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Autore: lexiters    28/02/2015    1 recensioni

“Credevo che scappare dal passato sarebbe stata una soluzione. Nessuno ha mai detto che sarà facile,ma ho bisogno di dimenticare,e non posso. Perché mi ha ferito e provocato cicatrici troppo profonde per poterle curare. Mi ha fatto credere di non meritare nessuno,mi ha fatto odiare me stessa,mi ha fatto arrivare ad un punto in cui anche solo guardarmi allo specchio mi risultava difficile e volevo auto-distruggermi. Ma alla fine l'ha fatto lui,e non credo di poter riuscire mai a rimettere insieme i pezzi. Non da sola”
“Non sei sola,Bea. Io sono qui e sono pronto a prenderti e a risollevarti ad ogni tua caduta. Ti farò sorridere,ti farò ridere,rimpiazzerò ogni tuo doloroso ricordo con uno più felice. Ti giuro che lo farò”
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Osservava dal finestrino il paesaggio sfumare velocemente mentre con una mano accarezzava i capelli castani della sua sorella minore,che aveva il capo sulle sue ginocchia e dormiva beatamente.
La invidiava quasi,riusciva a dormire in un momento come quello,mentre lei aveva così tanti pensieri nella testa che anche solo riposare per cinque minuti le sembrava impossibile. Le frullavano così tante domande. Avrebbe fatto amicizia nella scuola della sua nuova città? Che cosa sarebbe successo il giorno dopo,quando sarebbe entrata per la prima volta in quell’edificio? E se l’avrebbero presa in giro per la sua abitudine di andare in giro sullo skateboard e per la sua passione per la poesia? Scosse la testa,come a voler cacciare quei pensieri e lasciar riposare la mente.
ppoggiò il capo sul vetro freddo del finestrino e fissò i suoi genitori ridere. Le piaceva vederli sorridere e scherzare tra di loro,avevano affrontato così tante difficoltà che se lo meritavano. Guardò la sua sorellina e la vide aprire leggermente gli occhi e prendere a osservarla,le sorrise dolcemente e continuò ad accarezzarle i lunghi capelli. “Siamo arrivati!” La voce squillante di sua madre sorprese le due figlie che si guardarono intorno con curiosità. La maggiore guardò la schiera di case bianche e si sorprese a sorridere quando, con lo sguardo, intercettò un parchetto e una rampa per gli skate con alcuni ragazzi che ridevano e si divertivano. Scese dall’auto e si guardò intorno in cerca della sua nuova casa che più volte sua madre le aveva fatto vedere in foto. Era una piccola abitazione bordeaux e con porta e finestre bianche. Intorno c’era un piccolo giardino e due alberi ai lati della casa. Continuò a guardarsi intorno e finalmente riuscì a vederla. Sulla soglia della porta c’era suo padre che le faceva segno di avvicinarsi. Quando arrivò, fece un sospiro ed entrò in quella che sarebbe stata la sua dimora. I mobili che erano arrivati pochi giorni prima erano già ai propri posti mentre sul parquet erano depositati gli scatoloni,si avvicinò a quelli segnati con il suo nome e ne prese uno,quello più leggero,per poi dirigersi verso le scale che l’avrebbero portata alle camere da letto. Sua sorella le andò incontro e le abbracciò le gambe. “ Ho scelto la mia stanza,spero che non ti dispiaccia ma ho preso quella più grande” ridacchiò felice. “ Non ti preoccupare Mar. Vieni,andiamo a vedere la mia”,la più piccola inziò a saltellare felice per il corridoio e la trascinò di fronte ad una porta che Marzia aprì e corse dentro la stanza della sorella. Bea la seguì con un po’ meno d’entusiasmo e depositò lo scatolone a terra. Osservò il letto e le pareti spoglie e decise che presto ci avrebbe attaccato i suoi amati poster.
 
Dopo aver portato tutti gli scatoloni nella sua nuova stanza,decise di iniziare a sistemare gli oggetti fuori dai cartoni.  Appoggiò sulla scrivania,che avevano trasportato il giorno prima insieme agli altri mobili,le foto con la sua migliore amica e il suo portatile. Depositò nella libreria i libri che si era portata dietro e,dirigendosi nuovamente verso la scrivania,appoggiò poco delicatamente i libri della sua nuova scuola.
Verso le otto aveva già finito di sistemare la stanza a suo piacimento e,non sapendo che fare,decise di andare in quel parchetto che aveva visto poche ore prima. Indossò la sua giacchetta di jeans e prese il suo skateboard nero,salutò i suoi genitori informandoli sui suoi piani e uscì di casa. Si diresse verso il parco e spinse quanto bastò il cancello arrugginito. Sentì delle risate,segno che non era sola e sperò con tutto il cuore che la rampa fosse libera. Fortunatamente qualcuno ascoltò le sue preghiere e la ragazza sorrise soddisfatta. Inizio ad andare sù e giù dalla rampa ed eseguì un Ollie*. Continuò un po’ e quando si decise a fermarsi si accorse della presenza di cinque ragazzi appoggiati ad una staccionata intenti a guardarla. Arrossì di colpo al solo pensiero che qualcuno l’aveva osservata per tutto il tempo e prese da terra lo skate,decidendo di uscire dall’altra parte del parco facendo finta di nulla. Non voleva assolutamente fermarsi,tantomeno passare davanti a loro. Fortunatamente i ragazzi non la seguirono e arrivata a casa decise di fare un bagno caldo e andare a letto. Il giorno dopo sarebbe dovuta andare a scuola e non voleva far ritardo.










*Ollie: Un ollie è un salto eseguito con lo skateboard. Essa è la manovra che permette di saltare mantenendo lo skate attaccato ai piedi, senza afferrarlo con le mani.


Ehilà!
Allora,mi presento,sono Federica e sono nuova qui. Ho scritto questa storia tempo fa ma non ho mai avuto intenzione di pubblicarla. Adesso ho cambiato idea ed eccomi qui. Quindi niente,fatemi sapere che ne pensate di questa nuova storia.
A presto,baci.
  
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