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Autore: Biondi    28/02/2015    1 recensioni
[kantai collection]
volevo dare dignità alla mia nave preferita visto che nell'anime non c'è
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nel cielo matto di marzo brilla forte il sole, il quale si rispecchiava nella vastità dell’oceano, azzurro come il cielo privo di nuvole, non vi erano squali in quel mare. Mare calmo, così calmo da sembrare immobile ed eterno. Il bagnasciuga quasi non esisteva su quella spiaggia di sabbia quasi dorata, così fine che quasi dava l’impressione di non essere sabbia, perfettamente livellata che pareva asfalto, ci si sarebbe potuto tranquillamente guidare anche con un’auto da corsa senza finire impantanati. Poco più un là sorgeva una scogliera, essa non rovinava affatto la linearità del paesaggio anzi dava dinamismo, come se fosse lo sguardo stesso a suggerire a quelle rocce di salire dal mare ed elevarsi, le onde che si infrangono su essa senza dubbio sono un bello spettacolo nelle giornate di mare mosso, anche se fosse in bufera non si avrebbe nessun senso di inquietudine, quella scogliera era lì e non poteva essere da nessun’altra parte. Su quella scogliera si ergeva con fierezza un’accademia navale, forse una delle migliori, la miglior accademia per una delle migliori navi da guerra. È proprio in quell’accademia in questo giorno di marzo che un nuovo e giovane ammiraglio decise di iniziare la propria carriera. Aveva come un talento naturale per dare ordini, anche se sembrava prendere decisioni assurde e suicide riusciva sempre a vincere le guerre simulate nella sua vecchia scuola. L’ammiraglio si soffermò ad ammirare la porta, una grande porta in legno di pino con a lato due colonne corinzie in marmi sormontate da un arco a sesto acuto; esitò nel bussare, non voleva rovinare l’aura sacrale che aleggiava da quel meraviglioso e imponente portone. Alla fine non bussò ma uscì per caso un’infermiera, probabilmente voleva fumare visto che teneva un accendino in mano, era di mezza età anche se aveva un corpo molto vissuto: “lei è il nuovo ammiraglio suppongo, entri pure, l’ufficio del rettore è in fondo a destra” disse l’infermiera con una voce da accanita fumatrice, come se ogni parola raschiasse la sua laringe. Il fatto di andare infondo a destra era come andare in bagno, si sa che è sempre in fondo a destra. Il corridoio richiamava anch’esso imponenza e sacralità, soffitti a botte alti almeno quattro metri, nessuna finestra però, la luce traspirava solo da alcune aperture a cupola poste negli incroci dei corridoi. Quando il nostro ammiraglio vide la porta quasi volle andarsene, decadente e scolorita rovinava tutta l’accademia, ma non si fece troppi problemi ed entrò: “toc-toc, sono il nuovo ammiraglio”-“molto bene”-disse il direttore-“ venga pure, ho un incarico molto speciale per lei, voglio che badi alla nostra ammiraglia per un po’ di tempo, è come se avesse perso la voglia di combattere”-“nessun problema, con me si riprenderà, di chi si tratta ?”-“di Bismarck”. Nessuna parola fu più proferita, il tempo sembrava essersi fermato, una nave di quella portata ed importanza come primo incarico era un sogno proibito, accettare era d’obbligo anzi era l’unica cosa passata, presente e futura da fare, badare a Bismarck. Non fu difficile trovarla, se ne stava sul retro dell’accademia a mirare l’infinito orizzonte del mare, se fosse stato il tramonto e ci fosse stato un po’ di vento sarebbe stata una perfetta scena idillica, la spalla destra si vedeva attraverso i capelli, nuda, l’ammiraglio esitò nel parlare come estasiato dalla sua bellezza, pur vedendola di spalle: “salve Bismarck, sono il nuovo ammiraglio, mi è stato detto che hai perso la voglia di combattere, sono qui per farti tornare quella di un tempo”… nessuna risposta: “non startene in silenzio, una grandiosa nave come te dovrebbe parlare”, stavolta si voltò: “credi veramente che io sia meravigliosa ?”-sembrava aver sentito soltanto quella parola da tutto il discorso, la sua voce autoritaria e sicura non lasciava traspirare alcuna debolezza, come sempre infondo- “dillo ancora, lodami di più”. Di certo queste parole suonavano strano ma se quello era il modo di farla stare meglio il nostro ammiraglio non si poneva problemi: “sì certo, ti trovo anche carina, hai dei bei capelli biondi ed occhi azzurro cielo”. Bismarck non disse nulla, ma si alzò, si avvicinò all’ammiraglio, si tolse il cappello ed accennò ad una specie di inchino, il nostro ammiraglio capì che voleva essere accarezzata sulla testa, lo fece, sentì i suoi capelli così lisci e caldi che quasi non voleva smettere di accarezzarli. Bismarck si rimise il cappello e disse: “sai, non voglio più combattere perché mi sentivo trattata solo da oggetto, sono una nave sì ma ho un corpo di donna ora, con naturali istinti umani”-“è una velata richiesta di soddisfare le tue voglie sessuali ?” di certo una risposta del genere poteva finire in due modi, o essere sorpresi di cotanta tranquillità e disinvoltura finendo con una risata oppure armare i cannoni e porre fine alla vita dell’ammiraglio, fortunatamente Bismarck scelse la prima ipotesi, anche perché non è un’assassina senza cuore: “ahahah be’ se vuoi vederla così certo, dopotutto abbiamo le nostre emozioni e le nostre voglie, non possiamo ignorarle in eterno”. Fu così che l’ammiraglio la baciò senza pensarci, non sapeva per nulla del vapore che alimentava le sue caldaie, anzi aveva sia un buon odore che un buon sapore, Bismarck sparò pure un colpo al cielo per la contentezza (non fu l’unico colpo sparato però), dopo ella si spogliò, era come se si sentisse in sottofondo stairway to heaven, infondo lei era un paradiso vista la sua bellezza, per l’ammiraglio quel rapporto fu strano, dopotutto non c’è logica nei sentimenti e nel sesso, solo appagamento momentaneo, incontrata da soli cinque minuti e già era lì a gemere arrossita, coincidenze di un giorno fortuito ? forse. Il giorno dopo Bismarck era tornata pimpante come prima, pronta a dare il meglio per essere la migliore, e lo era infondo: “allora ammiraglio, che mi hai preparato per pranzo ?”-“ovviamente nulla, ho cucinato solo per me”-“come solo per te !? lo sai che ho bisogno di nutrirmi giornalmente per essere la migliore!”-“e va bene, ti prenderò un po’ di bauxite dopo”. Ebbene sì, oramai erano entrati in sintonia, come una coppia di sposini, anche se erano corazzata e ammiraglio, ma infondo per un ammiraglio nulla vi è di più importante della propria nave.
   
 
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