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Autore: pentolina    02/03/2015    6 recensioni
In questa storia vedremo la nostra detective Beckett nel ruolo di madre single... un ex che ricompare dopo anni e Castle che le starà sempre a accanto (prima come amico e poi...)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Il giorno dopo
“Allora amica mia… come va con lo scrittore?” Domanda Lanie prendendo sottobraccio la detective.
“Mmmh… direi bene. Stiamo andando con tutta la calma di questo mondo… voglio prima sistemare le cose con Nick.” Spiega.
“Vedo che si è già calato nei panni di padre.” Commenta guardando verso l’uomo impegnato ad aiutare David ad arrampicarsi su una parete appositamente fatta per bambini.
“Avevi dubbi?! È eccezionale nei panni di padre. Basta vedere che stupenda figlia ha cresciuto.” Afferma Kate guardando nella stessa direzione.
“Di che parlate?” Chiede curiosa Jenny.
“Di Castle padre.” La informa la dottoressa.
“Anche se devo essere sincera… ogni tanto lo devo riprendere. Perché non è lui che dice a David cosa può o non può fare ma il contrario. Poi sai benissimo com’è mio figlio se gli si concede tanta libertà così finisce che in un attimo è lui a comandare te. Gli lascia fare qualsiasi cosa, lo asseconda in tutto e lo riempie di regali e attenzioni. Sono abbastanza fiscale su queste cose ma Castle tende a dimenticarselo troppo spesso.” Racconta la detective.
“Se ti consola in tutte le famiglie c’è il genitore buono e quello “cattivo”. Kevin è decisamente quello buono. Basta che Juliet lo guardi che subito cede al suo volere. È innamorato di lei.” Ammette Jenny.
“Immagino… ma non penso raggiunga i livelli di mio padre.” S’intromette Alexis facendo ridere le donne.
“Con lui è un problema anche andare a fare la spesa.” Afferma Kate.
“Pensate che è diciassette anni che faccio la spesa con lui. È peggio dei bambini. Bisogna star attenti a tutto. Appena giri l’occhio riempie il carrello di dolci di ogni tipo.” Aggiunge la ragazza.
“State parlando di me?! Mie dolci fanciulle.” Chiede Rick passando un braccio sulle spalle della detective e l’altro su quelle della figlia.
“E di chi se no? Sei l’unico che fa queste cose.” Risponde Alexis.
“Non fateci caso… si lamentano tanto poi sono le prime che divorano il gelato che il povero Rick mette con insistenza nel carrello.” Afferma lo scrittore in sua difesa.
“Posso prendere lo zucchero a velo?” Domanda David arrivando di corsa.
“Si!” “No!” Rispondono contemporaneamente scrittore e detective sotto lo sguardo divertito degli amici.
“David, è quasi ora di pranzo… niente zucchero a velo.” Risponde Alexis.
“Ma Rick ha detto di si.” Protesta il piccolo.
“Rick si è sbagliato, vero?!!” Afferma Kate fulminando con lo sguardo il partner.
“Verissimo… lo possiamo prendere dopo pranzo però.” Risponde intimorito dallo sguardo della donna.
“Sempre se mangi tutto.” Aggiunge la detective.
“Ragazzi, ho prenotato da Jo sulla spiaggia per le una. Meglio se c’incamminiamo abbiamo mezzora di strada da fare.” Gli fa notare Martha guardando l’orologio.
“Raduniamo la tribù allora.” Commenta Lanie andando alla ricerca di Ryan ed Esposito.
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“Che posto fantastico!” Si complimenta Jenny ammirando il ristorante.
“Ehi boss!” Saluta Castle.
“Ancora qui stai? È proprio vero allora… voi scrittori non fate un cazzo nella vita!” Scherza Jo, il proprietario, dandogli una pacca sulla spalla.
“Jo!” Lo chiama David tirandolo per il grembiule.
