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Autore: DefyingGravity    01/03/2015    1 recensioni
[Dalla storia: “Tieni la tua fottuta roba e vai. Corri!” disse Mickey lanciando a Kurt lo zaino.
“Cosa?” domandò Kurt confuso notando che nello zaino c'erano alcune delle sue cose.
“Vuoi che ti faccio uscire a suon di calci? Vai da Blaine. È l'amore della tua vita e sai quanto odio queste stronzate... ma è la tua persona. Lo sai e io lo so.” disse Mickey aprendo la porta di casa per Kurt e spingendolo fuori.]
[Klaine/Gallavich]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa storia è un cross-over tra Glee e Shameless, quindi nel corso dei capitoli può cambiare l'ambientazione (Lima/Chicago) e possono aggiungersi altri personaggi oltre quelli di Glee. Vorrei ricordare che la storia vede come protagonista Kurt Hummel, quindi benché sarà molto presente anche la coppia Gallavich, Kurt e Blaine hanno più momenti loro. Diciamo che l'arco temporale è da collocare sicuramente prima della 6x08 di Glee e prima della 5x06 di Shameless.

***




 

Kurt era seduto al bel grissino e aspettava paziente l'arrivo di qualcuno, aveva sfogliato il menù, si era messo a controllare il cellulare e poi semplicemente aveva rinunciato a darsi una qualsiasi parvenza di persona impegnata.

Non era impegnato, stava solo aspettando una persona molto ritardataria e... diamine era solo il loro terzo appuntamento.

 

Scrutò il locale in cerca di qualcosa di interessante e si rese conto che era pieno di coppiette. In quel momento un pensiero gli attraversò la mente, non avrebbe mai voluto incontrare Blaine e Dave lì insieme, il solo pensiero lo faceva rabbrividire, poteva accettare il negozio di cd, addirittura il supermercato ma il bel grissino decisamente no.

 

Comunque finalmente riuscì a mettere fine ai suoi pensieri quando una mano gli toccò la spalla: “Hey scusa ho fatto tardi. Dovevo sistemare un paio di cose prima di venire.” disse Walter sedendosi al tavolo con il fiatone.

 

“Tranquillo ci sono abituato, a quanto pare frequento solo ritardatari...” sospirò Kurt mentre aveva di nuovo preso il menù e ci si era nascosto dietro.

 

“Blaine?” chiese allora Walter leggermente divertito.

 

“Mh-mh.” rispose Kurt con la speranza che il discorso finisse in quel preciso momento, Blaine, Blaine, Blaine... non l'avrebbe mai dimenticato così.

 

“Scherzi? Dalle tue descrizioni pensavo passasse a prenderti con il cavallo bianco... ed invece no, il gentiluomo Blaine faceva tardi agli appuntamenti.” sorrise Walter bevendo un sorso d'acqua.

 

“Blaine è un essere umano e può fare tardi agli appuntamenti quanto gli pare e-” disse Kurt ma fu fermato da un mano sventolata in aria.

 

“Fermo, fermo, stavo solo scherzando! Kurt non puoi voler dimenticare Blaine se te la prendi così tanto quando uno fa un po' di ironia su di lui.” aggiunse allora Walter chiamando una cameriera per prendere le ordinazioni.

 

“Non me la stavo prendendo solo che- ok, va bene, me la stavo prendendo ma è che ci sto ancora lavorando e sai Blaine è... Blaine.” rispose Kurt solo un po' più rassegnato di prima.

 

“E noi siamo qui per goderci una cena tra amici, quindi rilassati. Non voglio farti il lavaggio del cervello e non voglio provarci con te, lo sai che non sono il tipo.” disse Walter sorridendo.

 

“Buonasera, volete ordinare?” disse la cameriera che si era avvicinata al tavolo.

 

“Sì certo, per me una porzione di lasagna grazie e poi-uhm, delle costolette di maiale, grazie. Te, Kurt?” domandò Walter mentre consegnava il menù alla cameriera.

 

“Per me solo un'insalata della casa, grazie. Ah, da bere acqua naturale per entrambi.” disse Kurt aspettando che la cameriera scrivesse tutto e andasse via.

 

“Solo un'insalata?” chiese Walter guardando Kurt come se fosse completamente pazzo.

 

“Ti avevo detto che non mangio carboidrati la sera... “ disse Kurt e poi aggiunse “beh, ti va di raccontarmi cosa hai fatto oggi?” impaziente di sentire qualcosa che lo allontanasse dal pensiero di Blaine.

