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Autore: ExLuna    01/03/2015    5 recensioni
Quando il livello della criminalità nelle città diventa troppo alto ed è quindi troppo pericoloso e arduo per i principali comandi di polizia del mondo fronteggiare l’emergenza, ecco che interviene l’Organizzazione Luna Rossa; un’agenzia di sicari, attiva da anni, che collabora con le principali agenzie investigative del mondo al fine di debellare la criminalità e proteggere gli innocenti.
Ad esso è affiancato una importante agenzia investigativa indipendente di Konoha, la KCI, ovvero la Konoha Crime Investigation, che insieme alle centrali di polizia ed alle altre agenzie, fornisce all’Organizzazione tutte le informazioni necessarie per mettere sul campo i suoi migliori agenti e porre fine ai crimini più efferati.
Quando uno di questi agenti viene però attaccato personalmente, ferendo mortalmente la persona a lui più cara e rubando ciò che è per lui la cosa più preziosa sulla terra, le regole di ingaggio a quel punto cambiano. Ci vorranno solo 24 ore affinché la vendetta si compia. Ma l’amore è nascosto dietro l’angolo. [lieto fine. Sasu/Saku]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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cap 1. 24

Cap. 1 – 24
 

(Nota dell’Autrice: questa storia è liberamente ispirata ai film “John Wick”, con Keanu Reeves,  e  “The Equalizer”, con Denzel Washington)
 

Il telefono cellulare suonò due volte, lo prese e guardò il messaggio che comparve sullo schermo; il suo volto si addolcì in un sorriso leggendo il nome del mittente. 

** Ho un paio di ore libere. Ti va vederci al solito posto per un caffè? ** 

Ovviamente rispose immediatamente al messaggio, le dita si muovevano veloci ed ansiose sulla tastiera, come uno liceale alla prima cotta; effettivamente era proprio così che si sentiva e gli piaceva davvero tanto quella sensazione. 

** Sarò lì tra 20 minuti. Ricordami che devo darti una cosa. ** 

Ripose il cellulare nella tasca del giubbotto di pelle e si apprestò ad avviare l’accensione dell’auto quando, nel giro di un secondo, il cellulare suonò nuovamente, questa volta una chiamata.
Riprese il cellulare e quando lesse chi lo stava chiamando, questa volta sul suo viso comparve una smorfia e non potè fare a meno di rivolgere un’imprecazione al cielo.
 

Cosa vuoi? 

Ehi teme, come ti butta? Cordiale come sempre eh? Non ci crederai mai, ho appena conquistato il 3° livello del nuovo Super Mario Bross. Ho superato gli ostacoli della foresta e raggiunto il castello sul mare. Il prossimo livello è tosto, bisogna saltare su scogliere galleggianti sull’acqua e nel cielo e i nemici sono davvero tanti. 

Che razza di baka, e tu mi chiami solo per dirmi del tuo stupido videogioco? 

Concluse bruscamente la telefonata, tornando a concentrarsi nuovamente sull’unico, vero ed interessante oggetto dei suoi pensieri. Ma quando avviò il motore, strinse forte le mani sul volante e ingranò la prima, sgommando a gran velocità fuori dal parcheggio e poi dritto verso la sua meta. Lo sguardo grave e serio, come mai lo era stato prima.
Non era una fesseria il videogioco… era un codice, e quel codice lo aveva capito fin troppo bene.

 

***

 

Allora? Lo avete trovato? 

No signore, sembra si sia dileguato nel nulla. Non c’è traccia di lui. Non sappiamo come, ma è riuscito anche a non lasciare alcuna traccia di sangue dietro di se. 

Idioti! Ve lo siete fatto sfuggire dalle vostre minuscole dita, come dei pivelli inetti! Sono circondato da parassiti incompetenti! Fuori di qui! 

La rabbia crebbe a livelli insostenibili; il suo impero era minacciato da un abile avversario, che vantava una rete di sicari di tutto rispetto, ma non aveva alcuna intenzione di perdere la partita. L’agenzia investigativa si era fatta più abile e scaltra, gli erano praticamente con il fiato sul collo, ma non avevano ancora vinto. Presto avrebbe messo fine lui stesso a quella noiosa partita a poker. 

Dov’è ora mio figlio?” Chiese l’uomo bruno al suo devoto assistente. 

Hugo lo ha portato fuori città, per la sua sicurezza, signore. L’aria di campagna potrebbe giovare al signorino. 

Certo! Quello scansafatiche riesce a fiutare l’erba anche dove non cresce, bella trovata! Che non venga mai perso di vista un solo istante, o ne risponderete tutti a me!
 

