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Autore: LaRagazzaImpossibile    27/02/2015    1 recensioni
Volete rilassarvi? Eccovi una Colepaldi leggera da leggere con una tazza di tè e biscotti!
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Togliete il Dottore, togliete Clara, togliete che Peter e Jenna sono attori famosi.
Immaginateli come una ragazza in cerca di una nuova vita e un uomo di mondo, accomunati da un incontro speciale.
Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jenna-Louise Coleman, Peter Capaldi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Tè, biscotti e Colepaldi -

 

 

PREMESSA:
Eccomi con la mia primissima Colepaldi, voglio proporvi una 
fanfiction leggera, liberamente ispirata ai miei pensieri.
Aspettatevi Jenna come una ragazza comune e Peter
come un uomo comune il cui incontro darà vita ad una 
serie di storie che potrebbero benissimo capitare a tutti noi.
Bando alle ciance: armatevi di tè, biscotti e COLEPALDI!


A Ninfetta, la miglior autrice di Colepaldi dell'universo conosciuto.
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Pioggia.
Ma va bene così, "tanto qui piove sempre" pensò Jenna mentre il taxi procedeva, non c'era nemmeno traffico quel giorno, scrutava dal finestrino tutte le case, le palazzine e i quartieri di Coventry:
è lì che la sua nuova vita serebbe iniziata.
Ha lasciato la sua città natale per cambiare lei stessa, iniziare un nuovo lavoro e guadagnare quell' autonomia da donna affermata che la sua piccola statura e il suo delicato viso non farebbero pensare.
L'agenzia aveva portato a casa tutti i mobili, ma toccava a Jenna sistemare scatole e scartoffie, cosa che già la faceva sentire stanca ma allo stesso tempo soddisfatta di sapere che la sua vita stava prendendo una nuova svolta, un nuovo sapore, soprattutto dopo ciò che aveva passato, aveva dedicato tutta la sua persona ad una persona sbagliata...ora cercava solo libertà, nè storie, nè coinvolgimenti, pensava solo a se stessa, e non per egoismo.
Tutto nuovo.
Scese dal taxi, i tassisti sono piuttosto scorbutici, quello in particolare, ma tanto chi l'avrebbe più rivisto?
Pagò l'uomo e prese la piccola valigia dove vi era solo qualche dettaglio personale, restò davanti all'uscio di casa sua a fissarla qualche istante: pareti mattonate, finestre dai vetri opalescenti e una porta in legno verde, molto Notthing Hill, anche se quella è blu, ma chi se ne importa, quella porta verde è della sua casa.
"casa mia", suonava così bene.
Anche se effettivamente quella palazzina ospitava tre appartamenti, uno al pian terreno, e due al piano superiore, lei aveva scelto uno del piano superiore perchè ama le terrazze ampie, quella casa ne aveva una grandissima sul retro che si affacciava sulla piazza.
Entrò nell'ampio atrio e ammirò le Sue scale, quanto piacere c'era nel descrivere tutto ciò che vedeva come "suo": le scale del Suo ingresso, l'ascensore del Suo palazzo, il colore della Sua porta, della Sua casa.
Non prese l'ascensore, salì con calma fin quando arrivò davanti al Suo appartamento.
Una porta color avorio lucido, era affiancata ad una porta color mogano.
infilò le chiavi nella serratura e sorrise a leggere il cartoncino provvisorio del suo nome vicino alla porta.
"Jenna-Louise Coleman".
Vorrebbe metterci una targhetta color argento con il suo nome, come quella sulla porta affianco del suo vicino, davvero una bella targhetta,
"Peter Capaldi" lesse mentre apriva per entrare.

Scatole, scatoloni, carte, cellophan, plastica, oggetti, pellicole, poltrone incartate, mobilio vario, vasi...tutto insieme, la visione la stordì pensando a quanto avrebbe avuto da fare, ma il viaggio era stancante, figuriamoci con il tassista scorbutico.
Solo una piccola poltrona era scoperta.
Jenna posò la valigetta a terra e sprofondò sulla poltrona guardandosi intorno e pensando a come avrebbe potuto sistemare mobili e tappezzerie varie, aveva scelto con cura ogni dettaglio dell'arredamento.
Stette così quasi un'ora a pensare, fino a quando decise di darsi una mossa.
Tolse i pantaloni, gli scarponcini e la camicia e comodamente si infilò nella tuta grigia e nella maglietta nera accomodando i piccoli stanchi piedi in pantofoline rosse che attiravano tremendamente l'occhio.
cominciò a scartare qui e lì, iniziando a spostare i piccoli soprammobili per posizionare gli arredi.
Quattro colpi alla porta interruppero il suo lavoro, si fermò con la bocca socchiusa pensando a chi sarebbe andato a cercarla, e all'imbarazzo che avrebbe provato a causa della situazione in quelle stanze.
Aprì la porta.
"Salve" una slanciata figura si materializzò davanti alla sua.
"Sulla cinquantina, alto, magro quanto basta, anzi forse troppo, occhi azzurri, capelli brizzolati ricci, volto abbastanza segnato, mani ossute e dita modellate ad arte..Salve!" il saluto di Jenna interruppe il suo filo di pensieri, nemmeno Sherlock Holmes potrebbe pareggiarla quando si tratta di analizzare fisicità di sconosciuti.
"Peter Capaldi" disse l'uomo tendendo una mano verso di lei per presentarsi.
"Oh, lei è il vicino!" rispose lei sorridendo e stringendo la sua mano di rimando.
   
 
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