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Autore: TrisWeasley    27/02/2015    0 recensioni
Il sei giugno del 2006 Addie, sorella maggiore di Alice, riceve una visita da quest' ultima, morta lo stesso giorno dell' anno precedente. Alice la trasporterà all' inferno, dove le due sorelle saranno costrette a servire Lucifero per l' eternità.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Quando aprii gli occhi mi trovai nel buio più completo. Erano ormai le quattro di mattina e durante la notte non ero riuscita a chiudere occhio e se riuscivo a farlo venivo svegliata di roprassalto da brutti incubi.
Era il sei giugno del 2006 ed era passato un anno da quando mia sorella minore morì. Alcuni dicevano che si fosse suicidata, ma io non credevo che a nove anni una bambina, seppur molto intelligente, potesse già pensare al suicidio. Il dolore della sua perdita era ancora grande, ma nonostante tutto avevo sempre cercato di andare avanti e pensare che fosse sempre con me mi aiutava. Non le parlavo mai, però, perchè sapevo che era morta e mi ero ormai rassegnata a quell' idea.
Mi alzai dal letto con un forte mal di testa. Mia mamma ancora dormiva. Andai in bagno, aprii il rubinetto e mi sciaquai la faccia con dell' acqua gelida. Dopodichè, presi un asciugamano e mi asciugai. La pelle iniziò a bruciare inspiegabilmente e quando staccai il viso dall' asciugamano ciò che vidi dopo mi fece urlare a squarciagola. Davanti a me la scena era orripilante: la mia faccia era completamente ricoperta di sangue e alcuni pezzi di pelle morta cadevano, gocciolando su tutto il pavimento.
Cercai di chiamare mia madre ma non si svegliò dal suo sonno tranquillo. Era come se fosse dentro una campana di vetro e il suono non le arrivasse. Avevo paura. Le lacrime scendevano sempre più veloci, ustionandomi il viso e deteriorandomi maggiormente la pelle. Il dolore era insopportabile, ma in un momento di lucidità riuscii ad aprire un cassetto e prendere delle garze. Con quelle mi coprii tutta la faccia, lasciando scoperti gli occhi e due buchi all' altezza del naso per poter respirare.
Il cielo era ancora buio ed era strano perchè di solito a quell' ora ci sarebbe stata l' alba. Fuori era tutto nero, nemmeno una nuvola o un po' di sole. Presto ci furono delle scosse e io sentii il pavimento sotto ai miei piedi cedere. Fuori milioni di lampi invasero il mio giardino, accecandomi con la loro luce. Sentivo che tutto quello che stava succedendo non era normale. Nel giardino si aprì un varco.
Scappai in camera mia, spaventata dai tuoni che mi stavano distruggendo l' udito, e mi nascosi in un armadio al buio totale rimanendo in silenzio. Qualcosa illuminò quello spazio ridotto: due occhi mi stavano fissando. Rabbrividii quando sentii delle mani che stavano slegando le mie bende e il suo gelido sospiro travolgermi.
Cercai di aprire l' anta e scappai in camera di mia madre. Notai con orrore che il suo corpo era nudo. La pelle giallognola era ricoperta da profonde ferite sanguinanti, mentre alcune parti erano ustionate. Solo un pensiero mi sfiorò la mente: era stata bruciata viva. I suoi occhi si aprirono di scatto, neri come la pece. Il suo sguardo era profondo e privo di qualunque segno di vita. Di colpo la sua mascella si spalancò, emettendo un rumore che mi fece spaventare a morte, e da essa iniziarono ad uscirne disgustosi lombrichi. Scappai in giardino e mi nascosi nel varco che si era creato.
Tutto divenne buio, poi finalmente una voce:

"Ti aspettavo, sorellina".

   
 
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