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Autore: Parrylove    27/02/2015    1 recensioni
Era mattina da poco e passeggiavo in riva al mare.
I piedi nudi si lasciavano accarezzare dolcemente da piccole onde trasparenti senza opporre nessuna resistenza. Il vento mi soffiava tutta la sua maestà sul viso.
La spiaggia era vuota...
La mia spiaggia era vuota.
I passi si perpetuavano da sè, silenziosi, come se non fossi io a comandarli.
Dove stavo andando?
Dove mi stavano portando?
In questo momento ogni luogo mi sembrerebbe scialbo, privo di senso, inconcludente, sempre che un luogo possa essere definito così; ma il mare no.
Il mare è... il mare. Niente di più niente di meno.
È il posto dove ci si sente o piccoli piccoli o grandi grandi.
È il posto che ti grida: “Zitto! Ora ascolta il mio silenzio.”
È il posto dove tutti fanno domande senza poi aspettare nessuna risposta.
E io ne avevo di cose da chiedere: “Come mai in tutta la mia vita non ho mai amato? Come mai mio padre morì così presto? Come mai non mi sono sentito mai veramente felice? Come mai questa malattia che mi lascia ormai poco da vivere?”
Eppure, guardando fisso il mare nella sua calma lontana, nel blu dei suoi occhi profondi, sussurrai solamente: “Perchè? ”.
I gabbiani volavano
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Era mattina da poco e passeggiavo in riva al mare.
I piedi nudi si lasciavano accarezzare dolcemente da piccole onde trasparenti senza opporre nessuna resistenza. Il vento mi soffiava tutta la sua maestà sul viso.
La spiaggia era vuota...
La mia spiaggia era vuota.
I passi si perpetuavano da sè, silenziosi, come se non fossi io a comandarli.
Dove stavo andando?
Dove mi stavano portando?
In questo momento ogni luogo mi sembrerebbe scialbo, privo di senso, inconcludente, sempre che un luogo possa essere definito così; ma il mare no.
Il mare è... il mare. Niente di più niente di meno.
È il posto dove ci si sente o piccoli piccoli o grandi grandi.
È il posto che ti grida: “Zitto! Ora ascolta il mio silenzio.”
È il posto dove tutti fanno domande senza poi aspettare nessuna risposta.
E io ne avevo di cose da chiedere: “Come mai in tutta la mia vita non ho mai amato? Come mai mio padre morì così presto? Come mai non mi sono sentito mai veramente felice? Come mai questa malattia che mi lascia ormai poco da vivere?”
Eppure, guardando fisso il mare nella sua calma lontana, nel blu dei suoi occhi profondi, sussurrai solamente: “Perchè? ”.

I gabbiani volavano in cielo abbracciati da un azzurro così luminoso che quasi faceva male a vederlo.
Gli alberi salutavano il loro viaggio.
Perduti tra le nuvole come saette nella tempesta a compiere acrobazie circolari in cerca del loro essere, per essere sempre più vicino alla perfezione.

Quel giorno, in riva al mare, urlai tutta la mia vita.

Mi guardai intorno e sentii dei rumori,così iniziai a correre...

Ma mentre passavo per strada una macchina mi venne in contro e poi...BUIO!


HARRY'S POV
-O raga ma che cazzo era?-chiese Niall tutto agitato!
-Ma chi cazzo se ne frega sarà qualche topo di passaggio-risposi facendo retromarcia e ripestando dinuovo quella cosa per poi prendere la strada che avevo saltato per lo spavento...
-O ragà...ma il topo era abastanza grosso..-rise Louis una volta rincasati.A quel punto ci guardammo in faccia preoccupati...
-Non è che per caso era...
Ci fu un attimo di silenzio.
-Nah...Sfida a Fifa?




 

THE END

  
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