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Autore: RedDisposition    27/02/2015    2 recensioni
–perché il caffè non lo danno qui dentro- sbuffò la latina –ti aspetti che diano la caffeina ad un branco di matte?- Santana scoppiò a ridere ma si bloccò vedendo lo sguardo titubante di Rachel nel guardare il suo pranzo –Rach quante altre volte dovrò dirti che devi mangiare se vuoi uscire da qui?- Rachel alzò lo sguardo sulla latina –io mangio, è quello che faccio dopo che mi fa paura- Santana alzò un sopracciglio –com’è possibile che abbiamo parlato di tutto tranne che della nostra storia?- Santana fece spallucce –non ne ho idea- si alzò le maniche di poco mostrando appena i polsi e Rachel notò un paio di bende, quelle che una settimana prima non aveva.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel, Rachel/Santana
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 5
 

Santana aveva passato tre notti insonni a causa del comportamento di Rachel qualche sera prima, l’altra faceva finta di niente mentre Santana si chiedeva come mai avesse fatto quella cosa strana, le amiche non si comportano così, cioè almeno così credeva, la sua unica amica era stata Brittany , la sua ragazza, e con lei si spingeva anche oltre, si passò una mano fra i capelli e decise di non pensarci almeno per quel giorno, guardò fuori la finestra, non si ricordava neanche quando era entrata in quella clinica e non sapeva quando sarebbe uscita, sbuffò guardandosi intorno, aveva bisogno di sfogarsi in qualche modo, così prese il suo pacchetto di sigarette e se ne accese una portando la testa fuori dalla finestra, dopo qualche tiro sentì la porta aprirsi dietro di lei e subito nascose la sigaretta fuori la finestra guardando chi era entrato –sono io calma- Rachel scoppiò a ridere chiudendo la porta a chiave –mi uccidono se scoprono che fumo- Rachel annuì –sta attenta a non farti vedere dalla finestra- Santana scosse la testa –abbiamo il giardino sul retro, non ci va quasi mai nessuno qui- Rachel annuì e rimase a guardare Santana con un labbro fra i denti, la latina si sentì come provocata da quel movimento e cercò di non guardarla, ma quando Rachel le si avvicinò fu quasi impossibile evitarla –cosa c’è?- le chiese sbuffando –voglio provare- Santana alzò gli occhi al cielo e le porse una sigaretta, Rachel ne prese una e l’accese attaccando l’estremità con quella di Santana, ritrovandosi a pochi centimetri di distanza, Santana deglutì un paio di volte e si allontanò velocemente appena Rachel si fece un veloce tiro, tossì e Santana la guardò ridendo –e semplice- le mostrò il movimento da fare e Rachel al secondo tiro riuscì a cacciare fuori tutto il fumo senza tossire –brava- Santana le fece un piccolo applauso –però vieni vicino alla finestra, non vorrei far diventare una camera a gas questa stanza- Rachel scoppiò a ridere avvicinandosi alla ragazza.
-sai passare il fumo Rachel?- Santana le sorrise dopo la seconda sigaretta –ho appena imparato a fumare, vuoi già farmi prendere il fumo a vuoto?- Santana rise –va bene, allora lo prendo io- le sorrise, Rachel annuì e le si avvicinò, tanto che le loro labbra si sfioravano, Santana riuscì ad ispirare il fumo che Rachel aveva tirato fuori, e avvicinandosi alla finestra lo aveva tirato fuori a sua volta –che figata!- Rachel saltellò –sta calma, sembri una bambina in calore- Rachel incurvò le sopracciglia –ma le bambine non sono in calore- Santana rise di nuovo –non importa- continuò a guardare fuori dalla finestra ridendo –San?- la latina si girò e si ritrovò Rachel a qualche passo dal viso –Rach..Rachel- disse deglutendo, la ragazza le si avvicinò lentamente per darle la possibilità di allontanarsi, ma Santana non voleva farlo, così stette ferma e aspettò che Rachel decidesse cosa fare, riuscì a sfiorare le labbra della latina quando sentirono bussare alla porta, Rachel si allontanò di botto, come se si fosse svegliata da una trans, Santana rimase a guardarla scossa mentre chi c’era dietro la porta insisteva a bussare –cre..credo che dovresti aprire- Rachel non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi e corse ad aprire  –cosa c’è Jo?- l’uomo le sorrise –hai una visita- Rachel alzò un sopracciglio –nome?- Jo prese un bigliettino –Kurt Hummel- Rachel sorrise e annuì –fallo entrare- Jo annuì e si chiuse la porta –è il tuo ragazzo?- Santana le chiese con un sopracciglio alzato –no, lui è il mio…- non finì di parlare perché sentì subito una forte stretta da dietro, Rachel si girò e urlò dalla felicità, Santana la guardò da lontano con un sopracciglio alzato, vide il ragazzo, aveva i capelli mori con un ciuffo alzato, occhi azzurro cielo e la pelle chiara quasi cerulea –Kurt che ci fai qui?- Rachel si allontanò dal ragazzo –mi dispiace non essere venuto prima- Rachel scosse la testa e si girò verso la latina –Kurt, lei è Santana- il ragazzo sorrise alla latina e le tese una mano –Kurt- Santana annuì stringendogli la mano –Santana- fece un finto sorriso –devi dirmi tutto quello che è successo in Europa- Kurt scosse la testa –devi dirmi come ci sei finita qui- Santana si sentì di troppo, così prese il suo pacchetto di sigarette e si avviò alla porta –io vado al campo, è stato un piacere Kurt- il ragazzo le sorrise e tornò a guardare Rachel –è una bomba!- Rachel alzò un sopracciglio –da quando sei etero?- il ragazzo rise di gusto –e da quando tu arrossisci per una ragazza?- Rachel si accorse solo in quel momento che le sue guance stavano andando a fuoco –io..- provò ma il ragazzo la bloccò –parleremo un'altra volta del perché sei qui, ora parlami di quella ragazza- Rachel gli sorrise e si sedette sul suo letto con Kurt accanto.
 
