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Autore: Giulia 96    01/03/2015    1 recensioni
Il ritorno a Washington DC fu molto difficile, mi ero ormai arresa al fatto di essere morta e tornare a vivere mi sarebbe costato molto, come potevo affrontare tutti quanti, soprattutto Tony, come potevano perdonarmi, dopo aver messo in dubbio la loro fiducia?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come preannunciato da Gibbs dopo pochi minuti atterrammo, mi sentivo più distrutta che prima, ma volevo scendere da sola, non volevo far pesare la mia presenza a nessuno, soprattutto a coloro che mi avevano salvata…Tony e McGee erano appena scesi, quando Gibbs si avvicinò a me per aiutarmi:
 
“Ce la faccio Gibbs…” mormorai…
“Non m’importa se pensi di potercela fare Ziva… finché un dottore non ti visita e mi accerta che sei in buone condizioni continuerò ad aiutarti…”
 
Non obbiettai, anche perché avevo veramente bisogno di un aiuto, ma non potevo esternare la mia vulnerabilità troppo apertamente, dovevo cercare di trattenere il dolore…
Mi aiutò ad alzarmi e nell’ appoggiare tutto il mio peso sulle gambe persi  l’equilibrio, Gibbs mi prese quasi subito e senza dire niente decise di sostenere lui il mio peso portandomi fuori dall’elicottero…
 
“Andiamo da un dottore Ziva, dopo torniamo a casa.”
 
Mi accompagnò all’interno di una piccola tenda, era piccola ma sufficientemente grande per contenere un lettino sul lato sinistro, con un mobiletto sul fianco e un piccolo tavolo, che fungeva da scrivania…mi si avvicinò un uomo sulla cinquantina, vestito da militare, mi porse la mano, io non mi mossi di un centimetro, lo stavo ancora squadrando e non volevo affidarmi a lui, non lo conoscevo…
 
“Piacere Ziva, sono il Dr. Cooper, vieni controlliamo se ci sono danni gravi, dopo potrai tornare dai tuoi compagni, cercherò di non metterci molto, poi potrai partire per Washington, ma prima facciamo un veloce checkup.”
 
Non volevo che un estraneo mi visitasse, non volevo che Gibbs venisse poi a sapere dal dottore quali fossero i miei danni fisici, lo guardai e mi rassicurò con un cenno del capo, mi fece sedere sul lettino e uscì dalla tenda chiudendola, lasciandomi così, sola con il dottore…
Il Dr. Cooper fu il più discreto possibile nel controllare ogni mio danno fisico, mi disinfettò e fasciò le ferite meno gravi e le altre le aveva lasciate da parte…
 
“Per queste hai bisogno di qualche punto, sono troppo profonde, rimarrebbero delle brutte cicatrici, non sentirai nulla, userò un po’ di antidolorifici, faremo presto…”
“Non voglio antidolorifici.”
“Ok.”
 
Sapevo benissimo che gli antidolorifici in posti di guerra erano pochi e venivano utilizzati di rado e per casi estremi e io non ero di sicuro un caso estremo, potevo sopportare qualche punto dopo tutto quello che avevo passato…e poi con qualche punto magari sarei riuscita a tornare in me, magari mi avrebbero svegliata da quel mio “stato”…dovevo tornare a vivere, ma i miei pensieri erano vuoti, non riuscivo a pensare a cose positive, mi terrorizzava tutto, anche il fatto di tornare a Washington, cosa avrei fatto una volta tornata? Dove avrei vissuto? Non avevo più una casa, non avevo più un lavoro, cos’avrei fatto? Nel mentre la mia testa era impegnata in questa sua paranoia il mio corpo riusciva a sentire ogni punto messomi dal dottore, era doloroso, ma sopportabile perché il dolore provato non sembrava nemmeno il mio da quanto era distante per me, ero troppo concentrata sul … DOPO.
 
“Ziva, ho fatto, non hai danni permanenti, ma non devi sottovalutare il tuo stato di salute, devi cercare di introdurre piano piano gli alimenti, consuma molti pasti di piccole portate, devi bere molto ma a piccoli  sorsi e non tutto in un colpo, ci vorrà del tempo prima di poter tornare alla normalità, ma ci tornerai … i punti potrai farteli togliere tra 1 settimana circa, poi sarà il tuo dottore a dirti se sarà ora o no per farlo.”
 
La normalità… una parola senza significato, qual’era la normalità, meglio, quale sarebbe stata?
Mi rimisi la maglia e i pantaloni, Gibbs chiamò il Dr. Cooper un attimo fuori dalla tenda e si misero a parlare di me, non ero mica sorda, ero soltanto ferita, comunque meglio, avrei potuto sentire tutto …

“Come sta dottore?”
 
Gibbs sembrava molto turbato, era preoccupato per me, ma avrebbe superato il fatto che avessi messo in dubbio Tony?...
 
“Beh, difficile a dirsi, Gibbs, fisicamente recupererà tra un mesetto anche più, ha qualche costola inclinata e molte ferite d’arma da taglio di cui alcune molto profonde, è molto debilitata e denutrita, dal suo stato fisico direi che non camminava ormai da 6 settimane, diciamo che siete stati fortunati nel trovarla viva … invece per lo stato mentale dipende tutto da lei, ha dovuto subire molte ingiustizie mentre era in prigionia, non tutti riescono a riprendersi dopo mesi di cattività, diciamo che adesso è in stato confusionale e shock, come è normale che sia, non ho trovato modo di parlarle, perché in primis ha bisogno di riposare e addirittura parlare la stancherebbe ulteriormente … consiglierei dunque di farla riposare il più possibile e di farla seguire da qualcuno, non deve rimanere sola, ha bisogno d’aiuto … e di parlare.”
 
Non dovevo restare sola? E con chi sarei stata? Con una specie di baby-sitter post traumi? No, non sarei stata con nessuno, e fine del discorso … e per la precisione sono circa quasi 7 settimane e mezzo che non riuscivo più a camminare, ormai mi trascinavano da un interrogatorio a un altro, da un abuso all’altro sollevandomi di peso … Questo dottore non capiva nulla di me, non avrei mai parlato, avrei lasciato tutto alle spalle, o almeno è quello che avrei provato a fare …
Detto ciò Gibbs entrò nella tenda.
 
“Andiamo Ziva, l’aeroplano ci aspetta …”



ANGOLO AUTORE:
Ce la farà la nostra Ziva e tornare quella di sempre? 
Tornerà alla normalità?
Chi si prenderà cura di lei ora che non ha più nulla?

Vi piace? Secondo voi come andrà a finire?
Tony le parlerà? L'aiuterà? Cosa più importante se questo dovesse accadere, lei accetterà il suo aiuto?

Al prossimo capitolo ragazzi, e grazie per leggere le mie storielle ;) 
   
 
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