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Autore: AleSwan90    26/02/2015    5 recensioni
Edward e Bella stanno insieme da 3 anni e si amano da impazzire. Entrambi stanno per frequentare il college. Ma...se Bella rimanesse incinta? E se Edward si tirasse indietro? Cosa succederebbe se anni dopo si incontrassero casualmente? In un intreccio di amore, dolcezze, gelosie e litigi...questa è la mia nuova storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 15

 
<< Cioè Bells ti rendi conto...ti sposi... >> dice Alice con aria sognante, gettandosi sul mio letto a peso morto.
Non ce la faccio più davvero, sono due giorni che continua con questa storia del matrimonio.
Mi chiama alle ore più improbabili per comunicarmi dettagli sul mio matrimonio.
<< Questa volta mi organizzerò meglio. Vedrai sarà tutto fantastico, a partire dal tuo vestito, che ho già in mente, all'antipasto che verrà servito al rinfresco... >> parla senza neanche respirare.
<< Ma Alice.... >> cerco di parlare.
<< Poi affitteremo una limousine, Rose non l'ha voluta, ma tu ce l'avrai eccome. >> 
<< Alie, per favore.. >> protesto inutilemente.
<< Ah ecco, una cosa fondamentale, la torta. Quella di Emm e Rose non mi è piaciuta, troppo piccola. La tua sarà di quattro piani, no ma cosa dico...almeno sei. Si, se tre è il numero perfetto, moltiplicato per due dovrà esserlo ancora di più, quindi.. >> chiacchere su chiacchere.
<< Alice, ma lo vuoi capire che io non mi sto per sposare, nè oggi nè mai. >> le faccio presente per la milionesima volta.
Lei mi guarda con faccia stralunata, come se avesse di fronte un alieno a tre teste.
<< Bells, non dire scemenze per favore. Manca poco al tuo matrimonio! >> esclama in tono risentito.
<< Alice! Per favore, basta con questa storia. Non sono neanche fidanzata.... >> cerco di farla ragionare.
<< Dettagli. Inutili e futili dettagli. Tu stai per sposarti. >> continua imperterrita.
<< Come sarebbe a dire inutili dettagli? Se non sono fidanzata, con chi diavolo mi sposo? >> chiedo leggermente disorientata.
<< Oh, ma con l'uomo della tua vita Bells. Arriverà, o forse è già arrivato... >> dice per poi fissarmi con la sua tipica faccia da ''voglio sapere tutto, ma non sarò io a chiedertelo, me lo dirai di tua spontanea volontà''.
<< Alice smettila. Non ti dirò niente. E poi, basta con questa assurda storia del matrimonio. >> cerco di mettere un fine.
<< Ma quale assurda? Il tuo ormai prossimo matrimonio, è un dato di fatto. >> afferma con sicurezza, quasi come se ci credesse davvero.
<< Alice, ma solo perchè ho preso al volo quel....q-quel coso...non significa niente. >> sono ormai disperata.
<< Bouquet Bella, buoquet. Hai preso al volo il buoquet di Rosalie, quindi sarai la prossima a sposarti. >> ribatte pronta.
<< Ma per piacere...l'avrà lanciato Rosalie apposta nella mia direzione. >> le dico.
<< Ti faccio presente che Rosalie era girata di spalle ed in più, sei arrivata all'ultimo, e lei non ha fatto neanche in tempo a vederti. L'artefice di tutto è stato il destino. >> 
<< Destino? Ma ti senti quando parli? >> 
La cosa da una parte mi diverte, soprattutto sentire le assurde fantasticherie di Alice, ma ad essere sincera l'argomento matrimonio mi fa venire un nodo allo stomaco.
Non so spiegarmi bene il perché, potrebbe essere la paura di non sposarmi mai.
Da ragazza associavo la parola matrimonio ad Edward, ora però le cose sono cambiate.
Ho deciso di riiniziare da capo con lui, tutto.