 

“A dire la verità vorrei prima parlarti di qualcos'altro, qualcosa di più importante che devo assolutamente confessarti.” disse Walter abbassando lo sguardo.

 

Kurt iniziò a pensare a mille cose diverse che potessero rientrare nella categoria 'cose da confessare' e nessuna gli suonava bene. Lanciò uno sguardo a Walter pregandolo di continuare.

 

“Non c'è davvero un modo per dirlo girandoci attorno, quindi sputerò tutto fuori velocemente: non mi chiamo Walter ma Ned e sono di Chicago.” disse il finto Walter aspettando la risposta di Kurt.

 

“Ok. Ned. Bene. Posso sopportarlo credo... di certo non mi aspettavo di trovare una persona di cui fidarmi su una chat online.... c'è altro che dovrei sapere? Tipo hai mai ucciso qualcuno?” chiese Kurt leggermente scocciato mentre vedeva arrivare la sua insalata.

 

“No! Ma che vai dicendo. Sono una brava persona, ho solo voluto cambiare nome quando mi sono trasferito da Chicago a Columbus, tutto qui. Ah già come sai ho una famiglia alle mie spalle, questo è quanto.” disse Ned pregustando la sua cena.

 

“Va bene. C'è qualcosa che non capisco però... perché mi hai detto solo adesso il tuo vero nome? Non mi cambiava molto chiamarti Walter invece che Ned, non capisco.” rispose Kurt infilandosi un pomodoro in bocca.

 

“Oh. Beh sai, dovrei chiederti un favore... se me lo concedi. E per il favore serve che tu sappia il mio vero nome.” alzò le spalle Ned aspettando la sua lasagna.

 

“Un favore? Ma davvero? È per questo che frequenti le gay chat online? Per chiedere favori.” disse Kurt stizzito. Era davvero quasi deciso ad andarsene via e mettere un punto anche a quella folle avventura.

 

“No no, non è come pensi. Non chiederei a tutti questo tipo di favore, lo chiedo a te perché avendoti conosciuto posso affermare che sei un ragazzo genuino, sincero e per bene. Conoscerti mi ha fatto pensare che forse potresti essere utile a qualcuno che mi è molto caro a Chicago.” disse Ned versandosi dell'acqua con lentezza.

 

“Utile come?” chiese Kurt leggermente curioso dall'intera faccenda.

 

“Sai a Chicago ho frequentato questo ragazzo, ha una pessima situazione alle spalle e quindi ogni tanto lo contatto... ed ho pensato che magari potresti parlargli. Non so, mi sembri il tipo di persona che può fare la differenza.” affermò Ned sorridendo affettuosamente a Kurt.

 

“Continua.” disse Kurt pregandolo con gli occhi di continuare.

 

“Ian. Si chiama Ian. Sai lui è davvero eccezionale, dovresti conoscerlo, è spiritoso, è impulsivo è- beh, comunque è poco più piccolo di te ed ora lui ha una relazione 'abbastanza' stabile con un certo Mickey, si amano e tutto il resto... ma Ian- non so, non sta passando un buon momento.” terminò Ned sperando di aver convinto Kurt.

 

“Benissimo. Quindi se ho capito bene in pratica mi stai chiedendo di aiutare un ragazzo con una situazione difficile, che vive in una città difficile e per di più fidanzato. Fantastico, davvero. E in che modo dovremmo sentirci?” domandò Kurt stupefatto dall'assurdità della richiesta di Ned.

 

“Tu non devi preoccuparti di nulla davvero Kurt, Ian ha già il tuo numero e quando avrà voglia ti contatterà lui. E' un ragazzo eccezionale davvero, un po' complicato ma-” stava terminando Ned poi fermato da Kurt.

 

“Hai dato il mio numero ad uno sconosciuto senza che io acconsentissi?” chiese Kurt ora veramente scocciato, anche il suo tono di voce era cambiato.

 

“Poco fa. Per questo ho fatto tardi, sai lui ha tanti problemi... ha bisogno di aprirsi con qualcuno della sua età ma lontano dalla sua realtà.” disse Walter con fare preoccupato.

 

“La fai sembrare una cosa seria. E se il suo ragazzo ci scoprisse non pensi che potrebbe arrabbiarsi?” domandò Kurt pensando a come lui si era infastidito quando Blaine parlava con Sebastian.

