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Autore: Lauramunay    28/02/2015    0 recensioni
È passato un anno ormai e ancora mi chiedo come farò senza di te. Con che sguardo affronterò l’alba, giorno dopo giorno, una mattina dopo l’altra.
Tutto sa di te. Il bagliore del sole che spunta oltre la tenda mi ricorda il tuo sorriso. Il profumo delle rose mi porta alla mente il tuo sapore. Quello stesso stupendo profumo che mi risvegliava al tuo fianco ogni mattina. Me la portavi tutte le mattine quella rosa, bianca e immacolata come la prima neve d’inverno.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Juri Arisugawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi osservo distrattamente allo specchio, mentre mi sistemo una ciocca di capelli arancioni dietro all’orecchio. Dovrò tagliarli prima o poi, ma fino ad ora non ho ancora avuto il coraggio di cambiare il mio aspetto. Questo perché, guardandomi allo specchio, riconosco l’immagine della Juri che un tempo stava al tuo fianco. Penso che sia stato un anno scolastico infinitamente lungo senza di te. E dopotutto, ancora una volta mi ritrovo a pensare al tuo viso, così lontano dal mio, e al tuo cuore ancora più lontano. Ma in realtà so che sei sempre stata lontana da me, anche quando non era la distanza a separarci.

È passato un anno ormai e ancora mi chiedo come farò senza di te. Con che sguardo affronterò l’alba, giorno dopo giorno, una mattina dopo l’altra. 
Tutto sa di te. Il bagliore del sole che spunta oltre la tenda mi ricorda il tuo sorriso. Il profumo delle rose mi porta alla mente il tuo sapore. Quello stesso stupendo profumo che mi risvegliava al tuo fianco ogni mattina. Me la portavi tutte le mattine quella rosa, bianca e immacolata come la prima neve d’inverno. 
Ma era la tua pelle profumata che mi ricordava maggiormente le rose. Quando accarezzavo languidamente il tuo collo flessuoso con la punta delle labbra il mio intero corpo andava in estasi. Ero totalmente inebriata dal tuo aroma sensuale. Sentivo il tuo petto morbido e suadente vicino al mio. Ma il tuo cuore, quello non lo è mai stato. E non lo sarà mai. Non posso più illudermi del contrario. 

Sono successe tante cose. Molte parole sono state dette e tante di più sono state taciute. Se ripenso a tutte le cose che non ti ho detto, ai gesti dolci che non ho compiuto, sento il cuore scoppiarmi nel petto.
Mi guardo intorno, scrutando il prato innevato attraverso i fiocchi di neve. L’inverno è sempre stata una stagione triste. Ma adesso lo è ancora di più poiché è in questa stagione che ti ho conosciuto. E in questa stagione ti ho perso. 
Esco dai bagni femminili e mi accorgo che il cortile della scuola è deserto. La morsa dolorosa della solitudine mi stringe il petto. I fiori del prato hanno lasciato il posto da tempo alla bianca neve. Lo scenario è affascinante, ma anche incredibilmente solitario. 

Sorrido al paesaggio innevato mentre mi incammino, ma il senso di solitudine non mi abbandona. Sento il cuore gelato come questo inverno impietoso. Lentamente voglio riuscire a scongelare i miei sentimenti e sono convinta di poterlo fare con il tempo, ma per ora non so ancora provare alcuna emozione. Me le hai strappate via tutte lentamente, crudelmente. Mi chiedo se hai mai veramente saputo quanto tu fossi importante per me. 

Le rose rosse nella serra fanno capolino dalle vetrate ghiacciate. Il gioco di luci e colori mi ricorda i tuoi occhi. Per me tu eri ogni cosa: le rose, il sole, la neve e pure la solitudine. Avrei gettato via davvero tutto per te. Pur di averti accanto. 
Entro lentamente nella serra e attraverso le aiuole di rose distrattamente, diretta verso quelle bianche. Le tue rose. Quelle che curavi con tanto amore appena l’inverno scorso. Chi se ne occupa ora? Qualcun’altro qui nella serra ha già preso il tuo posto e a me sembra totalmente innaturale.
Prendo l’innaffiatoio mentre mi avvicino all’aiuola verdeggiante, da cui i boccioli bianchi fanno capolino. Un sorriso amaro spunta già sulle mie labbra. Appena mi fermo al loro cospetto il candido bianco delle rose mi riempie gli occhi. Le innaffio e le accarezzo amorevolmente. Mi sembra di accarezzarti le guance. Assaporo il fresco profumo delle rose e lascio che i ricordi di te mi sommergano. 
Finisco di annaffiare l’aiuola e poi mi dirigo lentamente verso l’uscita della serra. Non mi soffermo ulteriormente a osservare il cortile della scuola, invece mi incammino immediatamente e a passo leggero verso le mie stanze. Prendo le scale e le salgo con calma, accarezzando il corrimano di legno intagliato. I ricordi mi avvolgono ancora.

Pensavo di non poter vivere senza di te, quando mi hai lasciato. Quando così freddamente mi hai abbandonato. Hai cambiato scuola e da allora di te non ho più avuto notizie. Anche io non ho voluto sapere più nulla di te, ma solo perché è questo che volevi con la tua fuga, ne sono certa. È stato doloroso andare avanti e lo sarà ancora per molto. Ma adesso ho bisogno di tempo. Solo il tempo potrà lenire le mie ferite, forse non guariranno mai del tutto, ma almeno potrò aprire nuovamente il mio cuore. Penso che ti ho amato veramente tanto. Ti amo veramente tanto, forse più di quanto chiunque abbia mai fatto con te. Ma sarò felice e sorriderò ancora in futuro, anche senza la tua presenza al mio fianco. Me lo merito per quello che è successo. Per tutto quello che mi hai fatto. 

