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Autore: vanessie    27/02/2015    5 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 3 FANFICTION


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Capitolo 93

“Destino”



POV Allison

Ero in bagno, andavo avanti e indietro nervosa e agitata. Avevo letto e riletto le istruzioni, il risultato era chiaro e evidente, le due strisce rosa erano lì davanti ai miei occhi. Ero incinta. Porca paletta! Perché? Dio! Mia madre mi avrebbe uccisa, avevo solo 18 anni! E come potevo dirlo a Jeremy? Lui non era pronto per questo, non lo ero nemmeno io, ma lui meno di me. Riflettei a lungo…prima del nostro viaggio in Europa non ero per niente sicura di poter avere dei figli, a causa del fatto che ero una ragazza lupo, il mio corpo non poteva mutare. Però eravamo partiti da 2 mesi e una settimana e non ci eravamo mai trasformati. Le regole dei licantropi parlavano chiaro, se non ci si trasforma il corpo può riprendere a modificarsi, può cambiare, può addirittura invecchiare. Quindi era possibile che non trasformandomi più fossi tornata fertile; feci dei rapidi calcoli, doveva essere successo una sera in Grecia, a Santorini.


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Ci era già capitato varie volte di fare l’amore senza usare contraccettivi, certo non erano state nottate intelligenti, però era successo ed era stato ancora più stupendo. Il punto era che non potevamo darci troppe colpe! Non eravamo stati stupidi ragazzini ingenui che non conoscevano le conseguenze dell’amore libero, io e Jeremy per il 99% della nostra vita, eravamo lupi e io ero sterile nella mia vita soprannaturale. Per cui ogni metodo anticoncezionale era abbastanza superfluo. Ma da due mesi ero un’umana, la mia metà da lupa era rimasta sopita. E tadannnn ecco fatto il pasticcio! Il bello era che non potevo recriminare ciò che avevamo fatto, perché ero follemente pazza di lui, mi rendeva felice, mi faceva stare bene. Presi coraggio, uscii dal bagno e tornai a sedermi sul letto sul quale lui era sdraiato a vedere la tv.

“Amore devo parlarti” esordii “Dimmi” “È una cosa importante” dissi. Lui spense la televisione e si mise seduto davanti a me lievemente preoccupato. “Ho capito cosa mi provoca il mal di stomaco e il giramento di testa…” “Cosa?” “Io…l’ho appena scoperto in bagno…sono incinta” dissi con voce tremolante. Avevo paura della sua reazione, magari si sarebbe arrabbiato, forse si sarebbe allontanato da me, oppure…non sapevo cosa aspettarmi. Il punto era che non ero pronta a diventare mamma, volevo continuare il nostro tour europeo, studiare, trovare un lavoro, costruire la mia vita con gradualità. Ma era anche vero che ora non potevo più pensare solo a me stessa, anche se avevo appena saputo che dentro di me stava nascendo qualcosa di nostro, io già avevo capito di volerlo, ad ogni costo. Jeremy rimase sbalordito, in silenzio, lo sguardo perso nel vuoto, le labbra sembravano voler dire qualcosa, ma non trovava le parole.


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“Ma?! Ally…ne sei sicura?” mi chiese, annuii, gli feci vedere il test di gravidanza. “Come stai?” “Fisicamente sto bene però…abbiamo 18 anni e…sono preoccupata, insomma cosa diranno i nostri amici? I parenti? E mia madre? Cavolo mi chiuderà in casa” dissi rifugiandomi tra le sue braccia “Non devi pensare agli altri, chi se ne frega. Tu cosa ne pensi?” “Io non credo di essere pronta, ma…è strano io già sento che non posso e non voglio essere egoista. E hai ragione…non mi importa se mia madre mi metterà in punizione, se tutti a Forks penseranno male…” “Tu vuoi…tenerlo?” mi domandò. Ma certo che lo volevo, perché avrei dovuto fare del male a quella piccola vita che cresceva dentro di me? Che avevamo creato insieme? Che era frutto del nostro amore? “Jeremy!!! Sì, certo che voglio tenerlo! Voglio sapere cosa pensi tu” “Io credo che…Allison, io non sono per niente pronto a questo, non lo ipotizzavo nemmeno lontanamente…volevo continuare a girare il mondo con te, trovare un lavoro, divertirmi con gli amici, diventare adulto…e ora invece…credo che i piani si siano un po’ stravolti! Adesso la prima cosa che mi viene in mente è che…voglio prendermi cura di te…di voi” disse. Lo baciai, mentre parlava avevo paura che lui mi dicesse che sarebbe stato meglio abortire, ma non l’aveva fatto. Era per questo che amavo Jeremy, che avevo perso completamente la testa per lui, perché mi faceva sempre sentire importante, mi sorprendeva, ogni giorno si mostrava sempre più un uomo, più maturo.