Per ora siamo amici, ma l'attrazione e un vecchio amore non sono delle solide basi per l'amicizia.
Mi accontento di tenerlo accanto, anche se solo come padre di Rachel.
Mi affascina vederli insieme quei due.
L'altro giorno, al matrimonio, non mi sarei mai immaginata la reazione di Rachel.
Voglio dire, capita a volte che che venga rifiutata, o magari messa da parte. Spesso io, a causa del lavoro, non riesco a starci sempre insieme. Rachel in quel caso però si limita a tenere il muso.
L'altro ieri però, ha pianto e singhiozzato disperatamente.
Non avevo mai visto mia figlia in quelle condizioni.
Per fortuna, tutto si è risolto.
Anche se al sol pensarci, ho una gran voglia di dare due schiaffi a quella Irina.
<< Bellaaa...ci sei? >> Alice cattura la mia attenzione, posandomi una mano sulla spalla.
Sbatto gli occhi, avendo d'un tratto la vista sfocata.
<< Oh, Bells, scusa. Non volevo rattristarti. >> mi dice con tono pentito.
<< Tranquilla. Stavo solo pensando che devo iniziare a prepararmi. >> le dico scacciando i precedenti pensieri.
<< Bene, perchè rimango ferma sulla mia idea. Ma...perchè devi prepararti? >> chiede agrottando le sopracciciglia.
<< Fra mezz'ora devo vedermi con Edward per.... >> inizio a parlare, ma mi interrompe.
<< Un appuntamento? >> chiede con gli occhi a cuoricino.
<< No, Alice. Non è un appuntamento. Dobbiamo parlare di Rachel. Abbiamo intenzione di dirle la verità. >> finisco.
<< Davvero? Cioè...che sono padre e figlia? >> 
<< Sì. Credo che sia ora. >> aggiungo con un piccolo sorriso.
<< Hai paura di qualcosa? >> mi chiede scrutandomi affando.
Rispondo dopo un attimo di tentennamento.
<< No. Edward è innamoratissimo di Rachel, e mia figlia è pazza di lui. Non ho paura. >> dico terminando con un sospiro.
<< Bene. E sono contenta per loro due. Ora parliamo di te...che cosa ti rende così nervosa? >> chiede sedendosi di nuovo e invitandomi a raggiungerla.
Faccio un sospiro, più lungo e sentito del precedente.
Mi guardo intorno a disagio.
Le mura della mia stanza, adesso, non sembrano più molto confortevoli, non ora che devo dire quello che penso una volta per tutte.
<< Io...lui sta facendo tutto questo per Rachel. Ma io e lui? Adesso siamo amici, sì, ma lo saremo per sempre? Ci basterà? Vorremo di più con il tempo? Sono pronta a dargli di più? >> chiedo fissando un punto imprecisato nella stanza.
<< Bella le tue domande non sono fuori luogo. E tu, la risposta già ce l'hai. >> mi risponde con tono serio.
Ora non è la mia amica pazza, ma quella saggia.
<< Davvero? >> chiedo io retorica.
<< Certo che si. Guarda dentro al tuo cuore. Ora dimmi una cosa te...Vuoi Edward nella tua vita? Ti fidi di lui? >> 
<< Sì e sì. Altrimenti non gli affiderei la cosa più preziosa della mia vita. Mia figlia. >>  rispondo con sincerrità.
<< Ecco la tua risposta. >> 




<< Tesoro, mamma questa sera torna tardi, tu fai la brava con i nonni va bene? >> chiedo a mia figlia, dandole un bacio sulla guancia rosea e paffuta.
Lei annuisce e mi abbraccia all'altezza delle gambe.
<< Ehi scricciolo, mica va in guerra la mamma. La porto solo a cena fuori. >> le dice Edward facendole un occhiolino.
<< Mmh..trattala bene. >> lo ammonisce Rachel, con tono serio. Poi però corre da lui a dargli tanti bacini.
