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Autore: Nami93_Calypso    25/02/2015    7 recensioni
Dopo la morte dei suoi nakama Brook vaga per i mari decantando le gesta del Re dei pirati e della sua ciurma
*Panda Day*
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brook | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO PER IL FANDOM DI ONE PIECE
Ciao a tutti!
È da un po’ di tempo che mi vaga per la mente l’idea di creare un gruppo su facebook per raccogliere tutti gli autori e lettori del fandom e dopo aver sentito il parere di alcuni mi sono convinta a farlo.
Sarebbe un modo per conoscersi meglio, confrontarsi, unirsi.
Chiunque fosse interessato a partecipare o volesse maggiori informazioni mi contatti in privato :)
-Nami93-
 




Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un'unica parola nascono fanfiction di ogni genere!
Perché Panda?!
Perché ci serviva un modo veloce per chiamarlo, perché 'Panda Day' suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.
Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice.
Ogni settimana sceglieremo una parola aprendo a caso il dizionario e quello sarà il prompt per le varie fanfiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell'intro alla storia e il prompt della settimana in piccolo sotto al titolo sempre tra i due asterischi.
E non dimenticate la foto dei Pandaman in basso a destra!
Grazie a tutti e buona lettura!
La parola per mercoledì prossimo è: Favoritismo

 




 
Il Nomade Canterino
*Nomade*


Non mi sono lasciato andare.
Sono riuscito a non farmi sopraffare dal corso degli eventi.
Ho tenuto duro e tirato avanti.
Dopo aver perso la mia ciurma, per la seconda volta, ho passato dei momenti atroci in cui ho premeditato di uccidermi: io, reso immortale da un frutto del diavolo, ho un solo modo per morire. Quante volte mi sono ritrovato a fissare il mio riflesso in uno specchio d’acqua, a fissare quelle orbite vuote, quel teschio bianco e quella pettinatura afro ma senza mai trovare il coraggio di calarmi in acqua.
I miei compagni sono morti ormai da lungo tempo. Ma se ne sono andati da eroi, dopo aver realizzato i propri sogni. Chi è morto in battaglia, chi di malattia, chi di vecchiaia. Ma tutti sono morti con il sorriso sulle labbra.
Ma io, una volta rimasto solo, non avevo più alcun motivo per sorridere.
Solo un raggio di speranza mi ha spinto a mantenermi in vita: Lovoon.
Ho navigato per ritrovarla e ho deciso di trascorrere il mio tempo con lei. E stando con lei ho fatto la mia scelta e ho preso in mano il mio futuro.
Ho deciso che non mi sarei lasciato sopraffare, che avrei continuato a vivere e, con me, anche i miei nakama l’avrebbero fatto.
Ho iniziato a viaggiare insieme alla mia compagna: di città in città, di isola in isola, di mare in mare per decantare le gesta del grande Re dei pirati e della sua valorosa ed eroica ciurma. Delle nostre imprese, le nostre avventure, i nostri valori, i nostri sogni, i nostri cuori nobili, così che la leggenda non venga mai dimenticata.
Pizzicando le corde del mio violino o della mia chitarra racconto del capitano dal cappello di paglia, il più coraggioso di tutti i mari che ha stravolto il mondo intero; dello spadaccino più forte del mondo che ha superato anche l’ineguagliabile Occhi di Falco; del combattente più forte di tutti i mari che ha sfidato il governo mondiale e ha battuto il flottaro Doflamingo; di colui che ha conquistato non solo il cuore di innumerevoli dame ma anche il cuore dei mari; della navigatrice più brava del mondo che con le sue doti da gatta ladra è riuscita persino a rubare il cuore del Re dei pirati; del piccolo medico che ha realizzato una cura per tutti i mali del mondo; dell’archeologa che è riuscita a riportare alla luce la storia ormai dimenticata e insabbiata dal governo mondiale; del cyborg che ha costruito la nave che ha compiuto il giro completo del mondo ed è riuscita a raggiungere Raftel e il One Piece.
No, non parlo dello scheletro canterino che è sopravvissuto. Non avrebbe senso. La leggenda perderebbe tutto il suo fascino. E poi, paragonato a loro, io non ho fatto nulla di speciale.
Anzi, forse il mio segno lo sto lasciando proprio adesso; tutti mi conoscono e mi accolgono con gioia non appena mi vedono giungere al porto a bordo di quella strana balena o camminare per le strade con uno strumento musicale tra le mani. Anche se tutti conoscono la storia del Re dei pirati e della sua ciurma mi chiedono di fermarmi e di cantare le loro gesta. E io sono ben felice di farlo. Ora è questo il mio obiettivo: non permettere che i miei nakama vengano dimenticati.
Per questo continuerò a vivere.
La gente mi chiama il “Nomade Canterino”











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