“Ciao nanetto… fammi sentire se sei ingrassato.” Dice prendendolo in braccio e sollevandolo come fosse un sacco di patate.
“Aiuto!” Strilla il bambino a testa in giù.
“Dov’è quel splendore di detective?” Domanda guardandosi attorno.
“Sono qui.” Risponde Kate alzando la mano per farsi vedere.
“Dimmi la verità: mangia il nanetto? Perché pesa sempre meno.” Commenta facendole cenno di avvicinarsi.
“Eccomi.” Dice raggiungendolo con Juliet in braccio.
“Madonna santa… ne avete fatto un altro!” Esclama Jo vendendo la piccola e facendo ridere i presenti.
“Jo, lei è Juliet.” La presenta Kate.
“Ciao, piccola. Lei si che mangia guarda che belle guance paffutelle. Non come te, nanetto!” Afferma toccandole il viso con la mano libera.
“Din, accompagna i signori al tavolo e porta un seggiolino per la piccola.” Ordina Jo al cameriere mentre la detective passa a Jenny la bambina.
“Mamma…” Chiama David allungandosi verso di lei.
“Ecco la mamma.” Afferma Jo lasciando che Kate prenda il figlio in braccio.
“Jo… mi fido di te.” Ammette lo scrittore.
“Come sempre. Tu pensa a convincerla a sposarti al resto penso io.” Scherza facendo l’occhiolino a Kate e dando una pacca sulla spalla all’amico.
“Ci sto lavorando.” Risponde Rick appoggiando la mano sulla schiena della detective spingendola delicatamente verso il tavolo dove sono già seduti gli amici.
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“Beckett!” Risponde al cellulare senza controllare il nome sul display.
“Kate, sono Tom.” Dice l’avvocato.
“Ciao Tom, notizie sull’udienza?” Chiede speranzosa.
“No… ma dovresti tornare a New York. Qualcuno ha dato fuoco al tuo appartamento.”
“Come hanno dato fuoco al mio appartamento?” Domanda incredula.
“Purtroppo l’intervento dei pompieri è servito a poco. Ho già contattato un perito che ci aiuterà a capire come e da dove è partito l’incendio.” Spiega l’avvocato.
“È stato lui ne sono sicura. Negli ultimi cinque giorni ho ricevuto in continuazione minacce tramite sms.” Racconta la detective.
“Ho pensato subito anch’io a Nick. Vuoi che mandi qualcuno a prenderti o tornate tutti?” Domanda Tom.
“No, torno solo io. Meglio se David resta lontano da questa situazione. Prendo un taxi e ti chiamo quando arrivo a New York.” Risponde Kate.
“Ok. A stasera.”
“A dopo.” Risponde riattaccando.
“Kate, tutto bene?” Domanda Alexis sedendosi accanto alla detective.
“Non proprio. Ho bisogno di un piacere.” Afferma alzandosi.
“Dimmi!”
“Ho bisogno di parlare con i ragazzi, tuo padre e mio padre. Potresti portare David da qualche parte possibilmente fuori casa?”
“Certo… ma cosa sta succedendo?” Chiede preoccupata.
“Katie, chi era al telefono?” Domanda Jim raggiungendola.
“Papà, puoi chiedere a Rick e ai ragazzi di raggiungermi dentro casa?” Chiede la detective.
“Ok… arriviamo subito.” Risponde dirigendosi verso il gruppo d’amici.
“Mamma, ho sete.” Dice David correndo verso di lei.
“Vai con Lexi a bere… poi hai voglia di portare Juliet e le zie a vedere la grotta delle conchiglie?” Propone Kate inginocchiandosi davanti a lui.
“Tu non vieni?” Chiede speranzoso.
“No… io e Rick ti aspettiamo qui.” Spiega baciandolo sulla fronte per poi alzarsi.
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“Ti hanno bruciato l’appartamento?” Domanda Jim scioccato.
