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Autore: fireslight    26/02/2015    0 recensioni
Serbava memoria delle sue sorelle più piccole, quando ancora fanciulle percorrevano a cavallo la foresta nei dintorni della capitale, Daena con quel suo arco dorniano portatole in regalo dal Sud, Elaena dedicandosi agli studi e alla musica più di quanto non dovesse esserle concesso.
Solo Rhaena − la sua dolce, buona sorella − sembrava dedicarsi con maggiore impegno nell’adorare i Sette.
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Gli sembrò di avvertire − fra le statue silenti della Vergine, del Guerriero, della Vecchia − frammenti di parole che suonavano come sinistri presagi di rovina.
Le urla di disperazione, cocenti di rabbia delle sorelle.

[Baelor Targaryen; Daena, Rhaena e Elaena Targaryen♥][Pre-GameOfThrones]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Red comet would have shone of blood'
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Deluded, to be able to stop the summer.

 

Era stato con sommo dolore che Baelor si era convinto a rinchiuderle nella torre, non perché la condotta delle sorelle lasciasse a desiderare − soltanto, l’accenno della ribellione di Daena, l’indomita fierezza di Elaena − lo avevano convinto a perseguire in quel giusto, sacro intento.
Il re serbava ancora memoria delle sue sorelle più piccole, quando ancora fanciulle percorrevano a cavallo la foresta nei dintorni della capitale, Daena con quel suo arco dorniano portatole in regalo dal Sud, Elaena dedicandosi agli studi e alla musica più di quanto non dovesse esserle concesso.
Solo Rhaena − la sua dolce, buona sorella − sembrava dedicarsi con maggiore impegno nell’adorare i Sette, e Baelor non stentava a immaginare che un giorno sarebbe diventata una donna votata al Credo con più forza e determinazione di allora.

 
 

«Non potete pretendere questo, fratello!»
Le urla delle sorelle minori ferirono ancora una volta le sue orecchie, eppure sapeva di dover rimanere sordo a quelle proteste; avrebbero compreso troppo tardi quanto quella decisione le avrebbe salvate dai sette inferi.
«Mie care, è per il vostro bene,» Baelor tentò di dissuaderle dal loro furore, ottenendone l’effetto contrario. Il fuoco del drago scorreva nelle vene di Daena ed Elaena con lo stesso impeto delle correnti nel Tridente, impossibile da fermare nella sua corsa.
«Non lo è, Baelor.» sibilò Daena, fissandolo con astio «Se tu ci amassi, se volessi realmente proteggere la nostra virtù dal peccato, come tanto declami, ci daresti in spose a qualche vecchio lord troppo impegnato a sopravvivere, piuttosto che a sfiorarci con un dito.»
D’altro canto, cosa poteva fare?
Baelor sperava che si rendessero conto della possibilità a loro concessa, di espiare in tempo i propri peccati, sperando un giorno di poter vivere nella pace degli Dei.
«Non riuscirai a chiuderci in gabbia, fratello.»
Elaena era sempre stata la più intelligente, la più razionale fra le tre, e per un istante − di fronte alla sua espressione determinata − il re si convinse del fatto che potesse aver ragione. Come si sarebbe assicurato che alla sua morte, sarebbero state ancora rinchiuse in quella torre, protette dalle disgrazie di un mondo corrotto?
Semplicemente, si ritrovò a constatare con dolore su quanto avessero ragione.
«Alla tua morte,» riprese Daena «saremo libere. Di sposarci, di condurre la nostra vita come meglio crediamo, e non sarà il tuo fantasma a impedircelo.»
Baelor richiamò le sue guardie, fuori dalle porte della sala del trono, in attesa dell’ultimo ordine che avrebbe dato riguardo la sorte delle sorelle, i loro ultimi istanti prima di diversi anni di silente prigionia.
Il re non dimenticò mai il doloroso senso di rabbia, di abbandono e triste malinconia sul volto di Daena, − da sempre la ribelle della famiglia − né la calma letale, composta di rassegnata accettazione nei lineamenti di Elaena.
 

 
Quella mattina, ormai quasi privo di vita presso l’altare della Madre − i sacri ceri che spandevano nell’aria un profumo nefasto, di morte, forse il medesimo fantasma della fragranza delle sorelle − a causa della debolezza di un corpo indegno di ospitare la sua riverenza nei confronti degli Dei, Baelor sentì qualcosa che non aveva mai udito in quegli anni.
Gli sembrò di avvertire − fra le statue silenti della Vergine, del Guerriero, della Vecchia − frammenti di parole che suonavano come sinistri presagi di rovina.
Sentì le urla di disperazione, cocenti di rabbia delle sorelle.
Sentì che lo chiamavano illuso, illuso, poiché aveva tentato di fermare un’estate che non sarebbe mai finita davvero − la loro irruenza e cieca determinazione − il fuoco del drago che non si sarebbe estinto nelle vene, se non al momento della più travagliata, liberatoria delle morti.






 


Note dell'autrice.
Buonsalve, people. Niente, avevo voglia di scrivere sulle tre sorelle ingiustamente improgionate da Baelor I, ew, e l'ho fatto. Che dire, penso soltanto che Baelor avesse qualche complesso d'inferiorità e passasse troppo tempo a recitare il rosario; ma ognuno ha le sue fissazioni, quindi va bene. Per quanto riguarda le tre sorelle - Daena, Elaena e Rhaena -, fra le tre preferisco Elaena, considerato che è stata quella che sposandosi tre volte, è riuscita forse ad essere la più felice, alla fine.
Enniente, spero che questa shot sia piaciuta almeno un po', e vorrei sapere cosa ne pensaste, mi farebbe molto piacere aw, soprattutto chi ha letto The world of Ice and Fire, potrà capirmi: la storia dei Targaryen è qualcosa di magnifico, ma scriverò anche qualcosa su qualcun'altro, giusto per non affezionarsi troppo ai Targaryen. Inoltre, questa storia fa parte di una serie che parla del periodo antecedente l'anno della Falsa Primavera, quindi c'è un po' di tutto in quanto ad avvenimenti importanti nei Sette Regni e non.
Alla prossima, ringrazio chi leggerà con moltissimi biscotti
,
fireslight.

 
  
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