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Autore: Dioni    02/03/2015    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Non poteva crederci,Toran,era li,com'era possibile che fosse li? Durante la festa erano tutti bloccati,non poteva sbagliarsi,visto che era stato lui ad attivare il potere di quella pietra,anche se non sapeva come.

Ma non era quello il momento di pensare a pietre magiche,doveva trovare un modo per raggiungerla,ma come? avrebbe dovuto nuovamente muoversi nell'ombra,se l'avvesero scoperto,non solo gli sarebbero andati addosso,ma avrebbero intensificato gli attacchi su Toran.

La soluzione migliore era trovare il percorso più veloce per arrivare giù,ma senza attirare l'attenzione.

- Toran sta respingendo gli assalti,ma per quanto ancora potrà resistere? Devo raggiungerla il prima possibile.

Ma proprio quando stava per incamminarsi,avvertì una presenza dietro di lui,una presenza familiare.

- Vedo che stai apprendendo le nostre tecniche di sopperfugio,ma tendi ancora a lasciare traccie e agli occhi di un osservatore attento saresti stato già scoperto.

Si voltò e con stupore vide chi era,riconosceva quelle lunghe calzature,quegli abiti strani,le protezioni luccicanti e la cappa sulla spalla.

- Ezio,ma cosa...

- Vieni,ti spiegerò tutto,ma adesso vieni.

Disse l'umano con quel sorrisetto da italiano illuminato dalla luna.

Ezio fece marcia indietro muovendosi verso le ombre del bosco,subito seguito da Sesshomaru che non perse tempo a farsi troppe domande.

- Ezio che ci fai qui?

- Siamo venuti per te,allora, a giudicare dai lividi sembra che tu abbia incontrato il padrone di casa.

- Abbiamo combattuto.

- Ma non credo che sia finita bene,dico bene?

Sesshomaru odiava ammetterlo,ma nasconderlo sarebbe stato peggio,visto che l'umiliazione più grande non era stata la sconfitta,quanto piuttosto il fatto di aver accettato l'invito,pur avendo ascoltato i consigli sia di Ezio e di Jin di non andare.

Ma lui? Ninte,preso com'era dall'arroganza e dall'orgoglio era andato,per poi finire per terra,suonato come un tamburo e trattato come un pivello,era normale che si vergognasse di se stesso.

- Si,era più forte,veloce e ben più abile di quello che mi aspettassi.

- E comprensibile,Akira è un uomo dalle capacità straordinarie.

- Akira? Come fai a sapere di Akira?

- Semplice,tre settimane fa,quando hai lasciato il villaggio,una donna,un assassina,è venuta da me.

- Una donna?

- Si,sono più che sicuro che l'hai incontrata dentro la montagna,dov'è ora?

Nella mente di Sesshomaru c'era una sola persona che a quella descrizione gli venisse in mente,Yuki.

Un assassina,che ha incontrato dentro la dimora templare,chi altro poteva essere se non lei? Ma,c'era uan cosa che Sesshomaru si chiedeva?

- Stai parlando di Yuki,e nascosta in una grotta che fa da uscita per il monte,con lei c'è un assassino,ma è ferito e i suoi vestiti sono bagnati,necessita di aiuto.

- Ho capito,ma prima ho bisogno di incontrare gli altri,devo riferire quello che mi hai detto è mandare una squadra  di soccorso.

- Vai pure sei vuoi,ma io devo salvare Toran.

- Se per Toran intendi quella ragazza allora non c'è da preoccuparsi,l'ho vista combattere,non sembra malaccio,comunque,ritroviamoci con gli altri e poi penseremo a quella ragazza.

- Sai dove sono?

- Si,una parte di loro...e hai miei comandi.

Finito di parlare Ezio alzò un braccio,strinse la mano a pugno,e in men che non si dica arrivarono gli incappucciati.

Erano in molti e tutti loro si erano nascosti molto bene,umani,hanyou,yokai,tutti riuniti in un solo luogo.

Nei Cespugli,tra gli alberi,sopra gli alberi,persino a terra,che con le loro vesti bianche si confondevano benissimo con la neve.

Lo Yokai li osservò tutti,era incredibile,non aveva percepito nessun'aura,nessuna presenza,nessun odore,come se non esistessero,doveva ammetterlo,qualunque cosa stessero facendo,erano molti bravi nel farlo.