Sembra quasi che le dispiace più che sia lui ad andare via che io.
Sorrido guardandoli. Sono perfetti insieme, due anime affini.
<< Ok, ora andate su su! >> ci caccia letteralmente Reneé.
Edward è voluto assolutamente entrare in casa per salutare Rachel, dicendo che non riusciva mica a stare troppo tempo senza vederla.
Negli ultimi due giorni nè io nè mia figlia siamo riuscite abbiamo avuto sue notizie.
Si è fatto vivo solo ieri sera, con un messaggio in cui cominicava che sarebbe passato a prendermi alle otto.
Il lavoro lo ha reclamato con urgenza.
Rachel ha avuto un po' il muso proprio per questo.
Ma vedere Edward questa sera le ha tirato su il morale, soprattutto notando l'orsacchiotto di peluche che lui le aveva comprato.
<< Sei molto bella! >> mi dice, mentre mi apre lo sportello della macchina.
Arrossisco senza in realtà volerlo.
Alice, dopo aver finito con i discorsi filosofici, ha preteso di vestirmi.
Io a dir la verità, avevo intenzione di mettere dei semplici jeans e un maglioncino, ma per lei sarebbe stato orribile.
Così mi ha fatto indossare un corto vestito di lana blu, con delle calze pallide e gli stivali alti.
Niente di problematico, se non  fosse il fatto che gli stivali hanno il tacco e che il vestito è scollato sul davanti.
Per lei sono la femminilità fatta persona, per me sono un po'...troppo elaborata.
Ma, Edward sembra gradire e io me ne compiaccio.
Nonostante questo però non mi smentisco, e timida come mio solito, mi affretto a salire e biascico un grazie.
Lui sorride sfrontato,sale dalla parte del guidatore e ci immergiamo nelle poco trafficate strade di Forks.
Il viaggio prosegue tranquillo, chiaccheriamo di cose quotidiane.
Lui mi racconta del suo lavoro e di quanto lo soddisfa fare quello che ha sempre sognato.
Mi chiede poi di me.
Gli racconto come sono riuscita a terminare gli studi nonostante avessi una bambina.
<< Ciò, dimmi se ho capito bene. Tu studiavi, facevi due lavori e badavi anche a una bambina piccola? >> mi chiede curioso ma anche sorpreso.
<< Sì. Le bollette, la spesa, i vestiti non si pagavano mica da soli. Poi c'era comunque zia Sophia a darmi una mano. >> rispondo.
<< Sì, ma...dio non sono mai stato così pentito come oggi... se fossi stato con voi... >> inizia.
Lo fermo prima che scoppi.
Capisco dal suo tono che è davvero pentito e che se potesse, tornerebbe indietro e farebbe tutt'altro.
Questa è un'ulteriore conferma a quello che penso.
<< Edward. L'importante è che ora sei qui con noi, e che on hai più intenzione di andare. >> e dicendo questo poggio una mano sopra la sua sul cambio della macchina.
Lui mi guarda, impassibile all'infuori, ma io che conosco davvero i suoi occhi mi rendo conto che dentro c'è un turbine di emozioni. Per questo, sorride.
<< No. Il mio posto è con voi. >> e intreccia le dita.
Non mi sottraggo. Anche se mi sembra un gesto affrettato, rimango così. In una posizione piacevole e...naturale.
Cerco inoltre di non far caso al mio cuore che fa le capriole appena sente '' con voi ''. 

Il ristorante scelto da Edward è in realtà una pizzeria.
<< Ho pensato che saremmo stati meglio in un posto intimo e tranquillo. >> si giustifica quando nota la mia sorpresa.
Sono d'accordo con lui.
Prendiamo posto ad un tavolino al centro della sala.
Ordiniamo subito le nostre pizze e le bibite.
<< Allora... >> inizia Edward incerto.
<< Mmh...allora pronto per dire la verità a Rachel? >> chiedo io trovando finalmente un argomento opportuno.