 

“E' una cosa maledettamente seria. Tu non hai idea in che condizioni vive la sua famiglia e lui è molto confuso... parlaci e basta, non ti chiedo altro. Invece per il ragazzo... già quello potrebbe essere un problema.” disse Ned cercando di non allarmare Kurt.

 

“Un problema? Più problematico di un normale ragazzo della mia età?” chiese Kurt sospettoso.

 

“Decisamente di più. Mickey Milkovich, il ragazzo di Ian, sai lui è un po' un attaccabrighe, si scalda subito e non si fa problemi a far finire in rissa una conversazione.” confessò Ned parlando a bassa voce.

 

“E tu vorresti mettermi in una situazione simile? Anzi già mi ci hai messo!” sbottò Kurt alzandosi dalla sedia pronto per andarsene.

 

“Capisco benissimo se te ne vuoi andare ma la situazione non è così drammatica. Chicago non è dietro l'angolo Kurt.” disse Walter sperando di far sedere Kurt.

 

“Per quanto mi riguarda non è neanche così lontana. E tu sei completamente pazzo.” terminò Kurt uscendo elegantemente dal bel grissino.

 

Come se la sua vita non fosse già abbastanza un disastro, ora doveva preoccuparsi anche di questa nuova aggiunta alla collezione.

 

***

 

La mattina seguente Kurt si alzò di buon'ora e fece una sana colazione, poi impiegò il tempo necessario per prepararsi ed uscire di casa.

Doveva passare al Mckinley per parlare con Rachel del compito della settimana da assegnare al Glee Club.

 

Una volta sistemata la macchina nel parcheggio del liceo, il suo cellulare segnalò un nuovo messaggio:

 

(9.00)

Fanculo. Non ho bisogno di una dannata baby-sitter.

 

Kurt guardò attentamente lo schermo del suo cellulare e lesse e rilesse il messaggio, qualcuno doveva essersi chiaramente sbagliato perché il numero non gli diceva proprio nulla.

Rispose quindi con noncuranza:

 

(9.05)

Credo tu abbia sbagliato numero.

 

Una volta inviato il messaggio, si prese qualche minuto per darsi una rapida occhiata allo specchietto della macchina e poi aprì lo sportello per scendere.

Nel momento stesso in cui chiudeva la sua auto il cellulare segnò un nuovo messaggio.

 

(9.08)

Non sei quello che si fa scopare da Ned?

 

Oh. Oh, ma certo come poteva aver dimenticato la disastrosa serata precedente e il casino in cui Ned lo aveva messo. Come poteva aver dimenticato che il suo numero era nelle mani di un qualche post-adolescente rabbioso della periferia di Chicago, già come aveva potuto.

Fece un bel respiro e pensò a come agire. Beh, non rispondere affatto sarebbe stato controproducente e probabilmente non lo avrebbe dissuaso dallo scrivergli, quindi decise dopotutto di rispondere. Ci teneva a puntualizzare che quello che aveva insinuato nel messaggio era del tutto falso.

 

(9.11)

Non mi faccio scopare da Ned. Siamo solo amici... e poi ti ha mai detto nessuno che si usa un po' più di educazione quando ci si rivolge per la prima volta ad una persona che non si conosce?

 

Digitò Kurt e poi finalmente entrò all'interno del liceo e corse verso l'ufficio di Rachel.

 

“Oh eccoti finalmente! Ti aspettavo circa un quarto d'ora fa... tutto bene? Ti vedo leggermente sconvolto...” disse Rachel avvicinandosi per lasciare un leggero bacio sulla guancia di Kurt.

 

“Una meraviglia Rachel. Da dove posso cominciare? Ok, dato che me lo chiedi da giorni è arrivato il momento. Voglio dirti la verità su quello che è successo con Blaine nell'ascensore... ci siamo baciati. Sì esatto, non guardarmi così, no, Sue ci ha costretti quindi non significa nulla, almeno per lui... comunque poi, ieri sera sono uscito con Walter-Ned ed indovina? Ha avuto la brillante idea di dare il mio numero di cellulare ad un qualche suo ex amico di letto in difficoltà... non so-non ho idea di cosa gli abbia detto il cervello. E il bello è che il tipo in questione mi ha appena scritto dei messaggi davvero poco carini.” terminò Kurt sprofondando su una sedia.

 

“Ned? Oh... allora la tua faccia è decisamente giustificata.” fece Rachel alzando le spalle e andando a sedersi vicino a Kurt.