“Ora dovrei farti visitare da qualcuno, ma non possiamo andare da un medico, ci vorrebbe proprio mio nonno” “Jeremy, sto bene, ti prego aspettiamo a dirlo a tutti. Finiamo il nostro viaggio e poi quando torniamo a Forks ci penseremo” dissi. Lo convinsi. Finimmo i nostri giorni a Madrid e cambiammo idea, invece che raggiungere l’ultima tappa facemmo una deviazione. Barcellona ci aspettava. Ogni tanto avevo qualche piccolo disagio, ma nulla di grave. Mi sentivo un po’ più stanca, dormivo di più, mangiavo di più e Jeremy non mi permetteva di bere nemmeno un goccio di spumante. Era stata dura convincerlo a continuare a fare l’amore, era talmente protettivo che credeva di farmi male o di farne al bambino, ma comunque avevo dalla mia parte il fatto che eravamo troppo attratti l’uno dall’altra e ci ero riuscita. Era strano, avevo scoperto di essere incinta da due settimane e già gli volevo bene. Era completamente assurdo, non volevo figli, non ancora, ma ora era come se non potessi fare a meno del bambino che avevo dentro di me. Andammo a cena in un tipico locale spagnolo di Barcellona, facemmo tardi e poi tornammo in albergo. Supplicai Jerry di farmi andare in bagno per prima, avevo bisogno di fare la pipì, ma quando finalmente andai in bagno vidi del sangue sui miei slip. No!!!!! Perché? Le perdite di sangue erano abbondanti, questo significava che il mio bambino non c’era più…avevo abortito! Scoppiai a piangere e tornai in camera.


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Jeremy cercò di capire cosa fosse successo, glielo dissi e restai a piangere per quasi tutta la notte avvinghiata a lui, che non aveva detto neppure una parola.

 

POV Jeremy

Era la terza settimana che trascorrevamo a Barcellona. Allison aveva perso il bambino, aveva avuto un aborto spontaneo. Forse era successo perché il destino ci voleva ricordare che ancora non eravamo pronti, che ancora non saremmo stati in grado di essere dei perfetti genitori. Ma entrambi c’eravamo rimasti male. Era come se avessimo perso una piccola parte di noi stessi. Allison era stata molto triste nelle tre settimane precedenti, aveva perso l’entusiasmo che la contraddistingueva. Fisicamente stava bene, mentalmente e moralmente era a pezzi, anche se negli ultimi tre giorni aveva cominciato a reagire e sporadicamente mi aveva fatto vedere un piccolo sorriso sulle sue labbra sensuali. Le avevo detto che comunque tutto questo ci era servito a capire che quando li avremo voluti, avremo potuto fare dei figli, il trucco era che lei non si trasformasse per un po’. Le avevo promesso che un giorno le avrei dato tutti i bambini che desiderava. Ma Ally era triste perché sapevo perfettamente che lei già voleva bene a quel bambino che avevamo perso, me lo aveva rivelato esplicitamente. Per una donna le cose sono più intense, era lei ad averlo in pancia, era lei a custodirlo. Mi tornarono in mente le parole di mia madre. Tante volte mi aveva detto che nonostante lei e papà non avessero programmato il mio arrivo, lei dopo un primo sconvolgimento aveva subito cominciato ad amarmi. Ripeteva sempre che ero stato il più bell’incidente di percorso della loro vita. Allison mi chiese di trascorrere la serata in una discoteca. Non me lo aspettavo proprio. Sapevo che si stava sforzando di continuare, che cercava di andare avanti dopo quello che ci era accaduto. La accontentai e andammo a ballare in un locale famoso della città. Esagerò un po’ con l’alcool, voleva divertirsi, voleva non pensare. Era mezza ubriaca quando riuscii a toglierle di mano il bicchiere e sul suo viso c’era uno di quei sorrisi che mi erano mancati tanto. Si divertì a provocarmi e si fece riportare in albergo in braccio perché le girava la testa. Eravamo di nuovo due ragazzini della nostra età, senza altre preoccupazioni. Certo dentro di noi sarebbero rimaste sempre le tracce di quell’esperienza, ma dovevamo e potevamo metterle da parte.