<< Pronto sì, ma terrorizzato. >> ammette guardandosi intorno.
<< Terrorizzato? E perchè? >> chiedo curiosa
<< Beh...potrebbe esserne delusa? E se mi incolpasse di averla abbandonata per ben sei anni? Avrebbe ragione io...da una parte adoro il nostro rapporto ed ho paura di rovinarlo, ma voglio davvero gridare al mondo intero di essere il suo papà! >> parla a raffica.
<< Ehi ehi, calmo. Prima di tutto, ti dico per certo che Rachel sarà entusiasta della notizia. Ti adora. Inoltre lei non vede l'ora che arrivi suo padre. Stai tranquillo. >> cerco di confortarlo.
<< Posso...p-posso sapere cosa le hai raccontato di me? >> chiede imbarazzato.
<< Le ho detto che eri un gran uomo, ma che avevi molte cose importanti da fare prima di poter venire da noi e restarci, e quando avresti finito, non te ne saresti più andato via. >> sorrido intenerita.
<< E lei? >> chiede in un sussurro.
<< Lei aspetta. Ti ha sempre aspettato Edward. Ora tu sei qui, quindi non avere paura. >> cerco di rassicrarlo con lo sguardo.
<< Hai ragione. Sono qui e farò il padre. >> dice, non so se a sè stesso o a me.
<< Rimane una cosa però. La distanza... >> tiro fuori l'argomento scomodo.
Mi rendo conto di essermi fossilizzata su questo fattore, ma abbattere questo muro vuol dire abbattere anche la mia parola.
<< Ci ho pensato molto. Per ora non posso farci niente. Ho un contratto. Dovremo accontentarci di vederci durante i fine settimana. Cercherò di venire abbastanza spesso. A febbraio finirò la specializzazione, potrò fare domanda in altri ospedali. A Los Angeles ce ne sono, un sacco. >> spiega sorridendo costantemente.
Io lo fisso cn la bocca spalancata, non sapendo cosa dire.
Le sue parole mi hanno ammutolita.
<< I-io...ma davvero? >> sussurro.
<< Certo che sì. Te l'ho detto, il mio posto è con voi. Con mia figlia e con la mia... e con te Bella. >> dice imbarazzato.
<< E con la tua nuova amica. >> gli faccio l'occhiolino.
<< E con la mia nuova amica. >> mi fa eco.
<< Bene, allora credo che domani potremo parlare con Rachel, che dici? >> chiedo mentre finisco di mangiare la mia pizza.
<< Dico che è perfetto. >>
E la cena prosegue con naturalezza, chiaccherando come vecchi amici.




<< Mammaaaa.... >> 
<< Mammaaaaa.... >>
<< Mamma, svegliati... >>
<< Uffa mamma dai... >> 
Inizio piano piano a risveglarmi.
Dei capelli mi solleticano il viso, sorrido rendendomi conto a chi appartengono.
Una piccola mano mi scrolla le spalle.
Apro prima un occhio, poi l'altro.
Inizialmente, i contorni di Rachel mi appaiono sbiaditi.
Mi passo una mano sul volto.
Mia figlia è sdraiata sul letto accanto a me e mi fissa con i suoi occhioni verdi.
<< Buongiorno amore mio! >> biascico.
<< Finalmente! >> si lamenta lei buttando la testa sul cuscino.
<< Ehi, non si da neanche un bacino alla mamma? >> la rimprovero sorridendo.
Di colpo, Rachel si lancia su di me, facendomi anche un po' male, iniziando a darmi tanti bacini e lasciandomi una scia di saliva sulla guancia.
Rido scompigliandole i capelli.
<< Mamma? Oggi stai un po' con me? >> mi chiede mordendosi un labbro come faccio io di solito.
Ha ragione. Ultimamente sto trascorrendo poco tempo con lei. Spesso e volentieri sono mio fratello, Jacob e i miei genitori a occuparsi di lei.
