27/02/2015
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Scimmie Artiche
Quando Fitz, quella mattina, entra nel territorio di Skye – ovvero quell’area del Bus dove l’hacker lavora ventiquattro ore su ventiquattro – , gli occhi puntati sul display di un tablet dello S.H.I.E.L.D. e le mani già sospese in aria per gesticolare, non si accorge che la ragazza indossa le cuffie.
Perciò, quando dice «Buongiorno, Skye, Jemma si chiedev – cioè, io e Jemma ci stavamo chiedendo se tu potessi darci un tuo parere su…», continuando il suo monologo, Skye non sente nulla, continua anzi a canticchiare a voce bassa parole confuse.
È solo quando, in mancanza di una risposta, Fitz alza il capo che se ne accorge.
Aggrotta le sopracciglia e si avvicina all’amica, che intanto continua indisturbata a digitare sul suo portatile ad una velocità che, se Leo non fosse troppo realista – o pignolo, rettificherebbe Jemma – paragonerebbe a quella della luce. Ma ciò è impossibile, perché a luce viaggia a ben trecentomila chilometri al secondo e, per quanto possa apprezzare il lavoro di Skye, Leo dubita fortemente che le sue dita potranno mai raggiungere quella velocità.
Con lo sguardo di un professore che sta arrabbiarsi – Leo ricorda a se stesso quell’antipatico professore di Educazione Fisica del Primo Superiore che lo faceva sempre correre nonostante lui lo odiasse – , toglie l’auricolare dall’orecchio di Skye e lo mette nel suo.
Gli giungono immediatamente alle orecchie il suono di una chitarra elettrica, di una batteria ed una voce maschile intonata, calma e profonda, tanto forte che esclama un “accidenti!” sottovoce per lo stupore.
«Fitz!» lo sgrida Skye, gli occhi spalancati e la voce stridula, strappandogli l’auricolare dall’orecchio. «Mi hai fatto prendere un colpo!»
«Ahi!» si lamenta Leo massaggiandosi il lobo, imbronciato. «Non mi hai sentito entrare e parlarti quando sono entrato, ero solo curioso di sapere cosa ti stesse invadendo le orecchie impedendoti di sentire qualunque altra cosa. Non c’è bisogno di percuotermi in questo modo. A proposito, cosa stai ascoltando, esattamente?»
Skye lo guarda attentamente, le sopracciglia leggermente inarcate, studiando la sua espressione, probabilmente valutando se arrabbiarsi o no per l’improvvisa intrusione.
«Gli Arctic Monkeys» dice infine.
Leo aggrotta la fronte. «Le…» Il suo tono è esitante e incredulo al contempo. «le… Scimmie Artiche?»
Skye alza gli occhi al cielo. «Sì, Fitz, le Scimmie Artiche.» Poi – e Leo lo capisce dalla scintilla nei suoi occhi – le viene un’idea e, sorridendo, gli chiede: «Ti piacciono, per caso? Sono pur sempre scimmie, no? A te piacciono, le scimmie.»
L’espressione di Leo è una maschera di disgusto. «Stai per caso paragonando i primati da cui noi stessi ci siamo evoluti, gli unici nel mondo animale a possedere il pollice opponibile – grazie al quale tu, peraltro, stai digitando proprio adesso – a… ad un gruppo musicale?» sputa sdegnato.
«Be’» esordisce la hacker, «sembra brutto messo così, ma… sì.» decreta scrollando le spalle.
Fitz la guarda torvo.
«Ma sono forti! Insomma, loro, il cantante è – aspetta, ti faccio vedere direttamente.»
Skye, decisa ad istruirlo su queste Scimmie Artiche –Leo pensa che sia un nome orrendo per un gruppo, ma non osa dirlo a Skye – apre una pagina Internet e digita su Google il nome di un certo Alex Turner. Appaiono subito decine e decine di immagini – perlopiù in bianco e nero – di un uomo vestito con un giacchetto di pelle, occhiali da sole che o fuma o suona una chitarra.
Poi, a Fitz quasi prende un colpo quando sente la mano di Jemma poggiarsi sulla sua schiena e la sua testa comparire fra la sua e quella di Skye. Si sarà stancata di aspettare, pensa Fitz, e avrà deciso di venire a controllare.
Be’, a controllare cosa, Fitz non lo sa bene. Guarda lo schermo del PC con un’espressione indecifrabile. Ma, quando Simmons si decide a parlare, cambia radicalmente idea, stabilendo che quel cosa sia decisamente negativo.
«Ma cosa state facendo? E chi – oh…» Fitz sbaglia, o Jemma è appena arrossita nell’indicare l’uomo sul display? «Chi è?»
«Alex Tur – » fa per rispondere Skye.
«Nessuno!» squittisce Leo anticipandola e chiudendo con una brusca manata il portatile.
«Fitz!» esclamano all’unisono Jemma e l’hacker.
«Che cavolo ti prende?» chiede poi Skye riaprendolo – Leo vede con la coda dell’occhio che lo accarezza, come se fosse un figlioletto.
«E perché hai chiuso il portatile all’improvviso?» interviene Jemma poggiandosi le mani sui fianchi.
«Perché… perché era solo una perdita di tempo! Una distrazione!» replica Fitz.
Le due levano gli occhi al cielo – Leo si domanda se si siano messe telepaticamente d’accordo.
«Sciocchezze, altrimenti non mi avresti chiesto nulla» borbotta Skye.
«Infatti.» conviene Simmons, e per avvalorare la sua convinzione fa un cenno vigoroso col capo verso il basso.
«Be’, io comunque non – »
E si misero a vociare tutti e tre all’unisono, come se uno sciame di api si fosse messo a ronzare tutto insieme proprio lì, sul Bus.
Quando Ward entrò nella sottospecie di soggiorno dell’aereo, qualche secondo dopo, perché Coulson si lamentava della mancanza di informazioni, non capì mai perché Leo, Jemma e Skye stessero litigando riguardo delle scimmie polari e cantanti frivoli e senza un minimo di sostanza.
Note:
Non dovrei essere qui. Ho pubblicato qualcosa come ieri una flash su htgawm, ergo è troppo presto per pubblicare di nuovo.
Ma l'idea di questa shot mi venne in mente un po' di tempo fa senza abbandonarmi, perciò ho deciso di ridarle un'occhiata. Ecco il risultato xD
Non so, ho sempre adorato l'ossessione di Leo per le scimmie, e poi io adoro gli Arctic Monkeys. Davvero.
Non ce la faccio proprio a scrivere qualcosa di triste, la serie è già abbastanza çwç
Comunque, avendo scritto una pre!serie e ora un missing moment della prima stagione, credo che alla fine qualcosa con la seconda mi verrà in mente xD
Anyway, è davvero una sciocchezzuola, è stato divertente scriverla! Spero che siano tutti IC - è la mia paura più grande.
Mi dileguo.
Alla prossima!
Maria