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Autore: darken_raichu    01/03/2015    3 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Da qualche parte ad Elettria, 23/06/4783, circa le 14
Dopo aver mangiato, Durant si diresse verso gli ascensori, entrando in uno di essi. Estrasse dal proprio esoscheletro metallico una tessera, che fece passare nel lettore, e premette il tasto. Un attimo dopo, l’ascensore prese a salire verso il piano 0.
“Se non si ha la tessera, non si può salire ai piani dopo il terzo. Così non rischieremo di avere ospiti indesiderati ai piani alti.” Quelle parole gli tornarono in mente spontaneamente. Una delle tanti frasi del capo, che gli aveva detto, la prima volta che gli aveva mostrato gli ascensori. “Mi chiedo come prenderà le notizie che ho.”
Arrivato all’ultimo piano, la porta dell’ascensore si aprì sibilando. Durant ne uscì, si guardò intorno e si diresse verso la grande porta. Bussò, e attese.
«Avanti.» Disse una voce, e la porta si aprì da sola.
Durant entrò. Lo studio del capo era enorme, una larga stanza con larghe vetrate che si aprivano sull’esterno. Naturalmente non c’era nulla da vedere, visto che davanti ad esse scorreva una grande cascata, ma permettevano alla luce naturale di entrare ed illuminare la scrivania. Scrivania dietro cui stava seduto il capo dell’Organizzazione.
«Oh, buongiorno Durant. Come va?» Chiese questi. Come al solito, Durant non riuscì a vederlo in faccia. Anche quando era con i suoi consiglieri più fidati, il capo era avvolto da capo a piedi con un Terrorpanno. Durant aveva fatto decine di ipotesi su quale pokémon ci fosse sotto, ma non era mai riuscito a scoprirlo. Anche da lui o dai generali, il capo si faceva chiamare solo Capo. L’unica cosa che Durant aveva capito in tutti quegli anni era che doveva avere una qualche sorta di cresta, o delle corna, e ovviamente che camminava su due zampe. Inoltre era a dir poco enorme. Doveva superare i due metri e mezzo metri, il che ne faceva un gigante tra i pokémon. Ma era troppo poco per cercare di capire con chi avesse a che fare.
«Molto bene Capo, grazie. Sono venuto per il rapporto settimanale.» Rispose Durant.
«Capisco. Posalo lì, me lo leggero per bene dopo. Forza, fammi un riassunto. Posso offrirti qualcosa? Succo di Bacca, per esempio.» Chiese, e prima che Durant potesse rispondere stava già riempiendo un paio di bicchieri. Le zampe del capo, per tutto il tempo, rimasero avvolte dalle maniche del larghissimo Terrorpanno.
«Grazie. Bene, allora. Parlando del progetto M, la quantità di Megapietre funzionanti che riusciamo a produrre è aumentata al 75%, permettendoci di produrne una quantità molto maggiore rispetto a prima. Secondo le mie stime, da qui al mese prossimo avremo a disposizione almeno 180.000 dei 200.000 pokémon megaevoluti che ci eravamo posti come obbiettivo quando ho iniziato a lavorarvi, e le restanti 20.000 saranno pronte entro il mese successivo.»
«Mi viene spontaneo chiedermi perché questo cambiamento così rapido. Le stime, un paio di mesi fa, dicevano che ci sarebbero occorsi almeno sei mesi per arrivare alla quota di 150.000 Megapietre. E ora tu vieni a dirmi che, dopo appena tre mesi, abbiamo raggiunto le 180.000? Mi viene quasi il sospetto che c’entri una certa nuova leva del settore scientifico…» Rispose il Capo ridacchiando, bevendo in un sorso il Succo di Bacca.
«Temevo che lo avresti capito» sospirò Durant «In fondo, non saresti il Capo se non lo avessi fatto. Sì, è tutto merito delle conoscenze di Ampharos V riguardo le Calamite e le Pietretuono. Ti risparmierò i dettagli tecnici, tanto li conosci già da quando ti ho presentato i progetti originari ormai tredici anni fa, ma con i suoi potenziamenti la pressione esercitata dal Pressurizzatore Magnetico e il calore prodotto dalla macchina sono finalmente diventati costanti. Non credevo che ce l’avrebbe fatta quando gli ho dato il progetto, ma è riuscito a creare un componente che convoglia la pressione prodotta da…»
«Durant, il motivo per cui ti faccio redigere un rapporto scritto ogni mese è proprio per evitare che tu perda ore a spiegarmi queste cose. Sono stato uno scienziato, quindi lo leggerò volentieri, ma non adesso.»
