Inizio questa lettera chiedendoti scusa.
Scusa, scusa davvero.
 Ti chiederai perché mi sto scusando, oppure ti sembrerò ridicolo perché mi scuso senza avere colpe.
 Scrivo questa lettera perché  ho bisogno di sfogarmi, la scrivo di getto senza controllare gli errori di ortografia, senza rileggerla perché probabilmente resterà qui, in questo pezzo di carta, nella mia borsa, incisa nel mio cuore.
 La pura e semplice verità è che io le colpe ce le ho.
 La mia colpa è quella di essere talmente insicuro di me stesso per parlarti.
 Sono così ridicolo, insomma, cosa ci vuole a dirti ciao? A cercare quell'affinità, a scambiare due parole e a congedarmi con un sorriso, a trattarti come un compagno di scuola che ho conosciuto per caso.
 Eppure non ce la faccio.
 Preferisco guardarti da lontano e pensare che sei bellissimo, senza avere l'occasione di dirtelo.
 La mia colpa è che mi sono innamorato di te, innamorato di un ragazzo che non conosco nemmeno.
 Non credevo di essere questo tipo di persona .
 È banale dirti che mi sono innamorato di te al primo sguardo, banale dirti che mi viene da piangere quando ti vedo così concentrato, perso nell’universo parallelo che ti stai creando attorno assieme al tuo libro.
Quel libro lo leggerò di certo.
Mi dispiace soprattutto perché non sei uguale a me, potresti odiarmi per quello che sono, potresti dirmelo in faccia ma io continuerei ad amarti, perché non mi innamoro spesso, ma quando lo faccio, lo faccio sul serio.
 E mi dispiace essere così banale, quello che sto scrivendo sembra tutta una grande storia presa da cinquanta libri diversi ma tanto la trama è quella.
 Perché succede sempre così, ci si innamora, ci si prova, e forse si viene ricambiati, e a quel punto si dà vita a una bellissima storia di amore puro e stupendo.
 O meglio, succede così nei libri.
 Ti guardo, sei solo, solo con il tuo libro e il tuo mondo , perché quando ti trovi in quel mondo così diverso , quando sembri così assorto , sembra che non ti importi di qualsiasi cosa ci sia fuori da lì.
Ecco perché voglio leggere i libri che leggi tu, così possiamo perderci negli stessi mondi, provare le stesse emozioni, fremere a una particolare frase, ecco perché, ho bisogno di questo legame.
Cerco il tuo nome nelle schede dei libri in biblioteca, ci scrivo il mio nome sotto, anche quello mi rende felice.
Lo cancello, lo cambio, lo storpio in modo che tu non mi possa mai trovare. 
Tu non devi sapere della mia esistenza, io, io sono così sbagliato, sbagliato in questa scuola, in questo paese, in questo mondo.
Chiunque coglierebbe l'occasione, chiunque approfitterebbe del fatto che sei solo e che puoi parlare.
Chiunque penserebbe che forse parlandoti si scoprirebbe che  sei una persona meno fredda di quello che sembri, chiunque proverebbe a farti sorridere una volta.
 Io no.
Forse farti sorridere mi renderebbe la persona più felice di questo mondo, anche se forse mi basta guardarti da lontano per esserlo.
Di tanto in tanto ti aggiusti una ciocca di capelli che ti finisce davanti agli occhi, ti guardi intorno, mi noti, sbatti le palpebre.
Sparisco.
Tu non devi accorgerti di me.
 Sei così concentrato, con quegli occhi da gatto marroni in cui mi sono perso tante volte, che scorrono rigo per rigo alla ricerca di qualcosa che forse solo nei libri possiamo trovare.
Così bello che mi infastidisce il pensiero che qualcuno rovini quell'aria di pace interiore che ti avvolge.
Ci sono tante di quelle cose che vorrei fare per te, tante piccole cose che mi farebbero pensare che forse non sono una persona così inutile, se riesco ad aiutare Saga-senpai .
 Potrei fare tanto per te , eppure continuerò a guardarti da lontano, perché tu non possa mai accorgerti di me.
 E continuerò ad amarti in silenzio, perché per il mio amore nel tuo mondo non c'è spazio.