Giorno 24
Quella mattina ricevettimo una telefonata dal
nostro caro dottor Agasa, in cui diceva, come ormai da tempo, che aveva creato
un nuovo videogioco. Fu Conan ovviamente a rispondere e quindi ricevetti
queste... informazioni. Mi fece un dolce sorrisino da bambino innocente e
scappò via; era troppo tempo ormai che usavano questa scusa, secondo me
tramavano qualcosa. Che Shinichi centri qualcosa? No che vado a pensare, che
collegamento possono avere Conan, un bambino di 7 anni un po' troppo sveglio per
la sua età, e Shinichi, un liceale di 17 anni che aspira a diventare un grande
detective. Certo sono parenti alla lontana, ma Conan è un bravo bambino e ci
vogliamo bene, e se sapesse qualcosa del ragazzo me lo avrebbe già detto
vedendo quanto sto male per la sua assenza, giusto?
Passai la mattinata a pensare se tra Conan e
Shinichi, oltre alla parentela, ci fosse qualche altro collegamento.
I miei pensieri vennero interrotti però dallo
squillare del telefono nel pomeriggio. Era Sonoko che mi invitava a uscire con
lei per fare due passi. Accettai e rimasi con lei tutto il pomeriggio quando
verso tarda sera quando rientrai in casa con Conan. Come di consueto controllai
la posta e all'interno trovai una busta. La presi e saliti in agenzia la diedi
a mio padre e quando la lesse per poco non svenni.
-Wow papà! Che emozione Chris Vineyard! La
figlia della bellissima Sharon Vineyard! E guarda! Puoi portare la tua
famiglia! Quindi veniamo anche noi con te! Vero Conan?-
-Certo non vedo l'ora!- non so, non sembrava vera
la sua voce, c'era un non so che nella sua voce, varie emozioni diverse da
entusiasmo e felicità, erano più cupe, quasi volesse nascondere ansia,
determinazione ma anche tanta paura.
Tenni dentro di me quei pensieri e decisi di
dormirci su, magari era solo una brutta sensazione.
Giorno 25
Quella mattina Sonoko mi chiamo allegra come
mai. Avevo da sbrigare alcune commissioni ma decisi che le avrei tenuto
compagnia al telefono per un po'; quel "un po'" diventarono presto
ore e ore... Va bene che era la mia migliore amica ma accidenti se parlava! E
anche se pensavo questo, la sua voce allegra mi tirava un po' su il morale.
Avevo sentito che alla festa era stato invitanti anche Shinichi, ma ero più che
sicura che non si sarebbe fatto vedere.
Passai la giornata a parlare con Sonoko della
festa e argomenti collegati a questa, per esempio come ci saremmo vestite,
pettinate, truccate e via dicendo e ovviamente non persimo l'occasione per
rinfrescarci la memoria su Chris Vineyard, e per informarci delle ultime novità
che la riguardavano.
Durante la giornata ovviamente Conan andò dal
professor Agasa e anche se ormai ero convinta mi nascondessero qualcosa, decisi
comunque di lasciarlo andare e stare a parlare con la mia amica.
Giorno 26
La mattinata era andata bene. Io, papà e Conan
la passammo a scegliere cosa indossare e ore dopo riuscimmo a deciderci. Il
pomeriggio invece lo passai a prepararmi (volevo essere all'altezza di Chris) e
dovevo ammettere che il risultato mi piacque molto!
La sera finalmente arrivò e dopo esserci
preparati per bene ci trovammo con tutti i nostri amici davanti all'Hotel
Haido.
La festa era davvero bella, c'era un sacco di
gente famosa e, dopo aver scacciato i problemi via dalla mia testa solo per
quella sera, la felicità e l'emozione avevano preso il sopravvento sul mio
volto.
Avevo cercato Shinichi appena entrata ma non
avendolo trovato mi ero arresa all'idea che non sarebbe venuto.
Io e Sonoko eravamo sempre insieme e non
perdemmo l'occasione di fare la conoscenza di alcuni dei nostri personaggi
famosi preferiti.
Tutta questa spensieratezza venne, come ormai di
consueto, spezzata dallo spegnersi delle luci, dall'urlo agghiacciante di una
donna e da un corpo pieno di sangue disteso a terra.
L'omicidio venne risolto brillantemente da mio
padre e la festa poté proseguire.
Avevo un brutto presentimento da quando avevo
messo piede in quella sala, e questo era uno dei pensieri che avevo scacciato
via. Dopo l'omicidio però si era fatto molto più potente e non potevo più
ignorarlo.
Mi accorsi solo poi che avevo perso Conan di
vista e così avevo iniziato a cercarlo chiedendo aiuto alla mia amica, a mio
padre e al dottor Agasa.
Sentimmo poco dopo un urlo dalla voce familiare:
il mio fratellino!
Con il gruppetto che mi aiutava nelle ricerche,
mi diressi verso l'urlo preceduta da Agasa; trovammo Conan e la piccola Ai
distesi per terra in preda a dolori...cardiaci, o almeno così mi parse di
capire. Il professore fu il primo ad andare da loro ma ordino a mio padre di
tenermi lontana dopo che avevo tentato di avvicinarmi e aiutarlo a prendere i
bambini.
E mentre loro urlavano e chiudevano i loro
piccoli occhietti, forse per minuti, forse per ore, forse per giorni, mesi,
anni o peggio, forse per sempre, io venivo trattenuta da mio padre e da Sonoko
lontana da quei due bambini troppo speciali per me, mentre mi disperavo per
sapere cos'avevano, mentre mi venivano portati via.