«Va bene, va bene. Riguardo al progetto S, c’è poco da dire. Con l’attacco a Drudefort, ho guadagnato diverse centinaia di pezzi nuovi, utili come materie prime. Ma lei ha già completato questo punto, dico bene?»
«Ormai da parecchio. Modificarsi da soli la schiena non è facile, ma alla fine ho fatto anche quello.» Rispose il Capo, con una seconda risata.
«Avrebbe potuto lasciar fare a me. Sarebbe stato più facile.»
«E togliere sia a me che a te tutto il divertimento? No grazie.» Rispose il Capo.
«Va bene. Comunque, il progetto S non ha un vero e proprio numero prefissato, quindi ora comincieremo a modificare altri soldati della base, e man mano che arrivano passeremo ad alcuni Tenenti. Ho già modificato sia Tops che Omastar, i due Tenenti di Carraco, sia Ariados, il Tenente di Shedinja. Credo che presto toccherà ad Honchkrow, il Tenente di Pidgeot.»
«Già, a proposito, come se la sta cavando Pidgeot? I Generali hanno detto di avergli dato una Megapietra per “rendersi utile”.»
«Non saprei, il mio lavoro è produrre le pietre, non sapere come le usate. Comunque credo di aver sentito dire che se la sta cavando abbastanza bene.»
«Bene, buono a sapersi. I pezzi inutili non servono, ma quelli utili sono indispensabili.»
«Giusto. Bene, tocca al Dodicesimo Livello. Qui invece i risultati sono lenti. Siamo riusciti a controllarne uno solo.»
«Oh, questa è una stranezza. Credevo mi avessero detto che avete effettuato il primo test all’aperto con Lugia. Mi stai forse dicendo che hai lasciato libero uno dei Loro che abbiamo faticato tanto a catturare senza alcuna sicurezza?»
«No signore. Ma di fatto, Lugia è l’unico che riusciamo a controllare.»
«Che strano. Non è certo uno dei più deboli.»
«Infatti lo definirei sfortunato. Per controllarli, usiamo impulsi elettrici al cervello e telepatia. Lugia è debole nei confronti degli impulsi elettrici, in quanto appartiene al Tipo Volante, e la sua mente, come Pokémon Psico, è molto ricettiva. Perciò lui è l’unico che siamo riusciti a controllare.»
«E gli altri?»
«I Fratelli Eone ed il Trio di Emozioni, Memoria e Volontà non riuscirà a resistere a lungo, e credo che il Dominatore dei Cieli sarà il prossimo ad arrendersi. Per gli altri però ci vorrà ancora tempo.»
«Tempo che abbiamo?»
«Io ritengo di sì signore. Ma dal punto di vista militare, credo dovrebbe parlare con i suoi Generali.»
«Hai ragione. Bene, puoi andare.» Durant si alzò, volgendosi verso l’uscita.
«Ah, giusto. Allora Durant, che cosa sono?» Chiese il Capo.
«Un Aggron, signore?» Chiese Durant.
«Bel tentativo, ma non ci siamo. Al mese prossimo.» Rispose.
Durant ridacchiò, salutò il Capo ed uscì.
Mentre percorreva il corridoio, prese a pensare ad un’ipotesi ragionevole per il mese successivo.
 
Da qualche parte ad Elettria, 23/06/4783, circa le 14
Ampharos V osservò la Megapietra. Dopo averla esaminata attentamente ed essere giunto alla conclusione che era perfettamente funzionante, la appoggiò sul tavolo accanto alle altre. Con quella, 11 Megapietre, di cui 9 perfette, erano disposte sul tavolo. Le due mal funzionanti erano leggermente distanziate dalle altre, per distinguerle.
“11 Megapietre” Si disse Ampharos “E se io…” Osservò le pietre. Aveva materiale per creare solo dieci Megapietre, ma una delle Pietretuono si era rotta in due, producendo due Megapietre mal funzionanti. Non capitava quasi mai, perché le pietre che si rompevano in genere erano impossibili da trasformare. Le guardò di nuovo. In particolare, guardò la Ampharosite funzionante, uno dei tanti risultati positivi. Rimase incerto per qualche secondo, poi se la infilò in una tasca del camice. “E speriamo non se ne accorga.”
  
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