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Autore: ellyb1611    27/02/2015    11 recensioni
Denise è una ragazza come tante, brillante, simpatica e ... innamorata della persona sbagliata.
Catapultata in un progetto insieme ad un collega che non sopporta, imparerà quanto i dettagli facciano la differenza.
Anche in amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 16.
 
Il pub consigliato da Valérie è veramente molto bello.
 Qui l'atmosfera che si respira è quella dei club newyorkesi più alla moda. 
Pavimenti di resina color piombo, rivestimenti in pietra vista per le pareti e gli arredi del bancone principale. I tavolini in vetro sono distribuiti per tutto il perimetro della grande sala che ci ospita. 
Le luci soffuse di un colore blu completano la suggestione che, solo posti simili, riescono ad evocare.
Vedo Valérie venirci incontro, sfoderando uno dei suoi sorrisi più smaglianti. Indossa un abito color grigio- perla che le aderisce perfettamente al corpo, i capelli raccolti in un morbido chignon completano il tutto, facendola sembrare molto più adulta di quanto lo sia in realtà.
Lolli, di fianco a me, assume un'aria inebetita.
«Credo di essermi innamorato!»,annuncia senza distogliere lo sguardo dalla "sorellina" di Nick.
« Scordatelo.», dico, «Prima dovrai passare la selezione di suo fratello, poi,forse, potrai avvicinarti a lei!», comunico facendogli l'occhiolino.
«Ma...ma...»,balbetta,«non dirmi che lei è...»
«Valérie!»,esclamo non appena la giovane donna raggiunge il nostro gruppetto.
 Mi abbraccia stringendomi forte.
«Sei bellissima Denise»,dice  guardandomi mentre la ringrazio arrossendo.
«Ehmm...», s'intromette Lolli picchiettando un dito sulla mia spalla.
«Lui è Fabrizio Lolli, un nostro collega», pronuncio alzando impercettibilmente gli occhi al cielo
«Enchanté», dice prendendole la mano e avvicinando le labbra al suo dorso,senza toccarla, come il galateo insegna.
Ma per favore, penso tra me e me, spostando lo sguardo verso Val che, imbarazzata dal gesto, risponde con uno poco convinto «Il piacere è mio», prima di voltarsi verso il fratello che osserva, divertito, la scena di corteggiamento.
«Non ti azzardare a dire qualcosa»,lo minaccia scherzosamente la donna prima di gettargli le braccia al collo.
«Se volete seguirmi, vi accompagno al tavolo. È già arrivato anche l'altro vostro collega. Non mi sembra il caso di farlo attendere oltre», ci comunica facendosi strada verso il centro del locale.
Mi guardo attorno, cercando di vedere chi tra di noi otto non è ancora presente. A parte la nostra “squadra” che, sono certa essere completa e Lolli, che sta appiccicato dietro alla povera Valérie, vedo anche gli altri componenti.
 Monti, totalmente spaesato, se ne sta alla fine del gruppo con la testa china chiedendosi, probabilmente, il perché di questa uscita; Mari e Gamberini si prendono a gomitate  e ridacchiano come due adolescenti in gita scolastica, non appena una qualche ragazza francese li degna di uno sguardo.
Appurato che ci siamo tutti, mi chiedo chi sia il nostro collega.
Poi capisco.
Riconoscerei quella schiena ovunque, tante le volte che ho trascorso ad osservarla e a sfiorarla.
Continuo a camminare di fianco a Nicholas, con un gesto gli stringo la mano facendogli credere di aver avuto un improvviso impulso di sentire il suo contatto, quando, in realtà, aver qui Gabriele mi innervosisce parecchio.
Gabriele si accorge di noi e si alza per accoglierci.
Indossa la camicia nera che gli ho regalato io per il suo compleanno e un paio di jeans blu scuro che gli danno un’aria frizzantina. Come la prima volta che l’ho visto entrare dalla porta dello studio.
Quante cose che sono cambiate da quella prima volta.
Quante bugie ho dovuto sopportare, quante serate organizzate e puntualmente saltate. Quante cose non dette …
Chissà se le cose sarebbero state diverse tra noi se mi fossi stancata prima della situazione venutasi a creare. Se mi fossi ribellata, se avessi lottato di più per noi.