 

“Cosa c'è che non va nella mia faccia?” chiese subito Kurt allarmato.

 

“Niente... è solo che si vede che non stai passando un bel momento. Non voglio parlare di Blaine perché so come ti fa sentire... parliamo di questo ragazzo dei messaggi. È carino?” chiese ingenuamente Rachel ridendo.

 

“E' carino? Ma che domande sono! Non ne ho idea, non l'ho mai visto, non so nulla su di lui. Anzi, so che è un ragazzo che ha una brutta situazione alle spalle ed ha un fidanzato criminale. Questo è tutto.“ rispose Kurt prendendo in mano il cellulare e leggendo il nuovo messaggio.

 

(9.13)

Cavolo stai calmo. No, non me l'ha mai detto nessuno. Allora come dovresti aiutarmi?

 

Kurt passò sconsolato il cellulare a Rachel che lesse i messaggi e poi alzò lo sguardo su Kurt abbozzando un sorriso.

 

“Dai rifilagli le classiche belle parole rassicuranti e salutalo... non hai bisogno davvero di un altro problema nella tua vita.” disse Rachel alzandosi ed andando a prendere gli spartiti dal cassetto della sua scrivania.

 

“Non credo funzionerà, ma ci provo. Parlando di cose serie... qual è il tema della settimana allora?” chiese Kurt rispondendo al messaggio e inviandolo.

 

(9.17)

Mi dispiace per la tua situazione ma anche io sto passando un brutto periodo. Non posso aiutarti in alcun modo ora... spero comunque che tutto si sistemerà nel modo migliore per te.

 

“Pensavo che il tema potesse essere i colori? O meglio gli stati d'animo collegati ai colori? Qualcosa del genere... speravo mi aiutassi a rendere l'idea migliore....” disse Rachel.

 

“Questo lo posso fare, posso decisamente aiutarti. Andiamo in aula canto e troveremo qualcosa!” fece Kurt e con Rachel sottobraccio uscirono nel corridoio del liceo.

 

***

 

Kurt aveva passato una piacevole giornata con Rachel e i ragazzi del Glee club, alla fine l'idea dei colori legati agli stati d'animo non era stata così malvagia ed avevano trovato diverse canzoni niente male.

Kurt si apprestava a rientrare a casa, suo padre e Carole non erano ancora tornati a giudicare dall'assenza di macchine nel vialetto.

 

Una volta in casa, andò subito in camera sua e si lasciò cadere sul letto a faccia in giù sul cuscino.

Ma chiaramente non poteva sperare di stare tranquillo perché il suo cellulare cominciò a squillare.

Cercò a tentoni l'iphone sul letto e una volta trovato se lo portò all'orecchio.

 

  • “Pronto?” disse Kurt vagamente controvoglia.

  • “Kurt, sono io Ned...”

  • “... Ah ciao..”

  • “Ciao... senti ci tenevo a scusarmi per ieri sera. Mi dispiace averti fatto arrabbiare o infastidito o qualunque altra cosa...”

  • ”Tranquillo sto bene. Ho parlato con Ian ma gli ho detto che non posso aiutarlo... non è un buon momento per me.”

  • ”Oh capisco... pensò che se la caverà da solo comunque. È un ragazzo forte... senti Kurt?”

  • ”Sì?”

  • ”Ti va di andare a fare due passi dopo cena?”

  • ”Credo di sì... se rimanessi a casa probabilmente mi deprimerei e basta. Questo non significa che io non ce l'abbia ancora con te.”

  • ”Mi dispiace per Ian... Allora ci vediamo alle dieci in centro?”

  • ”Va bene... a dopo.” rispose Kurt e tornò a chiudere gli occhi.

 

***

 

Alle dieci precise, anche qualche minuto prima, si ritrovò nel centro di Lima. Si erano dati appuntamento davanti al cinema e Kurt già immaginava che avrebbe dovuto aspettare per molto lì fermo al freddo.

 

Ned invece arrivò quasi subito, lo salutò con un abbraccio e presero a camminare.

 

“Allora pensavo che potremmo andarci a prendere un bel gelato, sai hanno aperto questa nuova gelateria a due passi da qui-” disse Ned poco dopo interrotto da Kurt.

 

“Odio il gelato. Non lo prenderei per nessuna ragione al mondo.” rispose Kurt deciso mentre continuavano a camminare.