***

L’auto correva veloce lungo la strada costiera, il panorama dell’oceano al tramonto era fantastico e gli sarebbe piaciuto molto goderselo insieme a lei, ma purtroppo quello non era certo dei momenti migliori per pensare alla sua vita privata.
Non ne aveva mai avuto una a dire la verità, fino alla sera in cui non l’aveva incontrata; da allora tutto era cambiato, ed aveva assunto un sapore diverso, più dolce, anche se non era facile potersi vedere regolarmente a causa del suo lavoro, la sua vita era diventata più rosea da quando vi era entrata lei.
Sembrava che lo cosa fosse giunta ad una svolta, ma proprio quel giorno erano sopraggiunte complicazioni impreviste che doveva assolutamente risolvere e che andavano ben oltre il suo volere una relazione normale.
Le inviò un messaggio per annullare il loro appuntamento, sicuramente ci sarebbe rimasta male, ma non aveva altra scelta. Doveva andare a vedere con i suoi occhi le reali condizioni di suo fratello; la telefonata era chiara, il livello 3 significava “agente ferito” e Super Mario Bross era l’appellativo che aveva fatto a loro due in quanto fratelli, i migliori sicari dell’Organizzazione, spesso impiegati sul campo in coppia. Il castello sul mare ovviamente era la villa segreta sulla spiaggia di proprietà della loro famiglia, mentre il resto del messaggio erano semplici indicazioni stradali su come arrivarci.
Era la casa privata dei loro genitori, non ci era mai stato prima; andarci la prima volta perché tuo fratello era stato ferito in missione non era certo la migliore delle occasioni: mentre guidava ricevette un’altra telefonata in cui veniva informato che aveva ottenuto dai vertici una settimana di riposo per restare al fianco del fratello.
Pensiero generoso, considerato che il vertice era suo padre.
Quando giunse a destinazione, il fratello era già sulla soglia ad attenderlo, un braccio fasciato con una benda, ed una sciarpa legata tra il braccio ed il collo per sostenerlo. 

Vuoi diventare la nuova barzelletta dell’Organizzazione, Itachi? Da quando ti fai sparare addosso, o era una scusa per andare in vacanza? 

Scherzaci pure Sasuke, sai bene che sei l’unico a cui lo concedo, ma ti avviso che anche con un braccio solo ti ficcherei quella zucca bacata sotto la sabbia in meno di un minuto 

Era il loro modo speciale di essere fratelli e non vi avrebbero rinunciato, nemmeno per una pallottola. 

Allora? Mi dici cosa è successo? 

Una missione come tante altre fratellino, lo sai, che può succedere prima o poi. Papà però ha preferito mandare anche te qui, per tranquillità. Normale routine amministrativa. 

Certo, come se fossi nato ieri. Mi regaleranno anche un orsacchiotto? 

Piantala! Lo sai che è vietato parlare delle nostre missioni e sono anche abbastanza stanco; due agenti sono morti, l’altra notte al porto, doveva essere come tutte le altre volte ma invece si è rivelato più complicato del previsto e mi sono beccato un buco nel braccio. Fine della storia, è per questo che ci addestrano. Pensi di andare avanti tutta la settimana con questa solfa o pensi di farmi compagnia e divertirci un po’. E’ da quando siamo bambini che non abbiamo più avuto l’occasione di trascorrere del tempo insieme pacificamente. 

Sasuke sorrise, dopotutto  era ancora vivo, quindi perché dubitare di Itachi; nel loro lavoro era il rischio numero uno, tanto valeva brindare come sempre facevano, quando tornavano vivi da un incarico svolto con successo.
Si diresse verso il frigorifero, ma quando lo aprì sospirò, non poteva credere che lì dentro vi regnasse praticamente l’eco.
 

E come pensavi di trascorrere la convalescenza senza birre e niente da mangiare? Questo frigo è più deserto del Sahara. 

Mi hanno parcheggiato qui soltanto ieri, la cittadina più vicina dista 20 km da qui, non sono al momento in grado di guidare perché sono sotto farmaci e non è il caso di farmi vedere in giro con il braccio fasciato. 

Va bene, time out. Ho capito. Più che in vacanza, dovrò farti da infermiera. 

 Sei carino fratello, ma preferirei una bella ragazza. 

Quando torno sarei proprio curioso di sapere quali sono i tuoi gusti in fatto di donne. Magari ti rivelo i miei. 

Sasuke sorrise enigmaticamente, lasciando in sospeso un messaggio che soltanto suo fratello poteva comprendere. 

Perché ne hai forse una?chiese Itachi incuriosito. 

Te lo dico dopo! 

Sasuke salì in macchina ed avviò il motore, quando Itachi lo raggiunse e gli bussò dal finestrino. 

Stai attento, non è più così sicuro là fuori. 

Non fartela sotto adesso per una pallottola. E poi mi conosci, nessuno mi sta alle spalle senza che io lo sappia prima. 

Sasuke partì a tutto gas lasciandosi dietro una nuvola di polvere, e il fratello ad osservarlo allontanarsi lungo il viale. Rientrò in casa e prese il telefono, aveva alcune questioni in sospeso che da risolvere e solo una persona faceva al caso suo. Compose il numero telefonico del destinatario ed attivò una funzione speciale per trasferire la chiamata in una linea non rintracciabile. 

Kakashi! 

Sono io… ti chiamo dalla linea rossa…

   
 
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