«Nathalie! Nathalie dove sei? Nalì!!» La voce di Zayn risuonava per la scogliera tanto che quasi sovrastava il rumore delle onde del mare. Iio non risposi. Non ne avevo la voglia, non ne avevo le forze.

«Nathalie, rispondi» Quanto avrei voluto farlo? Ma non potevo, non ci riuscivo. Riuscivo solo a singhiozzare, respiravo a fatica.

Dopo alcuni secondi sentii dei passi veloci sulla sabbia.
Mi aveva trovata.
Appena mi fu vicino mi abbracciò forte, ma io non ricambiai.

«Perchè sei scappata?» Si sedette vicino a me e mi cinse le spalle con il braccio. Istintivamente appoggiai la testa sulla sua spalla.
«E'...è morto,Zayn.» Dissi con voce tremante. Lui non rispose, pensai che non mi avesse sentito ma quando mi voltai verso di lui aveva lo sguardo perso nel vuoto. «Zay?» Ritornò a guardarmi e mi sorrise,poi con il pollice asciugò le mie lacrime.
«Ci sono io, piccola. Ci sarò sempre io, anche quando avremo tutto il mondo contro, io sarò sempre qui per te.» Era ufficiale. Zayn Malik oltre ad essere il mio migliore amico, era anche il dodicenne più maturo e meraviglioso al mondo. «Tu non sei mio papà, Zay.» Ma in quel momento ero troppo ferita per apprezzarlo.
«No, non lo sono. E anche se fosse sarebbe impossibile, visto che ho solo un anno in più a te.» Sorrise divertito, ma la sua espressione si fece subito seria di nuovo e cominciò ad accarezzarmi i capelli. «Ma sono il tuo migliore amico e non ti abbandonerò mai.»
«Non fare promesse che non puoi mantenere Malik.» Nel tono scherzoso c'era un pizzico di verità, Zayn non era mai stato il tipo da relazione o amicizia definitiva. Solo io ero riuscita a tenerlo stretto per ben 4 anni.
«Non sto mentendo, saprò mantenere questa promessa.» Disse.
«Ti conviene. Perché io ti vorrò per sempre.» Gli dissi.
Lui mi diede un bacio tra capelli prima di alzarsi e tendermi la mano. «Io non voglio venire Zayn, non riesco a vederlo. Non posso.»

Lui scosse la testa, poi si sedette vicino a me di nuovo.
Mi appoggiai al suo petto e cullata dai battiti del suo cuore, mi addormentai.

                                                                                   ***

«Allora è finita.» Lo guardai con le lacrime agli occhi, lui mi prese per mano, mi tirò a sé e mi strinse forte.
«Smettila, Zayn. Non è così che le cose si risolveranno.» Gli dissi spingendolo via.
«Tornerò.» Come se fosse possibile.
«Certo, come no. Dovevano tornare tutti,Zayn. Doveva tornare anche Aisha, Fatima, Aamir, Ahmad. Dove sono adesso? Sono andati via, tutti i nostri, i miei amici. E ora anche tu.»

«Forse perché andare via è la cosa migliore. Guarda qui: Case distrutte, famiglie distrutte, non è come un anno fa, è cambiato tutto. E’ peggio di prima, non puoi nemmeno innamorarti perché le ragazze vengono portate via a fare le sgualdrine dagli Afghani e avrai sempre paura che quella che ami..» Lasciò in sospeso il resto della frase cercando di nascondere le lacrime che inondavano i suoi occhi meravigliosi, non c’era bisogno di aggiungere altro.
«Vieni via con me.»
«Mia madre, Zayn. Non lascerò sola mia madre.»
«Verrà anche lei.»
«Ci ho già provato, non lascerà casa sua. E poi c'è la nonna che è gravemente malata, come possiamo lasciarla qui?» Lui abbassò la testa e si diresse verso la sua macchina.

«ASPETTA.» Urlai.
Lui si voltò verso di me. «Un giorno ti raggiungerò, ma tu aspettami.» Gli dissi.
Sorrise per un attimo, poi mi raggiunse con pochi passi svelti, prese il mio viso tra le mani e mi baciò.
Il mio, il nostro primo bacio.
«Io ti amo,Zayn Jawaad Malik.»
«Anche io, Nathalie Amira Amer e ti aspetterò.»

Poi lo vidi andare via, verso una nuova vita, verso un nuovo destino, mentre una voragine enorme si scavava nel mio petto.
L'avevo perso.
Inutile dire il contrario.
Avevo perso il mio Jawaad, per sempre.