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Autore: Laughing Nick the Killer    27/02/2015    2 recensioni
(Ho bisogno di te... ma mi sono dimenticato che la Luce non può raggiungere l'Oscurità)
Per quanto tu sia lontana, il tuo ricordo vive dentro me, brucia dentro me...
Non passi mai nella mia mente eppure sto male nel non vederti. Tento di nascondere ciò che provo dentro, ma mi giro e ti guardo: non sei più con me, lo so... ma non riesco ancora a figurarmelo.
Non ti ho accanto a me... che senso ha tutto ciò? ... mi piangerai? O mi odierai?
... Addio.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un'altra giornata orrenda... brutti voti a scuola, rompicoglioni ogni giorno, genitori che non ti capiscono e dicono "Esci, fatti una vita!" ... certe volte vorrei mettere la parola fine a queste sofferenze, vorrei piangere, ma non permetterò nemmeno a me stesso di assaporare l'amara consistenza del pianto... tanto c'è già il cielo che piange le lacrime da me non versate.

Siedo solo sullo scalino finale della grigia scalinata che porta al mio appartamento, a pensare... a cosa però? Vuoto. Niente risposta.
Uno squillo riecheggia in tutto l'edificio. Non avrei pensato che in una giornata simile qualcuno sarebbe venuto a suonare a casa nostra. Mi alzai e mi preparai a vedere l'inatteso ospite quando sentii che il cuore mi si era bloccato.

Ti ho vista. Dopo anni e anni ti ho finalmente rivista. Temevo che l'odio che ci teneva separati non sarebbe più scomparso e ci avrebbe perfino fatto dimenticare anche i nostri nomi. Temevo che non ci saremmo più rivisti.

Temevo che mi avessi dimenticato.

Non riesco e non voglio resistere alla tentazione irresistibile di abbracciarti. Ti stringo a me con tutta la forza e tutto l'amore che ho.
Lo so, sono consapevole di tutto il male che mi hai causato... ma credimi se ti dico che l'amore vince perfino sull'odio più profondo e malcelato.
Ah, il tuo profumo... da quanto non ti respiravo. Volevo tenerti accanto a me, volevo viverti. E lo voglio tutt'ora.

Ti sento piangere. Solitamente mi sarebbe venuto spontaneo abbracciarti e consolarti senza dirti nulla, ma stavolta ti chiedo il perché delle tue lacrime.

"L-lui... mi ha chiamato puttana... senza scherzare. Mi ha lasciata e mi ha tradito con un'altra."

Lui... quant'odio per lui. Più lo vedo e più m'incazzo. Non sopporto il suo atteggiamento da finto tonto e donnaiolo. Chiama 'amore' tutte quando in realtà ne dovrebbe avere uno soltanto... dà della 'puttana' alla sua ragazza e la offende e poi la bacia... ma che cazzo di ragionamenti sono?!
Se ami qualcuno né la offendi né le dai della 'cagna'... te la devi tenere stretta ad ogni costo. Più si fanno gli stupidi e più si perde, fidatevi... ho già vissuto quest'esperienza.
Lui, che con la sua ignoranza e finta ingenuità ti ha portata via da me. Ogni volta che cercavo di avvicinarmi a te, di recuperarti, eventualmente perfino flirtare con te o anche solo parlare un po', lui mi trascinava in un angolo e mi diceva di starti lontano. Avresti detto che io non mi sarei fatto mettere i piedi in testa da nessuno... mi duole dirti che la gente può dirmi ciò che vuole, ma se mette in gioco ciò che amo più di me stesso, beh... allora mi sottomette come nulla fosse.

Sembro forte, ma in fondo son più fragile di quanto tu possa credere.

Dimmelo però: può una singola persona con mille parole ferirti od ucciderti più di un uomo con una pistola? E' per caso una sola persona in grado di rovinarti la vita con semplici gesti?

Io dico di sì. Tu?
...
E' un sogno abbracciarti. In molti dei miei sogni eravamo io e te che stavamo insieme, ridevamo e scherzavamo. Come ai vecchi tempi, prima che venissimo divisi.

Senza pensare, poso le mie labbra alle tue con delicatezza, per darti la possibilità di sfuggire a quel contatto. Non ti sento fuggire, né tremare... apprezzi ancora il mio amore?
Quanto mi mancava il sapore di quei meravigliosi petali di rosa che sono le tue labbra... quanto mi mancavi...
... e quanto mi manchi. Benché io e te siamo legati in un abbraccio io ti sento distante, lontana, come se non potessi mai raggiungerti.
Dopo qualche minuto ci separiamo, seppur con mio grande disappunto. Ti prendo il mento tra le dita e avvicino le mie labbra al tuo orecchio.
"Gli farò capire cosa si è perso... e cosa non si guadagnerà più."
...
Ti porto nel mio appartamento. Inspiri il profumo di pino che ha sempre ravvivato la mia abitazione... profumo di casa.
Ti faccio entrare nella mia camera. Nella nostra camera. Quella nella quale abbiamo ambito e lavorato ai progetti più strani e abbiamo veramente vissuto. L'unico luogo che possiamo definire 'casa' per davvero.
"Non è cambiato niente... tutto com'era una volta."