“Devo tornare a New York. Sono già d’accordo con Tom e ho già chiamato un taxi.” Spiega la detective.
“Possiamo portati noi!” Afferma Esposito.
“No, ragazzi. Restate qui… ci sentiamo domani al vostro rientro.” Risponde Kate.
“Non ci cambia nulla rientrare un giorno prima!” Dice Ryan.
“Ragazzi, ci vediamo domani.” Ripete la detective.
“Torniamo tutti a casa.” Afferma lo scrittore parlando per la prima volta.
“No, voglio che David stia lontano da questa situazione e la soluzione migliore è che voi rimaniate qui.”
“Katie, lasciami venire con te. Quell’uomo è pericoloso.” Afferma Jim.
“No, papà. Domani i ragazzi rientreranno a New York se avrò bisogno di qualcosa loro saranno lì. Voglio che resti qui con David, per favore.” Dice supplichevole.
“Kate, posso parlarti?” Chiede Rick interrompendo la discussione su chi va e su chi resta.
“Papà, accompagna i ragazzi alla grotta delle conchiglie gli altri sono lì.” Dice invitandoli ad andare.
“Ok. Andiamo.” Risponde Jim dirigendosi verso l’uscita seguito dai due detective.
“Rick, so cosa stai per dire e la mia risposta è sempre no.” Lo precede Kate.
“Kate, non ti lascio da sola con quel pazzo in libertà. Ti ha bruciato l’appartamento potevi morire.” Afferma lo scrittore avvicinandosi.
“Non è così. Sa che non sono a New York. Sapeva che non avrebbe trovato nessuno in casa. È un’occasione, Rick… questa sua cavolata mi potrebbe dare la possibilità di farla finita una volta per tutte ma ho bisogno di prove ed è per questo che devo tornare a casa.” Spiega prendendogli le mani fra le sue.
“Può restare qui tuo padre con David. Lascia che ti aiuti ad incastrarlo.” Insiste intrecciando le dita con le sue.
“Mio padre non è abbastanza… David vuole te.”
“Tuo padre, mia madre e Alexis riusciranno benissimo a occuparsi di lui. Lasciami venire con te.” Persiste lo scrittore.
“Rick, ti prego. Non rendere le cose ancor più difficili. Puoi aiutarmi restando qui con David. Ti prometto che starò attenta e non farò nulla di avventato.” Assicura Kate abbracciandolo.
“Non posso lasciarti andare… e se ti succedesse qualcosa? Impazzirei, Kate.” Ammette stringendola a se.
“Non succederà nulla… in un paio di giorni tornerò a rompervi le scatole.” Dice nel tentativo di sdrammatizzare la situazione staccandosi per guardarlo negli occhi.
Lo scrittore si piega leggermente in avanti facendo scontrare le loro labbra passandole una mano fra i lunghi capelli della donna.
“Ti amo…” Sussurra Kate fra un bacio e l’altro.
“Io di più.” Risponde Rick per poi baciarla nuovamente.
“Vado a finire di preparare la valigia… raggiungi gli altri e porta qui David.” Dice accarezzandogli il viso.
“Ok… torno subito.” Risponde baciandola un’ultima volta prima di uscire.
---
“Perché devi andare?” Domanda David guardando la madre negli occhi.
“Il capitano ha bisogno di me per un caso importante.” Risponde Kate.
“Possiamo venire con te?” Chiede speranzoso.
“No, amore. Dovrò lavorare tutto il giorno e qui ti divertirai molto di più che a casa. Potrai fare il bagno tutti i giorni, costruire castelli con Rick, giocare a prendersi con Lexi, aiutare il nonno a cucinare e scegliere con Martha i nuovi vestiti per il suo spettacolo. Hai un sacco di cose da fare.” Spiega cercando di convincerlo che lì è molto meglio.
“E quando torni?” Chiede abbracciandola.
“Prestissimo… promesso.” Risponde accarezzandogli su e giù la schiena.
