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Autore: Thesinandtheshame1952    25/02/2015    2 recensioni
"Era una notte piovosa dell anno 1883...".E se Soledad fosse riuscita a compiere il famoso atto finale?
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Francisca Montenegro, Soledad Castro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una piovosa notte del 1883,la pioggia batteva sulle finestre,la luce nella stanza andava e veniva e sembrava che i tuoni e i lampi dovessero rompere i vetri di li a poco.Ma Francisca Montenegro in Castro era una donna forte e stava per dare alla luce il suo secondogenito,ed il primo figlio del marito Salvador,il quale era perfettamente ignaro del complotto ordito da lei alle sue spalle per nascondere quale fosse la verità su Tristan.Spinse con tutta la forza che aveva e nel cuore della notte aiutata dalla levatrice e da Rosario diede alla luce una meravigliosa bambina dagli occhi castani profondi.I primi attimi di quella vita furono a dir poco movimentati.La bambina anche se in salute non piangeva e il terrore assalì i due genitori.Poco a poco però ella riprese a respirare e il loro mondo a girare di nuovo.Accoltala tra le sue braccia Donna Francisca si sentì colpita da un'ìmmensa felicità mista ad una grande inquietudine,come se la piccola fosse nata in quel momento per uno specifico motivo;come se in lei albergasse la luce di una felice giovinezza e l oscurità più profonda,per cosa lei non aveva potuto spiegarselo,ma fu allora che capì quale doveva essere il suo nome.E così fu Soledad,la luce nell'oscurità e l'oscurità quando per gli altri c'era la luce.

La camera era buia ed era chiusa da un pò,o meglio lo era da 16 anni,da quando sua figlia era andata in convento.Era tornata...e li in quella stessa camera aveva portato il buio eterno.Il profumo di rose albergava ancora tra le sue lenzuola,i suoi vestiti erano ancora nell'armadio.Vestiti di ogni tipo e colore e guanti e scarpe e gioielli che Soledad aveva indossato sporadicamente,poichè pur essendo elegante,non aveva mai ecceduto.L'ordine era perfetto.Donna Francisca sedette sul suo letto e accarezzo il cuscino dove lei aveva dormito per anni e anni.Sarebbe stata un ipocrita  a dire che la figlia non le mancava.Ancora di più a dire che non aveva sbagliato,perchè con sua figlia aveva sbagliato tutto e da sempre.L'aveva ferita mortalmente,era stata lei laddove lei era interessata,a rovinarle la vita....e non sentiva alcun orgoglio quando ci pensava.Aveva passato metà della sua vita a vendicarsi di chiunque le avesse arrecato del dolore ed aveva finito per vendicarsi anche di chi non lo meritava.Soledad,ormai lo aveva capito,era diversa da tutti;era troppo giusta per restare a lungo,troppo diversa da lei per non combatterla.Eppure c'era stato un tempo in cui anche lei era stata come sua figlia e poteva capire,ma non aveva mai realizzato quanto diversamente simile la sua minore fosse a lei.Scoppiò a piangere come aveva fatto poche volte nella sua vita.Sua figlia le mancava come l'aria che respirava,e le aveva rubato un pezzo di cuore.Glielo aveva strappato dal petto e lo aveva frantumato in mille pezzi e se lo era portato via con se dovunque lei fosse.La odiò per quello.La odiò perchè in fondo l'aveva amata e forse in una maniera diversa dagli altri,forse con un trasporto maggiore,perchè Soledad era forte come la tempesta che l'aveva vista nascere e fragile come l'attimo prima che piovesse.
I raggi di sole illuminarono la stanza con una luce diversa,strana.Luce pallida,come la sua pelle.Lì la vide.Se la immaginò a camminare sotto il sole,come era solita fare da quando era bambina e correre tra i prati intorno alla villa.Aveva smesso di rincorrerla tra quei prati troppo presto,l'aveva lasciata sola,ma lei si era ripresa e si era trovata una famiglia.Era uscita da quello che definiva un carcere e si era inventata la vita con l'uomo che amava veramente.Incredibilmente sembrava che la vita l'avesse voluta legare ai Castaneda a doppio filo e più  non li aveva voluti e più erano entrati nella sua vita e sua figlia con indomito coraggio aveva deciso di sposare Juan contro il suo parere.Se solo le avesse potuto parlare,le avrebbe detto di essersi sbagliata e che lei poteva fare della sua vita ciò che voleva.Se solo le avesse potuto parlare,le avrebbe detto ciò che non aveva mai detto:ti voglio bene,ti amo più della mia vita,mi dispiace,avrei dovuto credere in te....tu non sei come tuo padre.La sua bambina non aveva niente di quel mostro e lei l'aveva comunque assimilata a lui,come se Soledad non fosse dotata dell' anima di un angelo,come se quel mostro avesse mai mostrato alcuna pietà verso la sua creatura...quando lei stessa non ne aveva avuta.Lei che l'aveva partorita,in quella fredda notte di tanti anni prima.Non potè far altro che sentisi incolpa,perchè era lei che col suo egoismo e odio aveva cambiato la vita dei suoi figli.Sarebbero potuti crescere sentendo il calore di una famiglia vera,avrebbero potuto vivere una vita tranquilla e lei non sarebbe mai dovuta diventare un mostro,se solo il suo orgoglio non avesse cancellato dal cuore,almeno momentaneamente,ciò che lo aveva primamente fatto palpitare.E ora sua figlia giaceva sotto terra,sotto un pezzo di pietra che a malapena poteva riassumere la sua vita e che mai avrebbe potuto cancellare il dolore che aveva provato e che si erano inflitte a vicenda.Era colpa sua,ma la giustizia non avrebbe mai potuto trovare una punizione giusta ed equa,no la sua punizione era qualcosa che andava oltre e inaspettatamente era stata sua figlia a trovare quella giusta per lei.Avrebbe dovuto passare il resto dei suoi anni pensando a cio che avrebbe potuto essere e non era mai stato, a pensare che forse avrebbe potuto salvare Soledad e che non c'era riuscita,per colpa della sua grettezza e perfidia.
Notò che mentre pensava si era sdraiata sul letto e inalò il profumo della figlia di nuovo.Lei era li,e la sua anima l'avrebbe perseguitata per sempre.

 
   
 
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