Ezio abbassò il braccio e si rivolse ai fratelli e le sorelle di lama.

- Assassini,come avete sentito,una vostra maestra e un suo apprendista sono in pericolo,rischiano di essere scoperti e catturati,se non addirittura uccisi,venti di voi vadano a prestare soccorso,dividevi in quattro squadre da cinqueb e non fatevi scoprire,seguite i comandi dei vostri compagni con più esprienza e abilità,ora andate.

Poche parole e quattro squadre da dieci lame si mossero nella stessa direzione ma percorrendo strade differenti,due squadre a terra e due sugli alberi.

- Ehi Sesshomaru,visto che organizzazione? Ora,il piano è questo,io e te andiamo giù e raggiungiamo la tua amica,mentre tutti gli altri assassini rimasti ci aiuteranno ad oltrepassare le guardie e fidati,qui c'è ne sono molte di più in confronto a prima.

Disse Ezio mentre si incamminava verso il terreno sottostante.

- Coraggio gente,muoversi.

E detto questo tutti si mossero in direzioni diverse usando lo spostamento normale,oppure i rami,mentre Sesshomaru seguì Ezio senza pensarci due volte.

Sesshomaru non ebbe nemmeno il tempo di rivolgersi ancora al fiorentino che già si potevano vedere delle altre guardie,questa volta però sembravano diverse.

Erano più numerose e alcune di loro si spostavano in squadre da tre/cinque membri e al loro passaggio,mentre pattugliavano la zona,c'era un guardia ogni quindici metri,complicando così le operazioni di infiltrazione di ogni intruso che volesse entrare nella zona controllata.

Ma gli assassini non erano nuovi a questo genere di tattiche e anche loro sapevano come aggirare o abbattere certe difese.

- Nascondiamoci.

Disse Ezio a bassa voce mentre si nascondeva dietro un albero.

Sesshomaru e tutti gli altri assassini si nascosero immediatamente,quasi fosse un passaparola fatto in completo silenzio.

Lo yokai si era infilato in un cespuglio vicino ad Ezio e che dava sul percorso dove le guardie passavano per la ronda.

Le guardie controllavano la strada,gli assassini,il territorio attorno ad essa,quindi,come sarebbe stato agire nel modo più efficacie possibile?

Alberi e Cespugli erano ottimi nascondigli,mentre alcuni potevano uccidere dal basso,quelli sui rami potevano attaccare dall'alto,senza che le loro vittime sospettassero un attacco.

Sesshomaru non aveva dubbi sull'efficacia del piano,ma c'erano dei dubbi sulla prerazione di quell'attacco.

Primo,se la linea difensiva circondava l'intero crepaccio,come sarebbe stato possibile attaccare senza attirare l'attenzione delle altre guardie presenti la intorno?

Secondo,Se Toran era la,in mezzo a tutti quei soldati,cos'avrebbe impedito un attacco di massa sulla pantera,senza che lei potesse ucciderli tutti?

Terzo, Anche se l'attacco sarebe riuscito e Toran sarebbe stata liberata,come sarebbe stato possibile fuggire dalla zona,visto che nessuno poteva confermare l'assenza di rinforzi da parte nemica?

Il ragazzo sapeva bene che sarebbe stato un azzardo fare un assalto così alla cieca,eppure,c'era un non so che,nella figura di Ezio,che lo rassicurava,come se potesse fidarsi di lui.

- Sesshomaru.

Disse Ezio rivolgendosi allo yokai.

- Quando,darò il segnale per l'attacco,seguimi,dovremmo salire sugli alberi,e raggiungere l'entrata del crepaccio senza farci scoprire.

- Sei sicuro di quello che fai?

- Fidati,abbiamo pensato a tutto,pronto a scattare al mio segnale.

Ezio sporse di poco la testa,aspettò un attimo,alzò il braccio sinistro verso il cielo e poi,con una leggera pressione del posto,sparò un colpo in aria.

- ORA

Le guardie non ebbero nemmeno il tempo di comprendere quello che stava succedendo che gli assassini,attaccarono con velocità inaspettata.