Santana sbuffò calciando una pietra vide la sua panchina da lontano occupata e sbuffò mettendosi le sigarette in tasca –Lopez- Santana guardò l’uomo che sedeva sulla panchina e lo salutò con una mano –Salve dottor Edwards- l’uomo le fece segno di sedersi e Santana annuì –allora cosa mi dice?- Santana fece spallucce –non voglio psicanalizzarti, sono lo psicologo di Rachel non tuo- Santana sorrise –per me è più un amico- l’uomo le lasciò una pacca sulla schiena –allora, com’è che va in questa clinica? Ho saputo che ne hai cambiate tante- Santana annuì –va bene, forse ho trovato davvero il modo per salvarmi- il medico sorrise –sono felice con te, ma dimmi questo c’entra qualcosa con Rachel?- Santana spalancò gli occhi e boccheggiò –scusami, forse non è affare mio, ora devo andare, ci vediamo Santana- la latina si alzò in piedi e bloccò l’uomo per un braccio –cercherò di aiutarla anche più di quanto cerca lei- l’uomo sorrise accarezzandole una guancia –lo so Santana, lo so- disse prima di incamminarsi verso l’entrata della clinica.
 
-è gay?- Rachel annuì –e cosa aspetti a saltarle addosso?- Rachel scosse la testa –Kurt se non ricambia?- il ragazzo scacciò quel pensiero con la mano –hai visto come ha reagito al mio abbraccio?- Rachel sorrise leggermente e si stese sul letto –ci siamo quasi baciate oggi- Kurt la guardò –quasi?- disse sconfortato –sei arrivato tu e hai rotto le palle- Kurt scoppiò a ridere e lasciò un bacio sulla fronte della ragazza, proprio quando si stava allontanando Santana entrò in stanza e raggelò alla vista di Kurt chinato su Rachel –scusate, io ehm, vado- stava per fare retrofronte ma Kurt la fermò –non preoccuparti, me ne stavo andando, l’orario di visita deve essere finito- Santana gli sorrise falsamente e lasciò passare il ragazzo che diede un ultimo bacio sulla fronte a Rachel –ci vediamo fra qualche giorno- Rachel annuì e lo salutò con il gesto della mano, Santana sospirò e si stese sul letto guardando la parete e dando le spalle a Rachel –che cos’hai fatto al campo?- Rachel la guardò sorridente –niente- si limitò a dire Santana –che hai fatto con..?- Rachel aggiunse il nome del ragazzo –con Kurt, abbiamo parlato- disse sorridente –di cosa?- Rachel le si avvicinò –sei curiosa?- rise –no, anzi sono stanca- si girò verso Rachel donandole uno sguardo spento –ti senti bene?- Santana annuì e si mise seduta –ti ho detto che sono solo stanca- Rachel alzò un sopracciglio –vado a sciacquarmi la faccia- Santana non riuscì a reggere il peso dello sguardo di Rachel e camminò svelta verso il bagno, sbuffò guardandosi allo specchio e ripensò a quello che aveva detto con il medico e a come si era sentita male quando aveva visto Rachel vicina a qualcuno che non fosse lei, sbuffò, non voleva riavvicinarsi a qualcuno, non voleva perdere un’altra parte di sé, aveva paura di innamorarsi, aveva paura di essere di nuovo felice, perché lo sapeva, non poteva essere felice per sempre, dopo un piccolo periodo di felicità c’era sempre un bel po’ di tempo in cui si sarebbe sentita di nuovo grigia, di nuovo sola e triste.
 
