? Zayn? Zayn, dove sei?”
“Harry, sono qui. Aspetta, prendo il cellulare.”
In un attimo si diffonde una luce abbastanza potente, tanto che tutta la stanza viene illuminata. Ed Harry lo vede. Ciuffo pieno di gel, canottiera che mostra tutti i suoi tatuaggi, occhi ambrati.
Zayn. “Zayn, non ci credo.”
Harry piange perché ormai lo aveva dato per disperso e quando Zayn lo stringe in un abbraccio soffocante non gli importa se il suo braccio è rotto, se la sua vita è in pericolo, se si è preso una cotta per un assassino. Ora il tutto gli sembra meno terribile, con Zayn lì con lui.
“Oh, Harry. Per fortuna stai bene. Raccontami che ti è successo.”
Il più piccolo tira su col naso senza vergogna. “Prima tu.”


 
Ma cazzo, dovevi solo ammazzarlo. Non scopartelo.”
Louis grida come un pazzo e Liam afferma che in ventiquattro anni di vita non ha mai avuto così tanta paura.
“Non l’ho scopato. Noi abbiamo fatto l’amore. Ma prima gli ho raccontato tutto.”
Louis apre la bocca scioccato – o forse imbestialito, Liam non lo sa bene.
“Oh, ma che dolci. Avete fatto l’amore. E immagino che abbiate anche visto un unicorno volare, giusto?”
Liam deve ammettere che l’ironia di Louis no fa molto ridere. Soprattutto se mentre cerca di essere divertente tiene una pistola in mano. “Nessun unicorno. Ma mi sono innamorato. Dio, Zayn è bellissimo. Lo avevo pensato anche quando mi avevi fatto vedere la sua foto, naturalmente, ma dal vivo è una meraviglia. E poi è dolcissimo. Lo abbiamo fatto nell’aula dove studia. E lui era così impacciato.” Il ragazzo si rende conto che l’amico è davvero arrabbiato quindi cerca di giustificarsi, anche se non ne sente la necessità. Lui ha solo seguito il suo cuore. Ma nel suo cuore c’è anche Louis, quindi… “Lou, ti assicuro che è successo tutto in un attimo. Lo so che non ti aspettavi nulla del genere, ma ti giuro che neppure io me lo aspettavo. Perdonami. Non volevo tradirti. Sai che per me tu sei un fratello.”
Louis annuisce fissando il pavimento. Poi fa quello che Liam non ha mai creduto potesse accadere. Alza la pistola e la punta al petto dell’amico. “Ora non dovrò uccidere una sola persona, ma tre.”
Liam trema perché Louis è determinato, serio e freddo. Trema perché sa che lo farà a meno che… “No, Lou. No, ti prego. Smettila di uccidere. Tu sei intelligente, puoi fare tante altre cose. Ti ricordi quando al liceo ti piaceva il teatro? Potresti dedicarti agli spettacoli. Saresti bravissimo sia come attore che come regista. Tu non sei cattivo, Lou. Io lo so. Tu…”
“Zitto! – Louis urla e in questo momento sembra davvero un’altra persona. “Io sono un assassino. Me ne fotto del teatro e di quelle cazzate. Sono uno che ammazza la gente per fare miliardi. Fine.”
“Non è vero. Un tempo forse l’hai fatto perché avevi bisogno di soldi. Ma oggi tu non hai problemi economici. Nel tuo conto hai una cifra di almeno sei zeri. Perché continui questa vita? Perché, dannazione?”
Liam trema e gli occhi gli si inumidiscono. Non tanto perché sente il cuore battere contro una pistola pronta a stroncare la sua vita, ma perché il suo migliore amico sembra perso in un mondo fatto solo di sangue e morti.