I primi ad andare all'assalto furono quelli sopra gli alberi,che si lanciarono addosso ai soldati fermi sulla strada,mentre quelli rimasti a terra attaccarono le squadriglie sparse per la strada.

- Andiamo.

Disse Ezio mentre si arrappicava sull'albero con la sola forza delle gambe.

Fu subito seguito a ruota dallo yokai che non attese un solo istante e con un salto,raggiunse un ramo.

Ezio Partì subito,con uno scatto forzuto e passo veloce era subito finito per superare Sesshomaru e lasciarlo qualche metro indietro.

- Non preoccuparti ragazzo,ora ci penso io.

Disse Jin che era comparso all'improvviso nei suoi pensieri.

Non fece nemmeno in tempo a sentire la mancanza del tatto che Jin aveva già preso controllo del suo corpo ed era subito avanzato con moviemnti agili e preisi.

- Jin.

Disse Sesshomaru stupito di quel rapido intervento.

- Sesshomaru,mentre io seguo questo assassino straniero,tu osserva attentamente,il piano di quell'umano e stato geniale.

Sesshomaru,pur non potendo distogliere lo sguardo da quella corsa,riuscì' comunque a captare quello che stava succedendo.

Il suo udito gli permise di percepire cose nuove,il rumore delle urla del campo di battaglia gli permise di riconoscere,nuove voci prodotte da nuove figure in combattimento,per non parlare di un ennesimo sibilo di freccie,ma questa volta era molto più grande.

Mentre l'odore gli fece sentire,una grande presenza di umani,yoaki e hanyou giunti in quel luogo,mentre sudore e sangue di coloro che combattevano si infilarono con forza nelle sue narici.

Qualunque cosa stesse succedendo,era opera della confraternità,eppure,com'era possibile che potessero essere così tanti da formare un esercito?

Quante cose non sapeva e di certo non sarebbe stato quello il girono in cui avrebbe ricevuto delle risposte,ma sapeva,che questa volta,nella sua lunga vita,era lui a seguire un umano, e no il contrario come accadeva con Rin.

Di albero in albero,di ramo in ramo,sentiva sotto di lui un scontro scontro frenetico e selvaggio,dettato si da un attenta strategia ma perpretato da una forza improvvisa e selvaggia,un vero assalto improvviso.

Spade e lance erano le protaniste dello scontro,anche se però non era raro vedere asce a due mani e Testubo impugnati grossi energumeni in armatura pesante,delle autentiche fortezze semoventi.


Otto minuti dopo

Dopo aver superato l'ennesimo albero saltarono a terra con davanti unicamente il confine che divideva L'ingresso del burrone dagli alberi circostanti.

Ezio e Sesshomaru erano circondati da un caotico ammasso di guardie ed assassini,ma non sarebbe stato quel caos di corpi e sangue a fermare la loro avanzata.

- per entrare nel burrone dovremmo passare per quella gola,stiamo attenti a chi ci potrebbe arrivare contro.

Disse Sesshomaru mentre i due comiciarono a correre verso l'entrata del crepaccio.

Una stretta gola,larga cinque metri e alta sessanta,un autentica trappola naturale,visto che le strette dimensioni non permettevano grandi assalti da parte di numerosi assalitori.

I due entrarono nella piccola strada dai lati rocciosi senza alcun ripensamento e vedendo varie unita di soldati che venivano contro di loro.

E proprio mentre l'umano e lo yokai stavano per estrarre le loro rispettive spade entrarono in gioco tre adepti della confraternita,ognuno appartenente ad una razza diversa.

il primo era di magro di corporatura e portava delle semplici vesti bianche col cappuccio e nella mano destra un tanto.

Il secondo era il più alto dei tre e portava una yari al suo fianco e indossava un armatura simile a quella degli ashigaru,ma con sotto le vesti da assassino.

Il terzo invece aveva una corporatura larga e muscolosa e portava una pesante armatura da samurai bianca,compreso un elmo con maschera da battaglia un obi rosso e il simbolo della confraternita sulla corazza

- Bene,un agile,un capitano,un bruto a farci da supporto,non male direi.

Disse Ezio mostrando un piccolo sorriso sbruffone mentre puntava la sua spada verso i soldati che stavano per venirgli incontro.