Guardo Nicholas che per la prima volta mi sembra sereno. Mi stringe forte a sé, consapevole che il mio cuore appartiene a lui. Sorrido tra me e me, perché so, che in un certo senso, ha ragione.
Prendiamo posto ai tavoli a noi designati. Fortunatamente Gabriele prende posto lontano da noi, ma nonostante ciò sento i suoi occhi costantemente posati su di me.
Avanti Denise, è finita e lui si è rassegnato al volere del padre. Oggi è stato così chiaro che le tue sono solo supposizioni. Ma allora perché mi sento addosso questa sensazione? La sensazione di essere osservata da qualcuno. Evito accuratamente di alzare lo sguardo verso di lui, nel caso le mie non fossero solo banali paranoie e, poco a poco, la sensazione svanisce.
La serata trascorre piacevolmente, accompagnata da ottimo cibo e, altrettanto ottimo, vino francese.
Luca, come al solito, ha monopolizzato l’attenzione di tutti i commensali che pendono dalle sue labbra ad ogni storiella o aneddoto raccontato, o per meglio dire, recitato dal mio amico.
Sono quasi sicura che se non avesse scelto di dedicarsi all’architettura, avrebbe certamente avuto un discreto successo come attore.
È tutto perfetto. Il posto, il cibo, la musica e la compagnia.
 Quasi mi dimentico della presenza di Gabriele e forse, lui stesso, si è persino dimenticato della mia.
Al temine della cena, ci spostiamo verso il centro del locale per assistere, da vicino, alla performance del gruppo ospite della serata.
Luca e Deb si lanciano in pista iniziando a muoversi a ritmo della musica. Debora si muove quasi impercettibilmente, mentre Luca … beh Luca sembra essere appena stato morso da una tarantola.
Ha un sacco di ottime qualità e riesce in moltissime cose. Ma ballare, proprio, non è tra queste!
Monti se ne sta seduto accanto a Valèrie e sembra quasi divertirsi con la piccola De Santi, mentre Lolli cerca in tutti i modi d’intromettersi tra i due, rendendo questo siparietto alquanto comico.
Mari e Gamberini stanno al bancone del bar cercando di conquistare il cuore di qualche bella ragazza francese.
Mi guardo attorno per cercare Gabriele, non dovrei, ma tenerlo sott’occhio mi tranquillizza. Purtroppo non lo riesco a vedere, magari, per quanto ne so, ha pure deciso di andarsene.
Vedo Nicholas  prendere posto accanto a me. In mano una bottiglia di ottimo Champagne.
Con mani esperte la apre e dopo averlo versato in una coppa me la consegna. Mi guarda negli occhi mentre i nostri bicchieri s’incontrano tintinnando.
«Alla donna più bella e fantastica che io abbia mai incontrato in vita mia», dice senza distogliere lo sguardo da me.
«Nicholas …», balbetto imbarazzata per il complimento.
«Non ho ancora finito!», esclama rimproverandomi con lo sguardo.
Spalanco gli occhi e gli chiedo, senza parlare, di continuare.
«Dicevo …», riprende, « … alla donna più bella e fantastica che io abbia mai incontrato in vita mia. Alla donna che con i suoi occhi azzurri mi ha stregato e senza rendersene conto mi ha fatto innamorare di lei. Alla donna, senza la quale so che non potrò mai più vivere allo stesso modo.»
Si avvicina sfiorandomi il viso.
«Denise io …»
«Nicholas potresti venire con me, c’è una persona che vorrebbe salutarti?», s’intromette Valérie, materializzandosi improvvisamente di fianco a noi.
«Grazie per il tempismo … sorella», sbuffa Nick notevolmente infastidito.
La giovane donna lo guarda spalancando gli occhi, senza trovare le parole giuste per scusarsi.
«Vai pure», dico a Nick stringendo delicatamente la sua  mano, « Poi avremo tutto il tempo per parlare», gli sorrido e gli lascio un lieve bacio sulle labbra. Lui ricambia il sorriso  prima di congedarsi  e seguire la sorella.
«Grazie Denise, giuro che te lo riporto subito!», annuncia strizzandomi l’occhio.
Poso il bicchiere sul tavolo e torno ad osservare le persone attorno a me, aspettando il ritorno di Nick.