 

“Lo odi? Ma correggimi se sbaglio, la prima volta che siamo usciti lo abbiamo mangiato e adoravi il gelato...” fece Ned fermandosi a guardare Kurt.

 

“Ah davvero? Beh, mi ha stufato... qualsiasi tipo di dessert freddo mi ha stufato... le persone cambiano gusti continuamente- non guardarmi in quel modo.” rispose Kurt ruotando gli occhi scocciato.

 

Ma Ned aveva capito cosa c'era sotto o almeno credeva, quindi ipotizzò la ragione per cui Kurt odiasse così tanto il gelato.

 

“Blaine?” domandò cauto.

 

“Cosa?” rispose Kurt cercando di non tradire il nervosismo nella voce.

 

“C'entra Blaine con il gelato. Blaine c'entra sempre quando c'è qualcosa che ti infastidisce o ti rattrista o ti-” fece Ned comprensivo.

 

“Non ne voglio parlare... scusami è una brutta settimana. Comunque ti accompagno in gelateria con piacere ma io- io non voglio nessun gelato.” rispose Kurt e riprese a camminare.

 

Arrivarono in gelateria e la trovarono semi vuota, Kurt rimase un po' in disparte aspettando che Ned si facesse servire il suo gelato.

 

“Sì grazie, tre gusti...” Kurt sentì Ned ordinare e poi successe l'ennesima cosa sbagliata di quella settimana.

 

Era lì fermo ad aspettare e udì una voce da dietro le sue spalle: “Kurt?”

 

Era Blaine, come non riconoscere Blaine. Maledizione, non poteva girarsi, non poteva rischiare di vederlo con Dave, ma non poteva neanche far finta di nulla... quindi si voltò.

Blaine era da solo, Kurt gli fece un debole sorriso.

 

“Kurt che ci fai qui? Hai già assaggiato quanto è buono qui il gelato? Io ne stavo prendendo una vaschetta per-” disse Blaine ma fu interrotto da Ned.

 

“Gelato davvero squisito... ah, scusa Kurt è qui con me. Piacere sono Ned e tu sei?” domandò Ned facendosi avanti tra Kurt e Blaine.

 

“Sono Blaine, piacere mio direi...” rispose Blaine confuso cercando lo sguardo di Kurt.

 

“Già. Beh, Blaine, noi dobbiamo proprio scappare... vero Kurt?” chiese Ned strizzando un occhio a Kurt che rispose facendo di sì con la testa.

 

“Oh... ok. Anche io devo sbrigarmi comunque... ma solo- Kurt tutto bene?” domandò Blaine preoccupandosi di trovarlo così silenzioso.

 

“Una meraviglia Blaine.” rispose Kurt sperando di non essere stato troppo sarcastico.

 

“Ok allora.... credo che- sì ciao. Ci vediamo in giro.” fece Blaine e un po' incerto si avvicinò e abbracciò rapidamente Kurt, poi si allontanò e aspettò il suo turno per farsi servire.

 

Kurt aspettò dieci secondi, non un momento di più, prima di uscire di corsa da quella gelateria e iniziare a correre lontano.


***

Allora l'idea è nata perché, come tutti i fans di questi due telefilm hanno notato, l'attore che interpreta Walter in Glee è lo stesso che interpreta Ned in Shameless. Da qui è stato abbastanza semplice creare un passaggio tra i due telefilm, certo magari non è una cosa del tutto convenzionale... ma ho voluto fare un tentativo.

Il titolo della storia è preso dal romanzo di Charles Dickens ma non ha nulla a che vedere con questo, l'ho usato solo perchè mi sembrava perfetto dato che ho come ambientazione Lima e Chicago. Altra cosa, i titoli dei capitoli saranno presi dalle puntate di Glee, anche qui saranno presi solo per associazione di idee tra il capitolo e il titolo, non perché il capitolo è ispirato all'episodio di Glee.
E' la prima volta che scrivo di personaggi che non siano di Glee quindi spero di essere riuscita a rendere giustizia anche ad Ian e Mickey. Ho messo comunque un avvertimento di OOC perché non si sa mai, anche Kurt potrebbe risultare diverso dall'originale forse.

Questo è tutto. Se avete gradito il capitolo fatemi pure sapere cosa ne pensate :)
Ps: la storia è praticamente conclusa, non sarà lunghissima, credo sui 10/11 capitoli. Devo ancora decidere come dividere gli aggiornamenti.

Alla prossima!

   
 
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