“E se faccio brutti sogni?”
“Se fai brutti sogni Rick caccerà via i brutti pensieri, vero?” Afferma Kate cercando l’appoggio dello scrittore.
“Certo… sono esperto nel cacciare i mostri e i brutti sogni!” Conferma Rick avvicinandosi ai due.
“E poi ci sentiremo al telefono tutti i giorni. Basta che chiedi a Rick o a nonno e loro ti lasceranno chiamare tutte le volte che vuoi. Ok?” Aggiunge la detective.
“Mi mancherai.” Sussurra David.
“Anche tu… tantissimo.” Ammette Kate non riuscendo a trattenere una lacrima che le riga il viso.
“Katie, è arrivato il taxi.” La informa Jim interrompendo il momento.
“Arrivo.” Risponde incamminandosi verso il soggiorno con il figlio in braccio e Rick al seguito con la valigia.
“Ci vediamo domani.” La salutano Ryan ed Esposito seguite dalle due amiche.
“Certo… chiamatemi appena arrivate.” Risponde la detective.
“Katherine, stai attenta.” Le raccomanda Martha.
“Come sempre.” La rassicura lei.
“Alexis, mi dispiace lasciarti sola con due bambini ma sono sicura che saprai gestirli.” Scherza la detective.
“Tranquilla, Kate. Ci penso io a loro.” Afferma la ragazza sorridendo.
“Papà, mi raccomando… non voglio ritrovarti domani mattina a New York. Resta qui.” Dice abbracciandolo con il braccio libero.
“Ci proverò.” Risponde baciandola sulla guancia.
“Ciao a tutti.” Saluta la detective prima di uscire di casa dove Rick la sta aspettando con la portiera del taxi aperta.
“Amore, ora devi staccarti.” Sussurra Kate all’orecchio del figlio incamminandosi lungo il vialetto.
“Non andare, mamma.” La supplica David stringendo la presa.
“Vorrei restare… ma devo andare ad aiutare un’altra famiglia che sta soffrendo.”
“Mi raccomando, chiama.” Dice lo scrittore abbracciandolo entrambi.
“Tranquillo, Rick. Andrà tutto bene.” Risponde appoggiando la fronte contro la sua per poi baciarlo dolcemente fregandosene degli spettatori alle sue spalle.
“Vieni…” Sussurra Rick prendendo dalle braccia della donna il bambino in lacrime.
“Ragazzi, vi amo.” Dice baciando figlio e scrittore per poi salire sul taxi.
“Ti amiamo anche noi.” Risponde Castle piegandosi a baciarla un’ultima volta prima di chiudere la portiera.
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“David… dai vieni a giocare.” Lo invita Alexis.
Ma lui resta lì seduto in un angolo del soggiorno circondato dalle sue macchinine ignorando i vari tentativi da parte di tutti di farlo partecipare ai giochi con Juliet.
“David!” Lo chiama nuovamente Jim senza successo.
“Aspetta ci provo io.” Afferma Martha alzandosi e raggiungendolo.
“David, ti va di aiutarmi con le scelte dei costumi?” Propone l’attrice.
“Quando torna Rick?” Chiede alzando lo sguardo.
“Dovrebbe esser qui a minuti… è andato a prendere il dolce.” Spiega Martha accarezzandogli il viso.
“Posso chiamare mamma?” Domanda speranzoso.
“Certo… vieni.” Risponde aiutandolo ad alzarsi.
“Tieni… ho già fatto il numero.” Dice Jim con il telefono all’orecchio invitandolo ad avvicinarsi velocemente.
David corre verso di lui allungando la manina per raggiungere il cellulare.
“Sta suonando.” Dice passandoglielo.
Uno… due… tre… quattro… cinque… sei… sette… squilli poi parte la segreteria.
Il piccolo deluso scoppia a piangere lasciando cadere il cellulare a terra.
