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Autore: Pui Baka Otaku    26/02/2015    1 recensioni
Erano due nazioni. Due nazioni tanto legate tra loro da dar fastidio, mi spiegherò meglio: Italia Veneziano e Germania. Erano due nazioni così diverse tra loro: una era potente (Germania) e una era debole (Italia), uno era bravo in guerra e aveva una buona artiglieria e uno non sapeva combattere, odiava la guerra e non sapeva nemmeno come si usassero le armi. Due nazioni così diverse che nessuno si sarebbe mai aspettato che si sarebbero legate così tanto. Formarono un'alleanza anche con Giappone e dopo vari eventi diventarono migliori amici intensificando il loro legame, ma un giorno accadde qualcosa di inaspettato che cambiò le loro vite per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chibitalia, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano due nazioni. Due nazioni tanto legate tra loro da dar fastidio, mi spiegherò meglio: Italia Veneziano e Germania. Erano due nazioni così diverse tra loro: una era potente (Germania) e una era debole (Italia), uno era bravo in guerra e aveva una buona artiglieria e uno non sapeva combattere, odiava la guerra e non sapeva nemmeno come si usassero le armi. Due nazioni così diverse che nessuno si sarebbe mai aspettato che si sarebbero legate così tanto. Formarono un'alleanza anche con Giappone e dopo vari eventi diventarono migliori amici intensificando il loro legame, ma un giorno accadde qualcosa di inaspettato che cambiò le loro vite per sempre.

(POV: Italia) Se non avessi chiesto niente, tutto questo non sarebbe mai accaduto.
Io iniziai :-Oh mi piacerebbe tanto sapere il tuo passato Germania, per sapere come eri da bambino! Vee~ chissà come eri carino da piccolo...-.
Lui mi guardò con uno sguardo terrificante quando pronunciai le ultime parole, ma poi abbassò la testa e divenne cupo :-Non ricordo quasi nulla del mio passato...-.
Io lo fissai stupito :-Ma dai! Come fai a non ricordare il tuo passato! Il passato è una cosa molto importante per noi nazioni... ad esempio io ho conosciuto il mio primo amore-.
Germania alzò lo sguardo e mi fissò incuriosito. Io stavo per dire qualcos'altro ma mi fermai. Pensai alle mie parole e ricordai il mio passato con vari flashback.
Non era bello come pensavo, anzi ricordai che avevo tentato per degli anni di dimenticarlo senza successo, ma quando ci riuscii incontrai Germania che mi fece scrivere nuovi ricordi insieme a lui così da farmelo scordare completamente o farmi pensare che non era così brutto come pensavo.
Abbassai per un momento lo sguardo odiandomi con tutto il cuore per quelle parole che mi avevano fatto riaprire quella cicatrice tracciata a vita che Germania era riuscito a coprire per un po'. Nessuno può scappare dal proprio passato, questo lo so bene ma speravo di lasciarlo da parte per più tempo.
Germania mi guardò insospettito e io alzai lo sguardo ricomponendomi, quindi sorrisi :-Hey ti va un po' di pasta, ho davvero fame! Vee~-
Lui annuì semplicemente senza staccarmi gli occhi di dosso: era ancora più insospettito. Mi alzai e andai saltellando verso casa, dato che eravamo fuori in giardino: a casa di Germania.