Ti butti sul mio letto, respirando il fragrante profumo di cannella che ben caratterizza le mie lenzuola. I ricordi delle nostre serate passate sul letto a mangiare biscotti appena sfornati rimangono fulgidi nella mia mente.
Il tuo sorriso è rimasto lo stesso infantile che mi ha fatto innamorare di te come nel primo giorno... mi butto sopra di te, giocoso.
Entrambi cominciamo ad abbracciarci e coccolarci, fino a passare a coccole un po' più passionali e infine i nostri corpi nudi si mescolano l'uno all'altro nella passione del nostro amore.
Dopo gli irrefrenabili e proibiti desideri e le paure ti dico finalmente ciò che ho desiderato dirti dopo anni senza te.
"Ti amo."

...
...
...

Mi sveglio di colpo, sudato e con le lacrime agli occhi.
Niente buio crepuscolare. Solo luce mattutina.
Niente graffi e morsi. Solo pelle liscia come velluto.
Niente te. Niente noi.

Guardo al mio fianco, ma anziché vedere l'amore di una vita vedo solo il suo ricordo: un peluche di una volpe sorridente.
Stringo a me il peluche come se la stessi abbracciando. Come se la stessi amando. Come fossimo io e lei. Nient'altro che noi.
... il più delle volte il mio desiderio di varcare il confine che c'è tra sogno e realtà diventa sempre più forte, ma mi rendo conto che ciò non potrà mai avvenire: tu sei verità e sogno allo stesso tempo. Ma come fai? Come può la tua perfezione paradisiaca essere così reale?
... dopo tutti questi anni ancora 'perdo tempo' a chiedermelo.

Memorie ritrovate, ricordi dolorosi, volti una volta amati e poi dimenticati... si sa, spesso la solitudine gioca brutti scherzi a chi l'ha sempre vissuta.

Prendo il cellulare. Ti vorrei chiamare, ma poi ti arrabbieresti vista l'ora... e poi per cosa dire? A metà io so che mi bloccherei.
Mi faccio forza. Apro la rubrica, cerco il tuo numero e ti chiamo. Dopo un paio di squilli sento la tua stanca voce che dice il mio nome. Esito, dischiudo le labbra... alcun suono ne esce, solo un "Addio".

Apro il cassetto della mia fidata scrivania, compagna di tante serate e pomeriggi passati sui libri o sui fogli da disegno, mia grande passione sin da piccolo, che non avrei più potuto continuare. Dentro di esso trovo un lungo e affilato coltello, che, dicevo, avrei utilizzato in casi estremi... beh, più estremo di questo...

Mi avvicino al computer e apro la cartella a tutti proibita, tranne a noi. Lì sono custodite gelosamente immagini di numerose coppie che ho tanto amato e che, spero, ami anche tu.
Tra le tante ne spuntano quattro, le prime che abbiamo 'venerato', che avevamo denominato scherzosamente con i 'nomi in codice' 1C, 2C, 3C e 4C. Dio, quanto le adoro.

Lo ammetto, col tempo le ho molto assecondate e poco considerate, ma per quanto possano essere state accantonate da me terranno sempre un posto speciale nel cuore mio: mi ricordano te e rispecchiano il nostro rapporto.

La prima i brutti e difficili momenti, la seconda la fiducia l'uno nell'altra, la terza il legame che nessuno spezzerà mai e la quarta tutto il nostro amore al mondo estraneo.

Ti dirò, provo una forte invidia nei loro confronti. Sì, li invidio perché loro hanno chi li ama e io non più. Ma d'altra parte sono molto felice, perché se loro lo sono lo sono anch'io.

Una lacrima calda fugge dall'angolo dei miei occhi e solca la mia guancia. Dedico a tutte quelle coppie un debole sorriso, ma il migliore che potessi mai fare, perché per aver illuminato le mie giornate e avermi tirato su di morale avrei fatto questo e altro per loro. Le guardo teneramente, come se fossero veramente lì e li abbracciassi uno ad uno.

Punto il coltello sull'esatto punto in cui batte il cuore, che presto o tardi avrebbe cessato di farmi vivere.

Pochi secondi...
Sento passi rapidi e pesanti nel corridoio, che sia...? No. E' solo una mia impressione.

Ancora un attimo...
No... perché devo illudermi con false illusioni? ... non sei tu.

... Addio.

La lama si conficca nel mio petto con estrema violenza. Il sangue sgorga dalla ferita come una sorgente d'acqua, sporcando di un denso rosso la mia giacca e i pantaloni. Con un'agghiacciante rapidità, il cruento liquido rosso si mischia alle salate lacrime che inondano il mio volto. Schizzi di sangue raggiungono anche lo schermo del mio monitor, ma per grazia divina non tinge di rosso le coppie da me tanto amate.
Rivolgo loro un ultimo sorriso e accarezzo il tuo volto in una foto di me e te, che sorridevamo. Bei tempi quelli... peccato che non potremo più riviverli.
Crollo a terra.

Non sento nulla.

Più nulla.

...?

... strano però.

Dovrei essere morto, non sentire o avvertire più nulla...

...
...

... allora perché sento il mio corpo morto tra le tue braccia e la tua voce soffocata dalle lacrime che chiama disperata il mio nome?








Dedicata ad una persona a me molto cara che non rivedrò mai più... mi manchi. Torna ti prego.

 
  
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