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Autore: Kristye Weasley    26/02/2015    1 recensioni
Una riflessione del mio personaggio preferito di tutta la serie, che riguarda un po' la situazione che sta vivendo a questo punto e il suo legame "speciale" con una persona. Ho deciso di non mettere i nomi dei due interessati, ma si dovrebbe capire piuttosto bene. Spero che vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mulatta. Non più alta di un metro e settanta. La curvatura accentuata delle spalle poteva indicare solo due cose: o la presenza di figli, o che quello di cameriera in uno dei tanti quartieri malfamati di Gotham non era il suo unico impiego, tesi avvalorata dal taccuino ancora vuoto e dal grembiule immacolato.

"Accidenti" pensò con disappunto, alzando giusto due dita per chiamare a sé la giovane "Se i miei sensi di sbirro sono ancora così vigili, vuol dire che non ho bevuto abbastanza".

< Dolcezza, portamene un altro > disse con voce più impastata di quanto pensasse. La ragazza annuì, portandogli via il bicchiere vuoto, e lui non poté fare a meno di squadrarla per bene mentre si allontanava. Alle apparenze niente era cambiato da 24 ore prima: era ancora seduto a quello squallido bancone, ancora annebbiato dal fumo e dallo scotch, e puzzava come una prostituta alcolizzata, come aveva detto Flass. Ah già, Flass... Che figlio di puttana... Jim gli aveva raccontato di come l'avevano incastrato... Jim Gordon... Nonostante tutto quel ragazzino gli piaceva, non aveva più la bocca sporca di latte, stava diventando un uomo... Ma di questo passo, presto, molto presto, si sarebbe fatto ammazzare... O peggio, li avrebbe fatti licenziare... Per sua fortuna, la giovane mamma con più di un lavoro gli depositò davanti l'ennesimo bicchiere di whisky, l'unica cosa in grado di districargli i pensieri... O di incasinarglieli ancora di più, ma di quello si sarebbe preoccupato più avanti. Posò il cappello al suo fianco, e mentre il liquido ambrato gli graffiava la gola, i volti di Flass, di Gordon, del capo della polizia e di tutti gli altri sparirono, sostituiti da uno solo. Il suo.

Sapeva che prima o poi sarebbe successo, ma nemmeno la più lucida consapevolezza, quella che ora cercava di annegare nell'alcol, l'avrebbe mai preparato a tanto. L'aveva sempre vista dall'alto della sua piramide dorata, gigantesca rispetto a lui che la contemplava dal basso, ma quella sera era stata diversa: minuta, fragile, spaventata... Ma accidenti, sapeva che sarebbe potuto accadere! E lui, in quanto detective della Omicidi, se fosse successo l'irreparabile...

< Fanculo > sputò con amarezza terminando in una sola volta il suo drink < Ed io che non ci volevo pensare... >.

< Scusami? > chiese la cameriera, mentre passava un panno umido sul bancone.

< Niente tesoro... > rispose lui reinfilandosi il cappello e lasciandole una banconota accanto al bicchiere.

< Tieni il resto > aggiunse prima di allontanarsi, scuotendo il capo < Accidenti a te, Jim Gordon... Stare dalla parte dei buoni fa proprio schifo >.

  
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