“Jeremy…scusa se in queste settimane ti ho lasciato praticamente da solo!” “Ma che dici? Non preoccuparti” risposi accarezzandola. “La sto superando ma…ho bisogno di tempo” “Hai tutto il tempo che vuoi Allison. Non devi scusarti o giustificarti. Lo sai che ti amo e che” “Abbracciami ti prego” mi supplicò.


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La avvolsi tra le mie braccia e restammo avvinghiati per un bel po’. “Se solo non ci fossi tu Jeremy io…non lo so cosa avrei fatto” “Ci sarò per sempre, lo sai” dissi. Lei mi guardò negli occhi “E poi…l’ho promesso a tuo padre” aggiunsi ripensando al fatto che Kevin mi aveva chiesto di prendermi cura di sua figlia. “Ti amo così tanto” mi sussurrò, facendomi sorridere “Non riuscirai mai ad amarmi quanto ti amo io” risposi. Restammo lì ancora una settimana per poter godere a pieno della città che avevamo visitato in modo distratto dagli eventi accaduti. Dalla tristezza passammo alla totale follia, locali, risate, scherzi, puro divertimento. Adoravo Allison, sapeva ridere, giocare, stare allo scherzo, provocarmi, sfidarmi, farmi tenerezza, stupirmi, affascinarmi, eccitarmi. Era bella, da morire. Semplice, non si truccava quasi mai, t-shirt e pantaloncini, acqua e sapone. Certo mi piaceva la sua naturalezza e ovviamente mi piaceva anche quando si truccava, si acconciava i capelli, si vestiva in modo sexy. Non c’era un istante in cui non occupasse i miei pensieri, diurni e notturni. In Italia le avevo comprato una cosa, che però non avevo ancora avuto modo di darle. Contavo di farlo al più presto ora che la vedevo stare meglio. Contavo di farlo nell’ultima città che avremo visitato e verso la quale eravamo diretti, Parigi, in Francia.


NOTE:

Ciao a tutte! Allison come previsto da voi è rimasta incinta e si fa coraggio nel dirlo a Jeremy, nonostante abbia paura di come lui possa prendere la notizia. Jeremy ne rimane alquanto sconvolto, ma non avrebbe mai potuto lasciarla o arrabbiarsi, le sta accanto e le fa capire che la ama e che deve imparare a fregarsene dell'opinione della gente che la circonda <3

Ma ben presto questa felicità si traforma in dolore della perdita, poichè Allison ha un aborto e, ancora una  volta, la vita la mette di fronte all'ennesima difficoltà. Sia Allison sia Jeremy rimangono male per l'accaduto e trascorrono delle settimane non proprio felici. Come sempre però le difficoltà fortificano il carattere e i rapporti, per cui ne escono ancora più uniti. Quest'amore indissolubile da adolescenti sta gradualmente diventando più profondo e responsabile. La nostra coppia lascia Barcellona e fa tappa a Parigi, l'ultima città che visiteranno prima di far ritorno a La Push! Jeremy ha una sorpresa per lei, gliela vuole dare proprio a Parigi, cosa sarà? Si accettano scommesse ^___^

A martedì!

Vanessie

   
 
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