«Sono contento che il vostro amore sia così … forte. Sembrate davvero due sposini in luna di miele», la voce ironica dietro alle mie spalle mi fa trasalire.  Non ho bisogno di girarmi, perché so già a chi appartiene.
Deglutisco.
«Non sono affari tuoi … Gabriele», ribatto stizzita.
Sento il suo corpo sfiorarmi mentre mi si siede accanto.
«Scusami Desy, non volevo importunarti!», dice con tono sommesso.
Mi volto verso di lui.
La testa china sul pavimento e tra le mani un bicchiere che continua a far roteare, mi stringono il cuore.
«Non ti preoccupare.»,rispondo dolcemente,« Non è facile neppure per me».
Solleva il viso e mi guarda. Quanto avrei voluto che mi avesse guardato in questo modo altre volte, non ora e non così. Non adesso che il mio cuore ha deciso di chiuderlo fuori dalla mia vita.
«Sei davvero bellissima questa sera, se solo non fossi stato così stupido …»
«Davvero Gabriele, non è il caso», lo interrompo,« doveva andare così. La nostra storia era davvero troppo complicata. Avremmo dovuto fermarci molto prima.»
«O forse avrei dovuto lottare per noi, prima che arrivasse qualcuno a portarti via da me.», sento la mano sfiorare la mia. Non so per quale motivo non la ritraggo subito, ma questo gli dà la forza di continuare. «Desy, so che ormai è troppo tardi, so che ho fatto un mucchio di cazzate e so anche che forse non tornerai più da me. Ti chiedo solo di stare attenta. A volte, scusa se parlo per metafore, non è tutto oro quello che luccica.».
Non capisco quello che vuole dire. Cosa intende con quella frase e a cosa devo stare attenta?
Sto per chiedergli spiegazioni, ma lui si alza e continuando a guardarmi negli occhi mi comunica
« Meglio che vada, non ho voglia di farmi rompere ancora una volta il naso», dice sorridendo e massaggiandosi  . Stai attenta Denise. Ti prego!»
Per un attimo rimango completamente inerte, cercando di dare un senso alle sue parole ma non riesco proprio a trovarlo. Forse l’unica spiegazione ragionevole è che vuole infangare Nicholas, ma non riuscirà nel suo intento, non ora che ho finalmente aperto il mio cuore ad un altro uomo.
Sorseggio il mio vino, aspettando il ritorno di Nick che non tarda a raggiungermi.
«Tutto bene Denise?», chiede sollevando il mento per indicare Gabriele
«Benissimo», rispondo. Non ho alcuna intenzione di riferirgli della nostra conversazione, non ha senso farlo. Gabriele voleva solo mettermi in difficoltà. Non è la prima volta che cerca di farlo, anche in passato aveva giocato questa carta, ma ora mi sento più forte e lo sono grazie a Nicholas.
Mi avvicino maggiormente a lui.
«Secondo te Valerie sarebbe molto dispiaciuta se tu ed io … ce ne andassimo?», sussurro maliziosa al suo orecchio.
Nicholas si scosta da me, l’angolo delle sue labbra si solleva.
«Credo che la sorellina se la caverà anche da sola.», ribatte prima di abbassarsi e baciare le mie labbra.
Al diavolo Gabriele e le sue illazioni. Ha avuto due anni per decidere di stare insieme a me e alla fine ha scelto la strada più semplice, sottostare al volere di suo padre. Non mi lascerò condizionare dalle sue parole. Non più.
Ci congediamo dagli altri assicurandoci che tutti abbiano un passaggio per il ritorno a casa e saliamo in macchina.
La serata è fresca e l’aria che entra, dal finestrino abbassato dell’auto, è intrisa dei profumi della Provenza che fanno da cornice alla mia nuova vita che, in queste settimane, è cambiata così radicalmente.
Appoggio la testa sulla spalla di Nicholas che mi cinge con il braccio non impegnato nella guida e mi accarezza i capelli delicatamente.
«Denise …», bisbiglia,« … volevo dirti una cosa, ma non so da che parte cominciare!»
«Non ora Nick», comunico. Non ho voglia di parlare, voglio godermi questa pace, voglio assaporare con lo spirito il momento in cui mi perderò tra le sue braccia.
Le sue labbra sfiorano la mia testa.
 «Ti amo così tanto», confessa poco prima di parcheggiare l’auto nel vialetto di casa.
Scende dalla vettura, aprendo la portiera per farmi scendere.
