Wherever you are

Come era possibile? Come poteva essersi ritrovata in quella situazione? Lydia stava piangendo silenziosamente nella sua stanza buia. Davanti a lei appeso alle ante del grande armadio di legno c’era l’abito nero che avrebbe dovuto indossare il giorno seguente al funerale di quella che era stata la prima vera amica che avesse mai avuto.
Allison era una ragazza così dolce e combattiva allo stesso tempo, una persona vera, ma soprattutto le voleva bene. Così coerente anche nella morte, era là quella notte per salvare la sua migliore amica ed ora semplicemente non c’era più. Lydia si sentiva terribilmente sola in quel momento, l’ unica compagna era la sua ombra prodotta dalla luce della luna che filtrava dalle finestre della stanza.  Silenzio. Il resto della casa era vuota, si poteva percepire solo il vento freddo che soffiava all’ esterno e il respiro irregolare della ragazza. Lydia era distesa sul letto da ore, i suoi occhi erano lucidi mentre fissava il soffitto, le lacrime scorrevano lentamente sulle guance fino a cadere in prossimità del mento, poi sul maglione scuro  che indossava. Era immobile, in quel momento qualsiasi cosa fosse successa sarebbe rimasta ferma in quella posizione a pensare ad Allison.
Erano diventate amiche così velocemente, c’era qualcosa di assolutamente naturale nella loro amicizia, forse perché erano più simili di quanto sembrasse. Entrambe erano cambiate così tanto in poco tempo, entrambe cercavano di sopravvivere e di proteggere coloro che amavano. Lei l’aveva fatto fino alla fine, aveva fermato l’oni che stava per colpire Isaac, l’istante successivo però le era stato fatale. Lydia non aveva visto la morte della sua migliore amica ma l’ aveva sentita. Ogni notte si ritrovava  in quello stretto corridoio e urlava il suo nome a squarciagola come solo una banshee poteva fare, mentre Stiles era ancora accasciato su una parete svenuto. L’aveva sentita morire. Una dolorosa fitta al cuore. Sapeva cosa era accaduto senza doverlo vedere. Allison era finita al suolo, ferita, pronta al trapasso e nessuno poteva fare niente. Non l’ aveva salutata, non le aveva detto neanche addio, aveva solo urlato il suo nome… Lydia era sola con  quel grido che riecheggiava nella sua testa, tanto forte quanto lo era stato quella notte, una sensazione dolorosa che persisteva come se qualcosa in lei si fosse spezzato, qualcosa che non si sarebbe più potuto risanare.
Ogni tanto pensava, rimanendo immobile tra le lenzuola sgualcite, che forse affrontare tutto sarebbe stato più facile vicino a qualcuno di caro, forse Stiles…ma subito cambiava idea. In realtà sentiva solo un gran bisogno di distaccarsi dalla realtà ciò comprendeva anche gli amici. Voleva rintanarsi in un qualsiasi altro mondo in cui non fosse costretta a trovare morti dietro ogni angolo, in cui le sue urla fossero dirette semplicemente alla squadra di lacrosse, quel mondo in cui aveva vissuto fino all’arrivo di Allison. A volte si ritrovava a pensare come sarebbe stato cancellare quegli ultimi anni e ricominciare a vivere una vita normale, come sarebbe stato non aver mai conosciuto Allison, Scott, Stiles e poter considerare i lupi mannari e le altre creature che aveva incontrato come il semplice frutto della mente umana, solo storie e leggende. Probabilmente sarebbe rimasta con Jackson oppure avrebbe trovato un altro aitante e carismatico ragazzo, non avrebbe mai appoggiato le sue labbra su quelle del figlio dello sceriffo, non si sarebbe mai sentita confusa su ciò che provava per quel ragazzo. Ora non sapeva che fare, non riusciva più a capire sé stessa. Infondo quella era la vecchia Lydia, la ragazza superficiale che nascondeva la sua intelligenza dietro un insopportabile atteggiamento da oca, quella ragazza circondata da amici di cui non le interessava niente, che alla prima difficoltà l’ avrebbero lasciata come lei avrebbe lasciato loro. Quegli ultimi anni erano stati così difficili, strani e dolorosi, l’avevano segnata, l’avevano cambiata. Ma erano stati proprio quegli anni che l’avevano resa una persona migliore, pronta a combattere a sacrificarsi, a fare scelte difficili, quegli anni l’ avevano portata a conoscere le persone più importanti della sua vita, amici veri… Allison… Aveva imparato molto ma ancora una volta si sentiva impotente, non poteva fare niente per riportare la sua amica accanto a sè, per alleviare il dolore di Scott, di Isaac e di tutti coloro a cui voleva bene. Sapeva che non era finita, chissà cosa avrebbe dovuto affrontare ora, altre creature assassine che le avrebbero  portato via qualcun’ altro. E’ così che funziona no? Combatti e soffri ma nessuno ti assicura che andrà tutto bene. Come avrebbe fatto ad affrontare un futuro così incerto una banshee  senza la cacciatrice al suo fianco? Desiderava andarsene via, abbandonare  Beacon Hills e non tornare più, dire addio a tutto. Ma non poteva fuggire da sé stessa e dai suoi pensieri. Tutto quello che aveva dovuto affrontare mai si sarebbe cancellato, l’avrebbe portato per sempre nel suo cuore. Un peso doloroso ma anche un dono prezioso che  l’aveva avvicinata a persone meravigliose, persone che avrebbe voluto non dover lasciare mai. Inevitabilmente era arrivato il giorno di lasciare andare Allison a cui era ancora precariamente aggrappata attraverso una sottile corda di dolci e dolorosi ricordi. No. Non era pronta a lasciarla, ad ammettere che l’aveva persa, non era ancora il momento, non era pronta.