-ti amo Santana- sorrise alla ragazza bionda che si chinò leggermente per baciarla –anche io Britt- la bionda aveva riso e le aveva preso la mano avviandosi a casa.
 
Santana sbuffò mettendosi le mani fra i capelli, sentì la rabbia scorrere dentro le sue vene, con un movimento tirò un pugno al muro, e dovette ritirare le mano e mettersela fra le labbra per evitare di urlare, aveva le nocche rosse e quasi sanguinavano, ma non ci pensò, uscì dal bagno e come una mummia camminò spedita verso il suo letto, rimase immobile a fissare il soffitto, mentre Rachel stava leggendo.
 
-andrà tutto bene- Brittany le asciugò le lacrime –no, non andrà niente bene- Santana si passò una mano sugli occhi –San, guardami- la latina alzò lo sguardo nero in quello azzurro cielo di Brittany –noi ne usciremo-.
 
-pensi a lei?- Santana sussultò e si girò verso Rachel che aveva chiuso il libro –a chi?- Santana si morse una guancia –alla tua ragazza- Rachel si guardò le unghie ma dovette rialzare lo sguardo dato che la risata di Santana l’aveva fatta confondere, si rese conto che quella non era la risata che aveva sentito, quella calda e dolce, era gelida e nervosa –non ce l’ho più la ragazza- Rachel alzò un sopracciglio sedendosi sul letto della ragazza –ma avevi detto che la tua ragazza era anche la tua migliore amica- Santana annuì –appunto, era- disse marcando il verbo al passato –perché vi siete lasciate?- Santana fece spallucce –ha preferito qualcun altro a me- si limitò a dire girandosi dall’altro lato.
 
-Dobbiamo parlare- Santana alzò un sopracciglio vedendo Brittany seria, come mai –che è successo?- la bionda si mise con le gambe incrociate sul letto della latina –mi sono innamorata- Santana sorrise –San non mi sorridere così- la latina chinò di poco la testa, chiuse il libro e le si avvicinò –che succede?- Santana le prese il viso fra le mani –mi sono innamorata di qualcuno che non sei tu- la latina sussultò  e ritirò le mani –noi..- Brittany non concluse vedendo Santana con la testa bassa e i pugni stretti –mi dispiace- si limitò a dire –ti dispiace?- Santana alzò la testa con una risata –ti dispiace? Vattene da casa mia- la latina si alzò e guardò Brittany con odio –San cosa? Aspetta noi non…- Santana scosse la testa –ti ho detto ti andartene- Brittany le si avvicinò prendendole le braccia fra le mani –non mi toccare!- si allontanò, ormai non riusciva a trattenere le lacrime –vai via!- le urlò, vide Brittany annuire e la vide camminare fino alla porta della sua stanza –mi dispiace- sussurrò un’ultima volta prima di andare via.
 
-ti va di parlarne?- Rachel le sorrise posandole una mano su un braccio, Santana la guardò con gli occhi leggermente lucidi –cosa c’è da dire, mi ha sostituito Rachel, se ne andata- la latina le urlò contro, Rachel abbassò lo sguardo allontanandosi –scusa- le sussurrò prima di andare a sdraiarsi sul suo letto –Rachel io…- la ragazza scosse la testa –buonanotte- disse prima di darle le spalle e rimanere a fissare la parete, Santana sbuffò e rimase a fissare la schiena della ragazza.
 
Santana si guardò intorno, vide la cornice con la sua foto e quella di Brittany, tolse la foto da dietro il vetro, gettandolo a terra e spaccandolo, con ancora le lacrime che bagnavano la foto la piegò rendendo visibile solo se stessa, lasciò un pugno alla parete e cadde ormai stremata dal pianto, si alzò le maniche  e con una tale forza nelle unghie ti riaprì le ferite che presero a sanguinare.
 
Santana riaprì gli occhi con uno scatto, svegliandosi ormai che era mattina, si guardò le mani e le braccia, non erano sanguinanti, si guardò intorno ritrovandosi nella stanza bianca e antisettica della clinica, Rachel non c’era nel suo letto, non era presente neanche alla scrivania, sbuffò e decise di rigirarsi fra le coperte e guadagnarsi altre ore di sonno.


Mi rendo conto che sono cattiva, rido.
Mi piace creare questi momenti di tensione e poi, SBAAM, spazzarli via, rendono la cosa elettrizante. Comuunque, grazie di tutto (è il quinto capitolo che lo ripeto).
Credo che forse nel prossimo possa succedere qualcosa. 
Ho detto forse.

-Kisses, M.

 
  
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