I nostri visi sono rischiarati dalla luna che ci illumina, lasciando al buio il resto dell’ambiente circostante.
Le nostre labbra si incontrano.
Le nostre lingue si stuzzicano.
 Le nostre mani si cercano.
Il respiro di entrambi si fa più affannato, bramoso si potersi fondere ancora una volta nel piacere più intenso che riesco ad immaginare.
Raggiungiamo la nostra camera.
Nick prende il  mio viso tra le sue mani, accarezzandolo dolcemente. Mi scosta i capelli di lato, lasciando il mio collo libero per le sue labbra che, calde e morbide come non mai, si posano dolcemente su di esso facendo esplodere un turbinio di emozioni incontrollabili.
Le sue dita scivolano sulle mie spalle.
Delicatamente sfila le spallina del mio abito lasciandolo cadere sul pavimento. Senza rendermene conto inizio a sbottonare ad uno ad uno i bottoni della sua camicia. Tutti i gesti, suoi e miei, sono di una lentezza incredibile, quasi vogliano assaporare ogni singolo istante che ci stiamo concedendo.
Staccatosi dal mio collo, le sue labbra scendono lentamente verso i seni, ormai nudi, soffermandosi appena su di essi per poi continuare il loro cammino verso l’addome e poi, ancora più giù.
Tutti i miei pensieri si offuscano, si perdono nel piacere più intenso che abbia mai provato in vita mia.
 Riesco solo a percepire il rumore del mio respiro e il mio sterno che si alza ed abbassa a ritmo sostenuto.
Quando mi sembra quasi di essere sul punto di scoppiare, Nick mi adagia sul letto alle nostre spalle e senza staccare gli occhi dai miei si unisce a me. Si muove piano ed intensamente allo stesso tempo, per farmi sentire tutto l’amore che è in grado di darmi e che io mi sento di ricambiare.
Gli prendo le labbra tra i denti, mordendolo piano mentre, ormai all’apice del piacere, ci abbandoniamo completamente l’uno nell’altra, gustando il momento che ci siamo appena concessi e che ci ha uniti ancora di più, non solo nel corpo, ma anche e soprattutto nello spirito.
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Quando riapro gli occhi è ormai mattina, Nicholas accanto a me mi guarda sorridendo con gli occhi.
«La devi smettere di continuare a guardarmi mentre dormo», affermo imbronciandomi scherzosamente
«Assolutamente no!», risponde baciandomi la punta del naso e alzandosi dal nostro talamo« E ora preparati perché siamo già in ritardo per l’incontro con quello»
Quello è senz’altro Gabriele.
Mi ritornano in mente le parole pronunciate ieri sera ed il suo monito a stare attenta a chissà cosa e chissà a chi.
Dopo una doccia veloce e indossando qualche capo comodo, siamo pronti per uscire per il nostro ultimo sopralluogo.
Deborah ci sta già aspettando seduta comodamente in salotto sorseggiando una tazza di caffè fumante, mentre Luca si sta letteralmente trascinando fuori dalla camera con addosso una t-shirt bianca stropicciata, jeans e un paio di Ray-ban che nascondono sapientemente le occhiaie dovute al poco sonno.
«Vedo che qualcuno si è scatenato stanotte!», dichiaro rivolgendomi al mio amico
«Guarda tesoro che non sei l’unica ad avere una vita sessuale qui dentro», replica stizzito lasciandomi senza una risposta pronta da dargli.
 Guardo Deb che annuisce sollevando un sopracciglio.
«È rientrato mezz’ora fa!», ci comunica mentre versa del caffè anche al “relitto” Luca.
Bene, bene. Avremo molte cose di cui parlare appena riacquista l’uso della parola.
Pochi minuti dopo siamo già pronti per partire.
Di Gabriele nessuna traccia, forse sarà già sul luogo ad aspettarci. La mia supposizione diventa conferma quando raggiungiamo lo spiazzo che ospiterà la scuola di musica.
Gabriele sta osservando un punto indefinito all’orizzonte e quando lo raggiungiamo sembra quasi destarsi all’improvviso dai suoi pensieri.
«Allora…», inizia,«esponetemi il vostro progetto».