I soldati che avevano di fronte non erano molto forti,ma giocavano sul numero,dieci contro cinque,due guardie per ognuno di loro,quindi,avendo più compagni di squadra decisero  di attaccare tutti e dieci,insieme.

Ma i cinque in tutta risposta contrattaccarono immediatamente.

- Ehi Sesshomaru?

- Che c'è Jin?

- Ti ricordi quando ti ho accennato la parola agile? B'è,adesso capirai cosa intendevo.

Sesshomaru avrebbe voluto rispondere alla voce nella sua testa,ma non n'è ebbe il tempo,visto che adesso avrebbe dovuto combattere per parlare.

Il primo a dover menare fendenti fu proprio lo yokai,la prima guardia si buttò subito su di lui,che morì,colpito da un rapido fendente al torace del nemico,mentre il secondo lo attaccò portava un fendente dall'alto,ma rapidamente lo yokai gli aprì la gola con altro colpo,secco e rapido.

Li uccise con immane rapidità,ma la cosa strana,era che dopo l'ennesima uccisione diede una rapida occhiata ad Ezio e a gli altri assassini vicino a lui.

Vide l'agile,con le sue schivate e la sua rapidità,sia con il corpo,che con il coltello,rapido e preciso,il tanto era un'arma adatta a un combattente leggero come l'agile.

Il bruto,con la sua pesante armatura e l'enorme ascia,colpi potenti,ma non grossolani,pochi fendenti,ma dalla selvaggia forza ineguagliabile.

Il capitano,con la sua armatura fatta su misura per lui e la yari,un'arma tanto semplice quanto letale,equilibrata e maneggievole,il capitano gioca con i suoi avversari tenendoli sulla distanza e mantendo una posizione che gli permette un ampio raggio d'azione.

E infine Ezio...Ezio...come combatteva Ezio?

Sesshomaru non lo capiva,vedeva destreggiarsi con la spada,eppure non sembrava semplice capirlo,all'inizio gli sembrava di stare sulla difensiva,poi subito attaccava con rapidi fendenti e affondi potenti,poi tornava tranquillo a respingere i colpi dell'ultima guardia rimasta,per poi deviare l'ultimo colpo e tagliare la gola dell'ennesimo avversario.

Ezio,un misto di difesa e di attacco,veloce ma forte,un miscuglio di contraddizioni,ma forse era prorpio questo il suo punto di forza,essere buono in tutto,senza trascurare nessuno dei suoi talenti.

Il combattimento era ormai finito,un gruppetto di guardie morte,una piccola perdita di tempo,nulla di più.

- Proseguiamo.

Disse Sesshomaru mentre si inoltrava di corsa all'interno della voragine,mentre gli altri quattro lo seguivano.

muovendosi all'interno di quella stretta gola si poteva scorgere la presenza di molti corpi,molte erano le guardie del castello morte al suo interno,e molte di esse avevano delle freccie conficcate in corpo.

Incredibile,sembrava impossibile che il piccolo esercito privato del castello di Akira aveva inseguito Toran all'interno di quel buco nella terra solo per essere intrappolati al suo interno e infine massacrati come carne da macello.

Non poteva essere una coincidenza,Toran si nascondeva nel crepaccio,gli uomini dello yokai templare la inseguivano al suo interno,solo per fare la fine dei topi in trappola? E tutto per una caccia all'uomo? O per meglio dire,una caccia alla donna?

Sesshomaru non era uno stratega,n'è un tattico,ma di certo non insegui un obiettivo parzialmente facile da prendere per cadere in un imboscata di così tanti uomini da poter emulare il numero di alberi intorno a quel burrone.

Ma le risposte ai dubbi di quel ragazzo,non avrebbero tardato ad arrivare.

Sesshomaru,Ezio e gli altri tre assassini dello scontro precedente era giunti ai margini di quel cratere.

Guardie,a centinaia,per terra,con una freccia o poco più in corpo,un immenso tappeto di corpi,per la prima volta in vita sua,Sesshomaru,non aveva mai assistito a così tanta precisione nello sterminio di un intero esercito,seppure improvvisato e mal organizzato.

Ma poi,in quel groviglio di sangue e carne,vide lei.

Era Toran,la vedeva in lontananza,che si stava muovendo verso di lui,sembrava che corresse,forse da lui,forse l'unica faccia amica che c'era nei dintorni,l'unica che non era in grado di fare cose così strabilianti come quegli incappucciati.