“David, non piangere adesso riproviamo.” Cerca di consolarlo Martha raccogliendo il telefono.
“Eccomi di ritorno!” Annuncia lo scrittore chiudendo la porta di casa.
“Mmaaammmaaa…” Singhiozza aggrappato alla camicia del nonno.
“Ssshhh… adesso vedrai che risponde.” Dice ricomponendo il numero.
“Ehi… che succede?” Domanda Rick inginocchiandosi accanto al piccolo.
“Katherine, non ha risposto. Ora stiamo riprovando.” Spiega Martha al figlio.
“Papà, tutto bene?” Risponde la detective.
“Si, tesoro… c’è David che vuole salutarti.” Risponde Jim per poi appoggiare il cellulare all’orecchio del nipotino ancora in lacrime.
“Amore mio… non piangere, per favore.” Dice dispiaciuta.
“Maammmaa…” Sussurra David.
“Ssshhh… sono qui. Hai mangiato?” Chiede sperando di riuscire a distrarlo.
“Sssii.” Singhiozza.
“Cosa?”
“Piizzaaa.” Dice iniziando a calmarsi.
“Mmmhh… buona. L’avete fatta voi?”
“Papà.” Risponde guardando verso lo scrittore.
“E hai aiutato Rick a preparare l’impasto?” Domanda evitando di correggere il figlio che sta chiamando nuovamente lo scrittore papà.
“Si… mi sono sporcato tutto.” Racconta sorridendo mentre Rick gli asciuga le guance bagne dalle innumerevoli lacrime versate.
“Ci avrei scommesso che combinavate qualche pasticcio senza di me.” Commenta Kate ridendo.
“È stato papà a iniziare.” Dice il piccolo in sua difesa mentre lo scrittore mette il muso.
“Mmm… secondo me tutti e due.” Scherza la detective.
“Quando torni?” Chiede tornando serio.
“Presto. Avete mangiato il dolce?” Domanda cambiando immediatamente argomento.
“No, non lo voglio.” Risponde David arrabbiato.
“Non serve che lo mangi se non vuoi. Ascoltami, devi fare il bravo, amore… e non devi piangere, ok? Io cerco di fare il più presto possibile.” Cerca di spiegargli Kate.
“Mamma… torna.” La supplica mentre gli occhi gli si riempiono nuovamente di lacrime.
“Amore, c’è un altro bambino che ha bisogno del mio aiuto per poter tornare dalla sua mamma. È solo e ha paura. È il lavoro di mamma quello di aiutare gli altri, lo sai. Tu hai Rick, nonno, Martha e Lexi che si prendono cura di te ma lui non ha nessuno. Ti prometto che una volta trovata la sua mamma torno immediatamente da te, ok?” Racconta sperando di riuscire a convincerlo.
“Ok.” Risponde tristemente.
“Bravo. C’è Rick lì con te?” Chiede la detective.
“Si.”
“Me lo passi, per favore?”
“Ok.”
“Grazie, amore. Ti richiamo più tardi per darti il bacio della buona notte.” Afferma mandandogli un bacio.
Senza dire altro David passa il cellulare allo scrittore per poi tornare nel suo angolo con le sue macchinine.
“Ehi!” Dice Rick.
“Ehi!” Ripete lei.
“Come va?”
“Mi sento una madre orribile in questo momento.” Confessa dispiaciuta.
“Kate, sei tutto fuor che una pessima madre.” Afferma lo scrittore allontanandosi dal gruppo.
“Comunque sono quasi arrivata. Ho già sentito Tom mi sta aspettando al tuo loft. Vi chiamo dopo per darvi la buona notte, ok?”
“Ok… stai attenta. Ah e comunque è il nostro loft non il mio.” La corregge Rick.
“Oh… scusi signor Castle se ho sbagliato pronome.” Scherza lei facendolo ridere.
“A dopo.”
“A dopo.” Risponde riattaccando.
 
  
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