La prima a prendere la parola sono io. Evito di guardarlo  mentre espongo in maniera professionale quello che sarà il corpo del nostro progetto; poi è la volta di Nicholas, che al contrario di me sostiene il suo sguardo mentre gli esplica la scelta dei materiali ed l’impatto che avranno sull’ambiente. Seguono Luca, che propone una visione di interni di design all’altezza della sua professionalità e, Deborah, che completa il progetto con la realizzazione di un parco che lei stessa definisce “musicalmente armonico”.
Gabriele ascolta tutto ciò che abbiamo da dirgli senza pronunciare parola. Poi si scosta da noi avvicinandosi al parapetto.
So che la sua opinione sarà fondamentale per la realizzazione della “nostra” scuola e so per certo che, non si lascerà trasportare da sentimenti di vendetta. Ne va della reputazione del suo studio e non sarebbe vantaggioso per nessuno.
Dopo alcuni istanti che sembrano interminabili, Gabriele si volta verso di noi.
«Mi avete convinto», dichiara compiaciuto,« Sono certo che M.Duprè apprezzerà la vostra proposta».
Sorridiamo e sospiriamo tutti sciogliendo la tensione accumulata in questi ultimi minuti.
«Peccato che ci lasci Architetto De Santi … avremo potuto fare grandi cose insieme!», continua Gabriele ghignando soddisfatto
Lo guardo stupita.
«Cosa vuol dire che ci lasci?», chiedo stupita
«Mi dispiace, non gliene avevi ancora parlato? », continua senza abbandonare l’espressione di prima.
Nicholas mi prende per un braccio allontanandoci dal resto del gruppo.
«Mi puoi spiegare cosa sta succedendo?», chiedo ancora, non appena siamo rimasti soli
«Denise è da qualche giorno che provo a parlartene, ma per una cosa o per l’altra non ho trovato l’occasione per farlo. Ovviamente Prati ha colto il momento più opportuno per farlo.», dice scuotendo la testa
«Ok, ma non ho ancora capito cosa voleva dire Gabriele.», preciso
Nicholas inspira tutta l’aria che può.
«Ho deciso di tornare a casa e gestire l’azienda di famiglia», dichiara poi tutto d’un fiato.
«Ma, il tuo sogno di fare l’architetto …», commento dubbiosa
«Denise, quando è morta mia madre sono scappato da quel mondo e ho cercato di ritrovare me stesso altrove. Ma tornando a casa ho capito che il mio mondo era questo. Tu me l’hai fatto capire, grazie a te ho ritrovato la magia che avevo perduto nel tempo. Grazie a te ho sentito ancora quel rumore di cui ti ho parlato alla spiaggia di S.Marie…»
«E noi?», lo interrompo,« Avevo capito che avremo costruito qualcosa insieme, io avevo capito che saremo rimasti insieme.»
«È così. È di questo che volevo parlarti. Voglio che tu mi segua, che tu continui ad essere la mia ispirazione, la mia magia.», esclama accarezzandomi il viso.
«E quello che voglio io non conta? Io amo fare l’Architetto non ho intenzione di rinunciare al mio sogno»
«Non te lo sto chiedendo Denise. Ci sono un sacco di opportunità qui in Francia e se dovessimo vincere la gara di Duprè …»
«Nick, io ho la mia famiglia a Bologna. Non voglio rinunciare a loro»
Deglutisce.
 Lo sguardo s’incupisce prima di riprendere a parlare.
«Non vuoi rinunciare alla tua famiglia o a Gabriele?», domanda serrando la mascella
«Ora sei ingiusto, mi sembra di averti dimostrato in più occasioni che ho scelto te», rispondo infastidita
«Se davvero avessi  scelto me, ora non rinunceresti a noi.»
«Io ho la mia vita Nick e la mia vita è fare l’architetto, come lo era mio padre. Non posso credere che tu abbia pensato di non interpellarmi», replico stizzita
«Hai ragione Denise, ho creduto che saresti stata felice per noi, per questa nuova opportunità. Ho creduto, sperato, che finalmente ti fossi innamorata di me. Evidentemente ho visto male.»
S’infila gli occhiali prima di allontanarsi da me. Lo vedo salire in auto e andarsene, senza ascoltarmi, senza cercare di capire quello che avevo da dire.
Sollevo lo sguardo verso i miei compagni, spettatori inconsapevoli di questa rappresentazione.