Non li pesa di certo, ma anche io ad essere sincera, ho voglia di stare un po' con questo mostriciattolo.
<< Hai ragione amore. Oggi è la nostra giornata. Andremo al parco con Edward e poi al centro commerciale, che ne dici? >> le chiedo iniziando a sistemare il letto.
<< Davvero? Siiii. Viene anche Edward? >> dice emozionata.
<< Sì tesoro, sei contenta? >> le chiedo.
<< Siiii. Finalmente tutti e tre insieme! >> dice arrossendo leggermente.
Anche da questo piccolo particolare, mi accorgo che per lei questa, sarà una fantastica giornata.
<< Giusto. Che ore sono? >> le chiedo notanto il sole, strano a Forks, alto più del solito.
Lei si avvicina al comodino dove c'è il mio cellulare, e toccando il pulsante al centro come le ho insegnato, lo schermo si illumina.
<< Sono le nove e quaranta. >> dice.
<< Bene!  Mangiamo e ci vestiamo, poi usciamo. >> 
<< Siii. Vado a farmi vestire dalla nonna, così facciamo prima. Ho già mangiato e mi sono anche lavata i denti. >> dice fiera di sè.
<< Bravissima. >> le dico io orgogliosa


<< Bells, disturbo? >> Jake fa capolino dalla porta che collega salone e cucina.
<< Certo che no, vieni. Sto facendo colazione in solitudine. >> ammetto sorridendogli.
<< Ho notato. >> e mi da un bacio sulla guancia.
<< Allora, uscite? >> mi chiede sedendosi davanti a me.
Gli allungo la tazza di caffè che ho tra le mani, lui ne beve un sorso e me la restituisce.
<< Sì. Edward ci porta al parco. >> rispondo.
<< Ci? Anche a te? Se la caverà da solo con due bambine? >> chiede prendendomi in giro.
<< Dai scemo, smettila. Hai capito quello che intendevo. >> mi fingo offesa.
<< Dai Bells, ora non mettere il muso. >> mi ammonisce.
<< Stavo pensando che da quando siamo arrivati qui, ti ho trascurato. Voglio farti sapere però, che anche se non lo dimostro, la tua presenza per me è fondamentale. >> gli dico con sincerità.
<< Tranquilla Bella. Non ce l'ho con te. Capisco che, una volta qui, hai dovuto affrontare delle cose che avevi lasciato in sospeso. Inoltre, mi sono creato anche io un gruppetto, non lo sapevi? >> sorride apertamente.
<< Un gruppetto? >> chiedo confusa.
<< Sì. Un gruppetto. Io, Jasper e tuo fratello. Sono dei fighi, dico davvero. Per una volta sono riuscita a parlare di basket, con delle persone che ne capiscono davvero. Tifiamo anche per la stessa squadra. >> racconta entusiasta.
<< Oh mio dio, ho passato diciotto anni della mia vita a sentire parlare di basket mio fratello, ci sarà un motivo per cui ti vietavo di parlarmene no? >> chiedo retorica.
<< Fatto sta che mi ci trovo bene. >> ribatte lui.
<< Sono contenta per te, davvero. >> rispondo.
<< Eccoci qui. Ci siamo fatte belle belle. >> entra mia madre, con al seguito Rachel.
La piccola indossa una gonna a fiori con le calze scure e degli stivaletti piatti, sopra un maglioncino bianco.
<< Ma come sei bella! >> la lodo.
Un secondo dopo, Edward manifesta la sua presenza, suonando il clacson.
Raccogliamo le nostre cose e usciamo, pronte per affrontare una magnifica giornata.


<< Dove vuoi andare? >> chiede Edward a Rachel, appena scendiamo dalla macchina.
Davanti a noi, l'immenso parco di Port Angeles.
<< Mmh, sull'altalena. Mi spingi Edward? >> gli chiede lei tenendolo per mano.