Lui la vedeva,la vedeva li,la cui immagine si faceva sempre più grande e nitida ad ogni passo che faceva,ed infine,eccola li,a diversi metri da lui.

- Sesshomaru.

Disse lei quasi fosse felice di vederlo.

- Toran,stai bene?

Disse lui mantendo un tono freddo.

- Si sto bene.

Ma appena ebbe finito di parlare,la ragazza si accorse di alcuni segni sul volto dello yokai e di certo non intendeva le striscie violacee.

- Ma tu? Cos'hai fatto in faccia? Sei ferito?

- Sto bene tranquilla,ho avuto una discussione col padrone di casa,tutto qui.

Una discussione,era l'unica scusa che era riuscito a inventarsi sul momento,come poteva dire a quella che una volta era una sua nemica giurata,che Akira,l'uomo dall'aspetto gentile e dai modi cortesi,era anche un valente combattente,in grado di colpire Sesshomaru come se nulla fosse?

Non poteva,il suo orgoglio gli impediva di ammettere certe cose,ma dopo quello scontro,una parte di lui ametteva in pieno,la stragrande superiorità di tutti coloro che dall'inizio di quella storia si era scontrati con lui e uscirne vittoriosi,o comunque uscire da un conflitto contro di lui e andarsene come se nulla fosse successo,come se un adulto vincesse contro un bambino,troppo facile per loro,troppo umiliante per lui.

- In ogni caso,Toran,che ci fai tu qui?

- Io? Beh ecco...io...sono con loro.

- Con loro?

- Si loro...questi tizi qua col cappuccio.

- Sei diventata un assassina?

- Una cosa? Non so di cosa tu stia parlando ma sono stati loro che si sono avvicinati a me.

- Avvicinati?

Sesshomaru spostò il suo sguardo su Ezio.

- Che cosa sta succedendo qui?

- E un storia un pò lunga.

Disse Ezio con voce calma.

Intervenne Toran.

- Ma che sarò io a raccontargli,ma non ora,sappi solo...

Mentre stava parlando la ragazza estrasse qualcosa dall'interno del kimono,qualcosa che Sesshomaru aveva già visto,ma che di certo non avrebbe voluto rivedere.

- Che riguarda questa.

Era lei,la pietra con le incisioni.

Era lei,Impossibile non riconoscerla,stessa forma,stessa grandezza,stessi segni,stessa...attrazzione.

Sesshomaru sentì di nuovo quel magnetismo tra lui e quell'insolito oggetto,la voglia di riprenderlo era forte,però,aveva già visto cos'era successo appena l'aveva sfiorata,quindi,rinunciò a toccarla.

- Qualunque cosa sia,questa cosa,non ha un aura magica,n'è yokai,quindi...

- Cosa diavolo è?

Fu Toran a parlare,ma fu Sesshoamru a completare la frase.

Che cosa diavolo era? Non possedeva una natura magica,n'è un natura demoniaca,eppure,non aveva nulla di umano,quindi,cosa poteva mai essere?

Lo yokai non aveva più idee,sapeva solo una cosa,qualunque cosa fosse,era meglio non sottovalutarlo.

Intervenne Ezio.

- Qualcosa con la quale e meglio non scherzare,ma ora,dobbiamo andarcene di qui è al più presto,quelli che abbiamo combattuto adesso erano semplici guardie,non mi stupirei se qui attorno ci fossero dei rinforzi,rischiamo di cadere in trappola,muoviamoci da qui.

Detto questo Ezio e gli altri tre assassini tornarono indietro e poco dopo seguiti dai due yokai.

- Sesshomaru,ci conviene seguirli.

- Già,però,appena c'è ne siamo andati di qui,dovrai spiegarmi un pò di cose.

- Se per questo anche tu mi devi delle risposte.

- Se vuoi delle risposte,lo stai chiedendo alla persona sbagliata.

- Qualunque cosa sia c'entra con te.

- E tuttavia sono quello con meno risposte di tutti in questa assurdità,Toran,vorrei saperne tanto quanto te del mio coinvolgimento in tutto questo,forse anche di più,dato il fatto che qualunque cosa succeda,accade per una ragione che riguarda me.