Vedo Luca e Deborah guardarsi stupiti e guardare me allo stesso modo.
E poi vedo Gabriele e il suo sorrisetto che pare non averlo abbandonato.
 
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È trascorsa una settimana da quando ho discusso con Nick e da allora, lui non è più tornato a casa.
Valerie mi ha contattato dicendomi che era da loro, di lasciar passare qualche giorno e che poi si sarebbe tutto risolto.
Solo che i giorni sono diventati sette e stamattina siamo partiti alla volta di  Nizza per la presentazione del progetto, alla “corte” di M.Duprè, che si terrà a breve.
Finisco di prepararmi, indossando il vestito che Mavi aveva scelto per l’occasione, durante il nostro shopping.
È un vestito fucsia senza spalline e con un profondo spacco laterale che di sicuro piacerà a Nick. Già, se solo fosse qui.
Luca mi viene a chiamare.
In questi giorni ha cercato più volte di trovare una soluzione, ma questa volta non ho voluto dargli ascolto. Se da un lato Nicholas mi manca tremendamente, dall’altro sono ancora arrabbiata con lui per non avermi parlato della sua decisione, decisione che coinvolgeva anche la sottoscritta.
«Arrivo subito», rispondo al mio amico che sorride richiudendo la porta e lasciandomi ancora ai miei pensieri.
Mi sistemo i capelli per l’ultima volta e mi passo sulle labbra il lucido come tocco finale.
Qualcuno bussa ancora.
«Luca ho detto che arrivo», comunico spazientita
 «Non sono Luca», la voce di Gabriele fa capolino dalla porta appena socchiusa
Ottimo, proprio l’ultima persona che volevo vedere.
Gabriele si avvicina a me, senza che gli abbia dato il permesso di farlo. Poi mi cinge le spalle riflettendo le nostre immagini allo specchi.
«Sei così bella Denise», sussurra
«Sì può sapere cosa vuoi ancora da me?», dico liberandomi dalla sua presa e spostandomi da lui,«Non ti è bastato quello che mi hai fatto?»,lo assalgo, «O forse sei talmente perfido che stai cercando qualsiasi espediente per farmi soffrire?», sbotto reprimendo con tutte le forze una lacrima.
« Vederti soffrire è l'ultima cosa che voglio.»,  comunica sostenendo il mio sguardo
« Oh ma davvero? Quanta nobiltà d'animo!», pronuncio prendendomi gioco di lui «Forse avresti dovuto pensarci prima. Prima di chiedere a Sabrina di sposarti!»
«L'ho lasciata!»,esclama con un filo di voce 
«Tu cosa?», chiedo stupita ed incredula allo stesso tempo
Gabriele solleva lo sguardo, fissandomi intensamente negli occhi. Si avvicina piano, timoroso che possa scappare lontano da lui. 
«Ho lasciato Sabrina», ripete prendendomi delicatamente la mano che non riesco a ritrarre «L'ho lasciata perché non posso pensare di stare con una persona mentre sono innamorato di un'altra. Non posso pensare ad una vita nella quale tu non sia al mio fianco»
Si avvicina di un altro passo e, prima che possa accorgermene, si abbassa su di me, le sue labbra sulle mie e le mie sulle sue.
E ancora una volta non capisco più nulla.
«Gabriele , no … io non posso», biascico staccandomi dal suo abbraccio
«Scusami, ma volevo che tu lo sapessi. Ho scelto te Denise e questa volta nessuno me lo impedirà»
Mi guarda sorridendomi dolcemente. Mi accarezza il viso mentre la sua ultima frase mi provoca un colpo al cuore.
«E tu Denise, sceglierai me?»
 
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Ed eccomi qui, con il penultimo capitolo della mia storia.
Denise e Nick hanno discusso e la loro “relazione” è stata messa a dura prova e Gabriele … colpo di scena ha lasciato Sabrina.
Cosa farà Denise ora? Chi sceglierà?
Tornerà con Gabriele, finalmente libero da vincoli o i sentimenti della bella Denise sono cambiati?
Nel prossimo e ahimè ultimo capitolo scopriremo cosa accadrà.
Ringrazio come sempre tutte voi assidue lettrici di questa storia e tutte voi che con le vostre preziose parole e consigli mi avete dato la forza di arrivare fino a qui.
Siete fantastiche.
A presto baci
Elly
  
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