<< Certo principessa. Bella tu che fai? >> chiede poi lui a me.
<< Mi siedo sulla panchina. Vi guarderò da lì. >> 
<< Andiamo Rachel. Tua madre è vecchia, non ha neache più voglia di stare in piedi. >> dice ridacchiando mentre si avvia con mia figlia verso il gioco da lei scelto.
<< Ehi, ti ho sentito. >> grido fintamente offesa.
Come risposta, ricevo due espressioni identiche e due linguacce.
La giornata è cominciata benissimo.
Oggi stranamente c'è il sole. 
Una mattinata ideale.
Mi perdo nell'osservare mia figlia e suo padre.
Edward è dietro di lei, sorridente e la spinge facendola andare in alto.
Lei ride felice, urlandogli qualcosa.
Sembrerebbero fratello e sorella dall'esterno.
Hanno il viso molto simile, in più Edward è davvero giovane.
La suoneria del telefono mi distrae.
<< Pronto? >> rispondo senza neanche fare caso al numero.
<< Pronto? Signorina Isabella Swan, è il suo capo che parla. La informo che è licenziata perchè non si è degnata neanche una volta di chiamarmi. >> dice con tono serio.
Alle sue parole scoppio a ridere, attirando su di me qualche occhiata intimidatoria.
<< Mike...buongiorno. Sono contenta che ti sei fatto sentire. >> gli dico allegra.
<< Anche io sono contento. Se non ti avessi chiamato io, probabilmente tu non ti saresti neanche ricordata che esisto. Ma tranquilla, scalerò tutto dal tuo stipendio. >> continua scherzando.
<< Oh, allora ho un capo proprio stronzo. >> ribatto.
<< Ah ah signorina Swan, questa sua frase costerà un bel po'. E per la cronaca, hai il capo più affascinante di tutta America. >> 
<< Certo certo, come no. >> e rido.
<< Comunque, parlando seriamente, come va? Kate mi ha raccontato che più o meno è tutto ok. >> chiede ora serio.
<< Ma sì, va tutto a meraviglia. >> ammetto.
<< Isabella Swan, cos'era questo tono così...felice? >> chiede sospettoso, ma io lo so, nascondendo un sorriso.
<< Perchè sono davvero felice. Oggi io e Edward diremo tutto a Rachel. Ti rendi conto? Avrà finalmente suo padre... >> non sto più nella pelle.
<< Waw. Che passi avanti. Sono contento per voi, Bells. Capisco che ora sei impegnata. Ti richiamo in serata, anche se qui è già sera. In sintesi volevo dirti che arriviamo dopodomani. >>
Mike è uno zio per Rachel, e a me fa piacere che si interesa così tanto a noi.
<< Tranquillo Mike, mi ha fatto piacere sentirti. Ci aggiorneremo su orari e varie cose. Un bacione, saluta Kate. >> 
Non vedo l'ora di rivedere i miei amici. Qui a Forks ho Rosalie, Alice, mio fratello...e Edward.
Ma loro sono gli amici della Bella adolescente. 
Con questo non intendo dire che sono meno importanti, o che non tengo a loro.
Solo che ora sono cambiata.
Mike e Kate conoscono la Bella adulta, che si ammazzava di lavoro e nel frattempo cresceva da sola una bambina.
Mi piacerebbe dunque far congiungere queste due parti.
<< Con chi parlavi? >> chiede una voce affianco a me.
Seduto sulla panchina, a pochi centimetri di distanza da me, c'è Edward. Ma quando è arrivato? 
Mi guarda in modo strano...oserei dire quasi geloso.
<< Con Mike. >> rispondo brevemente, non specificando chi lui sia.
<< E Mike sarebbe...? >> chiede facendo finta che l'eventuale risposta non gli interessi granché.
<< Il mio capo. Sposato. >> specifico nascondendo una risata.
Ha la faccia sorpresa, ma compiaciuta.