“Perché mi piace. Capisci? Mi piace ammazzare la gente. Mi piace sentire la loro vita nelle mie mani. Mi piace, mi fa sentire come un Dio.”
Liam scuote la testa. “Stai mentendo. Tu odi questo schifo di lavoro. Io lo so bene. Ti conosco.”
Il più grande ha un piccolo cedimento perché infondo lui odia davvero uccidere gli altri, ma… “Non so fare altro.”
La voce gli esce bassa e tremante e Liam a stento riesce a capirla. Ma Liam anche questa volta capisce e lo aiuta. Perché Liam c’è sempre stato. C’è stato quando il padre lo aveva abbandonato a sei anni, quando la madre si era data all’alcol, quando una delle sue sorelle era morta per overdose, quando era stato bocciato. Liam c’è sempre stato e ancora una volta si dimostra un vero amico.
“Non è vero, Louis. Te l’ho detto, sai recitare benissimo. Con delle buone basi puoi arrivare dovunque. Credi in te stesso. Io ci credo in te.”
Ora è Louis ad avere gli occhi lucidi e in un attimo toglie la pistola dal petto di Liam e lo tira e sé stringendolo in un forte abbraccio. “Scusa Lì, ti giuro che non avrei mai sparato. Io non l’avrei mai fatto. Io – un singulto lo fa vacillare, ma Liam lo sostiene, di nuovo.
“Lo so, Lou, lo so. Io mi fido di te.” Liam gli bacia i capelli e lo tiene stretto a sé mentre il più grande si lascia andare ad un pianto liberatorio.
Passano diversi minuti, prima che Louis sia in grado di stare in piedi da solo e di parlare. “Ci uccideranno tutti e quattro. Mi dispiace per te e per il tuo Principe Azzurro.”
Liam sorride felice perché lui oltre ad essere sempre al fianco di Louis è anche colui che lo tira sempre fuori dai guai. E neppure questa volta si smentisce. “No, Lou, invece siamo tutti e quattro salvi se ce ne andiamo ora. Mentre ero in macchina con Zee ho chiamato mio cugino Niall. Te lo ricordi?”
Louis è frastornato, ma cerca di seguire il discorso del suo migliore amico, per questo annuisce leggermente.
“Bene, in sintesi, ci aspetta tutti a New York. Suo marito Josh è un chirurgo abbastanza importante. Sono benestanti e hanno una casa grande, ha detto che possono ospitare tutti e quattro anche per tutta la vita. E poi tu hai così tanti soldi che potrai comprarti perfino una villa ad Hollywood. Io ho da parte dei soldi, ma voglio usarli per aiutare Zayn ed Harry con l’università. Zayn ha detto che gli va bene lasciare Londra, ma vuole finire gli studi.”
Louis fa uno sguardo rammaricato e non riesce ad impedire ad una lacrima di sfuggire al suo controllo. “Hai già programmato tutto senza di me. Andate voi, io sono pericoloso. Potrei rovinare le vostre vite, più di quanto abbia già fatto. E’ meglio che…”
Il maggiore non riesce a concludere che Liam lo ha abbracciato di nuovo, questa volta in un modo talmente stretto che sembra davvero che non voglia lasciarlo andare via.
“Te lo scordi, Louis Tomlinson. Non ti farò affogare nell’autocommiserazione. Tu verrai con noi, fine della storia.”
Louis sorride timidamente. E’ bello sentire che nonostante tutti gli sbagli che ha fatto ci sono ancora persone che gli vogliono bene e che lo considerano indispensabile.
 
 
 
