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Autore: LORIGETA    09/12/2008    14 recensioni
Peccato, peccato, peccato... troppi peccati sulle nostre povere vite cancellano l’innocenza, sfregiano la nostra anima, soggiogano i nostri pensieri.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peccato

 

 

 

Credevi di poter essere felice; credevi e speravi che i tuoi desideri prima o poi  potessero realizzarsi. Credevi bastasse amare con trasporto per essere ricambiata e invece ti sei resa conto che credere non basta, perché alla fine ti senti solo un'illusa senza speranza e ti ritrovi incapace di reagire alle avversità.

Peccato, quando arrivi al punto di accorgerti che della vita non ti importa più niente, quando si smarrisce la strada dei sogni, quando ti accorgi di aver smesso di ridere da tanto, troppo tempo…

 

Peccato…

 

Potresti darti della stupida, dell’ingenua; potresti continuare per ore a vergare sui fogli banalità, rimpianti, assurdità, verità e bugie, incongruenze varie in un balletto di parole troppo spropositatamente usate e inutili; ma niente potrebbe farti sentire meglio, perché il rancore che nutri verso te stessa t'impedisce di provare qualsiasi emozione e ti fa credere di non aver bisogno di nessuno.

Peccato, una volta ti piaceva sorridere, ti piaceva addobbare l’albero di Natale, curiosare tra le bancarelle dei mercatini alla ricerca di un regalo. 

 

Peccato…

 

Ora ti senti così vuota e disperata, anche se nessuno se ne accorge. E' triste quando le lacrime passano inosservate, piangere in silenzio ti fa morire di solitudine. 

Peccato, peccato, peccato... troppi peccati sulle nostre povere vite cancellano l’innocenza, sfregiano la nostra anima, soggiogano i nostri pensieri.

E’ terribile quando non riesci più a cogliere la magia di un tramonto, di una stella lontana, di un cielo burrascoso, di un fiore che sboccia.

Peccato quando il cuore agonizza, quando al suo posto scopri di avere solo una pietra.

Domani è oggi così com’era ieri. Non c’è differenza, sono giorni tutti uguali quelli che stai vivendo, non sai il perché di questa apatia, non c’è un perché, o forse non vuoi ammetterlo il perché…

Vuoi solo sbagliare; quello che resta di te stessa lo annienti, speri e credi che ti possa piacere, ma sbricioli solo i tuoi ideali.

E’ così che rivolti la tua vita, indossi calze autoreggenti sotto i jeans, biancheria nera da seduttrice: è così che diventi bugiarda con tuo padre, che ti inventi un'uscita con l’amica del cuore.

 

Peccato…

 

Ti ritrovi distesa completamente nuda sul sedile di un auto dai vetri appannati, a respirare un odore sconosciuto. Alzi la testa e scorgi uno sguardo che ti divora, hai la sensazione di non avere più la forza nemmeno per muovere le labbra, ti senti schiacciata da muscoli sodi e massicci: lui ti vuole e ti inarca bruscamente, poi senza troppa accortezza ti penetra con il suo sesso duro e ti fa solo male.  

E allora senti palpitare il cuore di dolore, ascolti i suoi gemiti al di sopra del tuo viso, non distingui più i colori e le forme. Sei travolta da un solo unico gesto, da un ritmo che mano a mano si fa più frenetico, finché lo senti mugolare e il suo liquido sprizza sul tuo inguine, schizza sulla tua pelle bianca e non pensavi potesse farti così schifo, ti viene da vomitare.

 

Peccato…

 

Nella notte, nella pioggia, sotto i lampi, sotto un cielo che urla, occhi azzurri che piangono, occhi neri che ardono: labbra che si sfiorano, corpi che si avvinghiano, freddo intenso, vento lieve, un forte brivido che sale e poi tutto finisce. Ti rivesti senza fiatare, stai immobile mentre lui accende il motore, mentre sgomma in retromarcia per tornare sulla strada asfaltata e tu vuoi solo tornare a casa nel tuo letto.

 

Resti immobile, spettinata su quel sedile e stringi forte la stoffa dei tuoi pantaloni: la cosa peggiore è il senso di disgusto che ti avvolge nel buio del silenzio, mentre capisci di aver fatto solo uno sbaglio, mentre sai che non potrai mai dimenticare lo schifo di quegli attimi incessanti vissuti senza un briciolo d’ amore.

 

Fine.

 

 

LORIGETA

  
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