(POV: Germania) Non lo avevo mai visto così strano, infatti ero un po' sospetto ma aspettai il momento giusto per chiederglielo.
-Stai bene Italia? Ti vedo un po' giù, non è che hai la febbre?-.
-Sarà...-.
Italia era intento sui fornelli a farsi la sua solita merenda pomeridiana: pasta.
Continuai a fissarlo per un po' ma poi smisi, capendo che non mi avrebbe mai dato le risposte che cercavo :''Che strano, chissà che cosa gli sarà successo...'' mi chiesi.
-È pronto!-.
Italia mise in tavola la pasta e se la divorò in un boccone :-Vee~ che buono!-.
Io gli sorrisi e assaggiai quella che mi aveva lasciato :-Buono-.
Lui arrossì leggermente e anche io, dato che mi passarono strani pensieri per la mente :-Allora, non mi vuoi proprio dire perché eri così strano prima?-.
Italia abbassò la testa diventando cupo :''È di nuovo strano...'' pensai.
-Beh, se non ti va fa niente- iniziai ad alzarmi.
-Germania, tu sei sicuro di non ricordare proprio niente del tuo passato?-.
Io mi fermai, mentre lui era sempre con la testa bassa ma tentava di sorridere.
-Veramente, da quel che ricordo, da piccolo, ho sempre vissuto con mio fratello fino a che non sono diventato adolescente e ho cominciato a diventare un po' più indipendente, ma non ci siamo mai divisi del tutto- feci una pausa :-Del tempo che sono stato con mio fratello non ricordo quasi nulla, solo dei frammenti e poi non so se ho fatto altro prima di stare con mio fratello, ma non credo, ero ancora troppo piccolo-.
Lui mi guardò per un po', poi sorrise e si mise a sparecchiare. Io rimasi un po' confuso, poi aggiunsi :-Se vuoi sapere di più sul mio passato dovrai chiedere a Prussia-.
Italia sorrise :-Naturale, lui è tuo fratello maggiore-.
Io lo guardai ancora per un po', poi mi alzai e prima che potessi aprire la porta per andare nella mia stanza lui iniziò :-Quando ero piccolo per un po' ho vissuto con nonno Roma, ma poi sono stato a casa di Austria-san dove viveva anche Ungheria-san e un certo ragazzo di cui ti ho parlato prima: il mio primo amore-.
Io rimasi sbalordito: un maschio? Come poteva innamorarsi di un maschio, poi oltretutto uno come lui, sempre intento a rimorchiare ragazze?
-Il suo nome era Sacro Romano Impero- continuò :-In effetti lui è stato il primo a dirmi di amarmi, però questo lo seppi dopo. Inizialmente avevo paura di lui perché era diventato un po' un bullo quando io tornai dopo essere stato con nonno Roma, ma, ad ogni modo, dopo capii che lui era soltanto innamorato di me-.
''Innamorato di lui?'' mi chiesi :''Come poteva essere innamorato di lui?''.
-Lui continuava a osservarmi e a farmi favori come portarmi della pasta calda, anche se disgustosa, dato che Austria-san non mi permetteva di mangiarla. Era molto gentile con me, anche se me ne accorsi solo dopo...- si mise una mano sul viso e io mi accorsi che era davvero triste mentre parlava di lui :-Tempo prima, quando ancora non vivevamo insieme mi aveva chiesto, in modo brusco, di diventare parte del Sacro Romano Impero, cioè di unirmi a lui, ma io avevo rifiutato- cominciò a stringersi la mano sulla faccia :-Poi me lo chiese di nuovo, ma in modo più dolce perché mi amava e vivevo in casa sua più o meno, ma io rifiutai di nuovo- lui si strinse ancora di più quasi fino a strapparsi la pelle e gli cadde una lacrima minuscola :-Lui mi chiese il perché e io...- Italia iniziò a singhiozzare e si pulì gli occhi pieni di lacrime :-Io gli dissi che era perché non volevo che diventasse troppo forte altrimenti sarebbe finito come nonno Roma, che era molto potente e quando tornava a casa era pieno di graffi e ferite su tutto il corpo- lui si ricompose un po' mentre si asciugava le ultime lacrime :-Lui capii e non me lo chiese più-.
Io rimasi stordito da quello che avevo visto e sentito :''Perché Italia ha pianto in quel modo? Prima, quando mi ha parlato del suo primo amore sembrava così felice e invece ora...''.
-Scusa, non volevo farti piangere facendoti ricordare il passato...ora basta-.
Italia si girò a guardarmi e sorrise :-Non ti preoccupare Germania, va bene così, ho bisogno di sfogarmi ogni tanto- continuò sempre sorridente :-Sappi una cosa però: gli unici che sanno di Sacro Romano Impero sono Austria-san e Ungheria-san, quindi non voglio che tu lo racconti a nessuno ok?-.
Io annuì un po' stupito: come mai non voleva che lo sapesse nessuno? ''Sarà questione di privacy...'' pensai.
Continuò a raccontarmi per un po' delle sue avventure con Sacro Romano Impero: erano davvero tante, ma non me le disse tutte, così decise di raccontarmele ogni giorno. Avevo capito una cosa dalle storie che Italia mi raccontava: Sacro Romano Impero si era innamorato di lui perché pensava fosse una femmina dato che si vestiva con i vestiti di Ungheria :''Ora comprendo tutto!'' pensai, poi, vidi chiaramente che Italia era ancora follemente innamorato di quel ragazzo e non avrebbe mai smesso.
Quella notte feci uno strano sogno: c'erano delle immagini molto sfocate e in bianco e nero che io non riuscì a capire cosa fossero, perché erano troppo confuse, poi vidi, sempre sfocato e in bianco e nero, delle bombe che esplosero davanti a me e io ero sdraiato a terra e piano piano iniziai a chiudere gli occhi e mi parve vedere del movimento davanti a me, ma questa è solo un'ipotesi dato che distinsi a fatica tutto ciò che avevo a torno. Mi svegliai tutto sudato, ma poi ripresi a dormire, un po' stordito.
  
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