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Autore: Ziggie    25/02/2015    3 recensioni
Mycroft e Sherlock. Due fratelli, due facce della stessa medaglia, due tra i più brillanti uomini che servono l'Inghilterra. Ma com'era la loro vita prima dei fatti che tutti noi conosciamo? Perché sono arrivati ad essere così schivi l'uno con l'altro? Questa long fiction si propone di esplorare questo mondo antecedente ai fatti della BBC collegandolo con alcuni fatti e personaggi del nuovo film Kingsman, The Secret Service, attraversando la serie per superarla ed arrivare ad un ipotetico e se? da dietro le quinte, sperando di cogliere nel segno.
Non solo Sherlock e Mycroft, ma ci saranno altri personaggi a coronare questi capitoli, un nome a caso: Anthea.
Buona lettura e, mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Anthea, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E proviamo a scrivere una long fiction come da troppo tempo non accadeva. Proviamo e vediamo cosa ne viene fuori. Buona lettura e, se vi fa piacere, sarei felice di sapere i vostri pareri.

P.S. Il titolo è ampiamente voluto, non per sfottere o simili, ma semplicemente perché mi piace creare un rapporto con i personaggi a cui tengo, come se fossero degli amici che frequento tutti i giorni. Quindi lettori, non sentitevi offesi. P.P.S I riferimenti in merito alle note disciplinari sono stati presi da qui https://www.pinterest.com/pin/430093833139505504/
 

Mycroft and Sherlock, fairytale of two little shit.
 
 
Inghilterra, patria di misteri e intrighi, alcuni senza nome ne volto, altri noti a tutti e che hanno viaggiato nei secoli fino ad arrivare al nostro quotidiano.

Non c'è nulla di nuovo nel mondo del giallo, c'è sempre un'ispirazione ad un illustre predecessore, basta saperla cogliere, basta saper osservare.

L'arte dell'osservazione, dal canto mio, ha sempre accompagnato la mia persona, tanto che ho sempre trovato banale approcciarmi troppo al quotidiano.

Ricordo che provai una sorta di disgusto quando mia madre presentò, a me e a mio fratello minore, i figli dei nuovi vicini di casa con la speranza che potessero divenire i nostri nuovi compagni di gioco; un tentativo che si rivelò vano perché, dopo pochi minuti, Sherlock accusò il più piccolo tra i due di essere un ladro di snack, fatto che io stesso confermai facendo notare una macchia di cioccolato, ormai secca, appena sotto la tasca dei pantaloni: accusa, zuffa, allontanamento, insomma la nostra classica routine.

Come dimenticare, poi, il nostro breve rapporto con le istituzioni scolastiche? Avevo nove anni, Sherlock due e già era un bambino sveglio, con una parlantina maggiore rispetto ad un suo coetaneo in pannolino. Frequentavamo entrambi l'istituto Saint John, una scuola per soli maschi, una scuola che vide la nostra presenza per un anno dopodiché, in seguito a molte note disciplinari e richiami, fummo espulsi. Più e più volte mi azzuffavo a mani e parole quando i miei compagni di classe se ne uscivano con frasi banali e richieste di chiarimento scontate. Un esempio?

- Tornando a casa ieri, mi sono imbattuto con mio padre in un posto di blocco - disse un ragazzino dai capelli neri, Marius per l'esattezza, ed io ricordo questa scena come se fosse ieri - ma esattamente, che cos'è un posto di blocco, professore? -
Sospirai dalla mia postazione, mi alzai e mi avvicinai al ragazzo - te lo ha mai detto nessuno che le tue richieste degenerate rubano l'ossigeno che serve agli altri per respirare? Non sprecarlo, la prossima volta tieni la bocca chiusa! Un posto di blocco, per Dio!!! Come si fa a non sapere cosa sia? -

Fu soltanto uno dei tanti episodi, certamente il più divertente.

Mio fratello Sherlock non fu da meno, a soli due anni e nel giro di poche settimane fu il bambino con più note disciplinari della scuola, credo che il suo record sia rimasto tuttora imbattuto. Ricordo che il suo maestro della scuola dell'infanzia aveva espressamente richiesto di farlo vedere da un esorcista perché il piccolo genio in pannolino aveva appiccato un principio d'incendio nell'aula di arte con dei pezzi di filo e uno stuzzicadenti.

Ed è così che, dopo l'espulsione, iniziò il nostro periodo di lezioni private con mamma, che aveva momentaneamente lasciato il lavoro, e apprendimenti da autodidatta. Inutile dire che prevalse maggiormente la seconda via dato che, dopo qualche mese, la via della matematica l'ha portata in Oklahoma.

- Dovrai prenderti cura di Sherlock, Myc - mi aveva detto mio padre, parole che tuttora mi rimbombano nella testa - Dovrai essere più di un fratello mentre io e tua madre saremo via -

Un patto di alta responsabilità visto e considerato che la nostra casa nella campagna britannica era tutt'altro che piccola e che io non sono mai stato così tanto pratico ad esternare sentimenti, soprattutto nei riguardi di mio fratello.

Un patto che in quel momento mi fece sentire come l'uomo di casa, forse è per quello che, nonostante siano passati anni e i rapporti siano andati calando, continuo a mantenerlo vivo.

No, non sono mai stato un fratello perfetto, un modello da seguire. Ho sempre cercato di mettere da parte i sentimenti, accantonarli in una stanza per perseguire i miei interessi, andare dritto al punto, arrivare dove sono ora.

Uomo di ghiaccio, Moriarty è arrivato tardi con questo soprannome, ci aveva già pensato mio fratello ad appellarmi così e questa che vado a raccontarvi è un po' la nostra storia. 
  
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