I due finirono di parlare,anche se tra loro due aleggiava un aria carica di tensione.

La stretta gola sarebbe stata priogioniera di una cupa oscurità,se non fosse per qualche raggio di luna che che scendeva nella rocciosa fenditura.

Tutti quei corpi,tutte le morti commesse quella sera,questa volta non era stato un silenzioso omicidio,ma una cruenta battaglia dove tattica e forza avevano prevalso su un buon numero di nemici.

Seppur inferiorità numerica,gli assassini avevano dimostrato agli occhi di Sesshomaru non solo di essere abili nell'uccidere nell'ombra,ma anche di essere valenti guerrieri e di certo Ezio non aveva ancora mostrato il meglio di se,visto che la maggior parte del combattimento e stato vinto dagli alti membri della setta.

Ezio e Toran,che legame c'era tra loro due? Quali circostanze aveva portato il capo clan delle pantere ad avere a che fare con quel misterioso umano,proveniente da Firenze,un luogo mai sentito,un nome dal sapore esotico e straniero,situato in chissà quale parte del mondo.

Ma non era quello il momento di pensare a certe cose,ora doveva preoccuparsi del presente e di quello che sarebbe potuto accadere da li a poco,la luce della luna non dava sicurezza e riparsi nelle tenebre non lo avrebbe aiutato,in quel momento nessuna luce avrebbe disperso le tenebre dell'ignoranza e nessun'ombra lo avrebbe tenuto al riparo dalle accecanti rivelazioni che lo avrebbero reso soulo più confuso,storidito ormai com'era da una storia con una trama che a quanto pare non sembrava stare n'è in cielo n'è in terra.

Ed infine, eccola la,l'entrata del crepaccio e subito dopo si poteva vedere lo spettaccolo che c'erà di fronte a loro,La luna,il cielo notturno,il limite della foresta,il bianco confine che divideva il bosco dal burrone.

Un insieme di immagini che stava a significare una cosa sola,c'è l'aveva fatta,era sfuggito alle grinfie di Akira e scegliere da quale parte schierarsi,gli assassini.

Dopo quell'avventura durata tutta una notte,era arrivato il momento di andarsene,di riprendere le forze e di capire una volta per tutte cosa diamine ci facesse Toran insieme ad Ezio.

Mentre pensava per l'ennesima volta sui i suoi dubbi e sul da farsi,sentì uno strano formicolio alla mano destra,preoccupato controllò subito la mano,la alzò abbastanza da poter osservare quello che stava sucedendo è poi...lo vide.

Il segno sul palmo della mano,i due puntini uniti da un linea,si illuminarono,emanando una qualche pulsazione a lui sconosciuta.

- Ma cosa...

 Disse lo yokai,quasi piano.

- Che succede...

Toran non aveva fatto in tempo a parlare che la tavoletta di pietra,sfuggì alla presa della ragazza e finì nella mano di Sesshomaru in men che non si dica.

E mentre succedeva ciò,anche Ezio assistiva alle scena,tenendo un mano sul sacchetto che conteneva la strana sfera che in suo possesso.

- Ho la sensazione che non accadrà nulla di buono.

Disse Sesshomaru osservando i segni sulla tavoletta di pietra,che si illuminarono,proprio come il segno sulla mano,stessa luce,stesso mistero.

Il mondo attorno a lui riscomparve per l'ennesima,volta,gli alberi,le montagne,la neve,ancora una volta tutto quello che vedeva si polverizzava e poi scompariva,in una luce accecante,ormai ci era abituato alle cose strane,anche se questo,non giustificava quello che gli succedeva.

E mentre lui si perdeva all'interno della nuova stranezza,gli altri,quelli che lo circondavano,lo videro cadere per terra,senza alcun segno di vita apparente.

Ma Ezio,seppur sopreso,non rimase in silenzio.

- va bene,questo era inaspettato.

- Oh no,Sesshomaru.

Disse Toran preoccupata mentre si getteva sul corpo del giovane yokai.

- Diamine,E collassato.

- Umano,Cos'è successo?

- Temo che il tuo amico,abbia qualcosa a che fare con questi oggetti,richiamiamo le nostre squadre e leviamoci di qui il prima possibile,muoviamoci.
  
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