 
Un anno dopo, New York

Ragazzi, venite, è pronto!”
Liam e Zayn si alzano dal divano, dove stavano bellamente sbaciucchiandosi e raggiungono gli altri nel giardino sul retro. E’ estate a New York e Niall e Josh hanno detto loro che non è estate a nella Grande Mela, se non si fa il barbecue almeno una volta a settimana.
“Amore, muoviti che ho tanta fame.”
Josh sorride teneramente a Niall e quando è ora di distribuire le porzioni a lui la dà doppia, ma nessuno ci fa più caso ormai. E’ così che funziona l’amore tra di loro. Niall fa gli occhioni dolci e Josh cede.
“Anche io ho tanta fame, ho studiato tutto il giorno.”
Zayn sporge il labbro inferiore e si volta verso Liam, il quale davvero non può resistere alla visione di suo marito – sì, marito, tre mesi prima si sono giurati amore eterno – in modalità cucciolo indifeso. Per questo lo fa sedere sulle sue gambe e lo imbocca tra un bacio e l’altro.
“Ma Lou e Haz dove sono?”
Liam guarda un attimo Josh per rispondergli un leggero ‘non lo so’, per poi tornare a dedicarsi alla persona più importante della sua vita.
“Amore, saranno ancora in camera.”
Josh annuisce a Niall e si dirige verso l’interno della loro casa. Raggiunge il secondo piano – dopo aver dato i croccantini a Puzzola che richiedeva attenzioni - e bussa alla camera dei due amici che non sono a mangiare. “Harry, Louis? Venite che è pronto. Poi non potete prendervela con Niall se ha mangiato tutto.”
Louis ed Harry rispondono all’unisono ‘arriviamo’ e Josh capisce che come minimo li vedrà due ore dopo. Per questo torna in giardino a salvare qualcosa dalle dolcissime sgrinfie di suo marito.


 
Anche oggi dieta, a quanto pare.”
Harry è accoccolato sul petto di Louis e non ha alcuna voglia di alzarsi da lì, ma il suo compagno la pensa diversamente. “Vuoi che andiamo?”
Louis scuote la testa e affonda il viso tra i ricci del suo bellissimo fidanzato. Profumano di cocco e Lou crede che non esista nulla di più buono e dolce. Se fosse per lui, vivrebbe solo di Harry, ma al di fuori della loro camera da letto hanno entrambi delle vite molto movimentate e impegnative, non che Louis le disprezzi, naturalmente. Harry ha da poco terminato i suoi esami ed ora si sta dedicando alla tesi, mentre Louis lavora in una compagnia teatrale e studia recitazione al college. Alla fine, aveva ragione Liam. Louis è davvero portato per il teatro, tanto che è stato subito notato da un regista teatrale abbastanza famoso. Tutto va per il meglio anche nella vita privata, visto che da cinque mesi hanno deciso di provarci seriamente, dopo tre mesi passati ad essere uno lo scopamico dell’altro.
“Dormi?”
La voce di Harry lo fa riemergere dai suoi pensieri e da tutti quei ricci.
“No, amore. Pensavo. Sono davvero fortunato ad averti nella mia vita.”
“Oh no, Louis, sono io ad essere fortunato.”
“Come fai a dirlo, dopo che per colpa mia hai dovuto allontanarti dalla tua famiglia e dai tuoi amici e hai dovuto abbandonare Londra per sempre?”
Harry sorride dolcemente e abbraccia il fidanzato. Sa bene che Louis ha molti sensi di colpa che lo tormentano ancora e che forse lo tormenteranno per tutta la sua vita, per questo cerca di sostenerlo come meglio può. “Ehi, sei tu la mia famiglia e poi io amo New York. E per quanto riguarda gli amici, giù ne ho – anzi, abbiamo - quattro che ci sopportano ogni giorno. La mia vita è perfetta. Certo, nulla esclude poter tornare un giorno a Londra.”
Louis si stacca da Harry per poterlo guardare in faccia ed annuire vigorosamente. “Ti riporterò a Londra e sarai fiero di me.”
“Ma io sono già fiero di te.”
Louis sorride timidamente. E’ bello sentire che nonostante tutti gli sbagli che ha fatto ci sono ancora persone che lo amano e che lo considerano indispensabile.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Finita!!!
Prima OS sugli 1D che amo…
Questa è proprio la prima fanfic che scrivo. Scusate se vi fa schifo, io ci ho provato.
Comunque per qualsiasi cosa, potete sempre scrivermi o recensire.
Se recensite mi fate tanto felice!:)
A presto.
Sunshine_78
 
   
 
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