Per un momento vorrei levargli quell'espressione.
A lui non deve interessare la gente che frequento.
Ma sotto sotto a me fa piacere sapere che è ancora geloso di me. Come lo era anni fa. Mi faceva certe scenate.
Al ricordo sorrido.
Non so se Edward sta pensando alla stessa cosa, ma condivide la mia espressione.
<< Mamma...Edward ...che fate? >> arriva un piccolo uragano.
<< Niente tesoro. Ti stai divertendo? >> le chiedo.
Lei, come se mi ignorasse, va in braccio ad Edward.
<< Adesso dove andiamo? >> gli chiede.
<< Dove vuoi tu! >> risponde lui baciandola sulla testolina.
<< Oggi pomeriggio hai da fare Edward? >> gli chiedo.
<< No, perché? >> chiede confuso.
<< Io e Rachel volevamo andare al centro commerciale, giusto per stare un po' insieme. Ci farebbe piacere che venissi. >>
Noto come è contento della mia proposta. Infatti annuisce sorridendo.
Mi chiedo se è perché passerà più tempo in compagnia di Rachel. Una piccola parte di lui sarà contenta anche di stare con me? 
D'un tratto mi fa segno di guardare Rachel.
Lei, sempre in braccio ad Edward, fissa un punto imprecisato. Ha un'espressione...malinconica?
Seguo il suo sguardo. Una famiglia ha appena fatto il suo ingresso. Un uomo tiene in braccio quella che ipotizzo essere sua figlia e la fa volare in alto. La bambina, di poco più piccola di Rachel, uralcchia e grida 'papàààà'.
Incrocio lo sguardo con quello di Edward. Capiamo al volo che è questo il momento.
Nei suoi occhi trovo timore, paura, ma anche tanta felicità e amore.
Gli stringo impercettibilmente la mano poggiata sulla panchina, lui ricambia.
<< Rachel? >> attiro la sua attenzione.
<< Devo dirti una cosa, importante. Sai che il tuo papà era tanto impegnato e che, finchè non si liberava, non poteva venire da te... >> una volta che lei mi guarda inizio a parlare.
Mi guarda confusa al massimo agrottando la fronte.
Starà sicuramente cercando di trovare un collegamento con quello che sta succedendo.
Edward  mi guarda chiedendomi di andare avanti. L'attesa non gli piace.
<< Lui...ora si è liberato. E, siccome ti vuole tanto bene, ha deciso di venire da te. Ecco...l-lui...l-lui è... >> inizio a balbettare non sapendo come sganciare la bomba.
Rachel ha gli occhi sgranati e la bocca aperta. Sembra quasi che non respiri.
Edward prende un respiro e mi stringe le dite. Non mi era accorta che la mia mano era ancora nella sua.
<< Rachel...s-sono io tuo padre! >>





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Salve gente! 
Spero di non farvi aspettare molto tra un capitolo e l'altro. Sto facendo del mio meglio :3
Comunque...ecco a voi il 15° capitolo.
Ad essere sincera non avrei mai immaginato di riuscire ad arrivare fin qui, e per questo ringrazio voi e solo voi.
L'ho fermato sul più bello. Il prossimo, credo, sarà un Pov Edward. Siete d'accordo sul fatto di cambiare punto di vista?
Hanno detto la verità a Rachel...ma non sappiamo ancora come reagirà la bambina.
Intanto i nostri Edward e Bella, stanno facendo dei passi avanti. Speriamo che continuino così...non so voi, ma io non vedo l'ora di vederli insieme :P
Ringrazio di cuore le tre ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, hanno usato delle parole bellissime che mi hanno commosso.
Grazie anche a chi continua a leggere e anche a chi si è da poco aggiunto.
Se vi va, fatemi sapere i vostri pensieri sul capitolo di oggi.
Spero di farvi avere presto il prossimo.
Un bacione enorme <3






 
   
 
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