Entro in camera a testa bassa, senza neanche accendere la luce. Il buio mi avvolge, regalandomi un’innaturale tranquillità. Mi sembra di essere in un sogno, o forse in un incubo, non lo so. 
Non voglio accendere la tv in cucina e lasciare che i ricordi di te mi abbandonino, non ancora. Mi crogiolo ancora un po’ nell’immagine di te e forse di quel noi che per poco c’è stato. Forti dubbi mi assalgono mentre cammino distrattamente verso il salotto. La mia mente è altrove, persa in mille pensieri e domande, mentre mi siedo sulla poltrona arancione. È stato così facile abbandonarmi? Questo mi chiedo maggiormente. Possibile che tu abbia così velocemente messo da parte tutto quello che avevamo creato? O la verità è che solo io ho voluto creare qualcosa sin dall’inizio? 
Continuo a pormi le stesse domande. Ho deciso di andare avanti, ma penso di non poterlo fare senza queste risposte. Lo sai che verrei da te a porti queste stesse domande se il mio orgoglio e il mio amore per te non me lo impedissero. O semplicemente verrei per vederti anche solo per un altro istante. Ma questo non è possibile. Sei in un’altra scuola da un anno ormai. Anche questo mi chiedo: come mai? Ti sentivi forse in colpa per quello che è successo? Per il dolore che mi hai provocato? 

Senza accorgermene mi sono addormentata, poiché riapro gli occhi che sono accoccolata sulla poltrona. La stanza ancora buia. Strizzando gli occhi, mi alzo lentamente e mi dirigo verso la camera da letto. Ora devo proprio accendere la luce. Cerco di non farmi sommergere dai ricordi mentre vedo il ciondolo sul comodino, accanto alla foto di classe. Dovrei decidermi a buttarla quella foto, visto che ho tagliato via l’immagine del tuo viso. Visto che mi ricorda ancora di te. In un moto di rabbia prendo la cornice e ne libero la foto. Mi dirigo in cucina a passo svelto, prima che capisca io stessa cosa ho intenzione di fare. Non avrei il coraggio altrimenti. 
Alzo il coperchio della spazzatura e lo tengo fermo per un momento mentre do un’ultima occhiata alla foto. Alla nostra foto. La giro malinconica e fisso lo sguardo su quell’unica frase. Non la sto realmente leggendo. Ormai la so a memoria, per tutte le volte che me la sono ripetuta. Ma, soprattutto, per tutte le volte che tu l’hai sussurrata al mio orecchio, nel letto, mentre al mio fianco mi porgevi la rosa. 
“Credi nei miracoli e i tuoi sogni si avvereranno.” 

Hai significato veramente tutto per me. Ti ho donato tutto e tu tutto hai portato via. Ma adesso sto cercando di imparare ad amare di nuovo. Ad aprire nuovamente il mio cuore. So che ce la posso fare, non sarà questo a fermarmi. Il dolore pian piano passa, ora lo so, poiché è già un anno che sono lontana da te.

Rimetto il coperchio della spazzatura al suo posto, fissando per l’ultima volta la foto accartocciata sul fondo. Dopodichè mi avvicino alla finestra per osservare il cielo. Ogni nuvola sembra avere la forma del tuo viso. Sento ancora un dolore profondo al petto quando riporto alla mente i tuoi occhi luminosi, come preziose ametiste.
Una lacrima salata solca timidamente il mio viso e mi accarezza le labbra. Rivolgo un ultimo sguardo a quel cielo che sa così tanto di te, tante sono le volte in cui l’ho guardato al tuo fianco, mentre mi stringevi nel tuo amorevole abbraccio. E adesso non posso fare a meno di chiedermi cosa stessi realmente pensando in quei momenti, mentre il mio cuore scoppiava d’amore. Mi asciugo la lacrime con il palmo della mano e rimango incantata a guardare il sigillo della rosa sull’anello. Infine, stringo forte tra le mani il ciondolo, che per tanto tempo ha simboleggiato il nostro amore. Lo apro con delicatezza e guardo la foto di te al suo interno.
In effetti forse è più il simbolo della nostra separazione che del nostro amore, poiché ho messo la tua foto al suo interno quando te ne sei andata con lui lasciandomi l’amaro nel cuore. Quel pezzo di foto che incornicia il tuo candido viso, preso dall’immagine di classe che ho appena abbandonato nella spazzatura.
Nella foto i tuoi capelli scuri accarezzano soffici il viso color perla. Shiori, io non ho mai amato nessuno più di te e forse non amerò mai nessuno allo stesso modo e con la stessa intensità. Per questo motivo ti ringrazio, anche se forse tu non ne capiresti il motivo, tu che eri convinta di farmi del male prendendoti quel ragazzo con te. Non hai mai creduto veramente che io ti amassi e che quel che condividevamo per me non era solo un gioco. Probabilmente per te lo era, ma ti ringrazio ugualmente, poiché a causa tua ho provato sentimenti che non pensavo nemmeno di possedere. Invece ora lo so, che posso amare. Che esiste il sentimento chiamato “Amore” in questo corpo. Per tanti anni sono stata la donna maschiaccio e nessuno ha mai neanche preso in considerazione che in me esistessero sentimenti profondi, neppure io.
Tiro un sospiro e ti ringrazio per l’ultima volta, rivivendo per un ultimo secondo l’amore bruciante che mi legava a te. Infine, mi lascio scivolare il ciondolo dalle mani e lo poso nel comodino in camera, per sempre.
Ora finalmente ti lascio libera e soprattutto libero me stessa da te e dal mio amore nei tuoi confronti.
Adesso voglio vivere la mia vita, anche se sono costretta a farlo senza di te.
   
 
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